Italiani: egli risorse a Natale

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  • Barone Bizzio
    Bodyweb Senior
    • Dec 2008
    • 11895
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    Secondo me è contestabilissimo invece: Berlusconi fa "galleggiare" un italia che a me personalmente non piace , fatta di clientele e di piccole oligarchie. Bersani tenterebbe - anzi, ha già tentato - un opera di rinnovamento giusta , pensa alle leggi sulle liberalizzazioni, ma che non avrebbe l' appoggio delle capr...delle persone e, da ultimo, non durerebbe molto.
    Ovviamente, se gli oppositori di Berlusconi si coalizzassero per scongiurare il rischio di ammazzarsi a vicenda il mio discorso sarebbe campato per aria...purtroppo però non è così.

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    • peppeole
      Bodyweb Advanced
      • May 2006
      • 1085
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      • aprilia
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      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
      MI stupisco di come si facciano intere pagine discettando dei massimi sistemi politici e poi, ancora oggi, dopo 20 anni di Berlusconi, si arrivi a dire che è comuqnue preferibile a un Bersani, a un Fini, a un Casini. Si dovrebbe ammettere che non ci disturba il fatto che sia un mafioso, un membro di una loggia golpista, un tangentista, un evasore fiscale e mille altre cose. Non so come si possa convivere con l'idea di dare il proprio voto ad un individuo del genere, tuttavia basterebbe ammetterlo, senza trincerarsi dietro sofismi politici per dimostrare quanto sia giusto votarlo. Finchè si tratta di Fini o Bersani si può discutere di quanto le due proposte politiche siano alternative e quale delle due sia più consona al nostro modo di vedere il mondo. Ma quando di parla di Berlusconi e del resto del mondo si tratta semplicemente di scegliere tra malattia e cura, mafia e antimafia. Chi non lo comprende mi chiedo dove abbia vissuto nell'ultimo ventennio.
      quoto
      UN curriculum vitae di tutto rispetto,,,,,,p.s anche corruttore

      ---------- Post added at 11:49:39 ---------- Previous post was at 11:43:55 ----------

      Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
      ma che hai capito? Si discute di un fatto oggettivo: che senza Berlusconi in italia non si governa. E' ovvio che sia meglio fini, vendla o prodi. Il problema è che nessuno dei possibili antagonisti ha un potere tale da mantenere coesa una coalizione
      Analizziamo la parola potere: secondo te che potere ha? politico? secondo me no.
      Lui ha un enorme potere economico soprattutto fuori dal parlamento tra giornali,tv,industrie , appalti,immobili etccc.Lo ripeto , il pesante conflitto di interessi non va a braccetto con il ruolo che copre attualmente.
      "Solo gli imbecilli non cambiano mai idea"

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      • Barone Bizzio
        Bodyweb Senior
        • Dec 2008
        • 11895
        • 427
        • 110
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        Ha un potere economico che si traduce in potere politico. Poi le qualità personali nel mantenerlo nonostante le difficoltà ( cioè che è un criminale con una concezione di stato anti-europea) fanno il resto

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        • sotiris
          Urban Sheepboy
          • Sep 2010
          • 1310
          • 54
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          • corazziere tascabile
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          Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
          ...
          Ovviamente, se gli oppositori di Berlusconi si coalizzassero per scongiurare il rischio di ammazzarsi a vicenda il mio discorso sarebbe campato per aria...purtroppo però non è così.
          forse ci siamo:

          Roma, 16-12-2010
          Sono le sette di sera quanto Pier Ferdinando Casini esce dalla sala parto dell'hotel Minerva a Roma e annuncia, dopo il vertice con Gianfranco Fini e Francesco
          Rutelli, con l'Mpa e Liberaldemocratici, Giorgio La Malfa e Paolo Guzzanti, la nascita del Terzo Polo.

