Italiani: egli risorse a Natale

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  • TheSandman
    Ex Presidente
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    Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
    è sempre una questione di digintà,di quello parlava Vendola
    ok avere rapporti amichevoli con questi stati però bisogna mantenere la dignità
    Se Vendola fosse presidente del Consiglio, forse avremmo maggiore dignità (????????????????), ma anche solo per colpa della politica energetica che perseguirebbe, avremmo N disoccupati in più...

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    Tessera N° 6

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    • odisseo
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      Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
      Se Vendola fosse presidente del Consiglio, forse avremmo maggiore dignità (????????????????), ma anche solo per colpa della politica energetica che perseguirebbe, avremmo N disoccupati in più...

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      vabbè adesso stai cambiando discorso
      "
      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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      • odisseo
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        CENTRISTI

        Casini: «Cuffaro? Personaggio scomodo»
        L'ex governatore: «Prego anche per lui»


        Polemica tra il leader Udc e l'ex presidente della Regione Sicilia: «Dispiaciuto dalle parole di Pier Ferdinando»

        MILANO - Tra Pier Ferdinando Casini e la componente siciliana dell'Udc che fa capo a Salvatore Cuffaro e Saverio Romano lo strappo è ormai a un passo. Il clima, all'interno del partito, si è fatto molto teso. Lo stesso Casini, secondo alcune indiscrezioni riportate dai quotidiani, avrebbe parlato di Cuffaro come di un «personaggio scomodo». Un probabile riferimento alla condanna a sette anni per favoreggiamento alla mafia. La minoranza interna, avrebbe spiegato Casini ai suoi, rappresenta «lo 0,6% dei nostri voti», ma anche «il peso di tante critiche che ci sono venute addosso».

        LA REPLICA - Ma il senatore, ex presidente della Regione Siciliana, non ci sta e replica: «Sono dispiaciuto per le parole dette sul mio conto dal mio amico Casini. Continuo a preferire l'eleganza del silenzio e prego anche per lui».
        Casini: «Cuffaro? Personaggio scomodo» L'ex governatore: «Prego anche per lui» - Corriere della Sera


        Rai, dai finiani una mozione per ''garantire il pluralismo''. Pdl: campagne faziose

        Roma - (Adnkronos/Ign) - Bocchino (Fli): ''Verificare le modalità con cui il dg e il direttore del Tg1 svolgono le proprie mansioni''.
        "
        Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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        • Icarus
          Bodyweb Senior
          • May 2005
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          • A casa di Steel77 a rubargli l'argenteria mentre è alla ricerca di se stesso.
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          The Bordello State - By James Walston | Foreign Policy
          Presidente siamo con Te,
          meno male che Silvio muore.

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          • TheSandman
            Ex Presidente
            • Jun 2008
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            Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
            vabbè adesso stai cambiando discorso
            Nessun cambiamento di discorso...

            Il punto è di quale dignità si parla...io preferisco tutelare la dignità dei vari lavoratori, piuttosto che quella tutta formale basata sulle modalità delle celebrazioni...

            Non ho se hai capito bene una cosa, ma te la ribadisco: con anche solo la politica energetica che vorrebbe utilizzare Vendola, parleremmo di migliaia di disoccupati in più....

            E allora amico mio, come quando prima parlavamo della faccenda FV-eolico vs nucleare, ti ribadisco la domanda: di cosa stiamo parlando???

            Rebus sic stantibus, nessuno può pensare di sfanculare quei 2....purtroppo gli va lisciato il pelo (leggi leccato il deretano) finchè non siamo in condizione di potere essere più autonomi da loro...

            E bada bene che te non lo dico di certo a cuor leggero, sia chiaro, ma a me questi profeti piacciono poco....

            Gli idealisti sono sempre i migliori, a parole, ma poi bisogna vedere se teoria e realtà sono compatibili...
            Last edited by TheSandman; 17-09-2010, 19:29:36.


