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Italiani: egli risorse a Natale

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    mi sono fatto una grossa risata oggi, quando Alfano ha definito "violento" Bersani. Ahaha Bersani violento, ma se a me fa l'effetto di una camomilla corretta col valium
    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
    ma_75@bodyweb.com

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      il dubbio che al pd piaccia perdere è fondato, temo
      Last edited by ikuape86; 06-08-2010, 21:42:54.

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        Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggio
        il dubbio che al pd piacci perdere è fondato, temo
        un tocco di fantozzi per far comprendere la barzelletta di questo momento politico......
        I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

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          Originariamente Scritto da salsa Visualizza Messaggio
          un tocco di fantozzi per far comprendere la barzelletta di questo momento politico......
          la a l'ho premutaci tengo a sottolinearlo..poi non ho riletto

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            Ragazzi,ma a settembre allora quante probabilità ci sono che si vada alle elezioni?
            Originariamente Scritto da AlanMcJ

            Per chi avesse timore, come me, di perder quanto tirato su in anni di allenamento, per ora vi dico che son vegan da circa 10 giorni e non o perso un grammo di massa magra ne di forza.

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              Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggio
              la a l'ho premutaci tengo a sottolinearlo..poi non ho riletto
              era per farsi due risate in questo clima politico da brivi........

              ps
              tranquillo che io ho le mie mignature......
              I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

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                Originariamente Scritto da salsa Visualizza Messaggio
                era per farsi due risate in questo clima politico da brivi........

                ps
                tranquillo che io ho le mie mignature......

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                  Storia interessante che seguo da un po' e che e' passata praticamente sotto silenzio.
                  Brevemente, il sindaco di un paesino del casertano, un giovane ingegnere (ambientale, o qualcosa del genere, credo), riesce, tra le altre cose, a mettere in piedi un sistema comunale per la gestione rifiuti estremamente efficiente, con differenziata al 65%.

                  Succede che poi gli viene ordinato dalla regione (provincia? non ricordo, ho molto tempo di cercare ) di confluire in un consorzio provinciale, ovviamente inefficientissimo e covo di imboscati e raccomandati, e di fornire i nominativi dei residenti del suo comune che usufruiscono dei servizi di gestione rifiuti.

                  Lui si oppone e in quattro e quattr'otto si muove tutto l'apparato statale, Maroni si adopera, Napolitano firma, e lo fanno fuori.

                  Ci fosse qui qualche utente del posto che ne sa di piu' sarebbe interessante avere anche una versione dei fatti non filtrata dai media.


                  Camigliano, Gomorra e la firma di Napolitano
                  In soli dieci giorni la Prefettura avvia il procedimento di scioglimento del consiglio comunale di Camigliano, comune virtuoso in provincia di Caserta.

                  Poi il Ministro Maroni scrive la relazione con cui si motiva il decreto e al decimo giorno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano firma l’atto.

                  La storia di Camigliano (vedi a questo proposito il post “Vergogna di Stato” nel mio blog) si chiude quindi nel peggiore dei modi.

                  Viene commissariato un comune, nella terra di Gomorra, perché troppo virtuoso e scomodo, con un sindaco che semplicemente fa una scelta di buonsenso, qualche anno fa, riprendendosi la gestione diretta della raccolta dei rifiuti.

                  Scelta vincente e riuscitissima, visti i risultati: 65% di differenziata, tariffe bloccate per i cittadini, progetti per la riduzione della produzione dei rifiuti. L’esatto contrario di quel che accade nel resto della provincia: percentuali ridicole di differenziata, sprechi, clientele, tariffe salatissime…

                  Poi il Governo Berlusconi si inventa una legge per superare la finta emergenza rifiuti in Campania in cui si impone a tutti gli enti locali, tra le altre cose, di cedere la gestione dei rifiuti a favore di quei consorzi provinciali da cui Camigliano aveva scelto di uscire.

                  Il rifiuto di Vincenzo Cenname, l’ormai ex sindaco del paesino campano di 1.800 abitanti, e’ valso un allontanamento dal ruolo di primo cittadino voluto dai tanti cittadini che lo avevano votato e voluto come amministratore.

                  Avevamo scritto a Napolitano chiedendogli di intervenire, interessandosi alla cosa. La risposta, arrivata ad oltre un mese dalla nostra missiva, diceva in buona sostanza che non poteva farci nulla.

                  Oggi sappiamo che era una bugia, perché avrebbe potuto rifiutarsi di firmare un atto tanto stupido, miope e volgare, frutto di una politica entrata ormai in cortocircuito con le leggi minime del buon senso: non solo infatti Camigliano non era da commissariare, ma la sua esperienza virtuosa di buona amministrazione sarebbe dovuta diventare il paradigma con cui declinare la gestione degli enti locali in quel territorio.

