Com'è quella massima? "Le leggi sono fatte per essere applicate ai nemici e per essere interpretate con gli amici"...La storia degli utimi sessant'anni.
Italiani: egli risorse a Natale
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioCom'è quella massima? "Le leggi sono fatte per essere applicate ai nemici e per essere interpretate con gli amici"...La storia degli utimi sessant'anni.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Tutta quella cricca massonica (nomi fatti e modi che si rincorrono sempre uguali) doveva essere messa a muro per alto tradimento già da trent'anni.
Solo così si fa pulizia....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioChe poi con la P2 siamo dalle parti del golpismo e l'alto tradimento è uno dei reati per i quali anche paesi giuridicamente non primitivi prevedono una pena esemplare.Originariamente Scritto da gorgoneè plotino la chiave universale per le vagineOriginariamente Scritto da gorgonesecondo me sono pazzi.
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vabbè ho cercato io:
Parlamento
Legge 24/02/2006, n.85
Modifiche al codice penale in materia di reati di opinione
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 13/03/2006, n. 60 - Serie Generale
Nel riquadro il vecchio Codice Penale e sotto la modifica effettuata il 24 febbraio 2006
Articolo 241.
- Attentati contro la integrità, l'indipendenza o l'unità dello Stato -
Chiunque commette un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l'indipendenza dello Stato è punito con l’ergastolo
Alla stessa pena soggiace chiunque commette un fatto diretto a disciogliere l'unità dello Stato, o a distaccare dalla madre Patria una colonia o un altro territorio soggetto, anche temporaneamente, alla sua sovranità.
Modifica:
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l'indipendenza o l'unità dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni. La pena è aggravata se il fatto è commesso con violazione dei doveri inerenti l'esercizio di funzioni pubbliche».
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Articolo 270.
- Associazioni sovversive -
Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette a stabilire violentemente la dittatura di una classe sociale sulle altre, ovvero a sopprimere violentemente una classe sociale o, comunque, a sovvertire violentemente gli ordinamenti economico-sociali costituiti nello Stato, è punito con la reclusione da cinque a dodici anni.
Alla stessa pena soggiace chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni aventi per fine la soppressione violenta di ogni ordinamento politico e giuridico della società.
Chiunque partecipa a tali associazioni è punito con la reclusione da uno a tre anni.
Le pene sono aumentate per coloro che ricostituiscono, anche sotto falso nome o forma simulata, le associazioni predette, delle quali sia stato ordinato lo scioglimento.
Art. 270 bis
- Associazioni con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico -
Chiunque promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni che si propongono il compito di atti di violenza con fini di eversione dell'ordine democratico è punito con la reclusione da sette a quindici anni.
Chiunque partecipa a tali associazioni è punito con la reclusione da quattro a otto anni. Articolo aggiunto dal D.L. 15 dicembre 1979, n. 625.
Modifica:
«Chiunque nel territorio dello Stato promuove, costituisce, organizza o dirige associazioni dirette e idonee a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici o sociali costituiti nello Stato ovvero a sopprimere violentemente l'ordinamento politico e giuridico dello Stato, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni.
Chiunque partecipa alle associazioni di cui al primo comma è punito con la reclusione da uno a tre anni
Le pene sono aumentate per coloro che ricostituiscono, anche sotto falso nome o forma simulata, le associazioni di cui al primo comma, delle quali sia stato ordinato lo scioglimento».
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Art. 283
- Attentato contro la costituzione dello Stato -
Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni.
Modifica:
«Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di Governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni».
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Art. 289
- Attentato contro gli organi costituzionali e contro le assemblee regionali -
È punito con la reclusione non inferiore a dieci anni, qualora non si tratti di un più grave delitto, chiunque commette un fatto diretto ad impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente:
1) al Presidente della Repubblica o al Governo l'esercizio delle attribuzioni o prerogative conferite dalla legge;
2) alle assemblee legislative o ad una di queste, o alla Corte costituzionale o alle assemblee regionali l'esercizio delle loro funzioni.
La pena è della reclusione da uno a cinque anni se il fatto è diretto soltanto a turbare l'esercizio delle attribuzioni, prerogative o funzioni suddette
Modifica:
«È punito con la reclusione da uno a cinque anni, qualora non si tratti di un piu' grave delitto, chiunque commette atti violenti diretti ad impedire, in tutto o in parte, anche temporaneamente:
1) al Presidente della Repubblica o al Governo l'esercizio delle attribuzioni o delle prerogative conferite dalla legge;
2) alle assemblee legislative o ad una di queste, o alla Corte costituzionale o alle assemblee regionali l'esercizio delle loro funzioni».