            Tessera N° 6

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            • odisseo
              Bodyweb Senior
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              Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
              Nessun cambiamento di discorso...

              Il punto è di quale dignità si parla...io preferisco tutelare la dignità dei vari lavoratori, piuttosto che quella tutta formale basata sulle modalità delle celebrazioni...
              di fatti è notorio come si stia tutelando la dignità dei lavoratori con questo governo
              dobbiamo fare i leccaculo di Libia e Russia per salvaguardare i lavoratori,infatti stanno da dio gli operai e gli ingengeri delle industrie italiane.
              ma dai si possono ottenere gli stessi approvigionamenti da Russia e Libia senza per forza leccare il culo (rispettando,appunto, la formalità delle cerimonie)
              Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
              Non ho se hai capito bene una cosa, ma te la ribadisco: con anche solo la politica energetica che vorrebbe utilizzare Vendola, parleremmo di migliaia di disoccupati in più....

              E allora amico mio, come quando prima parlavamo della faccenda FV-eolico vs nucleare, ti ribadisco la domanda: di cosa stiamo parlando???

              Rebus sic stantibus, nessuno può pensare di sfanculare quei 2....purtroppo gli va lisciato il pelo (leggi leccato il deretano) finchè non siamo in condizione di potere essere più autonomi da loro...

              E bada bene che te lo dico di certo a cuor leggero, sia chiaro, ma a me questi profeti piacciono poco....

              Gli idealisti sono sempre i migliori, a parole, ma poi bisogna vedere se teoria e realtà sono compatibili...
              ma che caspita c'entra la politica energetica di Vendola,nessuno l'ha menzionata,nel video nemmeno se ne parla.





              Una risposta convincente. Segno che il racconto berlusconiano è in affanno
              La lezione di Vendola
              al "liberale" Sallusti


              di Federico Brusadelli Con la consueta eleganza, Alessandro Sallusti, il vice di Feltri, ha sciorinato – sulla poltrona di Ballarò – un po’ del solito verbo berlusconiano: “Fini ci prende per il culo”, “Fini è un traditore”, “Fini? O è tonto o è incapace”, meno male che Silvio c’è, eccetera eccetera. Aggiungendo qualche riguardo anche nei confronti del governatore della Puglia, lì presente, Nichi Vendola. Un “ex comunista”, anzi “neanche tanto ex”, un “frammento di totalitarismo”, che rischia di contendersi la leadership del paese con un “ex fascista come Fini”. E, di nuovo, meno male che c’è il Cavaliere della libertà. Le solite storie, pronunciate forse con più stanchezza del solito, anche perché non deve essere facile adeguare un quotidiano alla linea politica zigzagante e umorale del Capo senza rischiare la figuraccia (e non ci riescono, infatti). Parole che fanno da degno pendant all’imbarazzante apertura dell’intervento di Berlusconi alla Festa dei giovani del Pdl, Atreju: quella stanca omelia anticomunista fuori tempo massimo, accolta – e lo ha raccontato chi c’era – con poco entusiasmo e molte perplessità.Ma a queste solite storie, alla mitologia del pericolo rosso e del pericolo nero, alla fiaba del Cavaliere unica speranza liberale, ha risposto in diretta Nichi Vendola. Con parole e argomentazioni lucide e condivisibili. Sia chiaro, tanto per evitare le solite ridicolaggini sul “Fini compagno”, che politicamente Vendola e Fini sono e rimarranno agli antipodi: un uomo di sinistra (nuova) e un uomo di destra (nuova). Detto questo, Vendola ha ragione. Come non essere d’accordo, nel ricordare a Sallusti (e non solo a lui, ovviamente) che l’amore per la libertà non si misura solo a parole, a suon di retorica e di propaganda invecchiata? Che l’antitotalitarismo non può andare in scena soltanto nel proprio personalissimo museo delle cere, nella privata galleria di demoni e fantasmi, ma deve essere declinato nel mondo vero, reale, oggi, adesso? Perché l’antitotalitarismo, oggi, non si misura contro Vendola, ma contro putin, “un dono del Signore” che ha la responsabilità (diretta o indiretta) della morte di 200 giornalisti, tanto per fare un esempio; o con Gheddafi, che non fa solo “folklore” e “affari”, ma anche “lager per migranti”, tanto per fare un altro esempio. S dimostra con la prassi quotidiana della libertà, non con il suo simulacro, non con la sua etichetta, con l’autoconvinzione di essere “buoni” e “giusti” a prescindere.Sallusti balbetta, e la sua faccia smarrita vale più di cento editoriali. Segno che il nervo è scoperto. Segno che il “racconto” del berlusconismo – come direbbe Vendola – inizia a fare acqua da tutte le parti. E se un “ex comunista” può dare lezioni di libertà a chi doveva guidarci verso i lidi della Rivoluzione liberale, e può farlo in maniera convincente, forse è tempo che gli alfieri di quella Rivoluzione annunciata, incomincino a farsela, qualche domanda.

