Italiani: egli risorse a Natale

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  • odisseo
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    Processo Dell’Utri, i figli del giudice e le “chiacchiere” di Palermo
    Uno, Riccardo, l’ingegnere, fino a ieri era impiegato nell’azienda ”Abitalia”, collegata alla ”Aedilia Venusta”, la società espulsa per mafia da Confindustria e il cui titolare, Vincenzo Rizzacasa, e’ stato arrestato la scorsa settimana per riciclaggio. L’altro, Fabrizio, 40 anni, e’ il segretario generale del comune di Palermo, chiamato fiduciariamente dal sindaco Diego Cammarata (Pdl), al culmine di una carriera fulminante che lo ha portato a superare di slancio avversari piu’ anziani ed esperti. I figli ”so’ pezz’ e’ core’’ anche per il presidente della seconda sezione della Corte di appello, Claudio Dall’Acqua, chiamato a giudicare tra qualche giorno Marcello Dell’Utri, il senatore del Pdl condannato in primo grado per concorso in associazione mafiosa a 9 anni, per il quale il pg Nino Gatto ha chiesto una nuova condanna a 11 anni.
    E se, come scrive Marco Travaglio, “la Corte non fa mistero di una gran voglia di assolverlo, almeno a giudicare dalle ordinanze con cui ha rigettato quasi tutte le richieste dell’accusa’’, le carriere, nel pubblico e nel privato, dei due figli del presidente Dall’Acqua riempiono i salotti buoni di Palermo di ciniche chiacchiere, che lanciano un’ombra sulla reale indipendenza di un collegio giudicante a cui è affidato uno snodo processuale determinante. Per sgombrare il campo da equivoci e sospetti, Riccardo Dall’Acqua si è immediatamente dimesso dall’ “Abitalia”, l’unica tra le società di Rizzacasa a non essere sequestrata dalla magistratura. Il toto-dell’Utri, intanto, impazza. Condanna o assoluzione per il braccio destro di Berlusconi? Su questo dilemma è piombata nei giorni scorsi la sentenza della Cassazione che ha rimesso in discussione l’assoluzione di Dell’Utri a Milano in un processo per estorsione su uno sfondo mafioso, trasformandola di fatto in un’indicazione di condanna.
    Si domanda Travaglio su L’Espresso: “Riusciranno i giudici di Palermo ad assolvere Dell’Utri per mafia, quando la Cassazione l’ha già ritenuto autore di un’estorsione mafiosa?’’. E persino il garantista Giornale di Sicilia, nelle cronache dell’arresto di Rizzacasa, non ha potuto fare a meno di evidenziare che il professionista arrestato ”non ha mai fatto mistero di amicizie importanti in procura e annovera tra i suoi dipendenti il figlio del giudice Claudio Dall’Acqua’’. Boatos palermitani, alimentati anche dall’altro figlio del presidente: Fabrizio, 40 anni, ora segretario generale del comune di Palermo. Dopo una gavetta trascorsa in piccoli paesi del palermitano (Sclafani Bagni, Aliminusa, Campofelice di Roccella, Belmonte Mezzagno, Monreale) , nell’ottobre del 2008, Fabrizio conquista la segreteria comunale di Trapani, che gli consente di accedere a soli 38 anni al vertice dei comuni di prima fascia.
    Da qui a Palermo il passo è breve: il giovane segretario comunale arriva alla poltrona burocratica più alta del capoluogo il 18 gennaio del 2010 superando il più anziano (e titolato) Gaspare Nicotri, 61 anni, oggi segretario generale del comune di Catania. Interpellato sulla vicenda, Nicotri taglia corto: ”Di questa storia non parlo”. Così a Palermo, imperversano le chiacchiere sulla composizione del collegio che sta per portare a termine il processo dell’anno, anche in considerazione della presenza, tra i giudici a latere, di Sergio La Commare, passato alle cronache per un “pizzino’’: non come quelli di Provenzano, ovviamente, ma un biglietto inviato dal suo ufficio di gip, nel 1993, all’allora pm Giovanni Ilarda, nel quale chiedeva aiuto per evitare una “noiosa camera di consiglio’’. In sostanza, La Commare sollecitava il pm affinchè gli scrivesse “due righe, perché argomentare in senso contrario (alla difesa, ndr) comporta l’attento esame del fascicolo che è ponderoso’’.
    Quella ”pigrizia” professionale (non voleva leggere le voluminose carte processuali), gli costò un procedimento disciplinare da parte del Csm che gli inflisse una censura e lo trasferì al Tribunale di Trapani, come scrisse l’Adn Kronos del 15 novembre 1996, per “avere mancato ai propri doveri di imparzialità”, violando gli obblighi di correttezza e compromettendo il prestigio dell’ordine giudiziario. Il provvedimento, confermato dalla Cassazione, non gli ha impedito di sedere tra i banchi della corte di appello di Palermo che giudica Dell’Utri. Di fronte al peso di queste vicende appaiono insignificanti le accuse mosse da Massimo Ciancimino al terzo dei componenti della Corte d’appello, Salvatore Barresi, indicato nei giorni scorsi dal figlio di don Vito su un settimanale come uno dei frequentatori abituali del tavolo di poker di casa Ciancimino. Barresi ci andava, minimizza il fratello di Massimo, Giovanni, ma solo durante la prima giovinezza, ”molto prima di diventare magistrato”.
    Storie palermitane che rafforzano l’auspicio formulato dall’imputato, che ha sempre definito “monnezza” le accuse contro di lui. Pochi minuti dopo la sua condanna, l’11 dicembre del 2004, Dell’Utri disse: “Sono convinto che alla fine troverò un giudice che crederà nel teorema della difesa e che mi darà ragione”. E proseguì con una considerazione sibillina: “Poi, se non lo troverò, si vedrà”.
    Processo Dell’Utri, i figli del giudice e le “chiacchiere” di Palermo | Il Fatto Quotidiano
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    Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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      Italia, sale la pressione fiscale 2009 anno nero per i conti - Corriere della Sera

