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Silvio è totalizzante.
Egli stesso si pone e presenta come un assioma.
L'unica libertà che ci è data è di considerarlo come assioma del bene o del male.
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
Il laidume di alcuni suoi scopi e taluna legislazione da lui promossa fa sì che nessun'altra sua azione politica, per quanto azzeccata, possa redimere ai miei occhi la sua immagine.
Egli è un buco nero, la sua negatività attrae a sé e vanifica ogni possibile merito.
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
pubblicato mercoledì 8 luglio 2009 in Svezia.[Dagens Nyheter]
I leader dei paesi più ricchi del mondo che compongono il gruppo del G8 hanno molte crisi da affrontare nell’incontro di oggi a L’Aquila, in Italia. Sul posto, tra i pezzi grossi, c’è anche il premier Fredrik Reinfeldt, nel suo ruolo di presidente dell’UE. Reinfeldt spera che vengano prese misure concrete per il clima e, visto l’impegno mostrato dal presidente Obama in materia, l’obiettivo non è irraggiungibile.
All’ordine del giorno ci sono anche la crisi finanziaria, la minaccia nucleare, il commercio internazionale e l’aiuto per lo sviluppo dell’Africa. Il gruppo ha in precedenza promesso di raddoppiare il suo sostegno all’Africa, ma tra gli altri l’Italia non ha mantenuto l’impegno preso.
Negli ultimi anni il G8, che cominciò come club a inviti nel 1975, è stato messo in ombra dal G20, in cui oggi sono incluse superpotenze economiche come Cina e India.
Per un Berlusconi sotto pressione, l’incontro è un’ottima occasione per spostare i riflettori dai propri scandali. Tra gli ultimi un divorzio e giovani donne seminude. In aprile L’Aquila è stata duramente colpita da un terremoto in cui sono morte 300 persone. Anche questa settimana sono state avvertite diverse scosse.
Eppure questa città traumatizzata deve ospitare il G8. Berlusconi vuole evitare che le proteste antiglobalizzazione rubino la scena come successe a Genova nel 2001. Lanciare pietre e azzuffarsi con la polizia tra i senzatetto delle tendopoli de L’Aquila sarà piuttosto difficile.
L’Italia ha giganteschi problemi strutturali, che l’imbellettato premier non sta fronteggiando. Oltre alle difficoltà con la mafia, c’è un’economia marcia. Il debito pubblico supera ampiamente le regole dell’UE e ora ammonta al 106 percento del PIL.
La produttività è scesa costantemente dal 2000. Nel suo insieme, il paese continua cioè a peggiorare ogni anno per quanto riguarda la produzione di beni e servizi. Contemporaneamente, i salari aumentano. In questo modo, la competitività globale dell’Italia è fortemente minata.
Per un paese industrializzato si tratta di una catastrofe. Dato che le riforme di economia e mercato del lavoro, così eccessivamente regolati, tardano ad arrivare, l’Italia rischia di mettere a repentaglio l’intera cooperazione europea.
Per ora gli italiani dovranno però accontentarsi del clown Berlusconi. L’Italia, così come l’Europa, si merita di meglio.
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
pubblicato mercoledì 8 luglio 2009 in Svezia.[Dagens Nyheter]
I leader dei paesi più ricchi del mondo che compongono il gruppo del G8 hanno molte crisi da affrontare nell’incontro di oggi a L’Aquila, in Italia. Sul posto, tra i pezzi grossi, c’è anche il premier Fredrik Reinfeldt, nel suo ruolo di presidente dell’UE. Reinfeldt spera che vengano prese misure concrete per il clima e, visto l’impegno mostrato dal presidente Obama in materia, l’obiettivo non è irraggiungibile.
All’ordine del giorno ci sono anche la crisi finanziaria, la minaccia nucleare, il commercio internazionale e l’aiuto per lo sviluppo dell’Africa. Il gruppo ha in precedenza promesso di raddoppiare il suo sostegno all’Africa, ma tra gli altri l’Italia non ha mantenuto l’impegno preso.
Negli ultimi anni il G8, che cominciò come club a inviti nel 1975, è stato messo in ombra dal G20, in cui oggi sono incluse superpotenze economiche come Cina e India.
Per un Berlusconi sotto pressione, l’incontro è un’ottima occasione per spostare i riflettori dai propri scandali. Tra gli ultimi un divorzio e giovani donne seminude. In aprile L’Aquila è stata duramente colpita da un terremoto in cui sono morte 300 persone. Anche questa settimana sono state avvertite diverse scosse.
