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Italiani: egli risorse a Natale

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    se tutti facessero quello che hanno fatto gli aquilani oggi questo paese sarebbe migliore

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      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
      Abbiamo due concezioni diverse della vecchietta al mercato. Per me la vecchietta al mercato è quella che crede che il "ghe pensi mi" sia la soluzione ai problemi dell'Italia, che non verrà a sapere mai della manifestazione di oggi o la conoscerà deformata dal TG1-5-4-studio aperto.

      Anche questo è un tipo di vecchietta al mercato, che però è nello stesso gran bazar di quella che dice "gne Berlusconi gne gne gne"...


      Se poi dire l'ovvio, cioè che gli abruzzesi non considerino positivo l'operato del governo, significa fare ragionamenti dal mercato, ben venga il mercato, io mi ci trovo bene e compro benissimo.

      Ripeto, potrebbe anche essere che sia realmente così.
      Ciò che affermo senza timore di smentita è che però questa manifestazione non testimonia di fatto questa tua affermazione.
      Che poi magari sia così a prescindere della manifestazione di oggi è un altro discorso.

      Se volessimo andare a citare dati, come giustamente è stato notato, basterebbe vedere quanto ha preso il PDL alle provinciali nella zona del terremoto (sì lo so che ha vinto le elezioni provinciali, ma parliamo del voto nei distretti terremotati: CSX 56,74%, PDL 42,73%; col CSX che partiva da questi dati: politiche del 2008 43,28% regionali dello stesso anno 42,67%, europee del giugno 2009 37,07%)

      Tutti dati molto opinabili.

      a)
      In primis parli di un "distretto del terremoto", quando un terremoto di quella entità penso sia più plausibile che abbia interessato tutta la Provincia, e non solo i due-tre rioni dell'epicentro

      b) bisognerebbe approfondire cosa ci metti dentro e cosa ci lasci fuori da questo non meglio precisato "distretto"
      ...

      c) c'è un evidente tentativo di giocare su dati:
      porti i dati di questo fantomatico distretto per le provinciali, ma poi i dati che fanno riferimento alle precedenti elezioni non sono calcolati mai sullo stesso distretto, ma sono i dati "generali".


      d) anche se avesse perso la Provincia, ciò per assurdo non avrebbe per forza significato che avesse operato male: non lo dico io, ma la logica.
      VIvo a Reggio Emilia, se venisse un terremoto del millesimo grado Richter e domani Berlusca costruisse in 24h le case a nuovo, sicuro perderebbe comunque le elezioni.



      E, a proposito di banalità, non diciamo che per 5000 che hanno manifestato a Roma, ci sono tutti i rimanenti che sono restati a L'Aquila. Perchè questo non significa certo che fossero contrari allo spirito della manifestazione ma, semplicemente, che molti lavorano, che moti non manifestano per nessun motivo, che molti non avevano voglia di andare a Roma e sì, certo, ci saranno anche quelli soddisfatti: c'erano pure nel film della Guzzanti, e mi facevano una gran pena.

      Al di la del tuo pensiero personale sul discorso-Guzzanti (a me fa una gran pena lei, come tutti quelli che -Berlusca compreso- cavalcano il populismo sapendo che per intortare il popolo pecora tanto basta , ma questo non importa...).
      Ripeto, non so cosa altro aggiungere sul tema: mi limito a dire che, secondo la tua ratio, quando la CGIL va a manifestare a Roma ha sicuramente alle spalle a casa la maggior parte della gente che approva e solo una minoranza che non è d'accordo.

      A me questa sembra una assurdita bella e buona, non so come altro definirla...

      Probabilmente potrebbe anche essere che poi la maggioranza in questo caso sia d'accordo con loro: mi limito a dire l'ovvio e il banale, che però tu contesti: non è possibile affermarlo con sicurezza, cosa che tu invece dai per scontato
      .


      Quanto all'andare senza scorta...non lo fa nessun politico, certo, ma nessun politico dice che la gente lo ama alla follia e stravede per lui, nè che è il leader più amato al mondo.
      Ripeto: se lo crede veramente lo provi, e lo chiedo a lui, non a D'Alema, perchè D'alema non ha mai detto cretinate come quelle berlusconiane e dunque non è tenuto a provarle.

