Italiani: egli risorse a Natale

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  • Sean
    Csar
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    La versione del B.

    «Veline in lista? No, sono laureate
    Ecco la verità sulla festa di Noemi»


    Berlusconi: «Veronica è caduta in un tranello, dovrà chiedermi scusa pubblicamente»



    Arcore, domenica sera. Una domenica molto diversa da tutte le al*tre. Silvio Berlusconi è amareggiato. «Sono indignato». Ha letto, con sorpre*sa, dell'intenzione di sua moglie di di*vorziare. Prima, afferma, non ne sapeva nulla. «Veronica è caduta in un tranello. E io so da chi è consigliata. Meglio, so*billata. La verità verrà fuori, stia tran*quillo». Presidente, e lei pensa che si possa, come in altre occasioni, riconciliare un rapporto che dura da quasi trent'anni, di cui diciannove di matrimonio? «Non credo, non so se lo vo*glio io questa volta. Veronica dovrà chiedermi scusa pubbli*camente. E non so se basterà. È la terza volta che in campagna elettorale mi gioca uno scher*zo di questo tipo. È davvero troppo».

    E i figli? Non dovete pensare ai tre figli, e poi c’è un altro ni*potino in arrivo? «I figli sono solidali con me». «Sa come chiamo io tutto quello che è ac*caduto in questi giorni? Crimi*nalità mediatica». Non esageri, presidente, Repubblica e Stam*pa hanno fatto semplicemente il loro lavoro. E non le dico la mia sofferenza. No, sostiene il Cavaliere che c'è un disegno. Una manovra per metterlo in difficoltà ed esporlo persino al ridicolo, proprio nel momento in cui la sua popolarità è al massimo. E sua moglie ne sa*rebbe diventata complice in*consapevole. «Veronica è sem*plicemente caduta in un tranel*lo mediatico». Sì, ma le veline le avete messe in lista e poi, do*po la lettera di sua moglie al*l'Ansa («Ciarpame senza pudo*re, io e i miei figli siamo vitti*me... ») le avete tolte? «Guardi, direttore, voglio dirlo una vol*ta per tutte, e chiaramente: non avevamo messo in lista nessuna velina e quelle tre che sono state escluse all'ultimo minuto erano bravissime ragaz*ze, con ottimi studi. Altro che veline. Veronica ha creduto al*le tante cose inesatte scritte sul*la stampa, purtroppo».

    E le tre ragazze entrate effetti*vamente nelle liste delle candi*dature per le europee? «Lara Comi ha due lauree, ha coordi*nato i giovani del Pdl in Lom*bardia, è dirigente della Giochi Preziosi. Mai andata in tv. Licia Ronzulli è una manager della sanità di altissimo livello, è re*sponsabile delle professioni sa*nitarie e delle sale operatorie del Galeazzi; l’imprenditore della sanità Giuseppe Rotelli la stima molto, va due volte l’an*no in Bangladesh. Barbara Ma*tera è laureata in scienze politi*che, me l’ha consigliata Gianni Letta, è la fidanzata del figlio di un prefetto suo amico. Ecco, ha fatto una parte in Carabinie*ri 7 su Canale 5, ma mai la veli*na. Insomma, mi creda, è una montatura. Parliamo di tre ra*gazze in gamba su settantadue candidati. E che male c’è se so*no anche carine? Non possia*mo candidare tutte Rosy Bin*di... ».
    Presidente, e poi c'è la fe*sta napoletana della giovanis*sima Noemi Letizia, alla qua*le lei ha partecipato a sorpre*sa. «Anche qui sono state scrit*te cose inesatte. Le racconto come è andata veramente. Quel giorno mi telefona il pa*dre, un mio amico da tanti an*ni. E quando sa che in serata sarei stato a Napoli, per controllare lo stato di avan*zamento del progetto per il termovalorizzatore, insiste perché passi almeno un attimo al compleanno della figlia. So*lo due minuti, mi assicura. La casa è vicina all’aeroporto. Mi faresti un grande regalo. Non molla. Io non so dire di no. Era*vamo in anticipo di un'ora e ci sono andato. Nulla di strano, è accaduto altre volte per com*pleanni e matrimoni. Pensi che ho fatto le fotografie con tutti i partecipanti, i camerieri, persi*no i cuochi. Le pubblicherà Chi sul prossimo numero perché me le ha chieste quel diavolo di Signorini». D’accordo, pre*sidente, ma perché quella ragazza Noemi la chiama papi? «Ma è un scherzo, mi volevano dare del nonno, meglio mi chia*mino papi, non crede?».