      però hanno tolto l'ICI
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        LEGA

        Secessione, Bossi minaccia
        "Per la violenza c'è sempre tempo"


        Il leader del Carroccio: "Ho scelto la via pacifica, ma...". Poi rilancia il decentramento dei ministeri: "L'Economia deve essere spostato a Milano, l'Industria a Torino e il Turismo a Venezia"
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        Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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        • ma_75
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          Secessione, Bossi minaccia
          "Per la violenza c'è sempre tempo"


          Il leader del Carroccio: "Ho scelto la via pacifica, ma...". Poi rilancia il decentramento dei ministeri: "L'Economia deve essere spostato a Milano, l'Industria a Torino e il Turismo a Venezia"
          Direi anche l'istruzione a Milano per darla al trota. Che sarebbe comunque un passo avanti rispetto alla Gelmini.
          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
          ma_75@bodyweb.com

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            Direi anche l'istruzione a Milano per darla al trota. Che sarebbe comunque un passo avanti rispetto alla Gelmini.
            il ministero del welfare a napoli
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            Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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              Berlusconi: "Rivedremo la manovra"
              Bonaiuti smentisce: "Non l'ha detto"



              FINANZIARIA

              Berlusconi: "Rivedremo la manovra"
              Bonaiuti smentisce, ma c'è il video


              Dopo il G20 canadese, il premier in Brasile, dove apre ma rimanda la questione al suo ritorno in Italia. La precisazione del suo portavoce non trova conferma nelle immagini. Formigoni: "Il nostro fronte è unito, tutti pronti a restituire le deleghe"

              TORONTO - Le agenzie battono una dichiarazione di Berlusconi che apre a modifiche della manovra in grado di soddisfare le richieste delle Regioni. Poco dopo arriva la smentita del portavoce di Palazzo Chigi, ma le riprese televisive confermano tutto.