              Ffwebmagazine - La lezione di Vendola al "liberale" Sallusti



              Ecco perché questa visita continuerà a pesare sulla nostra diplomazia Gheddafi torna a casa,
              ma non finisce qui...


              di Carmelo Palma* È arrivato troppo tardi per il Palio di Siena e troppo presto per L’Isola dei Famosi. Se avesse potuto, avrebbe iscritto al primo un cavaliere berbero e alla seconda se stesso. Ma ora che se n’è andato, il colonnello Gheddafi continuerà ad imbarazzare la nostra diplomazia e a reggere i fili della nostra politica mediterranea. La minacciosa richiesta di cinque miliardi di sovrapprezzo per la “collaborazione”, salvo riaprire i rubinetti dell’immigrazione clandestina in Europa, è stata affidata ai buoni uffici della Farnesina, che se ne è dichiarata ignara, ma non indisponibile, e che potrebbe farsene garante in sede Ue. La richiesta di fermare a Gibilterra le navi della flotta militare Usa, invece, non è un’intimazione, ma un avviso ai naviganti: il Colonnello, se servirà, rivestirà i panni anti-imperialisti, per garantire la “pace mediterranea” dall’invasore atlantico. E lo farà forte di un accordo militare con il nostro paese e con i mezzi che gli fornirà l’industria bellica italiana.

              Che le provocazioni del rais di Tripoli possano nascondere, dietro il lessico minaccioso, un atteggiamento conciliante è possibile, ma altamente improbabile e la quarantennale storia politica di Gheddafi non persuade all’ottimismo. In questo quadro, le critiche al “portamento” dell’esecutivo escono confermate e rafforzate. Se Gheddafi ha passato il limite, è il governo che gliel’ha consentito. Se l’intera visita non solo è apparsa, ma è stata un one man show, è perché è mancato l’altro protagonista, quello italiano.

              Nessuno ha mai sostenuto che l’esecutivo, mettendo mano al portafoglio e guardando agli interessi delle imprese italiane e al fabbisogno energetico del paese, abbia fatto male a concludere il lungo contenzioso con la Libia per il passato coloniale italiano. Nessuno ha mai ritenuto che la Farnesina dovesse interrompere il rapporto con Gheddafi, visto che il rais di Tripoli è uscito da tempo dall’isolamento internazionale (per la cronaca: non grazie alle blandizie diplomatiche, ma alle molto più persuasive bombe americane e a un durissimo embargo commerciale). Nessuno ha mai pensato che l’accordo di amicizia che ha chiuso il contenzioso italo-libico (peraltro non gradito, come testimoniano le cronache parlamentari, alla componente più atlantista del Pdl) porti la sola firma e responsabilità berlusconiana. Ci aveva tentato Prodi, ci aveva lavorato D’Alema.

