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I politici non sono mai peggiori della società che governano.
Tuttavia, visto che l'unica cosa che pare interessargli più della poltrona è l'attuale legge elettorale, il sospetto che facciano più schifo della società costretta a votarli è legittimo.
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Vabè son due stili differenti...Floris lo smerda più sottilmente, Santoro è bello perchè gli va incontro a muso duro. L' altra volta quando Berlusconi attaccò il telefono Floris lo paragonò ad un adolescente che faceva scherzi telefonici
I
n questo Paese, siccome il più pulito ha la rogna, finisce che passa sottotraccia anche il vaiolo, l'influenza e insomma tutti gli scandalucci minori. Sandro Bondi ha sempre quest'aria sofferta, tormentata, infantile nella sua ricattatoria sincerità: da queste parti nessuno ha chiesto che facesse fagotto per la faccenda di Pompei, anche se l'immaturità della sua posizione («non merito le dimissioni») invogliava a rispondergli che no, non aveva colpe, ma era comunque responsabile.
Il discorso cambia, però, a proposito di quanto ha scoperto Il Fatto Quotidiano: Bondi sta sistemando i suoi casini familiari a spese nostre. Il suo ministero dei Beni culturali ha dato una consulenza a Fabrizio Indaco, figlio della sua promessa sposa Manuela Repetti - parlamentare Pdl che certo non ha problemi economici - e poi ne ha data un'altra all'ex marito di lei, Roberto Indaco, in attesa del divorzio.
Bondi si era beccato pure un'interrogazione parlamentare perché sul viaggio inaugurale del Frecciarossa si era portato il cane, Grisby, suggello dell'amore con Emanuela. Ma la cosa che fa più incazzare è la penosa difesa del ministro: «Sono intervenuto per risolvere due casi umani, la tragedia di un uomo senza lavoro... Desidererei rispetto, si tratta di una vicenda molto dolorosa, ma anche del tutto personale e privata». A carico nostro. Noi paghiamo le tasse per agevolare il divorzio di Emanuela Repetti.
Emilio Fede aggredito al ristorante
"Un uomo mi ha minacciato di morte"
La denuncia del direttore del Tg4. "E' stato un imprenditore, ma non so assolutamente il perché"
"Sono stato aggredito nel ristorante La Risacca 6 di Milano da un imprenditore, ma non so assolutamente il perché. Ho ricevuto due pugni in testa e in faccia". Lo dichiara il direttore del Tg4, Emilio Fede, che dopo i colpi ricevuti è andato in ospedale denunciando l'uomo per "lesioni gravissime e minaccia di morte". L'aggressore è stato definito "amico di amici" dallo stesso giornalista e lo ha preso a pugni in testa e faccia "senza motivo".
Dagospia
Botte con arrivo di carabinieri ieri sera all'osteria "Risacca 6" di Milano tra Emilio Fede e Gian Germano Giuliani, per gli amici Pippo, l'imprenditore dell'Amaro Giuliani, noto alle cronache per aver ricoperto il ruolo di marito di Bedy Moratti, oggi risposatosi con una gnocchissima modella cubana. Erano attovagliati vicino i nostri eroi, quando Giuliani ha stampato due sberle sul volto di Emilio, in compagnia della sua badante Raffaella Zardo. Delirio, arriva la scorta di Fede, seguita dalle forze dell'Arma. La causa? Si è sentito il nome di Bettarini, l'ex bonazzo della Mona Ventura.
A voi giudicare quale delle due copra meglio l'argomento e quale dei due giornalisti abbia fatto meglio il suo mestiere
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Silvio Berlusconi's restoration work is no cock-up
It is the controversy surrounding Berlusconi's decision to restore Mars's penis to an ancient Roman statue that is misplaced
A combination picture shows the marble statue of 'Venus and Mars' before (L) and after (R) restoration. Photograph: Reuters
I can picture the scene. Berlusconi checks his email. "Ever wanted a larger member...?" He pauses, thinks about it for a while. "Well, I've had the hair done, and it might impress the young ladies at the forthcoming orgy." He looks up at Mars, the statue of the heroic god of ancient Rome painstakingly chiselled from the finest Carrara 1,835 years previous. Venus is draped over his shoulder adoringly. However Mars, far from appearing as the revered übermensch warrior of antiquity, resembles John Wayne Bobbitt after a fight with his ex-wife. Then it hits him: "Che buon' idea! I shall restore his manhood!"
The recent restoration of the ancient Roman sculpture owned by the Baths of Diocletian Museum in Rome and currently adorning Berlusconi's office, has proved ideal cannon fodder for the international press. Mars's missing penis has been meticulously re-carved and attached by magnets, allegedly on the orders of Berlusconi himself and causing many to jokingly speculate as to why Venus merely had her hand replaced – rather than a breast enlargement.
One "horrified" art historian is quoted as saying "It's horrific. You just can't add on bits ad hoc to these works of art – the penis and hands may well have been there originally and then removed but you can't add something on like a plastic model."