    Quell'episodio, dice Berlusconi, è stato mon*tato ad arte. E Veronica avrebbe creduto a mol*te delle versioni, false, sulla serata napoleta*na, domenica 26 aprile, conclusa con un incon*tro con Aurelio De Lauren*tiis. Quella sera il suo Napo*li aveva battuto l'Inter, fa*cendo un favore al Milan nel*l’inseguimento impossibile alla capolista. «Ho ringraziato De Laurentiis che si è fatto per*donare a metà l’eliminazione dalla Champions' League che ci inflisse, battendoci, nello scorso campionato».

    Amareggiato e deluso, Silvio Berlusconi non pensa che que*sta volta sia possibile una ri*conciliazione. Arcore e Mache*rio, dove risiede la moglie, so*no vicine. Gli amici comuni se lo augurano. Basterebbe poco. Una spiegazione franca, come succede fra coniugi. Ma nella domenica quasi estiva di Arco*re l’aria è molto diversa dalle al*tre volte. E il Cavaliere è offe*so. Chi lo conosce bene dice che questa volta, per ricon*quistare Veronica, non andrà di sorpresa al suo compleanno a Marrakesh, avvici*nandola vestito da berbero per poi sve*larsi di colpo con un bellissimo gioiello in re*galo. Ma non si sa mai. Il nostro modesto auspicio è che ciò avvenga. Magari in forma del tutto privata.



    «Veline in lista? No, sono laureate Ecco la verità sulla festa di Noemi» - Corriere della Sera

    Non dice da chi sia sobillata, però...Chi sarà che manovra la moglie ridotta a burattino?
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • Sean
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      • Sep 2007
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      E quella di Veronica:

      «L'ho aiutato fino all'ultimo
      ma ora ha superato i limiti»


      Veronica Lario: «Che futuro ha un Paese che cerca soldi facili in televisione?



      Chissà quanti ricordi riaffiorano, in queste ore, nella mente di Veronica Ber*lusconi. I più dolorosi, forse, non sono ancora ricordi, ma delusioni recenti. Leggere che suo marito era stato alla fe*sta di compleanno di tale Noemi, diciot*to anni appena compiuti, sarà stato un dolore o una delusione? Il patto siglato nel 2007 dopo la lettera inviata a Repub*blica è andato in frantumi in un mo*mento: la giovane Noemi che racconta «Lo chiamo papi, vado a trovarlo, a Ro*ma, a Milano» e Veronica che vede con*fermata quella «mancanza di rispetto» nei suoi confronti per la quale nel 2007 aveva chiesto pubbliche scuse. In con*fronto ai giorni del 2007, però, oggi c’è qualcosa di più. Sembra a Veronica che la mancanza di rispetto sia una questio*ne più generale, che questo Paese man*chi di rispetto anche nei confronti di se stesso. Alle amiche racconta che l'Italia del momento è uno specchio che riflet*te brutte cose: genitori pronti a chiude*re tutti e due gli occhi purché la figlia diventi una Velina, ragazzi convinti che la vita valga solo se partecipi al Grande Fratello.

      La decisione è stata presa mercoledì mattina. E ora è il momento dei ricordi che fanno male. Gli altri, quelli belli, fin quando si sta insieme contano relativa*mente. Solo mentre ci si separa struggo*no e distruggono anche le più coriacee: provi a cacciarli indietro, scopri che ci riesci, sì, ma solo se non freni le lacri*me. Un paio di ricordi felici me li aveva raccontati proprio lei, Veronica, mentre lavoravamo al libro.