              Di propriamente berlusconiano, in questa vicenda, c’è la spettacolare riabilitazione politica del tiranno libico, cui in effetti – dalla fine della Prima Repubblica – si erano dimostrati disponibili molti esponenti della sinistra, ma nessuno del centro-destra. Di indiscutibilmente berlusconiano, inoltre, c’è la forma e la sostanza della “narrazione” che ha accompagnato l’accordo, con la promessa dei formidabili benefici che ne sarebbero derivati al nostro paese e la garanzia sulla indiscutibile affidabilità dell’interlocutore di Tripoli. Bisogna trattare anche con i tiranni, certo. Ma non come si tratta con i leader di governo democratici.

              Non si tratta di questioni di stile, ma di sostanza, visto che in politica il come condiziona e determina sempre il cosa. Se Gheddafi può disporre dell’Italia come della sua piattaforma politico-diplomatica in Europa (e nella Nato), questo non dipende dagli accordi economici raggiunti per ripagare la Libia del periodo coloniale, ma dal riconoscimento tributato al Colonnello come “vendicatore” legittimo dei torti subiti dal suo paese e come campione del riscatto politico dell’Africa post-coloniale. Berlusconi, che è un uomo di comunicazione, sa bene quanto il “racconto”, assai più dei fatti, fondi l’ideologia del potere. Quindi non può pensare che le vacanze romane di Gheddafi non contino e non pesino nulla sullo scacchiere internazionale.

              Ffwebmagazine - Gheddafi torna a casa, ma non finisce qui...


              Spari nel silenzio


              Ci domandiamo ogni giorno che passa se chi si sia appropriato della parola Destra abbia la contezza di che cosa significhi. Che sia moderna o antica, repubblicana o meno, conservatrice, inglese, francese, americana o chissà cos’altro , una cosa accomuna tutte le destre al mondo, uno spiccato senso della dignità nazionale. Una nazione che va dalle Alpi a Lampedusa, passando da Mazara del Vallo. E’ di ieri la notizia degli spari contro un peschereccio italiano da parte di una motovedetta consegnata dal governo italiano a quello libico e con sopra addirittura 6 militari della Guardia di Finanza. Ci saremmo aspettati parole forti e proteste ufficiali da parte del governo italiano, da parte del ministro Maroni, da parte del ministro degli esteri Frattini, ed invece tocca a due deputati siciliani di Futuro e Libertà quali l’on.le Nino Lo Presti e l’on.le Alessandro Aricò, difendere la propria terra con un duro comunicato:”Per il ministro Maroni possono essere sufficienti le tardive scuse del Governo libico per difendere l’ignobile azione armata contro il peschereccio siciliano, ma per noi si tratta di un atto di violenza e aggressione contro cittadini italiani che il nostro governo cerca di minimizzare o addirittura insabbiare in virtù di un rinnovato idillio con il leader libico a difesa di presunti interessi economici certamente a noi poco chiari”., “Il Trattato di amicizia siglato a Roma tra i due Paesi non può funzionare unilateralmente – si legge nella nota -. Ma come si fa a scambiare un peschereccio di quasi 40 metri che ha tutti gli equipaggiamenti a vista per una nave di clandestini? Soltanto l’arroganza dei nostri vicini – continuano i parlamentari – e la passività del nostro Governo possono aver causato questa intollerabile aggressione. Chiediamo una dura condanna pubblica dell’accaduto – conclude la nota -, affinché fatti come questi non abbiano a ripetersi e i nostri pescatori possano svolgere pacificamente la loro attività, senza rischiare di essere attaccati da presunti amici a colpi di mitragliatrice, con il paradosso di avere fornito ad essi le armi per colpirli”.
              Permetteteci una notazione personale, sono anni che sentiamo parlare di pescherecci che vengono allontanati da acque internazionali, per una rivendicazione pretestuosa del Golfo della Sirte da parte delle autorità libiche e la scusa addotta dal governo libico non sembra reggere alla prova del buon senso. Penalizzare la nostra industria ittica, che a Mazara del Vallo dà lavoro a migliaia di persone, in zone dove ce n’è già poco, in nome di chissà quali accordi, ci sembra un’ulteriore forma di distanza che il governo offre ogni giorno ai propri cittadini, malgrado le barzellette e gli ammiccamenti sparsi con generosità.