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Art. 292
Vilipendio alla bandiera o ad altro emblema dello Stato -
Chiunque vilipende la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione da uno a tre anni.
Agli effetti della legge penale, per "bandiera nazionale" s'intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali.
Le disposizioni di questo articolo si applicano anche a chi vilipende i colori nazionali raffigurati su cosa diversa da una bandiera
Modifica:
«Chiunque vilipende con espressioni ingiuriose la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000. La pena è aumentata da euro 5.000 a euro 10.000 nel caso in cui il medesimo fatto sia commesso in occasione di una pubblica ricorrenza o di una cerimonia ufficiale. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni.
Agli effetti della legge penale per bandiera nazionale si intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali».
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Art. 299
- Offesa alla bandiera o ad altro emblema di uno Stato estero -
Chiunque nel territorio dello Stato, vilipende, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, la bandiera ufficiale o un altro emblema di uno Stato estero, usati in conformità del diritto interno dello Stato italiano, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Modifica:
«Chiunque nel territorio dello Stato vilipende, con espressioni ingiuriose, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, la bandiera ufficiale o un altro emblema di uno Stato estero, usati in conformità del diritto interno dello Stato italiano, è punito con l'ammenda da euro 100 a euro 1.000».
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Art. 403
- Offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di persone -
Chiunque pubblicamente offende la religione dello Stato, mediante vilipendio di chi la professa, è punito con la reclusione fino a due anni.
Si applica la reclusione da uno a tre anni a chi offende la religione dello Stato, mediante vilipendo di un ministro del culto cattolico.
Modifica:
1. L 'articolo 403 del codice penale è sostituito dal seguente:
«Chiunque pubblicamente offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di chi la professa, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000.
Si applica la multa da euro 2.000 a euro 6.000 a chi offende una confessione religiosa, mediante vilipendio di un ministro del culto».
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Art. 404
- Offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di cose -
Chiunque, in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, offende la religione dello Stato, mediante vilipendio di cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all'esercizio del culto, è punito con la reclusione da uno a tre anni.
La stessa pena si applica a chi commette il fatto in occasione di funzioni religiose, compiute in luogo privato da un ministro del culto cattolico.
Modifica:
«Chiunque, in luogo destinato al culto, o in luogo pubblico o aperto al pubblico, offendendo una confessione religiosa, vilipende con espressioni ingiuriose cose che formino oggetto di culto, o siano consacrate al culto, o siano destinate necessariamente all'esercizio del culto, ovvero commette il fatto in occasione di funzioni religiose, compiute in luogo privato da un ministro del culto, è punito con la multa da euro 1.000 a euro 5.000.
Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di culto o siano consacrate al culto o siano destinate necessariamente all'esercizio del culto è punito con la reclusione fino a due anni».
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Art. 405
- Turbamento di funzioni religiose del culto cattolico -
Chiunque impedisce o turba l'esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto cattolico, le quali si compiano con l'assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è punito con la reclusione fino a due anni.
Se concorrono fatti di violenza alle persone o di minaccia, si applica la reclusione fino a tre anni
Modifica:
a) al primo comma, le parole: «del culto cattolico» sono sostituite dalle seguenti:
del culto di una confessione religiosa»;
b) alla rubrica, le parole: «del culto cattolico» sono sostituite dalle seguenti: «del culto di una confessione religiosa».
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Art. 290
- Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate -
Chiunque pubblicamente vilipende la Repubblica , le assemblee legislative o una di queste, ovvero il Governo, o la Corte costituzionale, o l'ordine giudiziario è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
La stessa pena si applica a chi pubblicamente vilipende le Forze armate dello Stato o quelle della liberazione.
Articolo così modificato dalla L. 30 luglio 1957, n. 655
Modifica:
«con la reclusione da sei mesi a tre anni» sono sostituite dalle seguenti: «con la multa da euro 1.000 a euro 5.000». 2. All'articolo 291 del codice penale, le parole: «con la reclusione da uno a tre anni» sono sostituite dalle seguenti: «con la multa da euro 1.000 a euro 5.000».
3. All'articolo 342 del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al primo comma, le parole: «con la reclusione fino a tre anni» sono sostituite dalle seguenti: «con la multa da euro 1.000 a euro 5.000»;
b) al terzo comma, le parole: «è della reclusione da uno a quattro anni» sono sostituite dalle seguenti: «è della multa da euro 2.000 a euro 6.000».