          Resistere alle tentazioni
          Una mossa, non solo per serrare le fila contro il pressing del Cavaliere intenzionato ad attrarre i singoli parlamentari delusi dopo il voto di fiducia di ieri ("ininfluente" per
          Casini), ma per battezzare una forza di "opposizione responsabile seria e pronta a confrontarsi su eventuali provvedimenti che vadano incontro agli interessi generali degli italiani, a partire da quelli economico-sociali e dalle grandi riforme che servono al paese". "C'e' bisogno di lavorare per l'Italia senza polemiche, dopo il momento degli scontri, dopo la giornata di martedi', ora c'è un governo e c'è un'opposizione responsabile - spiega Casini - di piu' di 100 parlamentari che decidono di confrontarsi per il bene del paese. Non è nostra intenzione fare guerre di
          religione a nessuno, ma piuttosto cercare di unificare le forze responsabili".

          Come prima più di prima
          "Altro che morto!", dice Rutelli replicando a Berlusconi che dava per chiusa ancor prima di nascere l'esperienza del terzo polo. "Oggi - scandisce - nasce un nuovo polo e sembra robusto. E' Berlusconi che ha più problemi di prima". Il voto di ieri dunque non ferma il progetto 'terzista'.

          Prossime mosse
          A gennaio i cento parlamentari del nuovo coordinamento si riuniranno in assemblea per individuare le strategie organizzative della loro azione (si pensa ad una federazione) e per presentare al Parlamento e al paese le priorità programmatiche su cui aprire il confronto con il governo e con le altre forze di opposizione responsabile.
          E tanto per dare il senso di un progetto ben avviato e di prospettiva la nuova 'formazione' avrebbe addirittura pensato a come presentare le liste in caso di voto anticipato oltre che per le amministrative. Si penserebbe infatti ad un'unica lista
          per il Senato e a due liste per la Camera: una costituita dall'area cattolica (Udc e Api) e un'altra 'laica' formata da Fli, Mpa e gli altri partiti.

          Al Governo c'è posto
          Il Pdl per allargare la maggioranza, secondo più fonti, conterebbe su venti nomi da convincere nel prossimo mese. Fra questi, sei sarebbero già sicuri. Sono finiani, parlamentari del gruppo misto, e un paio di cattolici Pd vicini a Giuseppe Fioroni, che finora ha smentito sdegnato.

          E a sinistra?
          Ma la nascita del Terzo Polo apre problemi (nuovi?) anche a sinistra, soprattutto al Pd di Bersani. "II Pd maggioritario di Veltroni e quello delle alleanze di D'Alema dovrebbero capire che sono le due metà della stessa noce: senza la capacità di parlare al paese non sei neanche forte per stringere alleanze", dice chiaro Sergio Chiamparino (Pd) in una intervista al Mattino nella quale chiede al partito di cambiare passo. Il sindaco di Torino avverte: Bersani può essere lo sfidante di Berlusconi "a condizione che sappia farlo". E sulla decisione di andare avanti con Udc e Fli commenta: "Se significa che non bisogna farsi attirare dal gorgo dell'alleanza con Di Pietro e pezzi della sinistra, sono d'accordo. Ma non si può non vedere come la linea del rapporto con il terzo polo sia quanto meno in sofferenza" e "non si può ignorare che, sia Fini sia Casini, hanno piantato paletti molto solidi per chiarire che la loro partita si gioca nel centrodestra".
          La sfida di Vendola
          "Mentre la sinistra che cerca un richiamo identitario vede in Vendola un punto di riferimento, chi guarda ad un soggetto che possa offrire un progetto credibile per la maggioranza del paese non trova risposta. Il Pd maggioritario di Veltroni e quello delle alleanze di D'Alema dovrebbero capire che sono le duemetà della stessa noce: senza la capacità di offrire al paese un programma non sei neanche forte per stringere alleanze". Il Pd può fare a meno del rapporto con Vendola? "Vendola fa la sua narrazione muovendo da fondamenti identitari della sinistra, con intuizioni moderne per esempio sul ruolo della persona. Noi dovremmo farlo da presupposti diversi: se scavi, sotto la narrazione di Vendola c'è un discorso di redistribuzione delle risorse e non di crescita delle forze produttive". Ma Vendola, per il Pd, è un avversario o un alleato? "Un potenziale alleato se sapremo reggere il timone di una proposta forte e maggioritaria".
          La strada di D'Alema
          Ma Massimo D'Alema non sembra sulla stessa lunghezza d'onda: il terzo polo è un interlocutore "necessario" per il Pd. "Innanzitutto - spiega D'Alema al Tg2 - è la prima risposta a Berlusconi, che ieri ha detto a Fini 'vieni con me, isoliamo Casini' e ha incassato la prima risposta negativa, la prima sconfitta". La nascita del terzo polo "dimostra che questa strategia di allargamento, di acquisizione si rivela politicamente fallimentare, salvo la possibilità di raccattare con chissà quali mezzi qualche singolo".
          Di più, "la nascita del terzo polo è un fatto politico. C'è una componente moderata importante che sta all'opposizione. Credo che per noi siano interlocutori necessari. L'obiettivo è unire tutte le opposizioni".

          sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.

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          • germanomosconi
            Bodyweb Senior
            • Jan 2007
            • 16205
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            • pordenone
            • Send PM

            non solo la pressione fiscale aumenta ma anche questo:

            Confindustria: taglia stime pil, 'Italia delude'

            "La malattia della lenta crescita non è mai stata vinta, il confronto con la Germania e' impietoso''

            16 dicembre, 12:19

            ROMA - ''L'Italia delude'', sul fronte dell'uscita dalla crisi ''ancora una volta rimane indietro''. E' l'analisi del centro studi di Confindustria che ha limato al ribasso le stime del Pil, prevedendo che la crescita si fermera' al +1% nel 2010 (rivisto dal +1,2%) ed al +1,1% nel 2011 (dal +1,3%).
            Per gli economisti di via dell'Astronomia in Italia ''la malattia della lenta crescita non e' mai stata vinta'', ''il confronto con la Germania e' impietoso''.
            PERSI 540 MILA POSTI, MALE ANCHE 2011 - Con la crisi, dal primo trimestre 2008 al terzo trimestre 2010, il numero di occupati in Italia e' diminuito di 540mila, senza contare le ore di Cig che hanno un impatto pari a 480mila unita' di lavoro. Il centro studi di Confindustria stima che ''il numero delle persone occupate continuera' a diminuire nel 2011'', con un calo atteso dello 0,4%. Il tasso di disoccupazione tocchera' il 9% nel quarto trimestre 2011, e ''iniziera' a scendere molto gradualmente nel corso del 2012''. Il numero dei disoccupati e' ad ottobre 2010 (2,167 milioni) ''piu' del doppio rispetto ad aprile 2007.

            BASILEA 3, MISURE RESTRITTIVE E INSUFFICIENTI - "Le condizioni creditizie rimangono difficili e su di esse incombono perdite sui prestiti sia a famiglie e imprese sia a stati sovrani (quelli percepiti più in difficoltà), oltre che su quel che resta dei titoli tossici". E' l'analisi del Centro studi di Confindustria che, in questo contesto, sottolinea che "le nuove regole prudenziali definite nell'accordo Basilea 3 sono insieme restrittive per la crescita e insufficienti a garantire la stabilità in futuro". Per gli economisti di via dell'Astronomia "l'introduzione della stretta sui ratio va graduata, benché in molti casi siano già rispettati. Al contempo, manca la precisa definizione di aspetti cruciali come la leva finanziaria, la dimensione e l'interconnessione degli istituti di credito".


            ribadisco che in questi 16 anni ha letteralmente distrutto il paese, ma vedo che continua a farlo e molti continuano a difenderlo...ma siete davvero contenti di questo?aprire gli occhi no eh...
            Originariamente Scritto da Marco pl
            i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            IO? Mai masturbato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            Io sono drogato..