      E io ti ripeto: potrebbe anche pensarlo realmente che la gente lo ama alla follia e potrebbe anche per assurdo essere vero (e non lo è, sia chiaro, non sono un mimmolino...).
      Ma come ti ho detto, se anche così fosse, in certi ruoli, uno pronto a farti fuori c'è sempre, indipendentemente da quanto sei amato e quanto operi bene.
      Gandhi, ripeto ancora, fu assassinato, e non penso che la gente lo odiasse...

      .


      Tessera N° 6

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        Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
        ah ecco non avevo letto.
        Altro che vecchietta al mercato, qui siamo alla lobotomia di massa (anche se per molti elettori del PDL mancava il materuale di base per eseguire l'operazione)

        Minzolini e co. sono dei leccapiedi ed è sbagliato non informare di queste cose.
        Ciò però non toglie che quelle che sto facendo rimangono delle osservazioni quanto meno lecite.


        Tessera N° 6

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          Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
          VIvo a Reggio Emilia, se venisse un terremoto del millesimo grado Richter e domani Berlusca costruisse in 24h le case a nuovo, sicuro perderebbe comunque le elezioni.

          Sand ma che è sta vaccata?
          d'accordo che è il male in persona,ma ritenerlo colpevole del terremoto...
          Underground BodyBuilding Militia


          Originariamente Scritto da Ingegnere88
          lo inserisco tutto e godo,solo che + godo e + ne ho voglia

          Commenta


            Originariamente Scritto da Pippo mio Visualizza Messaggio
            Sand ma che è sta vaccata?
            d'accordo che è il male in persona,ma ritenerlo colpevole del terremoto...
            vuole dire che la sua zona è notoriamente rossa,Berlusconi non lo voterebbero mai qualunque cosa di buono egli possa fare.
            "
            Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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              Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
              vuole dire che la sua zona è notoriamente rossa,Berlusconi non lo voterebbero mai qualunque cosa di buono egli possa fare.
              Quindi il problema nemmeno si pone

              Commenta


                Originariamente Scritto da Pippo mio Visualizza Messaggio
                Sand ma che è sta vaccata?
                d'accordo che è il male in persona,ma ritenerlo colpevole del terremoto...
                Ti ha risposto Odisseo.

                Mi chiedo però con quale slancio di fantasia tu abbia dedotto dalle mie parole quello che hai scritto
                Last edited by TheSandman; 08-07-2010, 12:28:28.


                Tessera N° 6

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                  Ho omesso di specificare che i dato del "distretto del terremoto" sono quelli della città de L'Aquila. A l'Aquila città il PDL ha perso una valanga di voti, e lo si evince con la massima chiarezza dai dati postati che indicano un calo di consensi del PDL ed una crescita enorme del csx. Quello che è più grave, in ottica PDL, è che Berlusconi (o vogliamo negare anche questo?) ha avuto un incredibile vantaggio d'immagine nella vicend terremoto e se le elezioni si fosserto tenute un mese dopo il sisma verosimilmente avrebbe preso l'80%. Quando poi gli aquilani hanno visto che le promesse erano rimaste tali, ad un anno di distanza, hanno punito, come sempre fanno gli elettori, chi non mantiene le promesse. E parliamo di chi vive in albergo dopo un anno a 80 km da casa, di chi non può entrare nella propria perchè dichiarata inagibile anche se con 10.000 euro potrebbe rientrarci domani (ma non lo può fare perchè gli appalti sono tutti centralizzati dalla protezione civile), di chi ha scoperto che le tasse prima congelate sono state scongelate, di chi ha preso atto che le ricostruzioni che i grandi paesi avevano promesso al G8, grazie all'impegno in prima persona del premier, non sono state mantenute (senza che nessuno le abbia sollecitate, peraltro) e tanti altri dettagli.
                  Ma io non esulto, non credere..finchè rimane un 35% di aquilani che dà retta alle minchiate di B, la cosa rimane grave. Non seria, ma grave.
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