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Art. 272
- Propaganda ed apologia sovversiva o antinazionale -
Chiunque nel territorio dello Stato fa propaganda per la instaurazione violenta della dittatura di una classe sociale sulle altre, o per la soppressione violenta di una classe sociale o, comunque, per il sovvertimento violento degli ordinamenti economici o sociali costituiti nello Stato, ovvero fa propaganda per la distruzione di ogni ordinamento politico e giuridico della società, è punito con la reclusione da uno a cinque anni.
Se la propaganda è fatta per distruggere o deprimere il sentimento nazionale, la pena è della reclusione da sei mesi a due anni (1).
Modifica: ABROGRATO
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La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi' 24 febbraio 2006
CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Visto, il Guardasigilli: CastelliOriginariamente Scritto da gorgoneè plotino la chiave universale per le vagineOriginariamente Scritto da gorgonesecondo me sono pazzi.
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ELEZIONI REGIONALI
Piemonte, accolti in parte i ricorsi
Si va verso un riconteggio dei voti
Bresso: decisione equilibrata. Gli avvocati di Cota: liste ininfluenti per la vittoria, la nuova conta ci darà ragione
Piemonte, accolti in parte i ricorsi Si va verso un riconteggio dei voti - Corriere della Sera"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Va ora in onda: uno s***** (l’ennesimo) tra finiani e berlusconiani
Ad ogni rissa che scoppia, la ricucitura tra finiani e berlusconiani diventa sempre più difficile. L’ultima, si fa per dire, è andata in onda giovedì mattina poco prima delle 8,00 nello studio tv di Omnibus su La7. Oramai, infatti, non c’è bisogno dell’opposizione per alimentare i talk politici in tv, lo share lo si fa con lo scontro di correnti in seno al Pdl.
Uno di fronte all’altra, c’erano: il finiano Italo Bocchino e la berlusconiana Jole Santelli. Bocchino chiamato a dire la sua sulla mossa del premier di far dimettere da sottosegretario Nicola Cosentino, così è partito: ‘Guardi ieri Berlusconi ha chiesto un passo indietro a Cosentino solo da sottosegretario, lasciandolo come coordinatore regionale su richiesta dello stesso Cosentino. Ma io considero Cosentino un coordinatore balneare. Nel senso che farà la stagione estiva e poi a settembre Berlusconi metterà mano al partito. Cosentino è un coordinatore balneare. Cosentino è delegittimato, non è un problema nostro è un problema di Berlusconi. Ripeto: Cosentino è un coordinatore balneare.’
Quel ‘balneare’ ripetuto tre volte sembra una provocazione alla Santelli che, piccata, ribatte:‘Guardi devo dire una cosa, io sono calabrese non vengo da Bolzano, ma leggendo le intercettazioni ci ho capito un decimo, non si capisce niente, sembra villa Arzilla che parla. Non c’ero ai tempi della P2, ma spero che non era quella? Comunque non mi permetterei mai di dire che Cosentino è un coordinatore balneare!’.
Ancora Bocchino: ‘Guardi io e Cosentino siamo diversi perchè uno punta alle poltrone e io, invece, non ho nessun incarico’
S: ‘Vede, vede, non bisogna esagerareee (con l’occhio rivolto a Bocchino), la ‘questione della legalità, la questione politica’: è un problema di poltrone! E’ sempre stato un problema di poltrone! E’ noto a tutti, perchè siamo nello stesso partito, che l’onorevole Bocchino volesse diventare uno dei tre coordinatori del partito’
B.: ‘Guarda, questo lo dici tu???’ e S.: ’Lo dico perchè questa era la trattativa. Italo tu sei il vicepresidente del gruppo, hai perso, hai perso…’
B.: ‘Guarda, io e te ci siamo formati in modo diverso, non possiamo che pensarla in modo diverso…’
S.: ‘Tu hai perso gli oneri e ti sono rimasti tutti gli onori. Perchè tu hai tutti i trattamenti da vicario! Tanto economici, quanto di personale, quanto di tutto’.
Bocchino a questo punto si mette a leggere e a sfogliare il giornale nello studio tv, senza degnare la collega di uno sguardo ripetendo con sufficenza: ‘Ti sbagli, ti sbagli…’
S.: ‘Credo che per quanto riguarda poi la discussione politica e il conteggio non ci siamo, è chiaro che se dovessimo contarci, c’è una componente che ha, se vogliamo, al massimo il 10% ed è certamente iperrappresentata’.