      Quando, nei primi anni Ottanta, lui la portava al mare di domenica e insie*me canticchiavano quella canzone che le piaceva tanto: «Che domenica bestia*le, la domenica con teeee». La nascita di Barbara, figlia fortemente voluta dopo il dolore di un aborto terapeutico. La co*perta di lana che Silvio le portò a Roma (erano ancora molto meno che fidanza*ti) perché al telefono lei gli aveva confi*dato di aver freddo. Il travestimento da berbero, a Marrakesh, tre anni fa, quan*do erano già una coppia distante e cio*nonostante lui riuscì a sorprenderla e a farla piangere perfino, presentandosi inatteso alla festa per i suoi 50 anni. I ricordi felici, le emozioni affiorano sem*pre nei giorni in cui si sancisce la fine di una storia. Chi ci è passato lo sa. Gli altri, quelli abituati a valutare l'annun*cio di un divorzio col metro degli avvo*cati e delle star di Hollywood, cinica*mente se ne fregano. Chi si appassiona al pettegolezzo si impegnerà ora nel so*lito conteggio del dare e dell'avere, gua*dagni e perdite nel divorzio dell'anno, quanto «ci perde lei», «quanto guada*gna lui» e vai con la valutazione dell'ef*fetto sondaggi, impegnati tutti nell'at*tribuire al premier un consenso al qua*le nessuno arriva, neppure Obama.

      Trattandosi di ricchi e famosi, natu*ralmente, nessuno crede e nessuno cre*derà che i due protagonisti di questa storia soffrano, almeno un po’ e ciascu*no in proporzione alla vita che si è scel*to: Silvio Berlusconi potrà, in questo momento, consolarsi con l’ammirazio*ne che milioni di italiani, il 76% della popolazione sondata (addirittura), gli tributano. Una consolazione (lo sanno bene le star di Hollywood) capace di al*leggerire le tensioni, se non il dolore. Veronica, da oggi ufficialmente ex first lady, potrà consolarsi sapendo che i tre figli, ai quali ha dedicato i primi 52 anni della sua vita, non le rimproverano né la decisione né il modo in cui l’ha gesti*ta.

      Sono con lei, i tre figli, a patto che il padre venga rispettato quanto la ma*dre, in tutta questa storia. Luigi, Barba*ra ed Eleonora hanno con lui un legame vero perciò quando Berlusconi dice «i miei figli mi amano» dice la verità. «E io di questo sono contenta, ho contribu*ito a costruire il loro rapporto e l’ultima cosa che vorrei fare è danneggiare mio marito — ha ripetuto Veronica ai pochi che, oltre al suo avvocato, hanno potu*to parlarle —. Non l’ho mai danneggia*to per trent’anni, ho solo cercato di aiu*tarlo, fino all’ultimo. Se i sondaggi so*no oggi tutti per lui questo non può che farmi piacere. Nessuno potrà dire che con la mia decisione politicamente gli creo un problema. La smetteranno, for*se, con la scemenza di Veronica mano*vrata dalla sinistra». Come se fosse facile, poi, manovrare una come lei.

      E il resto, quel che interessa ai pette*goli? Si arrangino con le leggende, così come si sono arrangiati in questi anni. Quelli che non vedono oltre il dollaro e l’euro (e perciò ripetono, come in un di*sco rotto, «divorzia per la robba, per l’eredità»), non sanno che, separando*si, probabilmente Veronica Berlusconi rinuncerà a quel 25% del patrimonio che, in quanto moglie, le sarebbe spetta*to alla morte del marito. Del resto, es*sendo sposata con uno destinato all’im*mortalità, la rinuncia si presenta tutto sommato teorica.

      In ogni caso, nel raccontare la storia di quei due, Silvio e Veronica bisognerà piuttosto ricordare che la separazione sarà anche per loro un vero dolore, per dirla con Battisti. Basta riavvolgere il film dei ricordi, per stare male. Chi ci è passato lo sa. Sa che quelle sensazioni dolorose sbiadiranno, pian piano, ma mai del tutto. Ripensando al giorno del*l’addio, anche vent’anni dopo, può capi*tare di aver voglia di piangere.