                  La cartolina che mando al Presidente, in ferie in questi giorni ad Ischia, contiene un’unica, amara parola: vergogna!

                  (dal Fatto Quotidiano)
                  B & B with a little weed










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                    Napolitano Non so come mai non mi stupisce.
                    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                    ma_75@bodyweb.com

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                      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                      Napolitano Non so come mai non mi stupisce.

                      Ma il bello e' che per sciogliere un comune per camorra ci mettono secoli (se lo fanno), vedi Fondi per esempio.
                      Questo qui in quanto non ammanicato l'hanno fatto fuori in due minuti .
                      B & B with a little weed










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                        Questo dimostra che le cose devono andare male "per forza" e se qualcuno si ribella a questo sistema viene cacciato,senza la minima opposizione
                        Napolitano è marcio quanto berlusconi, deve crepare subito e lo dico col cuore.
                        Last edited by ikuape86; 08-08-2010, 19:37:18.

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                          Intanto arriva la replica di Fini. Da notare che il Corriere che ha strillato tutti questi mesi contro le 10 domande a Berlusconi ne ha urlato 3 a Fini in prima pagina. Almeno Libero e il Giornale non nascondono di essere organi di propaganda, il Corriere, invece, è come quei vecchi borghesi in doppiopetto, inappuntabili all'apparenza, ma che nell'intimo della loro stanza da letto si divertono a farsi pisciare addosso dalle mignotte.



                          Fini e l'inchiesta sulla casa di Montecarlo "Niente da nascondere, ecco la mia verità"

                          «Chi spera che sia costretto a desistere dal porre il tema della legalità si rassegni». «L'affitto a Tulliani? La mia sorpresa e il mio disappunto possono essere intuite»


                          Nota del presidente della camera: OTTO CHIARIMENTI SULLA CASA DI MONTECARLO
                          Fini e l'inchiesta sulla casa di Montecarlo "Niente da nascondere, ecco la mia verità"
                          «Chi spera che sia costretto a desistere dal porre il tema della legalità si rassegni». «L'affitto a Tulliani? La mia sorpresa e il mio disappunto possono essere intuite»

                          ROMA - «In quasi trenta anni di impegno parlamentare non ho mai avuto problemi di sorta con la giustizia e non ho assolutamente niente da nascondere nè tantomeno da temere per la vicenda monegasca. Pertanto, chi spera che in futuro io sia costretto a desistere dal porre il tema della trasparenza e della legalità nella politica è meglio che si rassegni». Lo afferma Gianfranco Fini in una lunga nota nella quale spiega nel dettaglio la vicenda della casa di An a Montecarlo. Ma fa anche trasparire la propria contrarietà quando ha saputo dell'affitto dell'appartamento a Tulliani: «La vendita dell'appartamento è avvenuta il 15 ottobre 2008 dinanzi al Notaio Aureglia Caruso e sulla natura giudica della socieà acquirente e sui successivi trasferimenti non so assolutamente nulla - scrive Fini - Qualche tempo dopo la vendita ho appreso da Elisabetta Tulliani che il fratello Giancarlo aveva in locazione l'appartamento. La mia sorpresa ed il mio disappunto possono essere facilmente intuite».
                          NON STRILLO CONTRO MAGISTRATI"COMUNISTI, BEN VENGA L'INDAGINE - «Un'inchiesta della Magistratura accerterà se sulla vicenda della casa a Montecarlo sono state commesse irregolarità o violazioni di legge. È la ragione per cui mi sono fino ad oggi limitato ad affermare 'Ben vengano le indaginì. A differenza di altri non ho l'abitudine di strillare contro i magistrati comunisti...». Inizia così una lunga nota del presidente della Camera Gianfranco Fini, in merito alla vicenda della compravendita dell'appartamento di Montecarlo che era stato lasciato in eredità ad An. «Secondo molti la rilevanza che il caso ha assunto dovrebbe spingermi a chiarire rapidamente, senza attendere interrogatori e rogatorie internazionali, alcuni punti non facilmente comprensibili per l'opinione pubblica. Premesso che il caso è diventato tale per l'ossessiva campagna mediatica dei giornali berlusconiani, che fingono di ignorare che la vicenda non ha ad oggetto soldi o beni pubblici ma solo la gestione di una eredità a favore di A.N., sento comunque il dovere di fare chiarezza per cio» di cui sono a conoscenza».
                          OTTO CHIARIMENTI - Il presidente della Camera Gianfranco Fini, con una lunga nota fa il punto sulla casa di An a Montecarlo.
                          1) L'appartamento di Montecarlo (peraltro di modeste dimensioni) fu valutato, quando venne in possesso di A.N., circa quattrocentocinquanta milioni di lire e per tale valore fu regolarmente iscritto a bilancio. La stima fu fatta dalla societa» che amministra il condominio ed è stata spontaneamente esibita agli inquirenti insieme con gli altri documenti richiesti.
                          2) Chi ebbe modo di visitare l'appartamento, l'On. Lamorte e la Sig.ra Marino, mia segretaria particolare, riferirono che esso era in condizioni fatiscenti, inabitabile senza cospicue spese di ristrutturazione.
                          3) Non corrisponde al vero che siano state avanzate a me o, per quel che mi risulta, all'amministratore Sen Pontone o ad altri proposte formali di acquisto.
                          4) Nel 2008 il Sig. Giancarlo Tulliani mi disse che, in base alle sue relazioni e conoscenze del settore immobiliare a Montecarlo, una società era interessata ad acquistare l'appartamento, notoriamente abbandonato da anni.
                          5) Verificato dagli Uffici di A.N. che l'offerta di acquisto era superiore al valore stimato (trecentomila Euro a fronte di quattrocentocinquanta milioni di lire) e in ragione del fatto che il bene rappresentava unicamente un onere per A.N. (spese di condominio ed altro), autorizzai il Sen. Pontone alla vendita come accaduto altre volte in casi analoghi.
                          6) Solo per restare nell'ambito dell'eredità Colleoni, alcuni terreni a Monterotondo, un appartamento ad Ostia ed uno in Viale Somalia a Roma furono venduti in tempi diversi con le medesime modalita». In nessuna occasione, a partire dalle assemblee nazionali convocate secondo statuto per l'approvazione dei bilanci, alcun dirigente di A.N. contestò o sollevò perplessita« sulle avvenute vendite essendo evidente che la »giusta battaglia« cui faceva riferimento il testamento consisteva nel rafforzamento del partito anche attraverso nuovi introiti finanziari e non certo attraverso l'utilizzo di terreni o appartamenti (specie se all'estero) non necessari all'attività politica.
                          7) La vendita dell'appartamento è avvenuta il 15 ottobre 2008 dinanzi al Notaio Aureglia Caruso e sulla natura giudica della societa» acquirente e sui successivi trasferimenti non so assolutamente nulla.
                          8) Qualche tempo dopo la vendita ho appreso da Elisabetta Tulliani che il fratello Giancarlo aveva in locazione l'appartamento. La mia sorpresa ed il mio disappunto possono essere facilmente intuite.
                          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                          ma_75@bodyweb.com