              Spari nel silenzio | Generazione Italia
              Last edited by odisseo; 17-09-2010, 17:05:31.
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              Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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              • Leonida
                Filosofo del *****
                • Nov 2006
                • 12672
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                YouTube - IL Padrino
                Originariamente Scritto da gorgone
                è plotino la chiave universale per le vagine
                Originariamente Scritto da gorgone
                secondo me sono pazzi.

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                • Noodles
                  Bodyweb Senior
                  • Nov 2006
                  • 5009
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                  • Napoli
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                  Bossi dopo l'approvazione
                  "Ora serve quella del Nord"
                  Il Senatur dopo il sì del Cdm al decreto. "Abbiamo detto sì solo perché Alemanno è arrivato piangendo...". La Russa: "Ho visto il sindaco di Roma molto contento, orgoglioso. Siamo molto soddisfatti

                  ROMA - "Ora ci vuole quella del Nord". Il leader della Lega, Umberto Bossi, commenta così l'approvazione del decreto su 'Roma Capitale' in Consiglio dei ministri. Il Senatur sceglie dunque la strada della battuta. Anche se carica di significati politici. Poi aggiunge: "Lo abbiamo votato solo perchè il sindaco Alemanno è venuto piangendo".

                  Il ministro della Difesa Ignazio La Russa accoglie invece la decisione del governo con "molta soddisfazione". "Esprimo molta soddisfazione per una decisione del governo che tutti aspettavamo. Ho visto il sindaco Alemanno molto contento, orgoglioso per un risultato che è di tutta l'Italia, ma soprattutto della città che lui amministra", aggiunge La Russa.

                  "Ora ci attendono due passaggi fondamentali: uno è il Codice delle autonomie, che completerà la questione del numero dei consiglieri ed altri aspetti delle città metropolitane. Poi, sulla questione dei poteri, presto ci sarà un incontro con Renata Polverini e il ministro Calderoli per cercare la massima intesa", ha commentato il sindaco di Roma Gianni Alemanno.
                  [SIGPIC]

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                  • ma_75
                    Super Moderator
                    • Sep 2006
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                    Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
                    Da Don Corleone agli amici di Corleone (e di Brancaccio)
                    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                    ma_75@bodyweb.com

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                    • _Jamez_
                      Pappagani user
                      • Mar 2007
                      • 5542
                      • 617
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                      Paagonare,anche per scherzo,Berlusconi a Vito Corleone,fa ridere.
                      Al massimo lui può essere Fredo,il figlio scemo e puttaniere

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                      • odisseo
                        Bodyweb Senior
                        • Oct 2008
                        • 4878
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                        Berlusconi attacca i fininani: «Operazione dissennata, Ue incredula» - Corriere della Sera

                        LA DESTRA AL GOVERNO -
                        Divisioni nel Pdl a parte, davanti alla platea di Taormina il premier ha fatto anche una promessa: prima delle elezioni, che si terranno «tra tre anni» ci potrebbero essere «uomini della Destra nel governo». Alle elezioni del 2008 la Destra si era presentata slegata dal Pdl e con un proprio candidato premier, Daniela Santanché, oggi sottosegretario. La promessa del premier è dunque l'ulteriore conferma del rafforzamento del legame con Storace dopo le divisioni del passato. «Contro di voi ci fu un veto doloroso, doloroso anche per me - ha detto il Cavaliere dal palco -. Fu una delle poche battaglie che non riuscii a vincere e il veto non riuscimmo a superarlo». Lo stesso Storace, nel corso della convention, non ha risparmiato critiche e frecciatine a Gianfranco Fini: «Una volta per avere notizia bastava citare Almirante, oggi per avere un fischio basta citare Fini». E un affondo sul presidente della Camera arriva anche da Assunta Almirante, vedova dell'ex leader dell'Msi: Gianfranco Fini ha fregato tanta gente, tra cui una persona intelligente come Silvio Berlusconi. Ed è diventato niente poco di meno che Presidente della Camera, resterà lì, non si schioderà per niente al mondo».