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            • TheSandman
              Ex Presidente
              • Jun 2008
              • 4903
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              • Send PM

              Originariamente Scritto da peppeole Visualizza Messaggio
              nulla vieta ad un deputato di cambiare schieramento politico.La questione fondamentale e' come viene attuata.Non ci sono piu mazzette o bustarelle da dare, berlusconi opera in modo diverso, attraverso il suo forte conflitto di interessi; Possiede tv e giornali,
              puo distruggerti in un secondo ed isolarti da tutto e da tutti.Il fatto di estinguere il mutuo a Razzi puo esserne un esempio, ma i modi per "contraccambiare " il favore del voto ricevuto Berlusconi ne possiede a centinaia.....
              I sinsitroidi invece sono mimmolini che non controllano nulla...ma dai...

              Sulla rai ci sono e ci sono stati i Sassoli, i Santoro, Fazio ecc.ecc.ecc., tutta gente apertamente di sinistra che di fatto fa i maggiori programmi politici italiani....

              ---------- Post added at 12:44:05 ---------- Previous post was at 12:42:23 ----------

              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
              Non esistono giornali imparziali, tutti sono espressione di una idea. Sta di fatto che non esiste un singolo giornale (forse in Russia sì, magari anche in Libia) che veda non dico in maniera positiva ma anche semplicemente non schifata il nano.
              Fraknfurter Allgemeine Zeitung, giusto per citare l'ultimo in ordine cronologico che lo letto (ieri per la precisione)


              Tessera N° 6

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              • peppeole
                Bodyweb Advanced
                • May 2006
                • 1085
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                • aprilia
                • Send PM

                Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
                I sinsitroidi invece sono mimmolini che non controllano nulla...ma dai...

                Sulla rai ci sono e ci sono stati i Sassoli, i Santoro, Fazio ecc.ecc.ecc., tutta gente apertamente di sinistra che di fatto fa i maggiori programmi politici italiani....

                guarda che fosse non ti e' chiara una cosa, io ideologicamente sono schierato a centro-dx;
                le mie opinione non vanno CONTRO lo schieramento politico, ma contro LA PERSONA silvio berlusconi.
                "Solo gli imbecilli non cambiano mai idea"

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                • Liam & Me
                  Bad Blake
                  • Dec 2006
                  • 5562
                  • 784
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                  • high as a kite
                  • Send PM

                  Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio

                  [/COLOR]

                  Fraknfurter Allgemeine Zeitung, giusto per citare l'ultimo in ordine cronologico che lo letto (ieri per la precisione)

                  ti dispiacerebbe postare il link?
                  B & B with a little weed










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                  • Cl4ud
                    Bodyweb Senior
                    • Mar 2008
                    • 2531
                    • 573
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                    • Ceppaloni
                    • Send PM

                    quoto, vediamo sto giornale
                    Cl4ud

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                    • Liam & Me
                      Bad Blake
                      • Dec 2006
                      • 5562
                      • 784
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                      • high as a kite
                      • Send PM

                      Originariamente Scritto da Cl4ud Visualizza Messaggio
                      quoto, vediamo sto giornale

                      ma puo' anche essere che sia vero, sarebbe interessante vedere cosa dicono, a sto punto.
                      B & B with a little weed










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                      • ma_75
                        Super Moderator
                        • Sep 2006
                        • 52669
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                        • Send PM

                        E Bondi scrive al Partito democratico
                        "Cari compagni, non mi sfiduciate"


                        Il ministro della Cultura alla vigilia della mozione di sfiducia nei suoi confronti. "Bersani, Veltroni, Fassino, fermatevi e riflettete"



                        ROMA - Ieri ha scritto a Napolitano 1, per denunciare la "parzialità" di Fini. Oggi scrive al Pd (la lettera è pubblicata dal Foglio) per scongiurare il rischio di essere cacciato dal governo. E' un Sandro Bondi iperattivo quello di questi giorni, alla vigilia della mozione di sfiducia nei suoi confronti in Parlamento. Un passaggio delicato visto che a Montecitorio la maggioranza è appesa a tre voti.