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                            Fini e l'inchiesta sulla casa di Montecarlo "Niente da nascondere, ecco la mia verità" - Corriere della Sera

                            meglio tardi che mai!

                            Repubblica è più brava del Giornale,
                            leggete perché


                            di Domenico Naso Repubblica e il Fatto stanno a Berlusconi come il Giornale e Libero stanno a Fini. È questo l’assioma ormai acclarato sul quale bisogna fondare una seria discussione sull’uso strumentale e politico di alcuni giornali di aria berlusconiana contro il presidente della Camera. Anzi, spingiamoci oltre e diciamo di più: Repubblica e il Fatto sono molto più corretti nei confronti del premier di quanto non lo siano i giornalisti a penna armata di Libero e Giornale nei confronti di Fini. Dieci pagine a testa, ogni santo giorno che Dio manda in terra, piene zeppe di calunnie, attacchi personali, cadute di stile, volgarità. Anche oggi, in questo sabato agostano, è successa la stessa cosa. Libero, ad esempio, dedica dieci pagine dieci all’ex leader di An. Ieri nove. Domani chissà. Oggi, prendiamo un articolo a caso, Francesco Specchia ci comunica che il cambiamento (o presunto tale) di Fini è tutta farina del sacco di Elisabetta Tulliani, pericolosa laicista radicale che ha svolto alla perfezione il ruolo di eminenza grigia. È la solita storia della donna-vipera che plagia l'uomo e lo costringe a fare cose sbagliate e senza senso. È l'approccio maschilista di sempre.

                            L’antiberlusconismo becero e con la bava alla bocca di certa stampa, dunque, ha fatto scuola. Con la proverbiale conseguenza degli allievi che superano i tanto vituperati maestri. Stavolta, infatti, c'è l’aggiunta di una malafede e di una scientificità che sanno tanto di agguato (con mandante o senza è da chiarire), di un ritorno pericoloso a un dossieraggio ad orologeria. Fini sta pagando la gravissima colpa (sic!) di aver espresso posizioni politiche diverse rispetto a Berlusconi. Di questo si tratta, né più né meno. E deve pagare. E secondo loro sta pagando e pagherà.