B. di scatto: ‘Ma dove rappresentata, non sai che cosa dici?’
S.: ‘Tre ministri, il presidente della Camera, vicepresidenti, non lo so che cosa bisogna avere di più?’
B.: ‘Ma quali tre ministriii…’ S.: ‘Ronchi è mio? Ronchi è mio?’ B.: ‘Elencami i ministri, elencami i ministri, dimmi gli altri due, suuu non tremare…’. S.: ‘Italo, tremo davanti a te? Italo, tremo davanti a te? Italo, io non mi spavento di te. Allora: il viceministro Urso è un ministro, mi sono persa un ministro???’. B.: ‘ministro e viceministro, il terzo chi è?’ S.: ‘Quanti sottosegretari ha Lei come corrente?’
B.: ‘Ma non sai che cosa dici… ma chi è che tiene in piedi la maggioranza?’ S.: ‘Mbè dipende se ci sei tu in Aula o meno, quando ci sei tu c’è qualche gioco di numeriii…noi teniamo la maggioranza, teniamo alla responsabilità’ B.: ‘Ma cosa dici? Cosa dici? Io non faccio giochi di numeri…’
La Santelli a questo punto comincia a fissare il conduttore Andrea Molino: ‘Mi dispiace che Italo stia giocando questa partita, ma lui sta bruciando i ponti. Continua a incendiare, non va bene, non va bene! Comunque tornando ai fatti, l’inimicizia tra Bocchino e Cosentino è nota, è nota. Ce lo ricordiamo tutti che l’annuncio della possibile ordinanza di custodia cautelare rispetto a Cosentino fu annunciata dal giornale dell’onorevole Bocchino. Andiamo oltre, ci sono stati anche momenti diversi, ricordo che quando Bocchino è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare, ingiustamente, Cosentino gli ha espresso solidarietà…’
B.: ‘Mai sono stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare!’ S.: ‘Sei stato raggiunto da una richiesta di arresto con l’autorizzazione a non utilizzare le intercettazioni in cui parlavi del sodaliziooooo…’
B.: ‘Guarda la differenza tra noi due è che te ti sei formata accanto a Previti e io accanto a Tatarella‘
S.: ‘La differenza tra me e te è che io studio le carte perchè sono nella giunta per le autorizzazioni a procedere e conosco le carte, te invece stai in sala stampa e non nelle aule parlamentari’.
Se vuoi rivedere la puntata di Omnibus su La7, clicca qui (dal minuto 43).
Va ora in onda: uno s***** (l’ennesimo) tra finiani e berlusconiani | Il Fatto Quotidiano
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Granata (Pdl): stia lontano dalle commemorazioni di Borsellino chi ha 'solidarizzato con condannati per mafia esaltatori di mafiosi eroici'
Paolo Borsellino e il diritto alla parola
Come ogni anno, lunedì a Palermo celebreremo l’anniversario della strage di Via D’Amelio con una grande fiaccolata che attraverserà silenziosamente la città fino a raggiungere il luogo dell’attentato.
Lì saranno deposte migliaia di fiammelle e sommessamente si leverà un antico canto di battaglia per onorare Paolo e gli altri caduti, ricordando che “il domani appartiene a noi”.
La fiaccolata riporta alla mente un’altra, immensa, fiaccolata che attraversò Palermo nei giorni tragici tra il 23 maggio e il 19 luglio 92. Tra Capaci e Via D’Amelio.
Era Paolo Borsellino ad aprire quella fiaccolata, lo sguardo lucido, triste ma fermo e dietro una marea di palermitani che si erano stretti attorno alle avanguardie di quella bellissima epopea della legalità.
Erano i giorni nei quali un potere occulto e criminale, dopo aver eliminato Falcone, doveva abbattere l’ultimo ostacolo a quella ignobile trattativa finalizzata a salvaguardare la vita e il potere di vecchi e nuovi referenti politici ed economici di Cosa Nostra.
Fu proprio al termine di quella straordinaria manifestazione che Paolo Borsellino prese la parola. Un silenzio surreale sembrava avvolgerlo. iniziò a parlare per “ricordare Giovanni e i Giuda che lo avevano tradito”.
Paolo concluse quella magnifica “orazione civile” con parole fortissime e sprezzanti, tra gli applausi e le lacrime della folla, verso chi “aveva perduto per sempre il diritto alla parola”.
Dopo 18 anni e come ogni 19 luglio, ci ritroveremo ancora una volta per onorare queste Memorie.
