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Italiani: egli risorse a Natale

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    Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
    cosa c'è dopo la frutta?
    il vomito indotto
    [SIGPIC]

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      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
      C'è una memorabile scena in Paprika di Tinto Bras. Il manager che va a trombare nel casino e chiede "il solito caffè forte". Arriva quindi un nerboruto che se lo cavalca a pecora.
      Ecco il nostro digestivo.
      Originariamente Scritto da gorgone
      è plotino la chiave universale per le vagine
      Originariamente Scritto da gorgone
      secondo me sono pazzi.

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        Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
        C'è una memorabile scena in Paprika di Tinto Bras. Il manager che va a trombare nel casino e chiede "il solito caffè forte". Arriva quindi un nerboruto che se lo cavalca a pecora.
        Ecco il nostro digestivo.


        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


        grazie.




        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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          Santoro è morto! Viva Santoro. Per l'informazione l'uscita di Michele Santoro dalla RAI è una bellissima notizia. Era uno dei pochi che ne tenevano in vita il cadavere. Con fini nobili, ma con un certo eccesso di accanimento terapeutico. Ora non c'è più nessuna giustificazione per continuare a pagare il canone e neppure per tenersi in casa un televisore. Il canone lo paghino Berlusconi e Bersani con le loro tasche o con i finanziamenti pubblici incassati da Pdl e Pdmenoelle. La RAI è roba loro, uomini loro, consiglio di amministrazione loro, pennivendoli loro. Pagare per Vespa o Minzolini è un delitto contro l'intelligenza umana.
          Anno Zero si trasferisca in Rete e lasci morire in pace la televisione e i suoi zombi. Credo che Santoro abbia lasciato per stanchezza, è dura realizzare per anni una trasmissione contro il proprio editore e un centinaio di leccaculo del potere al suo servizio. In Rete puoi fare a meno degli editori, Michele può diventare l'editore di sé stesso. Questo blog è a sua disposizione.
          La RAI è un'azienda in perdita, in profondo rosso nonostante la pubblicità e il canone. Una struttura gigantesca che si autoriproduce al suo interno con figli, cognati, amanti, mogli. Una coniglia sempre gravida. Un amplificatore dei partiti. Una discarica del Potere. Anno Zero è uno dei programmi della RAI più profittevoli, grazie alla sua audience, in termini di ricavi pubblicitari. Chiuderlo e liquidare il suo ideatore è, dal punto di vista economico, una stronzata. Chi pagherà per i mancati introiti? Noi. La RAI è un carrozzone in perdita tenuto in piedi dagli italiani attraverso le tasse. Ogni stipendio, dall'usciere all'amministratore delegato, è pagato da noi, mentre i programmi sono decisi dai partiti. Quando c'è una rivoluzione il primo palazzo ad essere occupato è quello della televisione. In Italia non c'è bisogno di assaltare la RAI, è sufficiente ignorarla e non pagare più il canone. Milena Gabanelli, quando uscirà, spenga la luce.

          da beppegrillo.it
          "
          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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            Santoro decisamente tribunizio stasera
            In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
            ma_75@bodyweb.com

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              ahahah ma quanto è ignorante Socci

              "perfino nella roma imperiale i bambini potevano essere venduti, abbandonati, non avevano diritti"

              Per me lui è stato abusato nel cervello
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                Santoro decisamente tribunizio stasera
                Ecco il suo intervento da Repubblica.it

                ROMA - "Gli unici ad avere sicuramente ragione e che possono perfino insultarmi sono gli spettatori". Così è iniziata la puntata di Annozero. Con un Michele Santoro in primo piano, scatenato contro la stampa (Repubblica, Corriere della Sera, La Stampa) contro Berlusconi (e il suo "editto bulgaro") e con il Pd, mettendo dunque sullo stesso piano sia la maggioranza che l'opposizione che "decidono cosa accade in Rai".

                "Non sono né stanco, né provato", ha detto in diretta attaccando in particolare l'articolo di Curzio Maltese 1pubblicato oggi sul nostro giornale. "E' una offesa grave dire che mi sono arreso, perché non mi sono mai arreso a nessuno e nemmeno all'indifferenza del suo giornale verso i problemi della libertà del giornalista televisivo". Evidentemente Santoro legge solo gli articoli che parlano di lui.

                Il giornalista ha poi chiesto, ancora polemicamente, "quale giornalista della Rai, di Repubblica o del Corriere della Sera avrebbe mandato in onda una puntata con Patrizia D'Addario con una diffida arrivata dieci minuti prima sul suo tavolo?". E ancora. Si sono messi a parlare dei miei compensi perché sono l'unico di cui lo stipendio è noto".