                        Ai democratici il ministro della Cultura lancia un appello per il ritiro della mozione, dal significativo titolo "Cari compagni, vi spiego perché non dovreste sfiduciarmi". Questo l'incipit: "Siccome riconosco ancora nei principali leader della sinistra e in particolare a Bersani, Veltroni e Fassino un residuo di concezione seria della politica e di rispetto nei confronti degli avversari politici, vi chiedo di fermarvi e di riflettere prima di presentare contro di me un atto parlamentare cosi' spropositato, pretestuoso e dirompente sul piano umano, che rappresenterebbe un'onta non per me che lo subisco ma per voi che lo promuovete".

                        Bondi sottolinea come la sua gestione dei Beni culturali si vuole caratterizzare come espressione della "volontà di gettare dei ponti di collaborazione sul fronte della cultura, il più delicato e generatore di conflitti" e a fronte di un "clima pregiudizialmente ostile alla mia persona". Nè manca di ricordare la
                        sua formazione politica all'interno del Partito comunista e la decisione del salto successivo con Forza Italia "per la consapevolezza dell'impossibilità di una evoluzione socialdemocratica del Pci", con successivo sovrapiù di acredine della sinistra nei suoi confronti.

                        "Tutto questo però - domanda Bondi - giustifica una mozione di sfiducia individuale nei miei confronti? qual è la ragione per cui la presentate? i crolli avvenuti a Pompei? Non posso crederci. Sapete bene che altri crolli sono avvenuti nel passato, e probabilmente avverranno anche nel futuro, senza che a nessuno passi per la testa di chiedere le dimissioni del ministro pro tempore alla cultura".

                        Ieri Bondi aveva scritto a Napolitano attaccando Fini e ruolo "politico" giocato dal presidente della Camera, puntando il dito contro "l'abnorme commistione tra imparzialità del suo ruolo e leadership di un gruppo parlamentare
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                        • TheSandman
                          Ex Presidente
                          • Jun 2008
                          • 4903
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                          Originariamente Scritto da peppeole Visualizza Messaggio
                          guarda che fosse non ti e' chiara una cosa, io ideologicamente sono schierato a centro-dx;
                          le mie opinione non vanno CONTRO lo schieramento politico, ma contro LA PERSONA silvio berlusconi.
                          Per me puoi essere schierato come vuoi

                          Io pure alle elezioni ho sempre votato FT.

                          Ma non si può, nel nome dell'essere contro Berlusconi, dire cose che vanno contro la realtà delle cose e contro il buon senso.

                          MEtà stampa è in mano a DeBenedetti, metà TV è schierata vs Nano e tu (come altri) stai ancora a dire che siamo sotto dittatura e c'è da avere paura a dire che si è contro il Nano????

                          Ci sono programmi televisivi che se Berlusca morisse scomparirebbero perchè non saprebbero di chi altro parlare e tu dici che c'è gente che vota per lui perchè spaventata dal bulletto?

                          Ma per carità...

                          ---------- Post added at 13:20:42 ---------- Previous post was at 13:19:34 ----------

                          Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                          ma puo' anche essere che sia vero, sarebbe interessante vedere cosa dicono, a sto punto.
                          cercatelo, basta che lo scrivi su google eh....


                          Tessera N° 6

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                          • KURTANGLE
                            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                            • Jun 2005
                            • 36997
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                            • Borgo D'io
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                            Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
                            i, metà TV è schierata vs Nano..

