Italiani: egli risorse a Natale

[maurox]

politica a parte, ce ne fossero dei maurox

no a parte cosa, dimmi ...

[Liam & Me]

no a parte cosa, dimmi ...

[ma_75]

Potete dire quel che volete ma Di Pietro non è uno di qelli che tergiversa, promette e poi ci ripensa...insomma non è uno del PD




Di Pietro deposita referendum
Da oggi firme contro il legittimo impedimento

[Liam & Me]

Potete dire quel che volete ma Di Pietro non è uno di qelli che tergiversa, promette e poi ci ripensa...insomma non è uno del PD



Di Pietro deposita referendum
Da oggi firme contro il legittimo impedimento

per fortuna

[Noodles]

YouTube - Berlusconi a Parma: deliri assortiti su magistrati, intercettazioni, accordi Usa-Russia (10.04.2010)

Guardate come si prende i meriti di tutto...ovviamente sparando un mare di ca**ate!

[_Jamez_]

C'è maretta nella maggioranza

Fini: "Pronto a fare gruppi autonomi"
Berlusconi: "Allora lasci presidenza Camera"

Faccia a faccia tra il premier e la terza carica dello Stato. L'ex leader di An sostiene che governo e Pdl sono troppo appiattiti sulla Lega. Il Cavaliere avrebbe chiesto 48 ore di riflessione e replicato con il monito




ROMA - Toni di rottura nel vertice tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini. Quest'ultimo - riferiscono fonti della maggioranza - ha detto esplicitamente che è pronto a costituire suoi gruppi autonomi in Parlamento e ha accusato governo e Pdl di andare a traino della Lega. Il premier - riferiscono le stesse fonti - avrebbe chiesto 48 ore di riflessione.

Ancora fonti della maggioranza riportano in seguito la replica del premier al presidente della Camera. "Rifletti bene su questa decisione di dar vita a gruppi autonomi - avrebbe detto Berlusconi a Fini -. Se lo farai, l'inevitabile conseguenza dovrebbe essere quella di dover lasciare la presidenza. E chi porta avanti iniziative autonome è naturalmente fuori dal partito". All'avvertimento del Cavaliere, Fini si sarebbe riservato di comunicare una decisione entro la prossima settimana.
I deputati vicini all'ex leader di An si sono riuniti immediatamente. Nello studio del presidente della Camera sono giunti il presidente vicario del Pdl a Montecitorio Italo Bocchino, il vicecapogruppo Carmelo Briguglio, il viceministro e segretario generale di FareFuturo Adolfo Urso e il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia, raggiunti poi da Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera, e da Flavia Perina, direttore del Secolo d'Italia e parlamentare Pdl vicina a Fini.

Come cambierebbe la maggioranza. L'eventuale costituzione di gruppi parlamentari 'finiani' potrebbe sconvolgere la mappa politica e dare un volto completamente nuovo alla maggioranza, se non addirittura metterla in affanno numerico. Gli ex di An presenti nel gruppo del Popolo della libertà alla Camera (270 deputati) sono una novantina e tra questi i cosiddetti finiani 'doc' sarebbero una trentina. Al Senato su 47 senatori ex An (il gruppo Pdl è composto di 144) i finiani sarebbero 10-12. Attualmente alla Camera la maggioranza di centrodestra può contare su 270 voti Pdl, 60 della Lega, 2 repubblicani e popolari del gruppo misto e 9 tra Mpa rimasti fedeli a Lombardo ed 'ex', vicini al sottosegretario agli Esteri, Enzo Scotti. Al Senato il gruppo Pdl è di 144 unità e i leghisti sono 26, più alcuni senatori Mpa o 'ex'. In realtà, basterebbero una trentina di deputati e meno di 15 senatori per mettere in seria difficoltà il governo già nel prossimo esame di provvedimenti come la giustizia o le eventuali riforme.


"Non ci si può appiattire sulla Lega". Il faccia a faccia Fini-Berlusconi si è svolto a Montecitorio all'indomani del vertice tra il presidente del Consiglio e il leader del Carroccio, Umberto Bossi. Il presidente della Camera ha portato al capo dell'esecutivo un messaggio molto chiaro e del resto già ripetuto più volte dopo le regionali: non ci si può appiattire sulla Lega, perché così si indebolisce il Pdl. Alla fine del pranzo i due protagonisti non hanno rilasciato dichiarazioni. Berlusconi si è limitato a dire: "Ho mangiato benissimo".

