Italiani: egli risorse a Natale

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  • odisseo
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    Brunetta primi, senza Calabria-Campania

    11 Settembre 2010 12:19 CRONACHE e POLITICA
    (ANSA) - ROMA - 'Se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa', ha detto Brunetta. Il ministro, stando a quanto riporta un quotidiano, spiegando l'importanza del federalismo, evidenza l'esistenza di un sistema malato ben rappresentato dalla conurbazione Napoli-Caserta che e' 'un cancro sociale e culturale. Un cancro etico, dove lo Stato non c'e', non c'e' la politica, non c'e' la societa'.
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    Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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    • catastrophy
      catabolic,modest&notturno
      • Jan 2004
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      La verità di Martino ai pm
      «Frasi su Cesare? Era il premier»
      Uno degli arrestati: a casa Verdini riunioni per Lodo Alfano e Mondadori

      ROMA - Nel primo interrogatorio aveva negato perfino di aver pronunciato le frasi registrate dalle microspie, ma dopo quaranta giorni di galera ha cambiato idea e versione dei fatti. Arcangelo Martino - uno dei tre arrestati per la presunta associazione segreta di cui sono accusati, insieme a Flavio Carboni e Pasquale Lombardi anch'essi in carcere, gli esponenti del Pdl Denis Verdini, Marcello Dell'Utri, Nicola Cosentino e Giacomo Caliendo - il 19 agosto ha fatto chiamare il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo e ha parlato del suo ruolo nel «gruppo di potere occulto» ipotizzato dai magistrati. Ammettendo che effettivamente nelle riunioni a casa Verdini si discuteva del destino del Lodo Alfano alla Corte costituzionale e della causa milionaria tra la Mondadori e lo Stato; spiegando che il nome in codice «Cesare» usato nelle telefonate indicava Silvio Berlusconi e il «vice-Cesare» era Dell'Utri; svelando una confidenza sulla compravendita dei voti in Senato per far cadere il governo Prodi, nella scorsa legislatura.


      «Riscontri al quadro indiziario»
      Dopo l'interrogatorio, la Procura di Roma ha dato parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari per Martino, ma ieri il giudice delle indagini preliminari Giovanni De Donato ha respinto l'istanza dei suoi avvocati, Simone Ciotti e Giuseppe de Angelis, lasciandolo in prigione. Perché è vero, sostiene il giudice, che «sul piano indiziario le dichiarazioni rese indubbiamente riscontrano ulteriormente il grave quadro indiziario nei confronti degli indagati, ma non appaiono attenuare in modo rilevante le esigenze cautelari». Martino ha fatto un racconto «solo parzialmente veritiero», ha chiarito alcuni fatti «ma ha chiaramente eluso il proprio effettivo ruolo, affermando quasi un ruolo inconsapevole, quasi strumentalizzato cinicamente da Pasquale Lombardi». Dall'indagine emerge, al contrario, «un ruolo direttivo del Martino e del Carboni sul Lombardi».
      Dopo l'annullamento da parte della Cassazione dell'ordinanza che aveva confermato l'arresto di Carboni e Lombardi (con rinvio a nuovi giudici, mentre gli indagati restano in cella) l'indagine romana riparte da questa pronuncia e dal verbale d'interrogatorio in cui Martino fornisce la propria verità. Ridimensionando il suo ruolo, ma fornendo un sostegno alle tesi dell'accusa che ora non ha più a disposizione soltanto le intercettazioni telefoniche, ma anche le parziali ammissioni di uno dei protagonisti.
      Arcangelo Martino, militante della Cgil negli anni Ottanta e assessore socialista al Comune di Napoli nei primi Novanta, fino alla cattura e alla condanna per Tangentopoli, ricorda di essersi riavvicinato alla politica grazie a Marcello Dell'Utri. Tramite lui e un'altra persona ha conosciuto Carboni e Lombardi, dediti all'organizzazione di convegni con «numerosi alti magistrati». Martino, che voleva farsi conoscere con l'obiettivo di diventare senatore del Pdl, ne ha finanziati alcuni a Roma, Napoli e Milano. Dice aver versato «circa 40.000 euro» per l'appuntamento del settembre 2009 al Forte Village, in Sardegna, compreso il costo dell'aereo privato per portare e riportare da Napoli l'allora governatore della Campania Bassolino e da Milano il presidente della Lombardia Formigoni.