                In sostanza, il giornalista ha motivato la sua scelta di lasciare con un ostracismo che dura da anni, fatto di minacce, divieti, regole e regolamenti. "Non mi sono affatto arreso a Berlusconi". E si è difeso da quelle che ha definito "denigrazioni ipocrite", riferendosi alle accuse sulla buonuscita e sull'entità del contratto di collaborazione che si appresta a firmare con viale Mazzini.

                "Prendiamo lezioni perfino da Bruno Vespa", ha detto, "ed è veramente il massimo che possa fare lezioni di morale e di contratti a noi, lui che viene pagato come l'ultimo premio oscar per fare un programma in crisi".


                Polemica, dura, anche con il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Sergio Zavoli e il leader Pd Pier Luigi Bersani. "Se si pensa che Annozero sia un prodotto proibito, scabroso del servizio pubblico, che non prevede quel tasso di libertà, di spregiudicatezza, di senso critico, allora lasciatemi andare via. Posso ritrovare recuperare quel respiro di libertà che ha caratterizzato Raiperunanotte e non restare accerchiato come il generale Custer e restare vittima degli amici e dei nemici".

                C'è spazio anche per ricordare la lunga vicenda giudiziaria ("Sono qui non perché voluto ma perché lo ha deciso un giudice") e per i rimpianti: "Avrei voluto riportare in Rai Guzzanti e Luttazzi, e anche Biagi, e adesso altri ancora sono privati del diritto di espressione".

                Alla fine conferma di non aver ancora firmato: "L'accordo è ancora lì - dice rivolto soprattutto ai dirigenti del Pd e ai membri del cda Rai di opposizione -. Se volete che resti chiedetemelo. Ma Annozero deve essere considerato la perla del servizio pubblico. Se mi considerate un estraneo, allora arrivederci e grazie. Trenta anni di battaglie non possono essere cancellati e il mio pubblico capirà".
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  si però queste inchieste se non le fa Annozero in tv in Italia non ci vanno.
                  "
                  Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    ("Sono qui non perché voluto ma perché lo ha deciso un giudice")
                    nella breve biografia non ha ricordato per caso il fatto che, nel momento di pausa televisiva, si era fatto eleggere al parlamento europeo e poi, dato che gli ridavano il lavoro, ha ripreso la trasmissione, presantando le dimissioni da parlamentare europeo, fregandosene altamente di chi l'aveva votato?
                    è bello fare il paladino della democrazia e poi sputare in faccia a ciò su cui si basa.

                    ovviamente nemmeno il giornalista di repubblica qua ne ha memoria, perché in fondo, lo sappiamo tutti, le elezioni sono buffonate, quindi perché aversene a male, dico io.

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                      Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                      nella breve biografia non ha ricordato per caso il fatto che, nel momento di pausa televisiva, si era fatto eleggere al parlamento europeo e poi, dato che gli ridavano il lavoro, ha ripreso la trasmissione, presantando le dimissioni da parlamentare europeo, fregandosene altamente di chi l'aveva votato?
                      è bello fare il paladino della democrazia e poi sputare in faccia a ciò su cui si basa.

                      ovviamente nemmeno il giornalista di repubblica qua ne ha memoria, perché in fondo, lo sappiamo tutti, le elezioni sono buffonate, quindi perché aversene a male, dico io.
                      chi l'aveva votato l'aveva valutato per il suo passato da giornalista,non dovrebbe essere stato un dispiacere per loro se è tornato a fare il suo lavoro.
                      "
                      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                        già me l'immagino ieri Silvio,nella sua residenza di Hardcore,sorridere di fronte alla notizia

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                          Originariamente Scritto da _Jamez_ Visualizza Messaggio
                          già me l'immagino ieri Silvio,nella sua residenza di Hardcore,sorridere di fronte alla notizia
                          Avrà dato mandato di offrire a Santoro qualunque cifra per la liquidazione, pur di toglierselo di torno...
                          Ciao.

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                            E adesso Silvio che dirà, ora che "l'amico americano" mette i puntini sulle i alla riforma della giustizia e alla cosidetta "legge bavaglio"?

                            MILANO - «Non vorremmo mai che succedesse qualcosa che impedisse ai magistrati italiani di fare l'ottimo lavoro svolto finora: le intercettazioni sono uno strumento essenziale per le indagini» nella lotta alla mafia. Lo ha detto in una conferenza stampa all'ambasciata degli Stati Uniti a Roma il sottosegretario al Dipartimento di Giustizia degli Usa con delega alla criminalità organizzata internazionale Lanny A. Brauer.

