Originariamente Scritto da ikuape86
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Italiani: egli risorse a Natale
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Originariamente Scritto da kening Visualizza MessaggioIl problema del popolo ( noi ) è che siamo troppo stupidi.
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Originariamente Scritto da 600 Visualizza MessaggioForse è arrivato il momento di seguire di nuovo la via tracciata dai greci:
Attacco contro un ministero ad Atene - Corriere della Sera
Il "vantaggio" se vogliamo dire così della Grecia è che sono alla fame, cosa che ancora qui non è accaduta. E la fame è il motore di tutte le rivolte, il punto di rottura di tutti i sistemi che sembravano incrollabili. E quando noia rriveremo a quel livello, oh perchè ci arriveremo questo è certo, allora non basteranno telegiornali pilotati, ministre dalla bocca capiente e slogan gridati per fermare il desiderio di vendetta. Si deve spianare a zero questo paese da circo per poter ricostruire. E non sarà una tabula rasa a costo zero, nè indolore. Non sarà una rivoluzione dei garofani o dei tulipani, sarà, deve essere, un processo di popolo, nome per nome, casa per casa, tutti dovranno pagare il conto.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Questo paese da circo deve essere spianato a zero, ma anche quello lì, piccolo piccolo, che sta dentro Roma, dev' essere rinfrescato.
Peccato che non succederà mai che l' italiano medio prenda coscienza della propria condizione e cambi il paese. Il motto del paese e Franza o Spagna purchè se magna e andrà per l' ennesima volta così, anche se faremo la fine della Grecia
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Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggioil problema del popolo (noi) è che siamo troppo buoni...altrimenti questi sarebbero in piazza, in aria, legati ad una bella cordaOriginariamente Scritto da kening Visualizza MessaggioIl problema del popolo ( noi ) è che siamo troppo stupidi.Originariamente Scritto da modgallaghergandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioQualcuno aveva dubbi su come mai Brancher fosse diventato ministro? Volete mettera una poltrona al ministero con un lettino in carcere?
Processo Bpi, Brancher avanza l'impedimento
A pochi giorni dalla nomina a ministro vuole utilizzare la legge approvata poche settimane fa dal centrodestra.
MILANO - La difesa di Aldo Brancher, il neoministro imputato a Milano in uno stralcio del processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta da parte di Bpi, ha eccepito in base alla legge il legittimo impedimento. L'udienza era in calendario per sabato prossimo, 26 giugno. A questo punto è probabile che i giudici stralcino la posizione del ministro e proseguano il processo per la moglie, anch'essa imputata.Originariamente Scritto da Icarus Visualizza MessaggioHo aperto un thread in caffetteria stamattina. So che andrebbe messo qua, però moltissimi non leggono questo thread e pensavo fosse una notizia da dover segnalare per bene.
Se volete spostare ovviamente fatelo pure
Il caso Bracher è qualcosa di veramente indegno cristoiddio per un paese civile!sigpic
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Originariamente Scritto da diavolettoroma81 Visualizza MessaggioHai fatto benissimo ad aprirlo!
Il caso Bracher è qualcosa di veramente indegno cristoiddio per un paese civile!