      Lombardi «l'intrallazzatore»
      Promotore dei convegni era Pasquale Lombardi, il geometra già sindaco del suo paese in Irpinia ed ex giudice tributario. Con lui Martino s'intratteneva amichevolmente al telefono più volte al giorno, ma adesso lo definisce un «intrallazzatore» affamato di soldi e favori inseguiti attraverso i suoi agganci nel mondo giudiziario. Si attribuiva il merito delle nomine dei presidenti delle corti d'appello di Milano Marra, di Salerno Marconi e di Napoli Bonaiuto, e altri ancora. Vantava buoni rapporti con alcuni esponenti del Csm dell'epoca, tra cui il vice-presidente Mancino e il «togato» Ferri, col presidente della Cassazione Carbone e col procuratore generale Esposito.
      Lombardi ne parlava in continuazione, dice Martino, e un paio di volte a settimana sbarcava a Roma per le riunioni; una quasi tutti i mercoledì, al ristorante «da Tullio» dove Martino racconta di aver visto anche i giudici Martone e Gargani, il sottosegretario alla Giustizia Caliendo, il capo dell'ispettorato Miller e altre persone. A volte c'era pure il deputato Renzo Lusetti, ex Partito democratico approdato all'Udc, attraverso il quale Lombardi «cercava informazioni e possibilità di intervento anche a sinistra».
      Arcangelo Martino ammette almeno tre riunioni a casa del coordinatore del Pdl Denis Verdini, in piazza dell'Ara Coeli a Roma. La prima nel settembre del 2009, subito prima del convegno di Forte Village. Lui, Carboni e Lombardi - racconta - dovettero aspettare sul portone perché Verdini era impegnato col presidente della Sardegna Cappellacci. Dopo un po' entrò Carboni, dieci minuti più tardi lui e Lombardi. Videro anche Dell'Utri. Carboni disse a Martino e Lombardi che Cappellacci era «un uomo suo», perché lui l'aveva aiutato a farlo eleggere. Poi spiegò a tutti la convenienza economica degli investimenti per l'energia eolica in Sardegna; Martino capì - riferisce ai pm - che Verdini era «direttamente interessato» all'iniziativa e Dell'Utri d'accordo ad appoggiare l'iniziativa.
      La seconda riunione ci fu subito dopo il convegno sardo, preceduta da un pranzo «da Tullio» con molte persone fra cui, oltre ai soliti nomi, Martino ricorda anche Lusetti e la deputata del Pdl Nunzia Di Girolamo. Si parlò di Lodo Alfano e di Mondadori, riferisce, e Lombardi spiegò che la norma blocca-processi in favore di Silvio Berlusconi si poteva salvare nel giudizio davanti alla Corte costituzionale, mentre per la causa tra da 450 milioni tra la Mondadori e lo Stato bisognava muoversi in Cassazione. Secondo Martino, verso la fine del pranzo Lombardi si allontanò dicendo che andava proprio in Cassazione per parlare col presidente Carbone e il procuratore generale Esposito; tornò poco dopo, annunciando l'ipotesi di un rinvio della causa e l'assegnazione alle Sezioni unite.
      Un paio di giorni dopo, a casa di Verdini, Lombardi sostenne le stesse tesi, ma sulla Corte costituzionale fu più preciso. Secondo Martino indicò i nomi dei giudici che aveva contattato per sapere come si sarebbero espressi, e annunciò una prevedibile maggioranza a favore del Lodo Alfano, e quindi di Berlusconi. Ad ascoltare c'erano Carboni, Verdini, Dell'Utri, Miller, Martone e Caliendo. Dell'Utri si mostrò scettico, mentre Carboni era felice, al pari di Verdini.