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                    RAPINA DIGITALE TERRESTRE Il governo blinda la manovra "lacrime e sangue" ma rinuncia all'asta sulle frequenze tv, perdendo almeno 4 miliardi. Per tutelare le aziende di famiglia del premier. Gentiloni: "E' una presa in giro"


                    La Finanziaria da 25 miliardi imporrà duri sacrifici agli italiani. Ma il nostro è l'unico Paese in Europa che sceglie di non passare all'incasso sulla moltiplicazione delle frequenze. Una torta che in Germania ha fruttato 4,4 miliardi di euro. Il doppio di quello che Tremonti conta di recuperare dai tagli a scuole, sanità e Regioni. L'Italia, invece, regala le frequenze a patto di non disturbare lo strapotere di Mediaset.

                    MANOVRA

                    "A rischio il processo Fininvest-Cir"
                    Il Pd scova una norma "anti-Mesiano"


                    Nell'emendamento che introduce la figura dell'ausiliario del giudice, un comma che di fatto sospende il procedimento per nove mesi. I democratici: "Alfano ministro ad personam"


                    ROMA - Nell'emendamento presentato ieri dal governo alla Manovra che introduce la figura dell'ausiliario del giudice spunta una norma che potrebbe di fatto sospendere il processo Fininvest-Cir per nove mesi. La norma, destinata a far discutere, è contenuta nel comma 18 dell'emendamento 48.0.1000.

                    A confermare l'ipotesi è il capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, che ribattezza la previsione del governo come "anti-Mesiano" dal nome del giudice "duramente attaccato dalle reti tv della famiglia Berlusconi per aver firmato la sentenza che obbliga la Fininvest a risarcire la Cir di 750 milioni per l'affare Mondadori".

                    Il comma 18 dell'emendamento del governo recita testualmente: "Nei procedimenti civili contenziosi aventi ad oggetto diritti disponibili che, alla data di entrata in vigore della presente legge, pendono dinanzi alla Corte d'Appello, il giudice, su istanza di parte, anche con decreto pronunziato fuori udienza, rinvia il processo per un periodo di sei mesi per l'espletamento del procedimento di mediazione".

                    Secondo la Ferranti, "nelle pieghe dell'emendamento governativo c'è l'ennesima scandalosa norma ad personam che serve unicamente a salvare gli interessi della famiglia Berlusconi". La parlamentare democratica prosegue ironizzando sulle dichiarazioni d'intenti del Guardasigilli a proposito della velocità della giustizia: "Il ministro Alfano per fare un favore al premier tira il freno a mano e rallenta tutti i processi civili".

                    Ieri il gruppo democratico aveva individuato un'altra norma che poteva influire sul contenzioso, in quanto volta a ridurre i processi tributari pendenti. Secondo il Pd, in base all'emendamento, Mondadori potrebbe estinguere la pendenza pagando il 5% del dovuto. L'ipotesi era stata smentita dal sottosegretario all'Economia, Luigi Casero.

                    bene bene


                    Quando l’aula si trasforma in ring
                    le risse segnano i cambi di stagione

                    Bilancio medico: “Trauma contusivo della regione zigomatica e all’occhio destro”. E’ arrivato con questo referto in ospedale, ieri, il deputato Franco Barbato, dipietrista d’assalto di Montecitorio, il guerriero riccioluto, il caduto che resta sul campo quando si è dissolta la nube dell’ira. Bilancio politico. Un’altra guerriglia nell’emiciclo, l’ennesima. E ogni volta che si arriva alla rissa si passa al dopopartita, ai provvedimenti disciplinari. Le risse in Parlamento non sono (come si dice di solito) episodi deplorevoli, prodotto dell’ira e della casualità scomposta, ma segnali premonitori, punti di svolta, annunci di cambio di stagione. Una rissa tra socialisti e retini (come vedremo) ha chiuso la storia della Prima Repubblica, una tra Paissan e Storace ha raccontato il primo governo Berlusconi, un’altra ancora tra Sgarbi e Nappi ha annunciato il ribaltone, una tra Cusumano e Barbato (un altro Barbato, questa volta dell’Udeur) ha chiuso l’agonia del secondo governo Prodi. Che quella di ieri sia il punto di chiusura dell’era berlusconiana?