              GUARDA IL VIDEO 1

              "Pasticcio" a San Paolo. "Rivedremo la manovra", risponde il presidente del Consiglio, giunto a San Paolo del Brasile dopo la conclusione del G20 in Canada, a una specifica domanda dei giornalisti italiani sulla possibilità di apportare modifiche in Parlamento. Con i cronisti che gli riferiscono delle proteste delle Regioni contro i tagli previsti e della richiesta da parte loro di un incontro con il presidente del Consiglio, Berlusconi taglia corto: "Vediamo, per il momento siamo qui...".

              Poco dopo arriva la precisazione di Paolo Bonaiuti: "Il presidente del Consiglio ha risposto con un sì alla domanda se intenda incontrare le Regioni, ma quel sì non si riferiva certo alla possibilità di rivedere neanche su quel punto una manovra già delineata. Le riprese televisive posso confermare quanto stiamo asserendo". Parole che però non trovano conferma nelle immagini tv.

              Berlusconi: "Basta sprechi".
              Prima di lasciare il Canada, Berlusconi aveva usato toni piuttosto duri nei confronti dei governatori. "Abbiamo messo gli occhi dentro l'amministrazione dello Stato, le regioni, le province e i comuni e ci si è accapponata la pelle", aveva detto, parlando accanto al ministro dell'Economia Giulio Tremonti, "è chiaro che chi ha la responsabilità di governare le Regioni difenda lo staus quo, perché molto spesso si tratta di abolire enti, il che vuol dire persone che si devono cercare un altro lavoro. E' sempre difficile e doloroso. Ma non si può andare avanti così a sprecare i soldi dei cittadini". Quindi, aveva aggiunto il premier, "mettiamoci di buzzo buono anche a riportare al 3% il rapporto tra deficit e Pil, poi diamoci l'obiettivo" di portare a zero, come concordato, il deficit di bilancio. Questo può essere fatto "riducendo gli sprechi, cassando i benefici".

              Il Cavaliere aveva poi rivendicato i meriti del governo: "Siamo stati i primi a imboccare la strada" del consolidamento di bilancio accompagnato da un sostegno allo sviluppo". La manovra, aveva sostenuto, persegue entrambi gli obiettivi: da un lato mette in sicurezza i conti, dall'altro non affossa la crescita visto che le tasse non sono aumentate e il governo ha investito "quasi 10 miliardi" per sostenere il mondo delle imprese. Quindi Berlusconi si era vantato di aver previsto il flop della proposta di Berlino di tassare le transazioni finanziarie: "L'esplicita richiesta della cancelliera tedesca non ha trovato seguito e io sono stato buon profeta nel dire che trovare accordo di tutti sarebbe stato difficilissimo".

              Formigoni: "Regioni unite".
              "La posizione delle Regioni è unanime e siamo pronti a restituire le deleghe. Siamo uniti, è inutile che qualcuno faccia il furbo e cerchi di vedere distanze che non ci sono". Formigoni smentisce le notizie secondo le quali il fronte dei presidenti delle Regioni contrari alla manovra si starebbe incrinando. E lo fa dopo la richiesta di cinque governatori (Lazio, Campania, Abruzzo, Molise e Calabria) di "riaprire il confronto" 2 con il ministro Tremonti. Poi rincara: "Siamo tutti pronti a restituire le deleghe. Non va concepito come un gesto di polemica. Noi siamo una parte della Repubblica italiana e vogliamo contribuire con le nostre idee, con le nostre proposte a disegnare una manovra che è indispensabile, ma nella quale i sacrifici vanno ripartiti in maniera equa tra tutti i comparti".

              "Tremonti mi ha appena confermato che, rientrato a Roma, ci vedrà. E' chiaro che gli esporremo, secondo noi, le questioni più critiche della manovra" dice la presidente della Regione Lazio Renata Polverini.