                            questa non la posso tollerare. E' una stronzata assurda
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            • TheSandman
                              Ex Presidente
                              • Jun 2008
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                              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                              Sono d'accordo anche sulla debolezza dell'opposizione che, ancora oggi, dimostra di non aver capito la gravità del contesto dal momento che si divide in mille rivoli inutili invece di realizzare un CLN che è l'unica strada percorribile per sbarazzarsi definitivamente di B.
                              Un CLN presume che ci sia qualcuno al Governo dopo un golpe e che la maggioranza messa ai margini si ribella per riprendersi il potere che gli è stato tolto illegittimamente.

                              Ora, tutto si può dire, tranne che BErlusca abbia fatto un golpe (a meno di adeguarsi ai mimmolini che seguono la politica un tanto al km...) e che coloro che dovrebbero fare il CLN sono apprezzati dalla maggioranza delle persone....

                              Io posso anche essere d'accordo con te Mauro sulla persona Berlusconi, ma dobbiamo anche essere obiettivi e iniziare a capire che c'è chi lo vota, e molto spesso non sono nemmeno babbei, ebeti e quant'altro, ma gente che a livello di QI ci darebbe la paga a entrambi...


                              Tessera N° 6

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                              • ma_75
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                                [QUOTE=TheSandman;6514242]I sinsitroidi invece sono mimmolini che non controllano nulla...ma dai...

                                Sulla rai ci sono e ci sono stati i Sassoli, i Santoro, Fazio ecc.ecc.ecc., tutta gente apertamente di sinistra che di fatto fa i maggiori programmi politici italiani....

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                                Non mi pare proprio che parli bene di Berlusconi. Così, giusto a caso, un articolo trovato in rete sul taglio ai fondi per la cultura di Bondi:

                                In piedi per l’ultimo addio!