                    Merita di essere raccontato il match di pugilato di ieri. Da due giorni le scintille erano nell’aria. Si discuteva del disegno di legge del ministro Giorgia Meloni sui finanziamenti alle Comunità giovanili, e nella notte della vigilia alla Camera erano arrivati (quasi alle mani) il capogruppo del Pdl Cicchitto e il deputato ex aennino Marcello De Angelis. Ieri le scuse di De Angelis, l’apparente riappacificazione. E invece l’elettricità era rimasta nell’aria. Così, nel dibattito, prende la parola Barbato. Attacca Giorgia Meloni sul piano diretto, non solo politico, ma anche personale: “Con questo ddl, lei vuole finanziare la sua corrente, quella di Alemanno e del suo assessore regionale Lollobrigida che gestirà questi finanziamenti, un assessore che se non sbaglio le è anche parente…”. In realtà Lollobrigida, più che la parentela diretta con la sorella del ministro, è un esponente di spicco dei “gabbiani”, la corrente della Meloni, uno dei dirigenti romani più radicato e votato nella Capitale. Ed ecco che l’attacco fa salire sul ring Fabio Rampelli, che della corrente nata intorno a Colle Oppio è uno dei leader storici indiscussi, e Marco Marsilio, che ne è il numero due. Qui succede il patatrack. Perché a fare le barricate contro la legge c’è una finiana, sia pure eterodossa, come Alessandra Mussolini. Anche lei condivide la critica alla Meloni. Anche lei finisce sulle barricate. Per la prima volta la rissa è anche interna corporis di una stessa maggioranza, divide gli schieramenti in modo trasversale: “I deputati del Pdl, Marsilio e Rampelli, due che fanno capo a Meloni – attacca la Mussolini – mi sono venuti incontro in aula e mi hanno detto di ‘stare attenta’. Mi hanno insultato e minacciata”. La deputata attacca ancora, e non esita a schierarsi con il suo collega dipietrista: “Hanno detto che la colpa del rinvio è mia e di Barbato che poveraccio è finito in ospedale solo perché ha detto la verità”.

                    Apriti cielo. Così vale la pena di ripercorrere il film delle battaglie d’aula per scoprire eventuali analogie e differenze. Nel 1993, il giorno del voto sull’autorizzazione a procedere su Bettino Craxi, esplode la tensione con uno scontro gladiatorio legato al voto. I deputati socialisti (c’erano ancora) accusarono i loro vicini di emiciclo della Rete: “Avete votato a favore per buttarla in caciara!”. Sui banchi i retini (erano solo 12) furono letteralmente travolti, un manrovescio colpì il capogruppo, Diego Novelli. Il rientro al gruppo fu sorvegliato dai commessi, schierati a doppia barriera in Transatlantico come i celerini allo stadio. Era la fine di una Repubblica, e nessuno lo aveva ancora capito. Nel 1994, il berlsuconismo portò al governo An, non ancora in discontinuità con il Msi sociale. In aula Francesco Storace, con fare gladiatorio mise le mani addosso al deputato Verde Mauro Paissan. Ma a fare ancora più scandalo furono le dichiarazioni post rissa: “Mi aveva graffiato con le sue unghie laccate!”. Omofobia, squadrismo, i titoli dei giornali si riempirono di paroloni, era iniziato il Berlusconi uno. Anche il ribaltone del 1995 fu profetizzato da una rissa. In commissione Cultura, nel dicembre del 1994 Sgarbi urlò contro il rifondarolo Gianfranco Nappi: “Sei il nulla. Sei un orrido reperto comunista!”: Nappi passò alle vie spicce, tirando due fascicoli sulla testa di Sgarbi: “Mafanguolo, becchino!”. Ed infatti era il funerale del centrodestra, e l’epifania del centrosinistra prodiano. Nel 2002, dopo il nuovo cambio di maggioranza, epico duello fra Ciriaco De Mita e Ignazio La Russa: “Avete portato al governo il giustizialismo”, sentenziò l’uomo di Nusco. E l’allora capogruppo di An: “Quando noi eravamo giustizialisti, voi eravate in prigione…”. Apriti cielo. Il solitamente olimpico De Mita aspettò La Russa all’uscita. Dove lo placcarono tre commessi. L’ex Dc urlava, pallido come un cencio, ma sempre in demitese: “Fascisda eri.. Fascisda rimani!!!!”. E La Russa: “Meglio fascista che ladro!”. L’ultima frattura, la fiducia fallita al Senato del Prodi Bis. L’Udeur, che provoca la caduta ha il suo dissidente, Nuccio Cusumano. Che si produce in intervento sofferto. Viene aggredito a colpi di sputo dal collega Tommaso Barbato: “Infame! Carogna! Mi fai schifo!”. Si sfiora il dramma, la foto è su tutti i giornali. E ancora una volta si cambia pagina. Vuoi vedere che anche l’occhio nero di Barbato può passare alla storia?