                            IL SOTTOSEGRETARIO USA - «L'Italia ha fatto grandi progressi nelle indagini e nel perseguimento di gruppi mafiosi operanti entro i suoi confini», ha ricordato Breuer, «siamo consapevoli che insieme possiamo fare di più». Il sottosegretario Usa ha assicurato che «continueremo a discutere della solida partnership tra Stati Uniti e Italia in diverse indagini e procedimenti in corso». Breuer incontrerà il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, il procuratore capo di Roma Giovanni Ferrara e il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. Nel capoluogo siciliano, il sottosegretario americano rappresenterà il Dipartimento di giustizia Usa alla cerimonia di commemorazione di Giovanni Falcone: «Spero vivamente che la mia presenza - la presenza del Dipartimento di Giustizia statunitense - alla cerimonia di domenica dimostri al popolo italiano e in particolare alle famiglie del giudice Falcone e del giudice Borsellino che gli Stati Uniti sono impegnati a fondo, oggi come non mai, per continuare a rendere onore a quanto ci hanno insegnato nella lotta contro la criminalità organizzata», ha aggiunto.
                            Gli Usa: «Le intercettazioni sono uno strumento essenziale per le indagini» - Corriere della Sera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              scusate, io per ovvie ragioni non seguo assiduamente tutte le vicende italiane nei dettagli. ma credo che l'opposizione sia non per le intercettazioni che coinvolgono associazioni a delinquere, ma piuttosto per quelle intercettazioni che vanno a ledere il privato (poi spiattellato pubblicamente con tutti i dettagli pruriginosi).
                              se fosse cosi' come credo, limitare le intercettazioni mi pare dovuto in un ambito di civilata' avanzata

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                                Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                                scusate, io per ovvie ragioni non seguo assiduamente tutte le vicende italiane nei dettagli. ma credo che l'opposizione sia non per le intercettazioni che coinvolgono associazioni a delinquere, ma piuttosto per quelle intercettazioni che vanno a ledere il privato (poi spiattellato pubblicamente con tutti i dettagli pruriginosi).
                                se fosse cosi' come credo, limitare le intercettazioni mi pare dovuto in un ambito di civilata' avanzata
                                Ecco hai detto bene, non segui. Leggi qui il riassuntino del provvedimento. C'è pure la galera per i giornalisti che pubblicano interccetazioni,anche se in queste ci fosse un dialogo tra Berlusconi e Provenzano in cui il primo amette di essere il mandante della strage di via D'Amelio.

                                IL TESTO ORIGINALE DELLA LEGGE

                                Ecco, uno per uno, i principali pericoli della nuova legge, naturalmente se il testo resterà quello attuale, e non sarà cambiato sulla spinta dei malumori che arrivano dal Quirinale e dai finiani, che già minacciano di non votarlo alla Camera.

                                Cavilli contro le intercettazioni

                                È scritto che i pubblici ministeri dovranno avere in mano "gravi indizi di reato" per poter chiedere ai giudici di mettere un telefono sotto controllo. Ma non saranno sufficienti indizi vaghi, semplici ipotesi investigative, ci vorranno prove ben più concrete. Il magistrato dovrà essere effettivamente certo che la persona da ascoltare è in effetti colpevole. I giudici, prima di autorizzare l'ascolto, dovranno convincersi che è proprio necessario e dovranno scrivere una motivazione cogente. Essi dovranno confermare di avere in mano delle prove, dei riscontri, della necessità dell'intercettazione. Un mezzo di prova abbisogna di prove prima di essere usato. È una tagliola che abbasserà nettamente il numero degli ascolti. Lo stesso meccanismo vale anche per i reati gravi, per la mafia e per il terrorismo, anche se gli "indizi di reato" in quel caso potranno essere anche soltanto "sufficienti" anziché "gravi".

                                Stesse regole per i tabulati

                                Tabulati dei cellulari come le intercettazioni? Lo stesso peso? La stessa valenza dirompente nei confronti della privacy? Per il governo il peso è lo stesso, e quindi chiedere un tabulato o registrare una conversazione dovrà sottostare alle stesse, rigide regole. Viene commesso un omicidio in un palazzo? Non sarà più automatico, come oggi, chiedere subito i tabulati di tutti gli inquilini che abitano in quel condominio. Il pm dovrà motivare perché vuole l'elenco delle chiamate del signor A, del signor B, del signor C...