This all sounds rather melodramatic to me. Sure, opponents of Berlusconi have a right to bemoan the costs involved which may or may not have been better spent elsewhere (Pompeii perhaps). But this unidentified art historian sounds panic-stricken. Being an art historian myself, and possessor of at least a little common sense, I definitely know that this "restoration" is anything but horrific, and wasn't "ad hoc" either. The fact that there are two almost identical sculptures in the collection of the Louvre and the Capitoline museum (the three are reproduced side by side on page 181 in Sculpture from Antiquity to the Present Day) for which to establish precedent is conveniently overlooked. But with this kind of alarmist rhetoric one might be mistaken for believing someone merely wandered in off the street and superglued on a Ron Jeremy replica dildo (which reminds me of a sculpture I saw last year in Brighton, which involved the aforementioned object and a taxidermic Armadillo – you can guess the title).
The issues concerning restoration and conservation of important historical artworks and artefacts are entirely subjective and, what's more, in this case it's reversible. Sure, when meandering around the Sainsbury wing of the National Gallery I sometimes wish the altar pieces and rood screens showed the scars of their years, but we generally view these objects in alien contexts anyway: whitewashed walls, artificial lights, armed with audio guides and with our view partially obscured by swathes of tourists. All the same, it is nice to see the vibrancy of the pigments as intended: give it another few hundred years and the dirt and grime will be back; swings and roundabouts.
It would seem that the hype surrounding this story can primarily be attributed to the fact that it was a male sexual organ that was restored in connection with the propagated myth of Berlusconi's apparently superlative testosterone. But no one, especially in the press, has taken Berlusconi out of the equation and proposed the view that Venus and Mars might actually look better with the new additions.
We far too often credit authors of works of art with an untouchable deity status – it's no longer "authentic" once "tampered" with. Such a view would render Michelangelo's celebrated Pietà, restored on a number of occasions – most notably after being attacked with a geologist's hammer by mentally ill Laszlo Toth in 1972 – to a considered weakened mongrel or hybrid-like status. The point of the work has not diminished, and the restoration for me, merely adds another interesting facet to its social history. Indeed, perhaps the greatest positive to come out of the Berlusconi story is that a worldwide audience has been exposed (unintentional double entendre) to an ancient Roman sculpture they've probably never seen, thought or cared about previously.
By the way, Mars is not the only archaeological male to have gained a penis this year. In April, the Long Man of Wilmington gained a temporary appendage more in keeping with his name and rivalling that of the Cerne Abbas Giant. Intriguingly, I don't recall it being international headline news.
E' ufficiale, non so se ridere o se piangere. D'altronde il battibecco con la lega di pochi giorni fa faceva presagire già uno scontro politico, più che sportivo...
Montezemolo scende in campo
“Devo fare qualcosa per il mio Paese”
Da Ilfattoquotidiano.it
“E’ ora di uscire dal proprio recinto per contribuire al bene comune”. Dopo le battute a distanza di questa mattina con il premier Berlusconi (“Parlare è facile, fare è difficile. Gli altri parlano, noi facciamo, ha detto il premier prima che il convegno di Italia Futura cominciasse), Luca Cordero di Montezemolo parla da politico e, di fatto, scende in campo. “Ho il dovere di fare qualcosa per il mio Paese. Veniamo da 15 anni di non scelte, l’Italia va ricostruita sotto tanti aspetti”, ha detto Montezemolo presentando il rapporto di Italia Futura (la fondazione da lui presieduta) sulla disoccupazione giovanile.
E con i cronisti che gli chiedono di un suo impegno in prima persona, risponde: “Entrare in politica da soli non significa niente, ci vuole la squadra – ha detto Montezemolo usando un’espressione cara al suo passato in Confindustria – Nel rinnovamento della politica bisogna pensare a tante persone”. Ma sulle sue idee per il futuro è perentorio: “Il one man show è finito. E’ un discorso culturale che vale anche per me”. Nessun riferimento diretto al premier Berlusconi, “che pure è un one man show”, puntualizza. Ma l’invito “ad uno sforzo corale di ricostruzione della nostra nazione”, che “deve vedere la partecipazione di moltissimi, non di pochi che si sentono superman”.
Secondo Montezemolo, serve discontinuità con il passato: “Non è possibile andare avanti così, non accettiamo che la cosa pubblica sia considerata cosa privata dalla politica”. In questa fase, aggiunge, “sento il dovere di fare qualcosa per il paese a cui appartengo, è il momento di uscire dal recinto». Il presidente di ItaliaFutura evidenzia anche che “quello di imprenditore e di politico sono due mestieri diversi” e che “il fattore comune deve essere la società civile”.
Il presidente di Italia Futura ha sottolineato che il Paese data la “gravità in cui versa ha bisogno di una grande operazione verità”. Bisogna, secondo Montezemolo, “preparare il futuro della ricostruzione di domani”, e in questo processo “ognuno deve fare la sua parte. La ricostruzione corale – ha detto – deve cominciare ora liberandoci dalla paura perchè il Paese è bloccato: non c’è ascensore sociale nè mobilità. Dobbiamo uscire, andare al centro del ring perchè la paura ci sta paralizzando e su queste paure rischiamo di far lucrare la politica”. Al convegno “Giovani, al lavoro!” sono stati distribuiti diversi gadget: tutti rigorosamente in color rosso-Ferrari.
lo sapevo....il belloè che pochi giorni fa ha detto l'esatto contrario...attenzione che questo è pure peggio del nano, non per niente viene da confindustria
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