                    Da Il Fatto Quotidiano del 8 luglio 2010
                    Last edited by odisseo; 08-07-2010, 18:30:19.
                    "
                    Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                      Carboni in cella, spunta la massoneria nelle indagini sull’eolico
                      Secondo la magistratura gli arrestati cercavano di influire sulle decisioni istituzionali, compresa la decisione della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano
                      L’imprenditore Flavio Carboni, coinvolto nell’inchiesta sugli impianti eolici da costruire in Sardegna, è stato arrestato a Roma dai carabinieri. In cella sono finiti anche altri due degli indagati, il geometra Pasquale Lombardi e l’imprenditore napoletano Arcangelo Martino. Ai tre arrestati viene contestata anche la violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete: nelle inchieste spunta quindi per la prima volta l’ombra della massoneria.

                      L’inchiesta che ha determinato l’arresto di Martino, Carboni e Lombardi, rappresenta uno stralcio dell’inchiesta principale sull’eolico già in corso da due anni in cui sono coinvolti anche il coordinatore del Pdl Denis Verdini e l’attuale presidente della regione Sardegna, Cappellacci. A firmare gli ordini di custodia cautelare è stato il gip Giovanni De Donato su richiesta del pubblico ministero Rodolfo Sabelli. Si tratta di un’ordinanza di una sessantina di pagine in cui sono contestati i reati di associazione per delinquere semplice e violazione degli articoli 1 e 2 della legge Anselmi che riguarda le associazioni segrete. L’accusa, in sostanza, è quella di avere costituito una vera e propria associazione segreta, finalizzata ad influenzare decisioni politiche, appalti, processi e a pilotare le nomine di cariche istituzionali di rilievo.

                      Flavio Carboni, Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi avrebbero tentato, nella primavera del 2009, di avvicinare i giudici della Corte Costituzionale per influire sull’esito del giudizio relativo al cosiddetto Lodo Alfano che aveva introdotto la sospensione del processo penale per le alte cariche dello Stato. E’ una delle contestazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giovanni De Donato.

                      A poche settimane dal giudizio della Corte Costituzionale ci fu una riunione, datata 23 settembre 2009, nella casa romana del coordinatore del Pdl, Denis Verdini (indagato per corruzione e riciclaggio), a cui presero parte, secondo i carabinieri, anche l’imprenditore Flavio Carboni, il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, i magistrati Antonio Martone e Arcibaldo Miller, oltre ad Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi. La circostanza e’ contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Giovanni De Donato nei confronti di Carboni, Martino e Lombardi.