              Nega divisioni anche Vasco Errani, governatore dell' Emilia Romagna e presidente della Conferenza Stato-Regioni: "Non ci sono spaccature, ho parlato questa mattina con il presidente Iorio e con il presidente Polverini e l'unità della Conferenza è pienamente confermata". (28 giugno 2010)

              Berlusconi: "Rivedremo la manovra" Bonaiuti smentisce, ma c'è il video - Repubblica.it
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                Alta tensione a Palermo e a Roma per la sentenza d'appello del processo al senatore azzurro
                DELL'UTRI, IL GIORNO DEL GIUDIZIO Mafia: il Pg ha chiesto 11 anni, due in più rispetto al primo grado, per il braccio destro di Berlusconi. Quello sinistro, Cesare Previti, era già stato condannato definitivamente per corruzione giudiziaria



                L'ideatore di Forza Italia è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo sei giorni di Camera di consiglio il collegio ha convocato le parti alle 9.30. E ora l'interrogativo è uno solo: quaranta anni di rapporti con i boss, spesso ammessi dall'imputato, e dimostrati da documenti e intercettazioni, verranno considerati un reato?

                ilfattoquotidiano.it
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                  Il pg aveva chiesto 11 anni. In primo grado era stato condannato a nove anni

                  Mafia, sette anni a Dell'Utri

                  In appello ridotta la pena per il senatore del Pdl, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa

                  Mafia, sette anni a Dell'Utri - Corriere della Sera
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                  • Sean
                    Csar
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                    • In piedi tra le rovine
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                    E sono già due gradi di giudizio su tre...
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • odisseo
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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      E sono già due gradi di giudizio su tre...
                      si ma vedrai che lo sconto di pena lo faranno passare per assoluzione
                      "
                      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                      • Leonida
                        Filosofo del *****
                        • Nov 2006
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                        eh *****, finalmente una buona notizia.
                        Originariamente Scritto da gorgone
                        è plotino la chiave universale per le vagine
                        Originariamente Scritto da gorgone
                        secondo me sono pazzi.

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                        • KURTANGLE
                          Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                          • Jun 2005
                          • 36443
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                          Senatore Dell'Utri condannato a sette anni
                          Per concorso esterno in associazione mafiosa


                          Senatore Dell'Utri condannato a sette anni

                          PALERMO - Il senatore Marcello Dell'Utri e' stato condannato a sette anni di reclusione dai giudici della seconda sezione della Corte d'Appello di Palermo, per concorso esterno in associazione mafiosa. In primo grado al parlamentare del Pdl erano stati inflitti nove anni di reclusione.

                          La corte, riformando la sentenza di primo grado, ha invece assolto Dell'Utri limitatamente alle condotte contestate come commesse in epoca successiva al 1992 perche' ''il fatto non sussiste'', riducendo cosi' la pena da nove a sette anni di reclusione.

                          I giudici della seconda sezione della corte d'appello hanno infine dichiarato il non doversi procedere nei confronti dell'altro imputato, Gaetano Cina', che frattanto e' deceduto. La sentenza e' stata pronunciata dopo sei giorni di camera di consiglio. Il Pg Antonino Gatto aveva chiesto la condanna di Dell'Utri a 11 anni di reclusione.
                          Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                          parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                          Originariamente Scritto da GoodBoy!
                          ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                          grazie.




                          PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                          • KURTANGLE
                            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                            Mafioso......questo è quando ancora una volta emerge....chiaro e semplice....ogniuno è libero di fare cio' che vuole, ma deve prendersi le sue responsabilita', deve sapere cosa sta facendo quando va a votare Pdl
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            • Giagotto
                              Sono gay - no teen, no milf, solo frc
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                              Mafia, sette anni a Dell'Utri - Corriere della Sera

                              Pagliacci.... Mettono in evidenza la riduzione e non il fatto che sia un mafioso.... Servi Servi Servi

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                              • ma_75
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                                La sentenza fissa un discrimine fondamentale:1992. Il '92 delle stragi di mafia, il '92 della nascita di FI, il '92 di Ciancimino, Spatuzza e gli altri pentiti.
                                Prima Dell'Utri aveva legami con la mafia, in seguito no. Credo che il messaggio sia chiaro: condanniamo Dell'Utri per mafia, ma non Berlusconi. Accettiamo che amici del cavaliere siano mafiosi, ma non che lo sia il suo partito.
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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