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Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggiogià. ed è indegno *persino* per l'italia.Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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A chi fosse depresso per l’ingloriosa fine dei cosiddetti azzurri e cercasse appigli per quel che resta dell’orgoglio nazionale, consigliamo vivamente l’intervista rilasciata a Panorama da Angelino Jolie sulla scaletta dell’aereo per gli States dove ha commemorato l’incolpevole Falcone e illustrato il diritto arcoriano agli americani. L’autore, il direttore Giorgio Mulè, è un giornalista spericolato, infatti appena intervista un ministro si sbuccia le ginocchia. Sentite che incipit marziale: “Martedì 15 giugno, alle 10 del mattino, prima di imbarcarsi dall’aeroporto di Ciampino sull’Airbus A-319 del 31° stormo dell’Aeronautica militare che l’avrebbe portato a New York, Angelino Alfano ha fatto i compiti. Con la solita diligenza. E con quel piglio da secchione che, complice l’espressione da primo della classe che siede al primo banco, si porta dietro”. Avete già i brividi? Tratteneteli, non è finita: “Esaurite le firme su una pila di carte da siglare (con la consueta X, ndr), s’è avviato contento verso la scaletta dell’aereo: ‘Oggi la giornata è iniziata bene: la polizia ha arrestato un camorrista e io, nel mio piccolo, ho prorogato un bel po’ di 41bis. Direi che possiamo andare”. E via ad “aggiungere un altro tassello alla carriera di enfant prodige, primo ministro di Giustizia della storia chiamato all’assemblea dell’Onu. Per parlare del giudice eroe. ‘Il mio eroe…’. Alfano riflette ad alta voce”. Capito il genio? Riesce a riflettere e ad alzare la voce contemporaneamente. Così giovane, poi. “Ho vissuto l’evento alle Nazioni Unite in maniera molto particolare, quasi intimo”, confida all’intervistatore da riporto. E qui spegniamo le luci e li lasciamo soli, in omaggio alla privacy. Di ritorno sul suolo patrio, lo statista agrigentino annuncia la grande “riforma della giustizia”, che scatterà “entro ottobre”. Non precisa di quale anno, e fa bene: l’aveva già annunciata il 27 agosto 2008 al Giornale: “E’ pronta. Domani 28 agosto la presento al Cav in Consiglio dei ministri”. Ma il Cav aveva da fare con qualche mignotta e non se ne fece nulla: come ricorda Giancarlo Perna, quel Consiglio dei ministri si limitò a elevare a capitaneria di porto l’ufficio marittimo di Corigliano Calabro. Jolie assicurò: “L’ho rinviata all’autunno”. Ma non disse di che anno: infatti passarono inverno, primavera, estate, ri-autunno, ri-inverno, ri-primavera. L’altro giorno, rieccolo: “Ci siamo, ottobre”. Non un giorno di più. Nell’attesa, s’è portato avanti col lavoro, creando un imperdibile “organismo indipendente per la valutazione delle performance degli alti dirigenti”: un sinedrio di tre cervelloni per portare finalmente un po’ di meritocrazia al ministero. Due sono ex giudici di nome Angelo (per non confonderli con Angelino): Gargani, fratello del forzista Giuseppe, e Giorgianni, il sottosegretario di Prodi-1 che fu costretto a dimettersi per il caso Messina; il terzo è Calogero “Lello” Casesa, agrigentino come Alfano, impiegato alla provincia, ex consigliere forzista, ma soprattutto – rivela Gian Antonio Stella - presidente della sagra del Mandorlo in fiore e suonatore di “friscalettu” (zufolo) nel gruppo folk Valle di Akragas. Evvai con la meritocrazia. Ora però non pensate che, nel Pdl, l’unico gigante del pensiero sia Al Fano. Tale Emiliano Stornelli, in una lettera al Wall Street Journal che ha osato criticare la legge bavaglio, segnala “l’intensa attività di riequilibrio messa in atto da Gaetano Quagliariello, che è tra gl’intellettuali più influenti d’Italia” e “la sua opinione dovrebbe essere ospitata sulle vostre pagine”. Già, come ha potuto il WSJ tirare avanti finora senza Quagliariello? Poi dicono che la stampa è in crisi. Lo Stornelli lavora a L’Occidentale, il sito di Quagliariello, ma va comunque ringraziato per aver fatto conoscere quel concentrato di neuroni al pubblico degli States. Ora però non vorremmo che quei golosoni di americani provassero a portarci via, dopo tanti scienziati e ricercatori, anche Quagliariello. Sappiano che, se ci provano, dovranno fare vedersela con noi. Sulla scaletta dell’aereo.
Originariamente Scritto da gorgoneè plotino la chiave universale per le vagineOriginariamente Scritto da gorgonesecondo me sono pazzi.