                      Dopo quella riunione, Lombardi avrebbe chiamato Caliendo, che aveva dovuto abbandonare in anticipo l’incontro, aggiornandolo sugli argomenti trattati, a cominciare dalla questione Lodo, e poi contattato Martone, sostenendo che si sarebbe dovuto fare la conta dei giudici favorevoli e di quelli eventualmente contrari alla legge. L’eccessiva loquacita’ di Lombardi e l’incontro del 23 settembre sono oggetto di una successiva conversazione tra Martino e Carboni. L’imprenditore sardo raccomanda a Martino di riferire solo con lui della questione perche’ Lombardi (ritenuto da entrambi fondamentale per la riuscita dei loro piani) parla troppo e con disinvoltura.

                      Tra le personalita’ avvicinate da Lombardi per fare da tramite con i giudici della Consulta c’e’ anche il parlamentare Renzo Lusetti, che tuttavia reagisce con imbarazzo alle telefonate. Stesso imbarazzo sembra manifestare, in una telefonata intercettata il 30 settembre, anche il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, che tenta in ogni modo di sottrarsi alle richieste pressanti di Lombardi su come avvicinare uno dei giudici chiamati a pronunciarsi sul lodo Alfano.

                      La contropartita chiesta per tale attivita’ di lobby e’ la candidatura di Nicola Consentino alla Regione Campania, come esplicitato in una telefonata di Lombardi allo stesso sottosegretario. Il tentativo di influire sul giudizio di costituzionalita’ del lodo Alfano non va pero’ a buon fine. Il 7 ottobre 2009 la Corte boccia il provvedimento, suscitando le ire di Carboni e Martino, che accusano Lombardi del fallimento e della figuraccia fatta con i propri referenti politici, a partire da Verdini.

                      Ma ai tre indagati il giudice attribuisce altri tentativi di intervento, dopo che il partito aveva deciso di puntare su Stefano Caldoro, il gruppo si sarebbe attivato per screditare il nuovo candidato, tentando di diffondere notizie diffamatorie sul suo conto. Tra gli altri episodi che la magistratura attribuisce ai tre, ci sono anche il progetto per la produzione di energia eolica in Sardegna, con la nomina di soggetti favorevoli al progetto, alcune pressioni su componenti del Csm per la nomina a cariche direttive di alcuni magistrati graditi (tra i quali, secondo il gip, Alfonso Marra, aspirante alla carica di presidente della corte di appello di Milano), diversi tentativi di influenzare l’esito del ricorso per la riammissione della lista del presidente della Lombardia Roberto Formigoni e ripetute pressioni su rappresentanti del ministero della Giustizia affinche’ venisse avviata una ispezione sui magistrati milanesi che, facendo parte del collegio, esclusero la stessa lista Formigoni.

                      Dopo l’arresto di Carboni, inizia a montare la polemica politica: “L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Carboni, Lombardi e Martone racconta inquietanti tentativi di influenzare la decisione della Corte Costituzionale sulla legge ordinaria che disponeva la sospensione dei processi alle alte cariche dello Stato”. E’ quanto afferma Francesco Sanna, senatore Pd della commissione Affari Costituzionali. “Credo sia opportuno e prudente -aggiunge- che in Senato
                      l’esame del ddl che ne tenta la costituzionalizzazione si fermi”.


                      Povero Dell'Utri, finisce sempre in mezzo a sua insaputa. E dire che da buon bibliofilo dovrebbe occuparsi di incunaboli invece che di salvare il capo dalla galera. Ma ve lo immaginate un De Sanctis o un Croce alle prese con problemi di bassa fedina penale
                      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                      ma_75@bodyweb.com

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                        Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
                        vuole dire che la sua zona è notoriamente rossa,Berlusconi non lo voterebbero mai qualunque cosa di buono egli possa fare.
                        aaaaaaaah

                        Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
                        Ti ha risposto Odisseo.

