Manovra, scontro in Consiglio Ministri
E Tremonti minaccia dimissioni
Violenta lite con la Prestigiacomo, che lo attacca e poi dice: "Commosso per le mie scuse? Pensavo fosse rabbia". Berlusconi media.
ROMA - Il Governo pensa di porre la fiducia sul testo della finanziaria che uscirà dalla Commissione Bilancio della Camera, integrato dalle annunciate norme che anticipano il decreto sviluppo. In più ci saranno nuove risorse per l'università, per il cinque per mille, per gli ammortizzatori sociali ("è in corso una verifica perché ci sono ancora degli stanziamenti non spesi").
Ma non è stato un Consiglio dei ministri tranquillo per Tremonti, che già doveva fare i conti con lo stop del governo ieri in commissione Bilancio, messo in minoranza sui fondi Fas 1 da una opposizione allargata a centristi e Fli. Lo scontro sui tagli è esploso con Stefania Prestigiacomo. Il ministro dell'Ambiente ha chiesto conto del miliardo stanziato dal Cipe un anno fa per far fronte ai dissesti idrogeologici, ma ancora bloccato. "Siamo di fronte a continue emergenze nazionali e io non posso usare quei soldi", dice la responsabile del Territorio. E alla risposta "Te lo spiego fuori" è esplosa in un "Non fare il cretino, non ci trattare da scolaretti". Con conseguenti minacce di dimissioni da parte di Tremonti e un clima solo apparentemente placato dalla mediazione di Berlusconi.
Placato solo in apparenza, perché in serata, dal Tesoro, arriva una nota al veleno: dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo "non c'è stata nessuna richiesta di fondi. Nessun ritardo, nessun blocco da parte del Cipe che tra l'altro dipende da Palazzo Chigi. Considerando inoltre che la delibera Cipe risale al 6 dicembre 2009, se c'è stato un ritardo, una omissione, è stato da parte del ministero dell'Ambiente: ad oggi non risulta ancora pervenuta nessuna richiesta di utilizzo dei fondi alla sede competente".
E Tremonti minaccia dimissioni
Violenta lite con la Prestigiacomo, che lo attacca e poi dice: "Commosso per le mie scuse? Pensavo fosse rabbia". Berlusconi media.
ROMA - Il Governo pensa di porre la fiducia sul testo della finanziaria che uscirà dalla Commissione Bilancio della Camera, integrato dalle annunciate norme che anticipano il decreto sviluppo. In più ci saranno nuove risorse per l'università, per il cinque per mille, per gli ammortizzatori sociali ("è in corso una verifica perché ci sono ancora degli stanziamenti non spesi").
Ma non è stato un Consiglio dei ministri tranquillo per Tremonti, che già doveva fare i conti con lo stop del governo ieri in commissione Bilancio, messo in minoranza sui fondi Fas 1 da una opposizione allargata a centristi e Fli. Lo scontro sui tagli è esploso con Stefania Prestigiacomo. Il ministro dell'Ambiente ha chiesto conto del miliardo stanziato dal Cipe un anno fa per far fronte ai dissesti idrogeologici, ma ancora bloccato. "Siamo di fronte a continue emergenze nazionali e io non posso usare quei soldi", dice la responsabile del Territorio. E alla risposta "Te lo spiego fuori" è esplosa in un "Non fare il cretino, non ci trattare da scolaretti". Con conseguenti minacce di dimissioni da parte di Tremonti e un clima solo apparentemente placato dalla mediazione di Berlusconi.
Placato solo in apparenza, perché in serata, dal Tesoro, arriva una nota al veleno: dal ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo "non c'è stata nessuna richiesta di fondi. Nessun ritardo, nessun blocco da parte del Cipe che tra l'altro dipende da Palazzo Chigi. Considerando inoltre che la delibera Cipe risale al 6 dicembre 2009, se c'è stato un ritardo, una omissione, è stato da parte del ministero dell'Ambiente: ad oggi non risulta ancora pervenuta nessuna richiesta di utilizzo dei fondi alla sede competente".
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