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Italiani: egli risorse a Natale

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    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio

    Ci mancava la lettera anonima
    Ora imboscata alla prima occasione e Silviuccio fottuto dai suoi stessi uomini
    ahahahaha l'italia salvata da Dini e Urbani ahahahaha
    "
    Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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      salvata non direi.. al max una boccata d' aria
      le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"

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        Originariamente Scritto da luigi_ego Visualizza Messaggio
        mma.. la strategia del terrore in una gestione aziendale non porta mai a niente di buono.. il discorso "se produci bene sennò perdi il posto" teoricamente funziona.. ma finchè si è al tavolino di un bar.. io credo che il vero problema sia molto più serio.. da 30 anni viviamo al di sopra delle nostre possibilità, per farlo è stato creato un sistema che lo permettesse che ora è (ovviamente) crollato..

        flessibilità un *****.. perchè dovrebbe essere giusto lavorare con contratti trimestrali, sottopagati, sapendo a priori che senza la raccomandazione di turno, allo scadere dei tre mesi si riceverà un calcio in culo..

        in generale un 50enne, fisicamente, non può produrre come un 20enne.. c'è poco da fare.. ma non è un buon motivo per mandarlo a casa.. d' altronde se per 30anni hanno lavorato e hanno "prodotto" non credo meritino di essere buttati fuori.. seguendo questo principio la gente oltre una certa età è da buttare.. il tutto diventa ancora più catastrofico se aumenta l' età alla quale si può andare in pensione.. mandare la gente in pensione 2 anni dopo, vuol dire permettere ai giovani di entrare nel mondo del lavoro con 2 anni di ritardo.. che poi è ormai chiaro che i "giovani" non avranno mai una pensione..

        credo che anche qualche privatizzazione in meno avrebbe evitato parecchi problemi..
        Si ma un 50enne può avere problemi se svolge un lavoro usurante..non certo se è un professore o un impiegato. Son scuse suvvia. Un 50enne non può andare a casa, se il lavoro che fa lo fa bene...perchè continuare a mantenere parassiti che sanno benissimo che non possono perdere quel posto di lavoro?

        La gestione aziendale di una società funziona benissimo anche nei fatti; basta modularla a seconda dei bisogni nazionali e non quelli del singolo. In Germania i salari dsono rimasti bloccati per 10 anni, in cambio di un profit-sharing. COncetti che in italia sarebbero inapplicabili, visto che i sindacalisti dovrebbero trovarsi un secondo lavoro.

        Si è vissuto sopra le proprie possibilità, semplicemente perchè per una produttività stagnante-negativa, i nostri salari non sono calati di conseguenza, ed è per quello che il costo del lavoro è esploso. Non si scappa...

        La storia della raccomandazione regge fino a mezzogiorno; non si può sempre pensare che quelli raccomandati siano altri, cosi come non si può lasciare la situazione cosi com'è perchè tanto "c'è la mafia", "c'è la casta", "ci son le raccomandazioni" o "rubano".

        In realtà non è una questione di "Se", ma di "Chi". O le riforme le facciamo come stato sovrano ancora liquido sui mercati internazionali, oppure le riforme le obbligherà il mercato. La differenza è che le riforme del mercato, son decisamente piu pesanti e piu inique (per noi) dato che al mercato gliene frega poco se l'impiegato di turno becca 1200 euro con 13esima e 14esima, quando un vietnamita o un malese ha una produttività maggiore guadagnando un decimo. (e la 13esima non sa nemmeno cosa sia..potrebbe essere un dolce tipico piemontese)
        E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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          flessibilità=precarietà=disoccupazione=fame

          sento sempre parlare di "riforme", ma sempre quando si tratta di scagliarsi contro lavoratori dipendenti, piccole imprese, impiegati statali, ceto medio (che diventa sempre più basso)..

          ma perchè invece nn mandiamo a casa tutti i 65enni inchiodati alle loro poltrone, sbloccando posti di lavoro

          perchè non cerchiamo di evitare le "internazionalizzazioni" (ch di fatto sono altro) rendendole sconvenienti?? cominciamo a tassare le transazioni finanziarie verso l' estero..

          si deve aumentare la produttività? perchè non nazionalizzare ciò che riguarda la produzione di energia e di materie prime?? entrambe le cose sono alla base di una buona produttività..

          e che il falso in bilancio sia falso in bilancio e non "contabilità creativa"
          perchè non tassare in maniera più umana?? se non sbaglio un impresa ben avviata può arrivare a pagare anche una quota di circa il 63% di tasse.. direi che è quasi un istigazione all' evasione.. rendiamo le tasse sopportabili.. ponendo ad esempio una quota massima del 40%.. si fa un mega condono, della serie "gli onesti sono stati fessi".. e da quel momento ogni evasore verrà punito con la galera..