Ieri Bossi aveva parlato chiaro: non solo l'ipotesi di un candidato leghista a palazzo Chigi nel 2013 non è peregrina, ma il Carroccio vuole contare anche nei salotti buoni della finanza del Nord. "E' chiaro che le banche più grosse del Nord avranno uomini nostri a ogni livello - aveva affermato il numero uno di via Bellerio - la gente ci dice 'prendete le banche' e noi lo faremo".

Oltre alla sfida di Bossi e agli equilibri all'interno della maggioranza, al centro del delicato colloquio tra Berlusconi e Fini c'era il cammino delle riforme. Nei giorni scorsi il presidente della Camera aveva lanciato l'ipotesi di 'inventare' un 'modello' italiano per le riforme istituzionali. Ma aveva anche ribadito la sua predilezione per il modello presidenzialista francese a doppio turno elettorale.

Gli uomini di Fini avevano dal canto loro assicurato che non c'è nessuna volontà di forzare e che l'ex leader di An si sarebbe seduto al tavolo con il Cavaliere con l'intenzione di trovare un'intesa, rilanciando la necessità che sulle riforme ci sia un confronto aperto, all'interno della maggioranza e nel Parlamento. Nessun volontà di rompere, avevano spiegato i finiani, ma anche nessuna delega in bianco.

Di fronte ai mal di pancia della maggioranza, il leader del Pd Pierluigi Bersani commenta: "Credo che il centrodestra abbia più problemi di quanto dice, anche in tema di riforme. E sono sempre stato convinto che, a differenza di quello che si racconta in giro, il centrodestra sta producendo molte discussioni e chiacchiere ma non ha presentato alcuna proposta in Parlamento. Vuol dire che c'è un problema".

[VINICIUS]

Schifani ha annunciato che se il pdl si scinde non c'è alternativa al voto...

[VINICIUS]

Ad ogni modo il gruppo di Fini temo si sia ridotto. Molti tra quelli che erano con lui hanno tastato il potere e dubito riescano a rinunciarci. Un La Russa, o ancora di più un Gasparri che è sempre stato al servigio dell'imperatore, ma negli ultimi tempi ancora di più... Alla fine, facendo i conti, un gruppo di fini alla camera toglierebbe al pdl una trentina di deputati, abbastanza pure per la maggioranza che sarebbe costretta ad accordarsi con... Casini? Mah, stiamo a vedere, non credo che Berlusconi possa rischiare di far saltare la maggioranza giusto in questo momento in cui ha bisogno della legge sulle intercettazioni, giustizia, lodo alfano bis...

[ma_75]

Ad ogni modo il gruppo di Fini temo si sia ridotto. Molti tra quelli che erano con lui hanno tastato il potere e dubito riescano a rinunciarci. Un La Russa, o ancora di più un Gasparri che è sempre stato al servigio dell'imperatore, ma negli ultimi tempi ancora di più... Alla fine, facendo i conti, un gruppo di fini alla camera toglierebbe al pdl una trentina di deputati, abbastanza pure per la maggioranza che sarebbe costretta ad accordarsi con... Casini? Mah, stiamo a vedere, non credo che Berlusconi possa rischiare di far saltare la maggioranza giusto in questo momento in cui ha bisogno della legge sulle intercettazioni, giustizia, lodo alfano bis...

Fini non è certo uno sprovveduto. Si muoveva sotto traccia da molto tempo e, se ha deciso di emergere proprio ora, ci deve essere un motivo valido. Non è uomo da bruciarsi le penne per nulla. Sulla consistenza numerica del suo gruppo, in effetti, poco si sa: le fonti vicine a Fini parlano di 50 deputati e 20 senatori, le fonti vicine a Berlusconi di 20 e 10. Di certo sono giornate in cui tutti girano col coltello sotto il cappotto.
Attenzione ad una cosa: Schifani (ovvero Berlusconi) dice che se si crea un gruppo autonomo dal PDL bisogna andare subito a votare. E lo dice perchè vuole capitalizzare il gradimento del premier in questo momento, prima che la mossa di Fini possa determinare dei riposizionamenti. Bocchino (e quindi Fini) dice che la legislatura deve concludersi alla sua scadenza naturale. E questo perchè vogliono avere tre anni ancora di tempo per costruire il loro progetto politico che sospetto in futuro non possa essere alleato di Lega e PDL.

