Certo che è proprio impietoso il confronto tra l'allora e l'oggi. Tra i rivoluzionari di piazza, la generazione che voleva cambiare il mondo (in quale direzione, poi, non è così rilevante) ed i politicanti di oggi, i carrieristi, gli inciucisti, i sostenitori del compromesso ad ogni costo. Incredibile come un idealista possa trasformarsi in un piazzista di seggi, in un difensore del potere costituito, in un servo del padrone di turno. E se pensiamo che affianco a loro, ma immensamente superiori a loro, c'erano ragazzi che non sono mai diventati adulti ma sono morti per una spranga, per una pistola, per una polizia al servizio del potere di turno, allora il disgusto diventa disprezzo, e l'infamia un marchio indelebile
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