Eppure questa città traumatizzata deve ospitare il G8. Berlusconi vuole evitare che le proteste antiglobalizzazione rubino la scena come successe a Genova nel 2001. Lanciare pietre e azzuffarsi con la polizia tra i senzatetto delle tendopoli de L’Aquila sarà piuttosto difficile.
L’Italia ha giganteschi problemi strutturali, che l’imbellettato premier non sta fronteggiando. Oltre alle difficoltà con la mafia, c’è un’economia marcia. Il debito pubblico supera ampiamente le regole dell’UE e ora ammonta al 106 percento del PIL.
La produttività è scesa costantemente dal 2000. Nel suo insieme, il paese continua cioè a peggiorare ogni anno per quanto riguarda la produzione di beni e servizi. Contemporaneamente, i salari aumentano. In questo modo, la competitività globale dell’Italia è fortemente minata.
Per un paese industrializzato si tratta di una catastrofe. Dato che le riforme di economia e mercato del lavoro, così eccessivamente regolati, tardano ad arrivare, l’Italia rischia di mettere a repentaglio l’intera cooperazione europea.
Per ora gli italiani dovranno però accontentarsi del clown Berlusconi. L’Italia, così come l’Europa, si merita di meglio.
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
Lo scandalo di Berlusconi, la tragedia dell’Italia
pubblicato martedì 30 giugno 2009 in Australia.[Australia.to News]
Il Presidente del Consiglio ha corroso così tanto la vita pubblica dell’Italia che nemmeno le sue dimissioni comporterebbero un chiaro rinnovamento del Paese, sostiene Geoff Andrews.
Silvio Berlusconi, il politico populista di maggior successo dei tempi moderni, esercita da lungo tempo l’arte del fascino, scavalcando politici di professione e mirando dritto alla “pancia” piuttosto che al “cervello” dell’italiano medio. Durante i tre mandati come Presidente del Consiglio (maggio 1994 - gennaio 1995, giugno 2001 - maggio 2006, e da maggio del 2008) ha visto cambiare sette leader del centro sinistra ed è rimasto il personaggio dominante del panorama politico italiano. L’abilità di Berlusconi nel controllare i media e nel volgere anche le critiche a proprio vantaggio sono state due risorse inestimabili.
È possibile che questo modello di dominio adesso stia cambiando? Ci stiamo forse avvicinando alla fine dell’egemonia berlusconiana? La recente ondata di storie e scandali - riguardanti i suoi rapporti con delle giovanni donne, a partire da Noemi Letizia, un’amica diciottenne di Napoli che lo chiama “Papi” - sono di certo tra i più dannosi che il premier si sia mai trovato ad affrontare; ed è molto significativo che non abbia più il controllo sugli eventi.
Ma perfino il destino di Silvio Berlusconi sembra già diventato un fattore secondario. La serie di eventi che ha travolto il Premier settantaduenne e che adesso occupa intere pagine della stampa italiana e straniera non può ridursi - se mai potesse - a una questione sul comportamento personale. Piuttosto, la crisi di Berlusconi è diventata la tipica tragedia dell’Italia moderna. La tempesta politico-mediatica
Silvio Berlusconi in passato ha già attirato su di sé le critiche della stampa. Ciò che cambia, oggi, sono le rivelazioni quasi giornaliere da parte di giovani donne, che lo accusano di essere ricorso al sesso a pagamento, rivelando un groviglio di disonestà proprio al centro della politica italiana. Nella carriera del premier sfera pubblica e privata - il Presidente del Consiglio ribadisce il contrario - sono sempre andate di pari passo. Ciò che gli eventi recenti rivelano con forza è come i valori di Silvio Berlusconi si siano radicati nella vita pubblica italiana.
Il tono sprezzante con cui Berlusconi ha risposto alle affermazioni avanzate da diverse donne - di essere state pagate per fare sesso, oppure di aver ricevuto offerte di lavoro nella sua emittente televisiva o candidature nel suo partito - rivela una mancanza di trasparenza nel sistema politico italiano e minaccia al contempo la libertà di stampa in un modo che sarebbe inaccettabile in qualsiasi altra democrazia occidentale. Berlusconi ha ignorato queste affermazioni per diverse settimane, rifiutandosi di rispondere alle domande che gli sono state poste (comprese quelle di Open Democracy - cfr. “Silvio Berluconi: altre dieci domande” [5 giugno 2009] e “Silvio Berlusconi: rispondere prego” [9 giugno 2009]).
È tipico del Presidente del Consiglio ignorare i canali tradizionali della responsabilità democratica e rivolgersi a una rivista di gossip, Chi, di cui è proprietario, per smentire le accuse. Per quanto tempo ancora la decrepita cultura politica italiana e la sua classe dirigente corrotta potranno continuare ad affondare? Il comportamento del Premier suggerisce come in Italia la politica sia stata rimpiazzata da uno sfoggio di onnipotenza personale.