                        Mi chiedo però con quale slancio di fantasia tu abbia dedotto dalle mie parole quello che hai scritto

                        avevo inteso così "in seguitò alla calamità il malcontento sarebbe tale da non vedere anche presunte opere positive"...una roba del genere.
                        chiedo venia
                        Underground BodyBuilding Militia


                        Originariamente Scritto da Ingegnere88
                        lo inserisco tutto e godo,solo che + godo e + ne ho voglia

                        Commenta


                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          Carboni in cella, spunta la massoneria nelle indagini sull’eolico
                          Secondo la magistratura gli arrestati cercavano di influire sulle decisioni istituzionali, compresa la decisione della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano
                          L’imprenditore Flavio Carboni, coinvolto nell’inchiesta sugli impianti eolici da costruire in Sardegna, è stato arrestato a Roma dai carabinieri. In cella sono finiti anche altri due degli indagati, il geometra Pasquale Lombardi e l’imprenditore napoletano Arcangelo Martino. Ai tre arrestati viene contestata anche la violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete: nelle inchieste spunta quindi per la prima volta l’ombra della massoneria.

                          L’inchiesta che ha determinato l’arresto di Martino, Carboni e Lombardi, rappresenta uno stralcio dell’inchiesta principale sull’eolico già in corso da due anni in cui sono coinvolti anche il coordinatore del Pdl Denis Verdini e l’attuale presidente della regione Sardegna, Cappellacci. A firmare gli ordini di custodia cautelare è stato il gip Giovanni De Donato su richiesta del pubblico ministero Rodolfo Sabelli. Si tratta di un’ordinanza di una sessantina di pagine in cui sono contestati i reati di associazione per delinquere semplice e violazione degli articoli 1 e 2 della legge Anselmi che riguarda le associazioni segrete. L’accusa, in sostanza, è quella di avere costituito una vera e propria associazione segreta, finalizzata ad influenzare decisioni politiche, appalti, processi e a pilotare le nomine di cariche istituzionali di rilievo.

                          Flavio Carboni, Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi avrebbero tentato, nella primavera del 2009, di avvicinare i giudici della Corte Costituzionale per influire sull’esito del giudizio relativo al cosiddetto Lodo Alfano che aveva introdotto la sospensione del processo penale per le alte cariche dello Stato. E’ una delle contestazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giovanni De Donato.

                          A poche settimane dal giudizio della Corte Costituzionale ci fu una riunione, datata 23 settembre 2009, nella casa romana del coordinatore del Pdl, Denis Verdini (indagato per corruzione e riciclaggio), a cui presero parte, secondo i carabinieri, anche l’imprenditore Flavio Carboni, il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, i magistrati Antonio Martone e Arcibaldo Miller, oltre ad Arcangelo Martino e Pasquale Lombardi. La circostanza e’ contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Giovanni De Donato nei confronti di Carboni, Martino e Lombardi.

                          Dopo quella riunione, Lombardi avrebbe chiamato Caliendo, che aveva dovuto abbandonare in anticipo l’incontro, aggiornandolo sugli argomenti trattati, a cominciare dalla questione Lodo, e poi contattato Martone, sostenendo che si sarebbe dovuto fare la conta dei giudici favorevoli e di quelli eventualmente contrari alla legge. L’eccessiva loquacita’ di Lombardi e l’incontro del 23 settembre sono oggetto di una successiva conversazione tra Martino e Carboni. L’imprenditore sardo raccomanda a Martino di riferire solo con lui della questione perche’ Lombardi (ritenuto da entrambi fondamentale per la riuscita dei loro piani) parla troppo e con disinvoltura.

                          Tra le personalita’ avvicinate da Lombardi per fare da tramite con i giudici della Consulta c’e’ anche il parlamentare Renzo Lusetti, che tuttavia reagisce con imbarazzo alle telefonate. Stesso imbarazzo sembra manifestare, in una telefonata intercettata il 30 settembre, anche il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, che tenta in ogni modo di sottrarsi alle richieste pressanti di Lombardi su come avvicinare uno dei giudici chiamati a pronunciarsi sul lodo Alfano.

                          La contropartita chiesta per tale attivita’ di lobby e’ la candidatura di Nicola Consentino alla Regione Campania, come esplicitato in una telefonata di Lombardi allo stesso sottosegretario. Il tentativo di influire sul giudizio di costituzionalita’ del lodo Alfano non va pero’ a buon fine. Il 7 ottobre 2009 la Corte boccia il provvedimento, suscitando le ire di Carboni e Martino, che accusano Lombardi del fallimento e della figuraccia fatta con i propri referenti politici, a partire da Verdini.