      La candidatura in Campania
      In quell'occasione si discusse anche della candidatura del centrodestra alla presidenza della Campania, e Verdini annunciò che Berlusconi avrebbe deciso tra i «papabili» Caldoro, Lettieri e Miller. Solo nella terza riunione il coordinatore del Pdl annunciò, anche davanti a Miller il quale aveva comunque intenzione di rinunciare, che il premier aveva scelto Caldoro.
      In quei giorni i carabinieri pedinavano gli indagati e ascoltavano le loro telefonate, in cui si faceva spesso riferimento a un non meglio precisato «Cesare» da informare, contattare, vedere e coinvolgere, e a volte a un suo «vice». Gli investigatori hanno ipotizzato che fosse un nome in codice per indicare il presidente del Consiglio, e ora Martino conferma: «Cesare» era lo pseudonimo con cui Carboni e Lombardi si riferivano a Silvio Berlusconi, e lui (che nelle conversazioni ne parla) lo sapeva; il «vice» era Marcello Dell'Utri.

      La compravendita dei senatori
      Nella sua deposizione Martino rivela che alla guida della Campania voleva candidarsi anche Ernesto Sica, l'assessore della Giunta Caldoro dimessosi dopo che l'inchiesta sull'associazione segreta ha svelato la sua partecipazione alle trame contro il governatore. A presentarglielo, dice, fu il giudice di Salerno Umberto Marconi. Gli spiegò che cercava appoggi per la presidenza della Regione, e Martino accettò di aiutarlo. Dopo qualche giorno Sica gli telefonò, si incontrarono in un bar, e l'aspirante candidato raccontò di essere stato un assiduo frequentatore di Berlusconi. Disse che aveva dormito più volte nella residenza romana del premier, a Palazzo Grazioli, ma poi fu allontanato per volontà del sottosegretario Bonaiuti e dell'avvocato Ghedini, che erano «gelosi».
      Sica raccontò a Martino - stando alle dichiarazioni di quest'ultimo al procuratore Capaldo - di essersi dato da fare, durante la scorsa legislatura, per far cadere il governo Prodi. Un suo amico imprenditore, ben noto a Berlusconi, aveva messo a disposizione dei soldi per convincere alcuni senatori a cambiare schieramento e far cadere l'esecutivo. Martino ricorda i nomi del napoletano Giuseppe Scalera (eletto con l'Ulivo, poi passato al gruppo misto e oggi deputato del Pdl) e di Giulio Andreotti; per Scalera sostiene che Sica gli fece vedere dei fogli sui quali, diceva lui, erano annotati i versamenti bancari.
      A Martino Sica parlò di presunte frequentazioni transessuali di Caldoro, ma lui che di Caldoro era amico riferì tutto al candidato. Le confidenze sulla compravendita dei senatori, invece, le raccontò a Dell'Utri. Poi seppe che Sica era stato convocato da Verdini, dal quale andò con un aereo privato, il quale gli promise un incarico; in seguito Verdini disse a Martino che Berlusconi aveva fatto nominare Sica assessore nella Giunta di Caldoro.
      Queste dichiarazioni di Martino, secondo il giudice che l'ha fatto arrestare, sono «solo parzialmente veritiere e in parte palesemente elusive, e quindi non dimostrano una chiara volontà di rompere radicalmente i rapporti con l'ambiente in cui appaiono maturate le condotte delittuose». Per questo, contro il parere dell Procura, l'indagato che ha cominciato a collaborare coi pubblici ministeri resta in carcere.
      Corriere della Sera
      Originariamente Scritto da Mizard
      ...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...
      Originariamente Scritto da Barone Bizzio
      Quindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?
      Originariamente Scritto da TheSandman
      Silvio compreso.
      Originariamente Scritto da TheSandman
      Diciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.

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      • Fox Mulder
        Bodyweb Advanced
        • Jan 2005
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        • Mantova
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        Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
        ma cosa blateri: avvocati, letteronze...ma che c'entra con le urne.
        probabilmente non hai manco finito la scuola dell'obbligo, con chi argomento
        Sbagli e di grosso
        I'm not a number,I am a free man !!!