L’Italia ospiterà il G8 a L’Aquila dall’8 al 10 luglio 2009, e tutta l’attenzione si concentrerà sul comportamento del Presidente del Consiglio. Berlusconi è più isolato che mai in seno alla comunità internazionale. Tra i suoi alleati può contare soltanto il Presidente russo, Dmitry Medvedev. I segnali che l’indebolimento del suo status stiano danneggiando la reputazione dell’Italia sono diffusi: dalle risposte imbarazzate degli altri leader di fronte al suo comportamento, fino agli sforzi di un gruppo di accademiche di persuadere le “first lady” del G8 a boicottare il vertice de L’Aquila. Perfino i suoi rapporti con la Chiesa cattolica ne hanno sofferto: dopo un breve riavvicinamento quando aveva tentato di fare approvare un decreto per tenere Eluana Englaro in vita, le ultime indiscrezioni hanno provocato la reazione da parte di molti ecclesiastici di spicco (l’Arcivescovo Angelo Bagnasco di Genova ha condannato apertamente “quegli uomini ubriachi di un delirio di grandezza…”).
La crisi è più seria delle sue relazioni con delle giovani donne. Il 21 maggio 2009, Berlusconi ha definito inutile “il Parlamento italiano”, affermando che bastavano 100 parlamentari per svolgere le attività e paragonando, in negativo, i parlamentari agli imprenditori. Nel febbraio del 2009, un tribunale ha decretato che aveva pagato una bustarella all’avvocato britannico David Mills in cambio della sua falsa testimonianza, proprio mentre lui non poteva essere processato per la legge sull’immunità parlamentare approvata dal suo stesso governo. Berlusconi non ha dato alcuna spiegazione a riguardo. Questa sistematica assenza di qualsiasi responsabilità democratica da parte del capo eletto del Paese ha portato il quotidiano La Repubblica - che ha svolto un lavoro esemplare nel ricercare la verità dietro ai comportamenti di Berlusconi - a pubblicare ulteriori dieci domande (vedere “Le dieci domande mai poste al Cavaliere” [14 maggio 2009] e “Le dieci nuove domande al Cavaliere” [La Repubblica, 26 giugno 2009].
Al contempo, risulta problematico anche l’atteggiamento del governo nei confronti dei media non controllati direttamente . Berlusconi ha invitato le aziende a non acquistare pubblicità sul settimanale L’Espresso (una pubblicazione dello stesso gruppo editoriale de La Repubblica). Il suo ministro della cultura e stretto alleato, Sandro Bondi, ha definito La Repubblica una “minaccia per la democrazia” - un’affermazione incredibile per descrivere il normale ruolo di un quotidiano in una società libera. Inoltre, il direttore dell’emittente pubblica RAI - parte dell’impero mediatico di Berlusconi - si è rifiutato di mandare in onda i dettagli delle affermazioni contro Berlusconi (come se la BBC si fosse rifiutata di seguire lo scandalo delle spese dei parlamentari nel Regno Unito). Il dopo Berlusconi
L’Italia è un Paese molto diviso, e la copertura mediatica negativa che ha ricevuto il suo leader - perfino oggi - influenza soltanto una parte della popolazione. Tuttavia, è riuscita a creare un clima di vergogna e imbarazzo tra gli italiani dentro e fuori i confini nazionali; la loro identità è ora legata al personaggio Silvio Berlusconi. Cresce sempre di più la consapevolezza che le cose non possano restare come sono. Mentre le critiche da parte della stampa estera aumentano, sempre più italiani sono spinti a manifestare la loro rabbia e a sollecitare gli alleati d’Occidente a continuare le loro inchieste.
In effetti, alcuni degli alleati più vicini a Silvio Berlusconi hanno dichiarato a Guy Dinmore, corrispondente da Roma per il Financial Times, di prepararsi a un futuro senza di lui (cfr. “Berlusconi whispers grow louder”, Financial Times, 25 giugno 2009). Sono chiaramente preoccupati dalle conseguenze che potrebbe comportare l’attuale intreccio di azioni dubbie e forse anche delittuose.
Giuliano Ferrara, editore de Il Foglio e uno dei più astuti alleati intellettuali di Berlusconi, ha avvertito l’Italia che si potrebbe verificare un altro “24 luglio”; un riferimento al 1943 quando Mussolini venne esautorato dal Re Vittorio Emanuele III e in seguito fondò la Repubblica di Salò. Ancora una volta, l’Italia si ritrova con un capo ossessionato dal potere che, posizionatosi al di sopra della legge e credendosi invincibile, sarebbe disposto a trascinare giù anche gli altri, in un ultimo gesto sprezzante.