      E allora eccola, la nostra prima cop*pia d’Italia che così di rado abbiamo vi*sto in coppia. Per l’ultima volta insie*me, nel ricordo di lui («Quando l’ho vi*sta la prima volta, a teatro, sono rima*sto senza parole. Era bellissima») e nei ricordi di lei: «La prima volta l’ho incon*trato a Milano, a una cena. Era il padro*ne di casa e con le sue ospiti si compor*tava come se fosse single, invece aveva moglie e due bambini. Sono sicura di averlo conosciuto in quell’occasione, ma lui nega, non se lo ricorda» mi rac*contò Veronica all’epoca in cui racco*glievo materiale per il libro. Chi, anche di recente, aveva avuto occasione di ve*derli insieme, non poteva non ricono*scere in quei due il rapporto di chi si conosce fino in fondo all’anima. Pun*zecchiature reciproche ma, si sarebbe detto, in fondo affettuose. Tra coniugi che sanno, volendo, dove andare a para*re. Ogni tanto, si chiamavano amore.

      «Da quando è nato Alessandro, an*che mia moglie mi vuole più bene» rac*contava il premier radioso per la ritro*vata pace familiare. L'estate scorsa, pur di farla sorridere una sera in cui era un po' giù, le aveva perfino offerto il sacri*ficio supremo, la rinuncia al prediletto ferragosto a Villa Certosa, la sua Disney*land: «Resta tu in Sardegna con Alessan*dro, vado via, vado ad Antigua». A dirlo così, sembra la battuta di un film di Na*tale, Christian De Sica e Neri Parenti, ma chi conosce Berlusconi sa quanto tenga al suo Ferragosto coi fuochi d'arti*ficio, le ballerine, l'amato chitarrista na*poletano.

      Fino a poche settimane fa, insomma, la coppia sembrava avviata verso una sia pur turbolenta sopportazione. Saba*to scorso, per dire, Veronica era stata in*vitata dal marito al concerto di Napoli, al teatro San Carlo. E ci sarebbe andata. E adesso? Adesso, lascia filtrare Vero*nica, il problema non è più suo. Il pro*blema è di chi accetta. «Bisogna spec*chiarci in questo Paese, vederlo per quello che è in realtà. Un Paese nel qua*le le madri offrono le figlie minorenni in cambio di un'illusoria notorietà. Un Paese in cui nessuno vuole più fare sa*crifici perché tanto la fama, i soldi, la fortuna arrivano con la tv, col Grande Fratello. Che futuro si prepara per un Paese così?». Veronica in quello specchio non ci si trova. E vuole avere la libertà di dirlo

      «L'ho aiutato fino all'ultimo ma ora ha superato i limiti» - Corriere della Sera
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • gorgone
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        • May 2008
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        • nel cuore di chi è nel mio cuore
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        ma non li possiamo chiudere entrambi in un bunker antiatomico e ne resterà uno/a solo/a? o anche nessuno dei due.

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        • Sean
          Csar
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          • In piedi tra le rovine
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          E questo interessante pezzo sui figli di seconde nozze:

          I figli della first lady sono cresciuti e pretendono uno spazio tutto per loro

          Veronica e il risiko di Arcore

          Si va avanti a suggestioni. «Anche la signora ha creduto a quello che hanno messo in giro i giornali. Mi dispiace», ha detto ieri Silvio Berlusconi dalla Polonia. E i massimi ermeneuti dell’espressione facciale - e così i filologi: «signora», non «mia moglie» - hanno letto la crisi irreversibile. Le dinamiche, lì dentro, sono strane. Veronica Lario (nome d’arte di Miriam Bartolini, in omaggio a Veronica Lake) sembra preccuparsi più della teatralità dei fatti che della loro sostanza. «Quello che succede è sotto gli occhi di tutti», ha confidato ancora ieri, ancorando le proprie ragioni alla cronaca: «Avete visto quell’uomo che ha cercato di darsi fuoco perché non gli candidano più la figlia?». Da dieci anni, dice, sta pensando al divorzio, e intanto la retroscenistica studia i dettagli, le foto mano nella mano, i rari raduni estivi della famiglia. Si litiga per la platealità del gesto, e platealmente ci si rappacifica. La novità - dopo l’articolo a Micromega in sostegno al pacifismo, l’intervista al Corriere in appoggio ai referendari della procreazione assistita, la lettera alla Repubblica in lagnanza delle galanterie del premier con Mara Carfagna e Aida Yespica - è che il marito è sempre pessimo, ma anche il padre precipita: si scopre a mezzo stampa che non ha partecipato al diciottesimo compleanno dei figli, perlomeno di quelli di secondo letto.