[_Jamez_]

Certo che far finire la legislatura,vorrebbe dire concedere al nano tutto quello che necessita per non levarsi più dalle balle(l'elenco di vinicius più o meno) quindi se accadesse questo,come fai poi a sconfiggerlo?
Sganciarsi oggi almeno permetterebbe di mettere i bastoni tra le ruote al nano e impedire di mettere in piedi i suoi piani.
I berluscones chiederebbero le elezioni e con questo capo dello stato temo le otterrebbero,senza nemmeno fingere di trovare una maggioranza parlamentare.
Fini da solo per me fa la fine di casini e rutelli o poco più.

[Sean]

Ora sappiamo che comunque vada l'erede di B. non sarà Fini.

[VINICIUS]

E questo perchè vogliono avere tre anni ancora di tempo per costruire il loro progetto politico che sospetto in futuro non possa essere alleato di Lega e PDL.

La tua analisi non mi convince. In questo momento a Fini non conviene aspettare 3 anni come dice BOcchino. Tra 3 anni Berlusconi si è fatto il lodo alfano bis, il presidenzialismo (senza cambiare la legge elettorale) e ha indicato pure il nuovo premier (magari calderoli o 3monti) e fini nel frattempo è sparito. Io sono convinto che a furia di tirar la corda prima o poi questa si spezza e quella di Fini è quasi logora. Se Berlusconi non cala un po' le braghe e si smarca dalla lega il governo perde la maggioranza.

[ma_75]

La tua analisi non mi convince. In questo momento a Fini non conviene aspettare 3 anni come dici BOcchino. Tra 3 anni Berlusconi si è fatto il lodo alfano bis, il presidenzialismo (senza cambiare la legge elettorale) e ha indicato pure il nuovo premier (magari calderoli o 3monti) e fini nel frattempo è sparito. Io sono convinto che a furia di tirar la corda prima o poi questa si spezza e quella di Fini è quasi logora. Se Berlusconi non cala un po' le braghe e si smarca dalla lega il governo perde la maggioranza.

Non dimentichiamo che Fini è il presidente della camera. Può far morire i provvedimenti che non gli piacciono, può rallentarli all'infinito, può far mancare i voti decisivi (50 non sono pochi) su certi provvedimenti. Potrebbe, realisticamente, trasformare l'iter parlamentare di ogni legge in un percorso di guerra per Berlusconi, paralizzando nei fatti l'attività di governo. La perdita del gruppo dei finiani non può essere a costo zero per i progetti di B.

[TheSandman]

Io penso che un partito come quello che andrebbe a creare Fini difficilmente supererebbe in un' eventuale tornata elettorale il 5%e comunque non li ruberebbe all'alleanza PDL-Lega.
Parliamo di un partito che sarebbe collocabile, se non fosse per la storia dei suoi membri, alla sinistra dell'UDC e alla destra del PD per assurdo.
Risulterebbe pertanto la 4-5 scelta per un elettore con quelle idee, che difficilmente sarebbe un'elettore di destra, peraltro.

Non penso neanche possa poi in futuro allearsi con PDL e Lega, perchè soprattutto con quest'ultimo partito il rapporto sarebbe ingestibile.

L'unica alternativa, da tempo paventata, è quella di una alleanza con Casini e eventualmente Rutelli.
Ma anche in questo caso, ho molti dubbi sul successo di un tale partito, che su alcune tematiche resterebbe comunque molto molto molto precario...

[ma_75]

Pdl: Coordinatori, "Incomprensibile atteggiamento Fini"

15 Aprile 2010 21:46 POLITICA
ROMA - I coordinatori del Pdl hanno diffuso una nota al termine del vertice a Palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella quale esprimono "profonda amarezza per l'atteggiamento dell'onorevole Gianfranco Fini che appare sempre piu' incomprensibile rispetto ad un progetto politico comune per il quale abbiamo lavorato concordemente in questi ultimi anni, un progetto di importanza storica che gode di un consenso maggioritario nel popolo italiano". (RCD)







Con dichiarazioni del genere è evidente che lo strappo non è destinato a ricucirsi. Vero che al momento non sembrano esserci spazi per un partito come quello di Fini (che tuttavia non paragonerei a quello di Rutelli che rappresenta sè stesso e pochi altri o a Casini che soffre da sempre della sindrome della sopravvalutazione ma che non raccoglie mai più del 4%) ma credo che, appunto, il discorso si ponga in prospettva futura, medio-lunga, i famosi tre anni che mancano alla fine della legislatura. Il PDL si avvia, almeno al nord, a morire leghista, è evidente che Fini non voglia fare quella fine e, soprattutto, al centro-sud questo discorso potrebbe ottenere l'appoggio elettorale davanti ad un: o noi o la Lega.