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Italiani: egli risorse a Natale
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GLI EFFETTI DEL RICONTEGGIO DEI VOTI
Una commedia piemontese
GLI EFFETTI DEL RICONTEGGIO DEI VOTI
Una commedia piemontese
C’è una vicenda politica che ricorda l’opera dei pupi siciliani, il teatro di Eduardo, la commedia a l l ’ i t a l i a n a d i Cinecittà; eppure si svolge in Piemonte, un tempo considerato la Prussia d’Italia, culla di virtù civili e dell’unità nazionale, di cui si appresta a celebrare i 150 anni.
Pare che il presidente del Piemonte non sia più il «vincitore» Cota, che governa—oltretutto piuttosto bene — da seimesi, ma la «sconfitta » Bresso. Sono state escluse, per non aver raccolto le firme, due liste di sostegno al leghista: quella dei Consumatori e quella di Deodato Scanderebech, noto per la meticolosità delle campagne in cui oltre a delicatezze gastronomiche distribuiva all’elettorato il kit con spazzolino e dentifricio. La magistratura ha imposto di ricontare le schede: quelle con due croci, una sulla lista incriminata e una per Cota, sono valide; quelle con una croce sola sulla lista, no. A lungo si è discusso come e dove effettuare il riconteggio, e soprattutto chi dovesse pagarne il conto. Alla fine si è deciso di dividere le spese tra la Regione e i ministeri della Giustizia e dell’Interno (il Comune di Torino paga il trasporto delle schede al carcere delle Vallette, dove avviene il rito).
Ancora non si sa chi abbia vinto davvero. Pare che sia in testa la Bresso. Una cosa è certa: il caso non finirà mai. Nessuno dei due contendenti si comporterà come Al Gore, che ha accettato un verdetto forse ingiusto e ha taciuto. Come un’autentica vicenda italiana, anche questa si trascinerà tra ricorsi—Cota ne ha già presentato uno al Consiglio di Stato — e accuse reciproche di intrighi e di golpe. Una matassa quasi inestricabile nel Paese delle cinque leggi elettorali: una per le Comunali, un’altra per le Provinciali, un’altra ancora per le Regionali, una quarta per le Politiche e una quinta per le Europee.
Nessuna soluzione a tavolino sarebbe riconosciuta dalla controparte, e dai suoi elettori; e quindi andrebbe assolutamente evitata. Se poi la Bresso accettasse di essere intronizzata in questo modo, per il centrosinistra sarebbe un disastro: dopo il ribaltone in Sicilia, e con la prospettiva di un governo tecnico a Roma, Berlusconi e la Lega scatenerebbero con tutta la loro potenza di fuoco una campagna contro la sinistra che perde le elezioni, ma ne capovolge il risultato grazie ai cavilli e alla complicità della magistratura «comunista ». Senza considerare, per assurdo, una querelle che si aprirebbe sugli atti di una giunta nominata da un presidente dichiarato illegittimo: da convalidare o da annullare?
La Bresso invoca il rispetto delle regole; Cota, quello della volontà popolare. L’unica soluzione possibile, qualora si stabilisca che l’elezione del «governatore» piemontese non sia stata formalmente ineccepibile, è tornare a votare. Consapevoli di vivere, 150 anni dopo, in un’Italia dove — purtroppo o per fortuna — non esistono Prussie, ma la linea della palma è salita fin sulle Alpi.
Aldo Cazzullo
Una commedia piemontese - Corriere della Sera
pensate se ci fossero loro dall'altra parte..."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggioraccontava anche di quando fu licenziato dal ministero dei ben culturali perchè prendeva lo stipendio senza mai andare in ufficio?
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggioma lui e' una star. quando mai le star vanno in ufficio a timbrare un cartellinoIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggiopare che stasera la Gabanelli ci vada giù duro
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Originariamente Scritto da Elitemember Visualizza MessaggioDi che si parla ?
Berlusconi, "Operazione Antigua"
Le ville e quegli affari off-shore
Milano, Lugano, Caraibi: triangolo da 20 milioni, passati attraverso la Banca Arner. Ignorate le norme antiriciclaggio: L'istituto di credito svizzero è al centro di un'inchiesta delle procure di MIlano e Palermo
dal nostro inviato WALTER GALBIATI
Berlusconi, "Operazione Antigua" Le ville e quegli affari off-shore - Repubblica.it
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Intrusione negli archivi, finanziere ai domiciliari
Indagato un giornalista di Panorama
L'appuntato Fabio Diani è accusato di aver violato gli archivi del corpo e di aver girato al giornalista Giacomo Amadori notizie riservate riguardanti, tra gli altri, Di Pietro, De Magistris, Grillo, D'Addario, Travaglio, Genchi e la famiglia Agnelli. Il giornalista è indagato per concorso nel reato di accesso abusivo a sistemi informatici. Il direttore del settimanale lo difende: "Ha fatto al meglio il suo lavoro"
ROMA - Fabio Diani, appuntato della Guardia di Finanza in servizio a Pavia, è stato posto agli arresti domiciliari su ordine del Gip presso il Tribunale di Milano Roberta Nunnari, per una serie di accessi abusivi agli archivi informatici delle Fiamme Gialle, "in violazione dell'articolo 615 ter del codice penale". Per il reato, precisa il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Pavia, che ha eseguito l'arresto, "è competente la Procura della Repubblica di Milano".