          puntiamo sul riciclaggio

          valorizziamo e risistemiamo i poli industriali dismessi e in disuso

          diminuiamo la pressione fiscale sui salari e sulle aziende attraverso una diminuzione progressiva delle imposte dirette, aumentando invece, la pressione su quelle indirette come Iva, patrimoni, ecc... in questo modo i controlli sull' evasione sarebbero più semplici e le tasse sarebbero meglio distribuite e pagate dalla popolazione.. senza contare che di conseguenza gli evasori diminuirebbero..

          non dimentichiamo che quando si fa una privatizzazione, anche se sul momento entra qualche soldo, si perderanno i dividendi.. è un pò un modo di vivere alla giornata, e credo che uno stato non possa permettersi di andare avanti così..

          a sopportare il risanamento del debito pubblico dovrebbe chi lo ha creato e contemporaneamente ne ha tratto beneficio.. banchieri, grandi imprenditori.. insomma i veri ricchi di questo paese
          le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"

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            La lotta all'evasione in Italia è un miraggio, e senza quella le tasse sono destinate ad aumentare ancora ( a scapito di chi è costretto a pagarle).
            Il primo provvedimento economico di Tremonti (che ora si fa passare per un rigido controllore di conti), tanti anni fa, fu l'abolizione dell'obbligo sulla ricevuta fiscale dei tassisti.
            Originariamente Scritto da gorgone
            il capitalismo vive delle proprie crisi.

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              da qualche parte si dovrà pur cominciare.. non credo che sia tollerabile in eterno un vasione fiscale come quella italiana..

              ---------- Post added at 22:02:19 ---------- Previous post was at 21:59:49 ----------

              "la libertà sui licenziamenti è la base per la creazione di nuova occupazione"... non sono riuscito a vedere chi lo ha detto, ma è su la7.. ma stiamo scherzando??
              le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"

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                Originariamente Scritto da luigi_ego Visualizza Messaggio
                flessibilità=precarietà=disoccupazione=fame

                sento sempre parlare di "riforme", ma sempre quando si tratta di scagliarsi contro lavoratori dipendenti, piccole imprese, impiegati statali, ceto medio (che diventa sempre più basso)..

                ma perchè invece nn mandiamo a casa tutti i 65enni inchiodati alle loro poltrone, sbloccando posti di lavoro

                perchè non cerchiamo di evitare le "internazionalizzazioni" (ch di fatto sono altro) rendendole sconvenienti?? cominciamo a tassare le transazioni finanziarie verso l' estero..

                si deve aumentare la produttività? perchè non nazionalizzare ciò che riguarda la produzione di energia e di materie prime?? entrambe le cose sono alla base di una buona produttività..

                e che il falso in bilancio sia falso in bilancio e non "contabilità creativa"
                perchè non tassare in maniera più umana?? se non sbaglio un impresa ben avviata può arrivare a pagare anche una quota di circa il 63% di tasse.. direi che è quasi un istigazione all' evasione.. rendiamo le tasse sopportabili.. ponendo ad esempio una quota massima del 40%.. si fa un mega condono, della serie "gli onesti sono stati fessi".. e da quel momento ogni evasore verrà punito con la galera..

                puntiamo sul riciclaggio

                valorizziamo e risistemiamo i poli industriali dismessi e in disuso

                diminuiamo la pressione fiscale sui salari e sulle aziende attraverso una diminuzione progressiva delle imposte dirette, aumentando invece, la pressione su quelle indirette come Iva, patrimoni, ecc... in questo modo i controlli sull' evasione sarebbero più semplici e le tasse sarebbero meglio distribuite e pagate dalla popolazione.. senza contare che di conseguenza gli evasori diminuirebbero..

                non dimentichiamo che quando si fa una privatizzazione, anche se sul momento entra qualche soldo, si perderanno i dividendi.. è un pò un modo di vivere alla giornata, e credo che uno stato non possa permettersi di andare avanti così..

                a sopportare il risanamento del debito pubblico dovrebbe chi lo ha creato e contemporaneamente ne ha tratto beneficio.. banchieri, grandi imprenditori.. insomma i veri ricchi di questo paese

                -come ci sei arrivato dalla flessibilità alla fame? Il mercato americano è uno dei piu flessibili al mondo (e non sto dicendo che il nostro modello debba seguire totalmente quella strada) e la gente di certo non muore di fame. al contrario, i mercati rigidi son quelli con i piu alti livelli di povertà.

                -le riforme le devi per forza fare comprenendo (anche) il ceto medio, dato che costituisce il 95% del PIL. Va benissimo eliminare tutti i vari privilegi..ma non è abbastanza.