                        "
                        Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                        • black_hawk
                          Bodyweb Advanced
                          • Apr 2006
                          • 1232
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                          fantastica e azzeccatissima la citazione dalla divina commedia

                          Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!

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                          • _Jamez_
                            Pappagani user
                            • Mar 2007
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                            Dante era un comunista!

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                            • Noodles
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                              Originariamente Scritto da _Jamez_ Visualizza Messaggio
                              Dante era un comunista!
                              già, con quel suo berretto rosso...
                              [SIGPIC]

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                              • odisseo
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                                Torna Annozero in una Rai militarizzata Ma Augusto Minzolini ci costringe
                                a tifare Santoro


                                di Domenico Naso Giovedì sera torna in tv Michele Santoro. E Santoro, per essere chiari, è migliore di molti altri giornalisti che in questo periodo fanno il bello e il cattivo tempo sulla nostra televisione di Stato. Una differenza sostanziale è “l'appartenenza politica”. Santoro è di sinistra ma non fa un programma dettato dalla sinistra politica italiana. Minzolini o Paragone, giusto per fare due esempi, si comportano in maniera molto diversa. Hanno le loro idee politiche, ed è normale che sia così, ma aggiungono il carico del legame organico con il padrone unico. Il loro modo di fare giornalismo spesso sfocia nella propaganda, nella velina di regime, in un prodotto giornalistico confezionato ad arte per far felice il referente politico di turno (che spesso è sempre il solito). Il caso dell'ultima puntata del programma di Gianluigi Paragone è, in questo senso, paradigmatico. Il plotone di esecuzione contro Gianfranco Fini era stato organizzato alla perfezione. C'era Feltri. C'era Sgarbi. C'erano servizi filmati impacchettati con dovizia. C'erano anche discutibili sondaggi bulgari. Per il presidente della Camera, insomma, non c'era via di scampo. Paragone & co., però, volevano proprio esagerare: volevano parlare (malissimo) di Fini senza contraddittorio, senza una voce diversa da quella imposta dal referente politico. Il finiano? Anche no, potrebbe danneggiare il delitto perfetto.Sul Tg1, poi, c'è poco altro da aggiungere. Che dire del principale telegiornale della tv pubblica che per commentare il discorso di Fini a Mirabello interpella Cicchitto e Gasparri? E non è un caso che la redazione del telegiornale diretto da Minzolini si stia trasformando in un fortino, con chi resiste alla “berlusconizzazione” forzata sul piede di guerra e il direttore e i suoi arroccati a difendere la posizione.E allora sì, molto meglio Santoro. Almeno sai cosa guardi, te lo dice lui per primo, senza fingere una terzietà di facciata. Ma tra i berluscones della Rai, professionisti che rischiano di gettare alle ortiche un'onorata carriera, e Santoro, il meno fazioso è proprio lui. “Picchia”, quando c'è da “picchiare”, ma senza guardare in faccia nessuno. È di sinistra ma non è proprietà della sinistra. Gli altri sono di centrodestra e obbediscono al centrodestra. Santoro è un battitore libero, non un sicario prezzolato. E in questa stagione rabbiosa della nostra vita politica, non è una differenza da poco. Volenti o nolenti, quindi, noi dobbiamo tifare Santoro. Ci costringono proprio loro, i Minzolini e i Paragone. E noi ci adeguiamo.19 settembre 2010

                                Ffwebmagazine - Ma Augusto Minzolini ci costringe a tifare Santoro



                                "
                                Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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