                            Eppure la stampa finiana (molto meno militarizzata e influente) non ha mai usato lo stesso metodo. Mai. E sfidiamo chiunque a sostenere il contrario. Il Secolo d’Italia, ad esempio, avrebbe potuto dedicare la sue sedici pagine quotidiane ad un attacco simile nei confronti del presidente del Consiglio. Eppure non l’ha mai fatto. Ribadiamolo: mai. Mancano gli argomenti, forse? Sinceramente, no. Ora, concedetevi un minuto di silenzio… Pensate solo per sessanta secondi (anche meno) a quante cose non certo lusinghiere il Secolo d'Italia o Ffwebmagazine avrebbero potuto scrivere sul premier. Ogni giorno. Per settimane, per mesi. Non lo hanno fatto e non lo faranno mai, e il perché è presto detto: preferiscono (preferiamo) marcare con decisione l’orgoglio di una differenza.
                            Last edited by odisseo; 08-08-2010, 20:07:38.
                            "
                            Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                              mi spiace,ma io ho smesso di interessarmi di politica..motivi di salutr:non voglio crepare di un colpo apoplettico dovuto alla politica di merda che si tiene in questo paese..destra e sinistra fanno vomitare,e ci hanno portato alla catastrofe..il mio non e' menefreghismo,ma istinto di sopravvivenza
                              Noi pochi felici, Noi banda di Fratelli: Perche' chiunque ha versato il suo sangue insieme a me e' mio fratello.
                              William Shakespeare-Enrico V - atto

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                                "Esiste una categoria precisa ,quella dei pubblici peccatori e non mi risulta che sia stata abolita e tanto meno che sia stato cambiato il diritto canonico", dice Monsignor Vincenzo Franco, Vescovo Emerito di Otranto. Che cosa vuole dire?: " che ormai da tempo, la chiesa, meglio tanti uomini di essa, tollerano troppo, il Vaticano dovrebbe alzare maggiormente la voce ed invece spesso tace su questioni importanti e si da una idea di rilassatezza, di indulgenza a buon mercato". In che casi?: " prenda i suicidi e chi convive more uxorio. Bene, queste categorie si considerano di pubblici peccatori, eppure si celebra il funerale per una mal celeta idea di misericordia. Con questo si da pubblico scandalo ancor maggiore e si abusa della stessa misericordia che non é lassismo. Dio é misericordioso, certo, ma allora costoro se la vedano direttamente con lui, noi in terra non possiamo cambiere le regole".

                                Darebbe la comunione a Vendola?: " no, perché ostenta la sua condizione perversa e malata di omosessuale praticante. A questa gente come lui, un gran furbacchione che specula sulla sua presunta vicinanza alla Chiesa, i Vescovi e i sacerdoti sappiano dare un bel calcio nel sedere".








                                Ora, lasciamo perdere la comunione, un sacramento che amministrato da mani lorde di ogni sozzura come quelle del pretame contemporaneo vale quanto una bestemmia. Quel che mi incuriosisce è come preti di questo genere non trovino mai nulla da dire su Berlusconi e le sue troie, su Berlusconi pluiridivorziato, su Berlusconi e il suo senso di fraternità per gli ultimi, su Berlusconi e la massoneria, su Berlusconi e la corruzione. E, ovviamente, non una parola sui preti che sodomizzano i bambini, non una parola sui preti che scopano e fanno figli, non una parola sui seminari ridotti a bordelli omosessuali, non una parola sulla chiesa che ha spalleggiato i regimi più brutali del secolo scorso, non una parola sulla chiesa scandalosamente ricca.
                                Ecco, riacquistano la parola solo per attaccare Vendola. Certo l'essere finocchio, avere l'orecchino, sono facili bersagli, ma, non ci fosse stato questo, sarebbe stato individuato qualche altro punto debole. Perchè la verità è che c'è una parte della chiesa, quella che si avvolge nei mantelli di porpora, non quella che pulisce il culo ai vecchi non autosufficienti, quella che ha anelli di diamanti e non mani piagate dal lavoro nel terzo mondo, quella che conosce il fruscio delle banconote e non il pianto dei bambini orfani, che è legata con un cordone ombelicale al berlusconismo. Che condivide con lui il culto idolatra del dio denaro, del potere fine a se stesso, della perversione e dell'abiezione morale che fanno di loro esseri ben più corrotti di un Vendola ricchione.
                                Questa chiesa, braccio secolare del berlusconismo, deve essere sradicata dalle fondamenta come residuo di un sistema che non deve avere più diritto di parola nel nostro paese. Deve essere ributtata oltretevere, chiusa nelle mura del Vaticano ad amministrarlo come meglio vuole. Ma, al primo tentativo di intromissione nelle cose di casa nostra, le si deve chiudere la bocca, una volta per sempre.
                                Mi rallegra sapere le chiese sempre più vuote, sapere che sempre meno giovani daranno retta alle farneticazioni di individui come il vescovo di cui sopra, generali senza un esercito.
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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