Ci saranno i ragazzi con le magliette “meglio un giorno da Borsellino che cento da Ciancimino”, gli striscioni, i tricolori e tanti visi nuovi e antichi, ragazzi, ragazze e tanta gente normale.
Tutti insieme per partecipare e ricordare.
Sarebbe bello non dover scorgere, tra tante facce amiche, qualche presenza stonata: tutti coloro che sui temi della verità e giustizia sulle stragi e sul rapporto mafia politica non hanno assunto comportamenti rigorosi e coerenti. Chi ha appassionatamente solidarizzato con condannati per mafia esaltatori di mafiosi eroici o con chi resta attaccato alla poltrona nonostante i mandati di cattura per associazione camorristica.
Chi, da posti di responsabilità politica, non perde occasione per attaccare la magistratura compresa quella che, irriducibilmente, cerca ancora verità e giustizia su quelle stragi e pretende di individuarne esecutori e soprattutto mandanti.
In una parola, ci piacerebbe che stessero lontani dalla nostra fiaccolata e da tutte le commemorazioni in programma tutti quelli che, per dirla con Paolo Borsellino, hanno perduto per sempre “il diritto alla parola”.
www.fabiogranata.it
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Ma guarda un po' in che termini Cosentino e soci nelle intercettazioni parlano del ministro Mara Carfagna...sembra...come dire...ecco quello che diceva la Guzzanti. Strana coincidenza!
Le conversazioni sono tra il sottosegretario Cosentino e l'ex politico socialista Arcangelo Martino e riguardano il governatore Caldoro, Italo Bocchino, eil ministro Carfagna.
La conversazione si svolge il 28 gennaio del 2010 tra Cosentino e Martino,
poi arrestato assieme a Lombardi e a Carboni per avere costituito
una associazione segreta tesa a influire sugli organi costituzionali e
amministrativi. Quel giorno il politico casalese aspetta con ansia il
dossier infamante da portare a Berlusconi per stoppare la corsa del rivale
Caldoro a governatore.
Martino: Forse farà i pompini pure lui, che ne so, ci stanno tanta gente
qua Caldoro coso, tutti questi fanno questi, i bocchini. Cosentino: I
bocchiniani (incomprensibile). Martino: Ma tu mi (incomprensibile) assai
quando dicesti quel gruppo di ricchioni, di frocetti. Cosentino: Di
frocetti, ma io sono lungimirante. Martino: Eh, lo so no tu sta cosa te la
porti appresso perchè sei stato un grande.
Cosentino: Il fatto dei frocetti rimarrà nella storia.
Martino: Io lo dirò nella prossima conferenza stampa che farò allo stadio San Paolo con te, ti porterò70, 80 mila persone, ma te lo giuro, eh, tu pensi che io scherzo Nicò...
Cosentino:Voglio dire se le cose dovessero rimanere come oggi, quindi senza che ci sia alcun azzeramento, io farò una campagna aggressiva, i campani devono scegliere tra i Bocchiniani (ride).
Martino: Eh bravo (ride).
Cosentino: I bocchiniani, i bocchiniani, gli amici di Bocchino, come si
chiamano i bocchini. Martino: I bocchiniani, bravo! Cosentino: Da una parte
i bocchiniani. Martino: Se fossero amici (incomprensibile) Carfagna diciamo
bocchinari. Cosentino: No, no i bocchiniani, da una parte insomma coloro che fanno del bocchino uomo, (incomprensibile) uno stile di vita.
Martino: Bravo, bravo.
Cosentino: E quelli no, vabbè, ci dobbiamo proprio
divertì.
Martino: Senti appena m'arriva sta carta io ti chiamo ti faccio un
fax te lo anticipo pure.
Cosentino: Va bene, mi faresti cosa grata.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
Forse farà i pompini pure lui,.
il trionfo di un Ministro della RepubblicaOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza MessaggioMa_, ora seriamente, sei del parere che questo spirito degenere sia intrinseco al cittadino italiano? Perche', se lo fosse, il dimenarsi di poche persone dignitose sarebbe pressoche' inutile nel lungo termineIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioIo sono del parere che vox populi è, di solito, vox dei
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggioed io sono del parere che, messa in quelle stesse posizioni di potere, la maggior parte dei cittadini italiani si comporterebbe allo stesso modo
E con questo, sia chiaro, non voglio giustificare certi comportamenti deprecabili
Tessera N° 6
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggioed io sono del parere che, messa in quelle stesse posizioni di potere, la maggior parte dei cittadini italiani si comporterebbe allo stesso modoIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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