Sono infatti i pm milanesi Elio Ramondini e Alberto Nobili ad accusare il finanziere di aver poi passato informazioni riservate al giornalista di Panorama Giacomo Amadori, riguardanti una serie di noti personaggi. Amadori, stando a quanto si apprende, ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso nello stesso reato: accesso abusivo a sistemi informatici. Ad accorgersi dei "comporamenti anomali" di Diani è stato lo stesso comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pavia, Domenico Grimaldi. Per Diani anche l'aggravante di essere un pubblico ufficiale e di aver compiuto accessi a banche dati di interesse pubblico e militare. Ora rischia una condanna tra i 3 e gli 8 anni di reclusione.
I personaggi spiati. Le violazioni degli archivi, almeno un migliaio, si sarebbero verificate tra il gennaio 2008 e l'ottobre 2009, quando Diani ha eseguito, non per motivi di servizio, "numerose interrogazioni al terminale, passando poi le informazioni riservate a terze persone". Le "informazioni riservate" riguardano, tra gli altri, componenti della famiglia Agnelli, Antonio Di Pietro, Luigi De Magistris, il giudice Mesiano, Beppe Grillo, Marco Travaglio e la escort Patrizia D'Addario. Informazioni riservate sarebbero state raccolte e fornite anche su Gioacchino Genchi, già consulente in vari procedimenti penali alcuni dei quali diretti dall'ex pm De Magistris.
Gli articoli sospetti. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno verificato la scansione temporale degli accessi ai sistemi di Diani e degli articoli di Amadori. Rilevando una corrispondenza tra alcuni scritti del giornalista pubblicati da Panorama e le violazioni delle banche dati effettuate dal finanziere arrestato. Sono, in particolare, tre i pezzi sotto osservazione. Il primo, datato 24 aprile 2008, si intitola "Beppe Grillo: tutto il giro d'affari dell'antipolitica", lungo e ciricostanziato j'accuse al comico genovese in cui sono contenuti dati sulle più recenti dichiarazioni dei redditi del comico genovese. Del febbraio 2009 è il pezzo "Caso Genchi: quanti schedati": di lì a qualche settimana i carabinieri del Ros su mandato della procura di Roma sequestrerà l'"archivio segreto" del consulente informatico contenente migliaia di dati. Dell'ottobre dello stesso anno "Fisco e patrimoni, ecco quanto dichiarano gli Agnelli", dedicato all'indagine fiscale "più mediatica degli ultimi anni".
"Ha fatto solo il suo lavoro". Amadori è difeso a spada tratta dal direttore di Panorama, Giorgio Mulè, che lo definisce uno dei suoi "cronisti di punta". "Da quello che mi risulta ha fatto come al solito e al meglio il suo lavoro di cronista - dice Mulè all'Agi - tutte le informazioni di cui aveva bisogno, e che ha ottenuto, sono state pubblicate sul giornale, quindi Amadori ha agito con la massima trasparenza e, ribadisco, solo facendo il suo lavoro".
Amadori e il caso Marcegaglia. Con il "suo lavoro", Amadori è entrato in questi giorni anche nel "caso" del presunto dossieraggio de Il Giornale contro Emma Marcegaglia. Per un suo articolo apparso sull'ultimo numero di Panorama, dal titolo "L'altra minaccia" in cui il giornalista parte da alcune telefonate intercorse nell'agosto del 2009 tra lui e Arpisella, fino a pochi giorni fa portavoce della presidente di Confindustria. All'epoca Amadori stava lavorando a "un'inchiesta su presunti illeciti nella raccolta di rifiuti in Puglia" e le indagini "riguardavano anche la Cogeam, il consorzio stabile di gestioni ambientali di cui fanno parte al 51% società del gruppo Marcegaglia". Amadori sostiene che Arpisella avrebbe chiesto che il nome delle presidente di Confindustria fosse escluso dall'articolo. In caso contrario avrebbe revocato la disponibilità per un'intervista già concordata dal settimanale con la leader degli industriali e dalla Confindustria sarebbero partiti attacchi contro il Governo.
Intrusione negli archivi, finanziere ai domiciliari Indagato un giornalista di Panorama - Repubblica.it"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Ma smettiamola di chiamare giornalisti quelli che lavorano a Panorama, Giornale, Libero, Merdaset in genere. Sono solo servi prezzolati del Berlusca.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioMa smettiamola di chiamare giornalisti quelli che lavorano a Panorama, Giornale, Libero, Merdaset in genere. Sono solo servi prezzolati del Berlusca.
Il problema appunto è quando li si impiega in maniera lasciva per i scopi più loschi appunto.
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Originariamente Scritto da Elitemember Visualizza MessaggioBeh dai non mi pare il caso di generalizzare cosi, il Giornale ha anche buoni giornalisti, cito a memoria Gianluigi Nuzzi...
Il problema appunto è quando li si impiega in maniera lasciva per i scopi più loschi appunto.
Quelli non sono giornali, la carta da culo ha più dignità.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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