Sono tempi preoccupanti per chiunque abbia a cuore l’Italia, a prescindere dal colore politico. Silvio Berlusconi non rassegnerà facimente le dimissioni. Se dovesse lasciare il potere volontariamente o come risultato di pressioni, perderebbe l’immunità parlamentare e potrebbe essere inquisito. Non c’è un chiaro successore all’interno del suo partito che possa vantare un ampio consenso. Tuttavia, l’opposizione rimane molto debole. Non ci sono prospettive di una necessaria riforma al sistema costituzionale italiano e, finora, non c’è segno di un’ondata popolare per il cambiamento.
Attualmente l’unico beneficiario politico dei problemi di Berlusconi è stata la xenofoba Lega Nord, che ha ottenuto un buon risultato alle elezioni per il Parlamento europeo del 6 e 7 giugno. La Lega può sempre rivelarsi un alleato di governo scomodo, come nel dicembre del ‘94, quando fece cadere il primo governo Berlusconi. La fine del regno di Silvio Berlusconi, premesso che stia per arrivare, potrebbe essere sempre lunga e dolorosa e potrebbe lasciare desolate le prospettive di lungo termine dell’Italia. Una vera e propria tragedia.
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
Io sempre più mi chiedo cosa abbiamo fatto di male per avere quest'uomo.....
adesso ci ridono dietro per la mafia gli spaghetti il mandolino e silvio berlusconi.
Voglio morireeeeeeeeeeee
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
T'oh...ci sono i comunisti anche in Svezia...chi lo avrebbe mai detto?
La xeonofoba Lega Nord...
Cmq se uno per fare due chiacchere da bar vuole parlare delle vicende private del Berlusca (con quale diritto puoi? se parlassero di chi mi porto a letto o meno io o commentassero il mio nuovo trapianto di capelli per i prossimi 10 anni da qui ad ora non credo mi farebbe piacere) ok...ma confondere i discorsi da casalinghe annoiate con la politica non va proprio bene...degrada totalmente la già abbastanza degradata politica italiana...
l'Italia ha problemi immani...mi spiegate a me cosa mi interessa se il doc B. si tromba una gnocca? O se divorzia con la moglie? Ma saranno fatti suoi?
Ti pare che adesso Berlusca ha spostato li G8 (o come lo chiamano ora G449879878) per coprire le chiacchiere sul suo divorzio? Rasentiamo il complottismo fanatico delle brigate rosse...
Se si vuol fare due chiacchere da massaia sulle vicende private del Silvio ci sta...le risate fanno bene...ma scrivere un articolo politico indirizzato alla vita privata del Cavaliere mi sembra un attimo eccessivo oltre che poco professionale, petulante, obsoleto e del tutto non obbiettivo...
le fonti "private" o le voci di corridoio non devono essere argomento politico...non c'entrano niente...in privato Berlusconi può anche bruciarsi i peli nella zona perianale o inserirsi oggetti nel retto o anche mangiare delle piattole...sono fatti suoi...se verrà incriminato per spaccio di droga e prostituzione è un altro discorso...ma parlare delle voci di "vallette e droga in villa berlusconi" e del "sensazionale divorzio" è divertente e tutto...ma nessun uomo politico corretto, intelligente e con argomentazioni fondate si interesserebbe delle storielle di gossip...
Preoccupiamoci di Di Pietro che non sa ancora parlare italiano...questo è un dato oggettivo e indiscutibile...ma per ora non ho mai visto un articolo svedese su "Di Pietro e la lingua italiana...scandalo a corte"...
Silvio è totalizzante.
Egli stesso si pone e presenta come un assioma.
L'unica libertà che ci è data è di considerarlo come assioma del bene o del male.
Il laidume di alcuni suoi scopi e taluna legislazione da lui promossa fa sì che nessun'altra sua azione politica, per quanto azzeccata, possa redimere ai miei occhi la sua immagine.
Egli è un buco nero, la sua negatività attrae a sé e vanifica ogni possibile merito.
Ci sono mali che talvota si sopportano perché necessari.
Silvio invece è sofferenza gratuita.
Queste, come tante esternazioni di Temete, sono l'esempio più lampante di quello che affermo: è ideologia, con tanto di termini e costrutto pseudo-mistico
in fondo che saranno mai il new york times e guardian? due giornaletti da strapazzo per di più comunisti che scrivono un po' a caso le storielle divertenti che le persone si raccontano sugli autobus... dato che non sono seri e nessuno li legge non hanno nulla da perdere e perciò si inventano certe storielle... non come giornali seri del calibro del giornale o di novella 2000...