          Come se il casato volesse svelarci a poco a poco i risvolti cinematografici che tutti si aspettano. «Non posso dire che sia la mia migliore amica», disse un giorno Maria Elvira, la primogenita, detta Marina e figlia, come Pier Silvio, di Carla Elvira Lucia Dall’Oglio. Si riferiva a Veronica, e lì nacque la leggenda della stirpe divisa, da una parte Veronica e i suoi tre ragazzi, dall’altra Marina e Pier Silvio, in mezzo il fondatore impegnatissimo ad appianare. Una questione di stile, a un primo sguardo. Barbara, oggi ventiquattrenne, se ne andò a farsi intervistare da Daria Bignardi e ne disse di tutti i colori. Confermò d’aver ceduto a Sandro Bondi i diritti dinastici sul mausoleo di Arcore, programmandosi il riposo eterno in un luogo più sobrio; quasi replicante del morbido distacco materno, spiegò che ai figli (nel frattempo ne ha avuto uno e aspetta il secondo) non avrebbe fatto vedere Buona domenica, i reality show e il Bagaglino, i quali erano non soltanto buona fonte di reddito ma anche l’orgoglio di Pier Silvio, gran capo di Mediaset. Quella dell’autonomia di pensiero è una carta calata con frequenza. In coppia con la sorella minore, Eleonora, Barbara comparve sulla copertina di Vanity Fair, e le fanciulle invitavano il babbo (anno 2004) a vendere le tv a Rupert Murdoch, cessione alla quale si erano opposti - e con successo, e con gran vanto - Marina e Pier Silvio; l’idea di Barbara, mai sposata dal padre, che le coppie omosessuali dovrebbero aver facoltà di convolare, e quelle eterosessuali di regolarsi senza matrimonio, sembrò quasi una innocente rivendicazione di modernità.

          E però qui le cose si assommano. Barbara che, coi più filantropi rampolli milanesi, firma le borse in beneficenza ai popoli colpiti dallo tsunami; Luigi, il più piccolo, vent’anni, che accompagna i disabili a Lourdes. Ecco, Luigi, un’infanzia trascorsa in un’immagine che si direbbe da bamboccione, la sua fede marmorea («Telefono, chiedo di Luigi e mi dicono di richiamare perché è raccolto in preghiera. Richiamo e mi dicono che è ancora raccolto in preghiera. Ma allora sta dicendo messa!», raccontò Silvio), il suo amore per il Milan e Andry Shevchenko (il bomber che soffiò la fidanzata a Pier Silvio), il futuro designato da presidente del Milan.

          Macché: nella celeste provvidenza crede ancora, ma ha deciso di provvedersi da sé. Proprio il giorno successivo alla lettera della madre alla Repubblica, il Sole 24Ore pubblicò la notizia che Luigi era entrato nel consiglio d’amministrazione della Holding Quattordicesima, attraverso cui Luigi e le sorelle controllano la loro quota di patrimonio. In realtà la controlla solo Luigi. Amministra gli averi di Barbara ed Eleonora, e li fa fruttare. Nel frattempo ha scoperto di avere il bernoccolo del banchiere («l’alta finanza mi appassiona davvero», ma lo disse in epoche meno tossiche) e proprio un mese fa ha dirottato cinque milioni della Holding Quattordicesima in un fondo della Sator, la banca di Matteo Arpe. I soliti notisti hanno ritenuto di ricordare che Arpe se ne era andato da Capitalia in gran baruffa con Cesare Geronzi, banchiere amatissimo dal premier perché il suo è l’unico istituto di credito «non in mano alla sinistra».

          E insomma, gli incroci si fanno ingarbugliati, Barbara che si sta laureando con una tesi su Amartya Sen - l’economista della disuguaglianza - e che ambisce apertamente alla Mondadori. Eleonora, che pure studia economia a New York, e un giorno tornerà con mire e idee. E in questo gran concerto di aspettative su come impegnare le aziende e i denari e di opinioni su come dovrebbe andare il mondo, ogni tanto Veronica riemerge dalla assoluta dedizione alla famiglia, e punta il dito contro le bricconerie troppo esibite dal marito. Val la pena di vivere anche solo per vedere come va a finire.