                                Estorsioni e voto di scambio off limits
                                Anche se i ministri dell'Interno Maroni e della Giustizia Alfano continuano a dire che niente cambia per la lotta alla mafia, che si potrà indagare come oggi, la verità è che per i reati "satellite", quelli da cui spesso si parte per scoprire poi l'esistenza di un sodalizio mafioso, la nuova legge impone durata breve e le regole che valgono per i reati di strada.

                                Niente più microspie
                                Le regole per le "cimici" sono ancora più severe e contraddittorie. Per microfonare un luogo dove magari si nasconde un latitante bisognerà avere "prima" la prova che lì, giusto in quel posto, si sta commettendo un reato. Se non vi è questa granitica certezza, se il pm non può esibire ai giudici collegiali questa sicurezza, dovrà rinunciare. E non basta. Vi dovrà essere il fondato motivo che il proprietario del luogo è a conoscenza di quanto avviene. I magistrati sono convinti che le autorizzazioni caleranno a picco.

                                Durata breve
                                È la trappola delle trappole. Quando un pm sarà comunque riuscito a superare gli ostacoli incrociati delle autorizzazioni ecco che il suo ascolto, dopo 30 giorni, dovrà essere di nuovo confermato. E lui dovrà dimostrare che quella proroga è proprio necessaria, che ha comunque già acquisito qualche novità in grado di comprovare che la registrazione stessa è necessaria. In ogni caso, bene che vada, non potrà ottenere che altri 45 giorni, e solo in casi eccezionalissimi gli ultimi 15, ripetendo ogni volta ls stessa procedura. Un cammino defatigante.

                                Tre giudici lontani

                                La nuova regola che non basta più il solo gip per interfacciarsi con il pm e autorizzare la sua richiesta, ma ci vuole il cosiddetto tribunale collegiale, cioè ben tre giudici che si pronunciano, e che ha sede nel capoluogo del distretto giudiziario, cioè magari a chilometri di distanza, è un'altra zeppa micidiale. Non solo per ragioni meramente logistiche (Latina o Frosinone o Rieti dovranno chiedere le autorizzazioni a Roma, con carte che vanno e vengono di continuo), ma per lo scatenarsi delle incompatibilità: un giudice che si sarà pronunciato una volta, poi non potrà decidere su altri passaggi del processo. Sarà la paralisi.

                                Pm cacciato via
                                È una condanna al silenzio. Il pm non potrà più parlare delle sue inchieste. Men che meno con i giornalisti. Se lo farà dovrà abbandonare il fascicolo. E se per caso uno dei suoi indagati, con il solo obiettivo di toglierselo di torno, dovesse denunciarlo e lui venisse iscritto nel registro degli indagati, anche in quel caso diventerebbe incompatibile.

                                Tutele per 007, parlamentari e Chiesa
                                Non sono come tutti gli altri cittadini gli agenti segreti, senatori e deputati, la gerarchia ecclesiale. Per tutti la (contro) fissa delle tutele ad hoc, delle protezioni, delle vere e proprie guarentigie. Se il pm incappa in uno 007 deve avvisare entro 5 giorni palazzo Chigi; se s'imbatte in un uomo di chiesa deve avvertire i suoi superiori. Per i parlamentari addirittura deve stare alla larga pure dai parenti, dagli amici e dai collaboratori. Il pm avrà le mani legate. Niente Abu Omar, niente inchieste sui pedofili, niente indagini sulla corruzione.

                                Giornalisti imbavagliati
                                Cala il carcere, da due mesi a uno, calano le multe (da 20mila euro a 10mila per gli ascolti, da 10 a 5mila per gli atti), ma sulla stampa continuano a pesare due tagliole: gli editori saranno pesantemente multati (fino a 465mila euro), le carte dovranno restare segrete fino all'inizio del processo.

                                Processi ciechi
                                Non bastano le carte segrete, i pm messi a tacere, adesso anche i processi non potranno più essere ripresi né fotografati. Basterà che uno degli indagati si opponga, che rivendichi il suo diritto alla privacy, che videocamere e macchine fotografiche saranno sgomberate. Si tornerà ai disegnatori, come succede ijn Francia e negli Usa.

                                Auto registrazioni a rischio carcere
                                L'hanno ribattezzata norma D'Addario e in effetti, se ci fosse stata, Patrizia D'Addario sarebbe già in cella dopo la denuncia di Berlusconi per via delle sue r4egistrazioni a palazzo Grazioli, Nessuno potrà più registrare una conversazione se non avvisando prima lo'interlocutore. Altrimenti in cella fino a quattro anni.
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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