Sono stati smentiti nei fatti, e, se li leggessi regolarmente, non rimarresti ora sorpreso. Ti rimando all'articolo del Guardian postato da Liam: imbarazzante
Il vostro modo di rispondere avrebbe un qualche senso se il topic fosse "bilancio della politica berlusconiana"; invece, qui, se si volesse intervenire IT, i replies dovrebbero vertere solo sul G8, il suo antefatto e risultato
Sono stati smentiti nei fatti, e, se li leggessi regolarmente, non rimarresti ora sorpreso. Ti rimando all'articolo del Guardian postato da Liam: imbarazzante
leggo regolarmente il guardian... non il nyt...
in ogni caso non mi hai risposto relativamente all'esempio di gheddafi...
allora se il nostro governo elogia il colonnello, parla di grande amicizia e di un ottimo statista tu credi veramente che non siano semplicemente frasi che in questi casi si dicono indipendentemente dal soggetto in questione?
perché se veramente la "smentita" di obama è sentita come dici tu, allora anche quelle frasi sono sentite (e sicuramente condivise dal popolo italiano)...
non so, ma a me non pare che sia così in entrambi i casi..
Originariamente Scritto da Mizard
...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...
Originariamente Scritto da Barone Bizzio
Quindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?
Originariamente Scritto da TheSandman
Silvio compreso.
Originariamente Scritto da TheSandman
Diciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.
ma no, ti rintuzzo, insisto. è cosi semplice, che obiettività dovrei sfoggiare su cose accidentali che promanano da una sostanza corrotta? dovrei gioire per determinati provvedimenti di legalità apparente quando sostanzialmente essa è ostacolata? sarebbe una cosa ben stupida, avrei sicuramente di che esser felice invece dell' introduzione del reato di stalking se non ci fosse la volontà di impedire le intercettazioni . Sono talmente obiettivo che riconosco le proporzioni tra le cose, ovvero : limitare la libertà di stampa è una cosa grave , la mia critica sarà grande. Riconoscere ,per via interpretativa, una forte leadership indirettamente rinvigorita dalle parole del neopresidente Usa, intendendole fuori dai buoni rapporti e dalle maniere istituzionali che si rispettano di solito, e come invece qualcosa di eccezionale , cui fare riferimento come base solida per una constatazione di fatto sul riconoscimento internazionale di cui gode il governo, nonostante il Guardia e il NYT, ebbene questa è una cosa piccola, dunque la mia felicità e la mia manifestazione di essa relativamente al fatto sarà minuscola, impercettiubile, quasi nulla.
Altrimenti le ipotesi sono due: elogio e critico alla stessa maniera ,che si violi l' art 3 o che si inaspriscano le leggi sulla prostituzione, allora sono schizofrenico. Oppure sono in malafede, e mi piace ignorare il nucleo marcio del berlusconismo per seguire il luccichio di alcune uscite.
Inoltre voglio dire che sei tu ad operare una personalizzazione della "sua" politica, come se ogni cosa buona uscisse dal governo fosse per sua diretta emanazione. Io apprezzo Maroni nonostante tutto il resto: è grazie a lui che i casalesi oggi sono in ginocchio, ma deve calibrare meglio sull' immigrazione, molti provvedimenti rimangono sulla carta e ingolfano i tribunali.Maroni non è citato nell' ultima intervista a Borsellino e non è stato stralciato da un processo per corruzione giudiziaria, è una cosa importante questa, e coerentemente lo elogio per questo. Certo se gli scappa un "terun" , è offensivo, ma non è essenziale, non lo criticherò per questo.
devi immaginarti una bilancia, e qui utilizzo i macigni e la sabbia di prima.
Stiamo io e te di fronte a questa bilancia che rimane schiacciata a destra da questo cumulo di sassi, questi sono non il male ma le "cose peggiori", e stiamo cosi a fissare la bilancia per un paio d' ore, zitti. Ad un certo punto vengono messi 500 gr di sabbia su piattino sinistro,questa sabbia sono " le cose buone" con stupore la bilancia flette a sinistra di un micron,Leonida sta zitto, mentre Tongue commenta " eh bhe però, un buon lovoro , eh?"
un certo Hermann Hesse (molto di moda negli ultimi tempi come dice Ma_ ) diceva: "Se odi una persona odi qualcosa in lei che è parte di te. Ciò che non è parte di noi non ci disturba."
Affermazione che trovo oltremodo adatta al perpetuo rapporto tra alcuni italiani e berlusconi.
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