          Veronica e il risiko di Arcore - LASTAMPA.it
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            • Ducato di Parma
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            Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
            ma non li possiamo chiudere entrambi in un bunker antiatomico e ne resterà uno/a solo/a? o anche nessuno dei due.
            concordo pienemante .....cribbio



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            • pingu d'assalto
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              • Novara
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              La nuova serie DALLAS de noartri...

              Che tristezza infame...
              Leggo ora che alcuni esponenti del PD parlano di occasione da non perdere per "far perdere fiducia nel premier da parte degli italiani"...un po' come successo con Albano e la Lecciso...pietà
              Originariamente Scritto da PrinceRiky
              una volta un noto utente di bodyweb ha cagato una tab di bcaa intera. non chiedermi come se ne sia accorto.
              Originariamente Scritto da PrinceRiky
              in zona trieste è molto conosciuto
              Originariamente Scritto da PrinceRiky
              io lo faccio fare in farmacia (cioè lo compro già fatto - lo fanno senza il mio permesso), uno shampoo che lava per affinità

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              • Sean
                Csar
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                La sinistra lasciamola stare, che si è ridotta ad attaccarsi ad una moglie che divorzia per sperare di non farsi spazzare via alle europee
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
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                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Ector
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                  Quanta verità in queste parole..

                  "Parliamo di tre ra­gazze in gamba su settantadue candidati. E che male c’è se so­no anche carine? Non possia­mo candidare tutte Rosy Bin­di..."

                  Pulcinella si è messo a piangere.... niente firma quindi!

                  Per favore, non chiedetemi opinioni/consigli medici. Vi è una sezione dedicata sul forum

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                  • pingu d'assalto
                    Insulted Other Member(s)
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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    La sinistra lasciamola stare, che si è ridotta ad attaccarsi ad una moglie che divorzia per sperare di non farsi spazzare via alle europee
                    Bindi ed Adinolfi, Pd: "Un'occasione per il Pd". Ma dall'opposizione si alzano giudizi opposti. "Il divorzio di Berlusconi è una questione politica", dice Mario Adinolfi, membro della direzione nazionale del Pd. "Il presidente del Consiglio è accusato dalla persona che lo conosce meglio di essere un uomo che non sta bene, che va con le minorenni, un imperatore che in realtà è un uomo di cartapesta agli occhi di chi gli è stato vicino per trent'anni". Adinolfi quindi conclude: "Mi auguro un'offensiva del Pd che chieda al paese già in occasione di queste europee di togliere fiducia a Berlusconi. E' un'occasione per il Pd".

                    Ci manca il Giudice Santilicheri per mettere su il teatrino di FORUM

                    la moglie che accusa il marito di tradirla, di raccontare menzogne, che intrallazza e si fa i conti su quanto debba andare ai "suoi" figli... clichè già visto, sembra il divorzio Corona/Moric
                    Last edited by pingu d'assalto; 04-05-2009, 10:25:42.
                    Originariamente Scritto da PrinceRiky
                    una volta un noto utente di bodyweb ha cagato una tab di bcaa intera. non chiedermi come se ne sia accorto.
                    Originariamente Scritto da PrinceRiky
                    in zona trieste è molto conosciuto
                    Originariamente Scritto da PrinceRiky
                    io lo faccio fare in farmacia (cioè lo compro già fatto - lo fanno senza il mio permesso), uno shampoo che lava per affinità

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                    • Lucone
                      Bodyweb Advanced
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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      La sinistra lasciamola stare, che si è ridotta ad attaccarsi ad una moglie che divorzia per sperare di non farsi spazzare via alle europee
                      Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)

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                      • pina colada
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                        Anche l'occhio vuole la sua parte

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                        • pingu d'assalto
                          Insulted Other Member(s)
                          • Aug 2007
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                          • Novara
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                          Prossimo Diesgno di Legge