                          Ma ai tre indagati il giudice attribuisce altri tentativi di intervento, dopo che il partito aveva deciso di puntare su Stefano Caldoro, il gruppo si sarebbe attivato per screditare il nuovo candidato, tentando di diffondere notizie diffamatorie sul suo conto. Tra gli altri episodi che la magistratura attribuisce ai tre, ci sono anche il progetto per la produzione di energia eolica in Sardegna, con la nomina di soggetti favorevoli al progetto, alcune pressioni su componenti del Csm per la nomina a cariche direttive di alcuni magistrati graditi (tra i quali, secondo il gip, Alfonso Marra, aspirante alla carica di presidente della corte di appello di Milano), diversi tentativi di influenzare l’esito del ricorso per la riammissione della lista del presidente della Lombardia Roberto Formigoni e ripetute pressioni su rappresentanti del ministero della Giustizia affinche’ venisse avviata una ispezione sui magistrati milanesi che, facendo parte del collegio, esclusero la stessa lista Formigoni.

                          Dopo l’arresto di Carboni, inizia a montare la polemica politica: “L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Carboni, Lombardi e Martone racconta inquietanti tentativi di influenzare la decisione della Corte Costituzionale sulla legge ordinaria che disponeva la sospensione dei processi alle alte cariche dello Stato”. E’ quanto afferma Francesco Sanna, senatore Pd della commissione Affari Costituzionali. “Credo sia opportuno e prudente -aggiunge- che in Senato
                          l’esame del ddl che ne tenta la costituzionalizzazione si fermi”.


                          Povero Dell'Utri, finisce sempre in mezzo a sua insaputa. E dire che da buon bibliofilo dovrebbe occuparsi di incunaboli invece che di salvare il capo dalla galera. Ma ve lo immaginate un De Sanctis o un Croce alle prese con problemi di bassa fedina penale
                          Il sindaco del paese in cui vivo è uno dei personaggi coinvolti nello scandalo,oggi il tg ha dato la notizia della notifica dell'avviso di garanzia.
                          Qualche anno fa raccontai con quali metodi aveva vinto le elezioni
                          sigpic

                          Un vincente trova sempre una strada,un perdente trova sempre una scusa

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                            Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
                            vuole dire che la sua zona è notoriamente rossa,Berlusconi non lo voterebbero mai qualunque cosa di buono egli possa fare.

                            Purtroppo e' verissimo: si candidasse il mio cane con il csx vincerebbe a mani basse. Questa cosa ha generato una classe dirigente locale che definire immonda e' fare un complimento.
                            B & B with a little weed










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                              Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio

                              Da Il Fatto Quotidiano del 8 luglio 2010
                              Io da bravo nietzschiano concordo con l'affermazione del filosofo quando affermò: "non esistono fatti, ma solo interpretazioni".

                              Detto questo, io alle interpretazioni del Fatto credo tanto come quelle del Giornale.

                              Per me sono due giornali immondi uguali.

                              Ergo, come giustamente non si commentano nemmeno le notizie riportate dal quotidiano di Feltri, stesso trattamento riservo a quelle riportate da Travaglio e Gomez.


                              Tessera N° 6

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                                Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
                                Io da bravo nietzschiano concordo con l'affermazione del filosofo quando affermò: "non esistono fatti, ma solo interpretazioni".

                                Detto questo, io alle interpretazioni del Fatto credo tanto come quelle del Giornale.

                                Per me sono due giornali immondi uguali.

                                Ergo, come giustamente non si commentano nemmeno le notizie riportate dal quotidiano di Feltri, stesso trattamento riservo a quelle riportate da Travaglio e Gomez. :)
                                Spero però Travaglio e Gomez parlano per sentenze....anche a quelle riservi lo stesso trattamento dei deliri di Feltri, Belpietro & company ??

                                Edit. spesso non spero
                                Last edited by Zuccone; 08-07-2010, 23:31:39.
                                sigpic

                                Un vincente trova sempre una strada,un perdente trova sempre una scusa

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