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioDefinire Quagliarello intellettuale è un colpo alla mia autostima
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioDefinire Quagliarello intellettuale è un colpo alla mia autostima"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioEppure, anche se sembra assolutamente incredibile, so che è uno storico molto apprezzatoIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Anche Parigi mette al bando la satira
Licenziato il “Beppe Grillo francese” Stephane Guillon, celebre per le sue battute al vetriolo su Sarkozy, epurato da Radio France. Il direttore della testata era stato nominato proprio dall'Eliseo. Cacciato per una battuta anche Didier PorteSatira politica messa al bando anche in Francia. La sindrome di Berlusconi sconfina oltralpe e contagia Nicolas Sarkozy. Ha infatti l’aria di un’epurazione il licenziamento da parte di Radio France, la radio pubblica francese, dei due suoi umoristi di punta: Stephane Guillon e Didier Porte. A suscitare scalpore è soprattutto l’allontanamento di Guillon, il “Beppe Grillo di Francia”, celebre per le sue battute e caricature al vetriolo, specie sul presidente francese. Ventilando un suo probabile allontanamento in occasione di una disputa con il ministro all’Immigrazione francese Eric Besson, Guillon aveva messo in guardia i francesi sulla possibilità che il “metodo Berlusconi” attecchisse anche in Francia. Era il marzo 2010, e il riferimento del comico era allo scandalo Annozero-AgCom di quei mesi.
Dal gennaio 2008, il comico francese conduce una trasmissione satirica intitolata “L’humeur de…” in onda dal lunedì al mercoledì su France Inter, una delle radio appartenenti al gruppo di Radio France. La decisione ha fatto scoppiare un vero e proprio caso Guillon in Francia, con parte dell’opinione pubblica che vede lo zampino del governo nella cacciata del comico, amato e seguito ogni giorno da oltre 2 milioni di ascoltatori. Il licenziamento è stato annunciato da Guillon stesso, che nella puntata di martedì 22 giugno ha commentato ironicamente: “Le mie chance di essere riconfermato l’anno prossimo a Radio Inter sono come quelle della Francia di qualificarsi al secondo turno del mondiale”. La sera stessa i Bleus perderanno per 2 a 1 con il Sud Africa e saranno eliminati dalla Coppa del Mondo. Calcistica anche la riposta di Jean-Luc Hees, presidente di Radio France: “Io non mi chiamo Raymond Domenech! Ho avuto numerose discussioni con il signor Guillon sulle sue cronache. Quale padrone di una grande azienda accetterebbe di farsi insultare da uno dei suoi dipendenti? Prendo questa decisione non in seguito a pressioni politiche ma in nome dei valori dell’educazione e del servizio pubblico”. Jean-Luc Hees è stato nominato a capo di Radio France nel maggio 2009 dal presidente francese Nicolas Sarkozy.
Contrariamente a Didier Porte, al quale è stata fatale una battuta sul precedente Primo ministro francese Dominique de Villepin che insulta (nel satira di Porte) il Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, per Guillon non c’è stata nessuna goccia che ha fatto traboccare il vaso. In questi due anni i rapporti con la direzione di Radio France sono sempre stati piuttosto tesi a causa delle satira irriverente del comico parigino. La prima crisi era arrivata nel febbraio 2009 con le insinuazioni su una presunta relazione amorosa di Dominique Strauss-Kahn, direttore del Fondo Monetario Internazionale, con una sua dipendente. Più recentemente, nel marzo 2010, Guillon si è trovato al centro di un’accesa querelle con Eric Besson, ministro francese all’Immigrazione, definito “una talpa infiltrata nella sinistra e poi nella destra a nome del Fronte nazionale grazie ai suoi occhietti da faina e al mento aguzzo”. Questa battuta era costata a Guillon pesanti critiche da parte del Governo francese e dello stesso Besson, che dopo aver parlato di “responsabilità del servizio pubblico di Radio France”, ha ottenuto le scuse ufficiali della direzione della radio. In quell’occasione Guillon aveva detto che “fare l’umorista diventa sempre più complicato. Bisogna fare attenzione a tutto, pesare ogni parola. Se continua così, è un lavoro che scomparirà come quello del fabbro”. Stephane Guillon ha intitolato la sua ultima emissione su Radio Inter mercoledì 23 giugno intitolandola “France Inter en burqa” .Originariamente Scritto da gorgoneè plotino la chiave universale per le vagineOriginariamente Scritto da gorgonesecondo me sono pazzi.
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Originariamente Scritto da Gary Visualizza Messaggioil problema del popolo è che è un quaraquaqua che in definitiva non c'ha voglia di fare niente. Lo ripeto da mesi, chi qui dentro ineggia a rivoluzioni, prese di coscienza e quant'altro, si leghi del c4 e si faccia esplodere dove sa di colpire sta gente, gli altri seguiranno l'esempio.
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