                          ...pare che il Consiglio dei Ministri, su insistenza del Premier ed a fronte delle istanze provenienti da più parti della popolazione, primi fra tutti i terremotati dell'Abruzzo e i disoccupati ex crisi, stia pensando di varare un nuovo Decreto Legge, che anticiperà un vero e proprio disegno di legge, volto al ripristino delle più sobrie ed efficaci tradizioni giuridiche di età romana, in sostituzione di quella incivile legge 898/1970 :
                          Il divorzio dal matrimonio cum manu e sine manu [modifica]
                          Nella forma del matrimonio cum manu era impossibile per una donna rifiutare il marito mentre al contrario l'uomo esercitava tale autorità sulla donna che questa poteva essere molto semplicemente ripudiata.
                          Fino al III secolo a.C. l'unica condizione era che sussistesse un qualche errore commesso dalla donna e che questa venisse giudicata da un consiglio di famiglia composto dai parenti del marito. Nelle XII Tavole (451-450 a.C.) vi è una traccia di questa procedura là dove si dice che il marito poteva richiedere alla donna le chiavi di casa: claves ademit, exegit privandola della sua qualità di signora della casa.[2]
                          rimproveri per una condotta così superficiale nell'avanzare il ripudio della propria moglie non compaiono più ed anzi i divorzi vengono messi in pratica per i più futili motivi come l'essere andata in strada senza un velo che ne coprisse il volto, essersi fermata a conversare con una donna di malaffare oppure avere assistito senza autorizzazione ai giochi pubblici. [5]
                          Bastava quindi un qualsiasi pretesto per poter sciogliere un matrimonio da parte del marito."
                          Originariamente Scritto da PrinceRiky
                          una volta un noto utente di bodyweb ha cagato una tab di bcaa intera. non chiedermi come se ne sia accorto.
                          Originariamente Scritto da PrinceRiky
                          in zona trieste è molto conosciuto
                          Originariamente Scritto da PrinceRiky
                          io lo faccio fare in farmacia (cioè lo compro già fatto - lo fanno senza il mio permesso), uno shampoo che lava per affinità

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                          • thetongue
                            Bodyweb Senior
                            • Mar 2003
                            • 9739
                            • 731
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                            • Send PM

                            Dopo tutta la cronaca/cronistoria letta (che Sean, mod di razza , ci fornisce in "ongoing mode", come fa da tempo per 3ds di diverse tematiche), mi riecheggia nella mente quanto andava dicendo il mio amato O.B. "Ogni popolo ha la necessità viscerale di una dinastia regnante (e, come precursore dei tempi, utilizza "regnante" e non "reale", ndr). Che poi il monarca sia un fantoccio importa davvero poco; anzi, spesso è una benedizione (a quei tempi lui era il gran cancelliere, Il kaiser l'imperatore, ndr)"
                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            La sinistra lasciamola stare, che si è ridotta ad attaccarsi ad una moglie che divorzia per sperare di non farsi spazzare via alle europee
                            Questo è da specificare, perchè spesso tanti prendono questo tipo di 3ds come un'apologia degli uomini dall'altra parte della staccionata. Beh, l'altra parte della staccionata è davvero uno scenario desolante, cosa testimoniata proprio dalla necessità di aggrapparsi, sbrodolanti, alle miserie della dinastia regnante

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                            • Lucone
                              Bodyweb Advanced
                              • Dec 2008
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                              • Send PM

                              Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                              Dopo tutta la cronaca/cronistoria letta (che Sean, mod di razza , ci fornisce in "ongoing mode", come fa da tempo per 3ds di diverse tematiche), mi riecheggia nella mente quanto andava dicendo il mio amato O.B. "Ogni popolo ha la necessità viscerale di una dinastia regnante (e, come precursore dei tempi, utilizza "regnante" e non "reale", ndr). Che poi il monarca sia un fantoccio importa davvero poco; anzi, spesso è una benedizione (a quei tempi lui era il gran cancelliere, Il kaiser l'imperatore, ndr)"

                              Questo è da specificare, perchè spesso tanti prendono questo tipo di 3ds come un'apologia degli uomini dall'altra parte della staccionata. Beh, l'altra parte della staccionata è davvero uno scenario desolante, cosa testimoniata proprio dalla necessità di aggrapparsi, sbrodolanti, alle miserie della dinastia regnante
                              E perchè quella di aggrapparsi ad Obama?
                              Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)

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                              • BornAgain
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                                Detto da un "adone" magari...

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