                                Articolo di Società cultura e religione, pubblicato lunedì 10 maggio 2010 in Germania.
                                [Frankfurter Allgemeine Zeitung]
                                Berlusconi la chiama riforma, ma per molti teatri italiani non è altro che il bacio della morte. Da anni l’Italia lavora a una riforma del settore operistico. Ora il governo ha varato un nuovo decreto di tagli.
                                “Addio” è una delle parole-chiave del melodramma italiano. Ci sono capolavori del genere, come “Il ballo in maschera” di Giuseppe Verdi, in cui il saluto di commiato risuona minaccioso sin dall’inizio, per scandire ritmicamente sino alla fine la morte degli eroi-amanti. In questo senso il lungo finale dell’opera italiana nella sua madrepatria è una messa in scena tipica per il genere. Da un paio di decenni buoni, ministri, manager culturali, direttori, sindaci e sindacalisti lavorano a una riforma del settore operistico. Il paziente, la cui malattia è innegabile, è sopravvissuto a più riprese a sempre nuovi trattamenti traumatici. Ma ora lo minaccia un decreto del Ministro della Cultura Sandro Bondi, regolarmente sottoscritto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che potrebbe dare il colpo di grazia. D’ora in avanti dei circa 340 milioni di euro del Fondo per la Musica e il Teatro “FUS” si dovrebbe risparmiare circa un terzo.
                                Il decreto tra l’altro mette l’intero settore in una sorta di amministrazione controllata: per almeno due anni vi sarà un congelamento delle assunzioni nei teatri d’opera, delle attività accessorie a scopo di lucro e sono vietate da questo momento anche le indennità di musicisti dipendenti, come pure le tariffe dei teatri. I direttori ora ricevono maggiori sovvenzioni se viene incassato denaro attraverso le sponsorizzazioni in egual quantità. I tagli radicali non riguardano però tutti i teatri allo stesso modo. La partecipazione di città e regione è diversa a seconda dell’efficacia pubblicitaria.
                                La Scala di Milano ad esempio, nella ricca città industriale, riesce a coprire il suo bilancio per circa il sessanta per cento, mentre l’indigente Cagliari, in Sardegna, in cui da anni raramente si tengono a battesimo opere tedesche, non dispone di tali fondi. A volte città e regione danno di più, come ad esempio nel territorio natio di Giuseppe Verdi intorno a Parma. A volte, come nella città di confine di Trieste, non c’è proprio hinterland e neppure alcuna cooperazione transnazionale.
                                Non c’è spazio per il nuovo
                                Indubbiamente il decreto Bondi ha messo in luce quanto sia radicalmente fallita la riforma degli anni Novanta, nell’ambito della quale tutte le istituzioni sono state trasformate in fondazioni di diritto pubblico con ampia autonomia. Come ambasciatore dell’”italianità” invece di investire cospicue somme di danaro, di attirare schiere di visitatori dal paese e dall’estero e sostenersi quasi automamente, proprio per i teatri dell’Opera meno prestigiosi, ma non per questo da sottovalutare, come quelli di Catania, Genova e Bologna è iniziata una vita di stenti. Lo Stato si era sottratto con una mossa grandiosa alle sue responsabilità di finanziamento, spacciandolo come un atto di liberazione dal paternalismo burocratico. Tra i potenti e spesso irrimediabilmente frammentati sindacati e la necessità di fare cassa, la possibilità di nuove produzioni per molti direttori era rimasta fortemente limitata. Già negli ultimi due anni teatri come Napoli, Genova e persino Roma, la cui Opera sta attraversando un’agonia senza fine, sono stati messi sotto commissariamento ministeriale obbligatorio. Nellla diabolica spirale della carenza di rappresentazioni, personale sempre più rabbioso e sempre meno sovvenzioni minacciano di schiacciare l’istituzione.
                                Si auspicano segnali dalla politica
                                A Venezia, però, il direttore artistico Fortunato Ortombina potrebbe portare avanti la guida del Teatro La Fenice, la ben nota impresa che possiede comunque un’enorme potenziale di crescita. Nonostante una riduzione di un terzo delle sovvenzioni nella scorsa stagione si è potuto aumentare attraverso frequenti repliche e coproduzioni meno costose il numero di spettacoli di oltre il trenta per cento. Ma a un certo punto vi sono dei limiti anche a queste razionalizzazioni, se non si vuole arrivare alla morte del teatro dell’ Operetta a bastonate.
                                Ortombina sottolinea quanto sia triste ogni produzione fallita per uno sciopero, perché così si perdono soldi e prestigio. Ma al tempo stesso si augura – proprio nel corso delle prove per il “Don Giovanni” di Mozart – che la politica nazionale mandi un segnale, infatti poi prosegue: “Forse possiamo risparmiare ancora qualcosa per salvare la nostra prossima stagione. Ma al momento non sappiamo ancora di quali risorse disporremo tra due anni”, dice.