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        • ma_75
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          Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
          Brunetta primi, senza Calabria-Campania

          11 Settembre 2010 12:19 CRONACHE e POLITICA
          (ANSA) - ROMA - 'Se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa', ha detto Brunetta. Il ministro, stando a quanto riporta un quotidiano, spiegando l'importanza del federalismo, evidenza l'esistenza di un sistema malato ben rappresentato dalla conurbazione Napoli-Caserta che e' 'un cancro sociale e culturale. Un cancro etico, dove lo Stato non c'e', non c'e' la politica, non c'e' la societa'.

          Vabbè se per quello senza Brunetta la media di altezza italiana sarebbe 10 centimetri in più.
          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
          ma_75@bodyweb.com

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          • ikuape86
            L' oristanese pizzaiolo
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            • Oristano
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            Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
            Brunetta primi, senza Calabria-Campania

            11 Settembre 2010 12:19 CRONACHE e POLITICA
            (ANSA) - ROMA - 'Se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, l'Italia sarebbe il primo Paese in Europa', ha detto Brunetta. Il ministro, stando a quanto riporta un quotidiano, spiegando l'importanza del federalismo, evidenza l'esistenza di un sistema malato ben rappresentato dalla conurbazione Napoli-Caserta che e' 'un cancro sociale e culturale. Un cancro etico, dove lo Stato non c'e', non c'e' la politica, non c'e' la societa'.
            la verità è che se non avessimo questa classe politica probabilmente saremmo i primi in europa o almeno molto più vicini alla germania

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            • TheSandman
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              Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
              Vabbè se per quello senza Brunetta la media di altezza italiana sarebbe 10 centimetri in più.
              Mi pare che Brunetta abbia detto un'ovvietà.
              Chiaro che se poi da quell'ovvietà si degenera in affermazioni da Lega inizi anni '90, si passa dalla ragione al torto, ma la frase, nuda e cruda come è stata pronunciata, penso che abbia ben poco dall'essere criticata.


              Tessera N° 6

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              • ma_75
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                Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
                Mi pare che Brunetta abbia detto un'ovvietà.
                Chiaro che se poi da quell'ovvietà si degenera in affermazioni da Lega inizi anni '90, si passa dalla ragione al torto, ma la frase, nuda e cruda come è stata pronunciata, penso che abbia ben poco dall'essere criticata.
                E' una frase generalista e qualunquista da mercato del pesce, come tutte quelle che dice Brunetta. Da un ministro sarebbe lecito attendersi di più.
                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                ma_75@bodyweb.com

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                • TheSandman
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                  Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                  C'è più dignità in una rumena che batte sulla tangenziale che in 3/4 delle deputate del PDL
                  La frase è di per se corretta.Perchè fotografa una realtà e un dato di fatto.
                  Che condivido.

                  Però allargherei un po' la prospettiva...cosa ha una Madia, una Bindi ecc.ecc. in più di una Giammanco o di una Savino?

                  Per me, dal punto di vista politico, nulla.


                  Tessera N° 6

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                  • TheSandman
                    Ex Presidente
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                    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                    E' una frase generalista e qualunquista da mercato del pesce, come tutte quelle che dice Brunetta. Da un ministro sarebbe lecito attendersi di più.

                    E' una frase corretta, comunque


                    Tessera N° 6

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                    • ma_75
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                      Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
                      E' una frase corretta, comunque
                      Ciò che rende ridicolo Brunetta è il fatto che parli, appunto, come un avventore di un bar. A differenza di questi un ministro ha tutti i poteri per cambiare quel che non va nel nostro paese. Lui, invece, si vede che ha seguito bene la scuola del capo di Arcore: elencare i mali del paese come se da 20 anni non fossero al potere. Quel che distingue Brunetta da un qualunque italiano da bar (centimetri a parte) è che lui ha e ha avuto il potere di cambiare le cose. Se stanno ancora come le vediamo, cioè male, avviene per sua principale responsabilità.
                      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                      ma_75@bodyweb.com

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                      • ma_75
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                        Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
                        La frase è di per se corretta.Perchè fotografa una realtà e un dato di fatto.
                        Che condivido.