                                I dipendenti usurpati del loro diritto agli straordinari, ai salari e alle indennità ora stanno come a Milano, dove l’Opera viene simbolicamente trasportata in una bara verso il sepolcro, i lavoratori si radunano pensosi per la strada o dove hanno tappezzato il teatro di annunci funebri – come già così spesso è accaduto negli ultimi anni. Il Maggio Musicale Fiorentino per il momento va in scena; si è scioperato anche a Roma e Torino. Che gli artisti riescano in questo modo a indebolire la radicata sfiducia dei politici nei confronti della cultura elevata?
                                Berlusconi ama il Boulevard
                                La Scala di Milano. Da quasi due decenni il governo sta lavorando a una riforma dell’azienda operistica. Lo stesso Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da sempre e in modo ostentato non segue le lussuose aperture di stagione al Teatro della Scala il giorno di S. Ambrogio, mentre preferisce frequentare teatri minori, dove ha conosciuto la sua futura ex-moglie.
                                Un sottosegretario ha già freddamente puntualizzato che nei momenti difficili i teatri d’Opera possono essere tranquillamente chiusi. E il ministro della cultura Sandro Bondi e il suo collega, il guru dell’efficienza Renato Brunetta, si fanno beffe, com’è noto, della gente sottoutilizzata, strapagata e anche dei musicisti d’orchestra prepensionati e si lamentano, per una volta non a torto, degli esorbitanti compensi delle star del palco, della regia e del canto. Evidentemente la classe dominante di Berlusconi, sotto le pressioni della destra populista Lega Nord che prima delle elezioni si è mossa contro gli artisti stranieri e la regia moderna, vede nei teatri lirici un settore di risparmio ideale.
                                Sebbene la gran parte degli amici della “Lirica” con gusto conservatore per compositori come Rossini, Verdi e Puccini sia da ascrivere al proprio elettorato, si toglie a una borghesia sempre più in maniche di camicia il costoso giocattolo di lusso della platea nazionale, nella chiara e ferma convinzione che per poche rappresentazioni estive all’Arena di Verona o in altri templi all’aperto non vi sia bisogno di sedi permanenti sovvenzionate. L’Italia non è forse campione dell’ improvvisazione? Allora i musicisti e cantanti devono solo dimostrare fantasia e produrre a prezzi meno cari.
                                Le fiere officine della musica in miseria
                                Circolano addirittura voci che il governo italiano abbia intenzione di impoverire sistematicamente il vecchio sistema per poter alla fine ricominciare da zero senza l’intralcio dei privilegi di sindacati, di funzionari di sinistra e con l’ausilio della tecnologia orrendamente dilagante. Potrebbe stupire come in un paese con teatri di tradizione meno cari ma anche poco attivi, da Pisa fino a Bari, da Napoli fino ad Ancona mettano in luce che dal nulla non si produce nulla. Perché assieme ai teatri d’opera è da tempo andata in rovina anche la cultura musicale italiana, un tempo fiera, delle scuole di musica, dei conservatori, delle orchestre private, dei festival, come denuncia da anni Riccardo Muti. Proprio nella madrepatria della musica le orgogliose fucine dell’opera oscillano tra gli sprechi strutturali di risorse finanziarie e la miseria assoluta, tra l’irrinunciabile obbiettivo di esigenza estetica e un tedioso conservatorismo per un pubblico anziano.
                                Le azioni di protesta allontanano gli spettatori
                                La costosa opera lirica svolge ancora una funzione sociale nel luogo in cui è stata inventata poco più di quattrocento anni fa? Ha ancora un effetto estetico importante per la prossima generazione? Una società stregata dalla televisione e da internet può farcela senza l’Opera? Sono questi i temi di un dibattito che ora prosegue sui giornali italiani, almeno provvisoriamente, sotto la pressione del decreto di tagli, ma che viene comunque seguito solo da un pubblico assolutamente marginale. Questa settimana si è visto a “La Scala” che, anche sotto l’influenza del direttore artistico Stephane Lissner, i ricorrenti scioperi allontanano la clientela ricca e i turisti paganti. Di fronte alle proteste gridate e alle azioni di solidarietà, succede sempre più spesso che i berlusconiani dalle logge più costose disapprovino gridando ai musicisti: “Finalmente andate a lavorare!” Perché la consapevolezza cresca, le due prove generali per “L’Oro del Reno” di Wagner si sono tenute gratuitamente “per la città” . E’ un tentativo disperato di far prendere a cuore alla collettività il valore rimasto. Il ciclo milanese di Wagner è un simbolo della crisi del sistema, perché la sua conclusione è prevista solo per l’anno 2013. Resta da vedere con quale stato d’animo l ‘Opera come istituzione vivrà questo “Crepuscolo degli Dei” italiano


                                Ma propbabilmente ti riferisci a quanto riporta questo sito:



                                dove il giornale dà conto della vittoria parlamentare di B. Un po' poco per parlare di un nuovo Churchill
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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