                        Però allargherei un po' la prospettiva...cosa ha una Madia, una Bindi ecc.ecc. in più di una Giammanco o di una Savino?

                        Per me, dal punto di vista politico, nulla.
                        Non mi risulta che ci siano deputate del PD che vivano in case di proprietà di Bersani
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                        • TheSandman
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                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          Non mi risulta che ci siano deputate del PD che vivano in case di proprietà di Bersani
                          quindi?

                          Per me possono anche essere vergini...

                          Il problema è che l'essere un buon politico e l'astinenza e/o la morigeratezza sessuale e dei costumi non sono direttamente proporzionali...

                          Ed è evidente che in Parlamento quelle che tu, giustamente, hai criticato, sono solo una parte del tutto.


                          Tessera N° 6

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                          • TheSandman
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                            Ciò che rende ridicolo Brunetta è il fatto che parli, appunto, come un avventore di un bar. A differenza di questi un ministro ha tutti i poteri per cambiare quel che non va nel nostro paese. Lui, invece, si vede che ha seguito bene la scuola del capo di Arcore: elencare i mali del paese come se da 20 anni non fossero al potere. Quel che distingue Brunetta da un qualunque italiano da bar (centimetri a parte) è che lui ha e ha avuto il potere di cambiare le cose. Se stanno ancora come le vediamo, cioè male, avviene per sua principale responsabilità.

                            Guarda...
                            Premesso che quella è una dichiarazione tra le tante che immagino abbia detto in quell'occasione (non penso sia andato la solo per dire quello...), il problema del Sud è un problema che abbiamo già affrontato più volte anche in questo forum, e se da una parte è affrontabile con delle politiche governative, dall'altro (dove altro sta per un buon 70%...) neccessita un cambiamento direttamente da parte degli abitanti di quelle zone.

                            Poi ti ripeto, se sai come la penso sai benissimo che è lungi da me l'essere leghista, anzi, sulla questione alivello generale la pensiamo anche uguale e più volte abbiamo convenuto sulle stesse idee...

                            Il problema è che non si può negare quello che ha detto e, senza fare proposte stile leghista di inizio anni '90, non si può nemmeno dire che la colpa è solo dei governi (di destra o di sinistra che siano...) anzi....


                            Tessera N° 6

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                            • ma_75
                              Super Moderator
                              • Sep 2006
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                              Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
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                              Premesso che quella è una dichiarazione tra le tante che immagino abbia detto in quell'occasione (non penso sia andato la solo per dire quello...), il problema del Sud è un problema che abbiamo già affrontato più volte anche in questo forum, e se da una parte è affrontabile con delle politiche governative, dall'altro (dove altro sta per un buon 70%...) neccessita un cambiamento direttamente da parte degli abitanti di quelle zone.

                              Poi ti ripeto, se sai come la penso sai benissimo che è lungi da me l'essere leghista, anzi, sulla questione alivello generale la pensiamo anche uguale e più volte abbiamo convenuto sulle stesse idee...

                              Il problema è che non si può negare quello che ha detto e, senza fare proposte stile leghista di inizio anni '90, non si può nemmeno dire che la colpa è solo dei governi (di destra o di sinistra che siano...) anzi....

                              Ridotto all'osso il discorso è che non puoi parlare di un paese in rovina senza riflettere sul fatto che lo hai amministrato per 15 degli ultimi 20 anni.
                              Esattamente come la Lega che citi che parla ancora di Roma ladrona quando da Roma mangia da 20 anni e sistema amici parenti e conoscenti come nemmeno Gava.
                              Capisco prendere gli italiani per dementi, ma qui siamo oltre il senso del ridicolo.
                              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                              ma_75@bodyweb.com

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                              • TheSandman
                                Ex Presidente
                                • Jun 2008
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                                Ridotto all'osso il discorso è che non puoi parlare di un paese in rovina senza riflettere sul fatto che lo hai amministrato per 15 degli ultimi 20 anni.
                                Ridotto ancora più all'osso il problema è che un buon 70% del problema meridionale non è attribuibile ai vari governatori, regionali o nazionali che siano.


                                Tessera N° 6

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