                -Mandare a casa 65enni? Ora come ora abbiamo un enorme problema demografico, e tu suggerisci di accrescerlo? La vedo difficilmente sostenibile. I posti li devi creare praticamente ex novo (con le benedette riforme strutturali), non semplicemente sostituire il vecchio con il nuovo

                -Non ho capito cosa intendi con internazionalizzazioni. Cmq, l'Italia è gia uno dei mercati meno internazionali, e questo, in un mercato globale è molto male.

                -Le imprese energetiche son state nazionalizzate per una vita. E son state regolarmente in perdita, anche perchè pronunci statale e ti viene in mente il parassitismo per eccellenza. Tra l'altro, parlare di una nazionalizzazione energetica o commodities in generale è assolutamente impensabile per un paese che non ha nulla di tutto ciò.

                -Che dividendi perderesti privatizzando un ente scusa? Ci sono migliaia di aziende private che, n-mente pagano regolarmente i dividendi. E non ho capito cosa entra e dove.

                -Si va benissimo combattere l'evasione. Ma è come dire combattere il male. Si va bene, si fa, si può fare..non basta però.

                -Investi nei patrimoni ok..non basta.

                -Si detassare sarebbe bellissimo...peccato non è cosi facile quando hai una produttività negativa, una crescita a livello zero e 1.9bn di debito pubblico.

                -Ah il debito non l'hanno creato (solo) banchieri o presunti ricconi. E' inutile giocare allo scaricabrile. I benefici che abbiamo in italia ( e ti parlo di ceto medio), in altre parti d'Europa (Olanda, Germania per es.) non esistono da almeno 20 anni, o in molti casi non sono mai esistiti. Abbiamo un welfare sociale a livelli di uno stato della ex cortina di ferro, ma ormai questo stato non si può piu mantenere se non facendone una fine molto simile.

                Ripeto, non è nemmeno di decidere se o meno fare le cose..ma quando. La possibilità di costruire un Italia competitiva c'è assolutamente..ma ognuno deve mettere da parte un po di interessi personali (ovviamente con una classe politica più credibile, sarebbe un esercizio decisamente piu digeribile).

                Questa cmq è la ragione per cui incrocio le dita in un governo tecnico: un gruppo di economisti-tecnici, e non politici..che finite le riforme se ne tornino alle loro cattedre o aziende e non abbiano interessi politici.
                E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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                  Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggio
                  Son da fame perchè la generazione precedente gode di contratti faraonici intoccabili.

                  Recentemente è uscito un interessantissimo (che posso anche postare) articolo sul problema del Sud-Europa, ed in particolare sul costo del lavoro che è esploso nei cosidetti PIIGS, mentre si è leggermente contratto (Francia) o decisamente contratto (Germania) in quei paesi con una produttività superiore e con un mercato del lavoro decisamente piu flessibile.

                  Facendola breve, noi (ed in generale il sud europa) vive nel paradosso in cui vi è un livello salariale decisamente piu basso rispetto al centro europa ed un costo del lavoro decisamente superiore (che suona, in effetti counterintuitive). Tutto questo per colpa appunto di un mercato del lavoro assolutamente troppo rigido, che crea appunto il disequilibrio in cui i giovani son costretti a contratti mortificanti (in realtà molte volte se lo meritano, anzi è pure troppo che abbiano un lavoro), e gente di 50 anni con un livello produttivo assolutamente infimo con un culo assolutamente parato da contratti reali.

                  In particolare, ovviamente, questa situazione si verifica nel pubblico (direi che l'istruzione è l'esempio eclatante) soprattutto.

                  Da un punto di vista puramente economico, i salari in italia dovrebbero calare di circa il 20-30% per rendersi competitivi; ma visto che questo è un qualcosa di nemmeno immaginabile in Italia, bisogna quantomeno aumentare la produttività (che ripeto, è a livelli centrafricani).

                  Ma è difficile aumentare la produttività da parte di individui parassitari che sanno che quel posto di lavoro non lo perderanno MAI MAI e poi MAI.
                  io sento sempre parlare di privilegi ecc ecc ecc
                  invece nelle mia vita lavorativa ho sempre visto che se l'azienda ti vuole licenziare un modo lo trova e in tempo zero

                  mi sa che tutte queste parole sui privilegi dei lavoratori a tempo indeterminato sono cazzate enormi


                  competitivi? e come facciamo a diventare competitivi se ci dobbiamo confrontare continuamente con lavoratori cinesi che prendono 100 dollari al mese e mangiano un pugno di riso al giorno?
                  forse ci dimentichiamo che nel dopoguerra eravamo così anche noi, che la gente moriva in fabbrica e che le lotte sindacali hanno portato a maggiore sicurezza sui posti di lavoro e a far si che una donna incinta non perda il posto di lavoro che le consente di dar da mangiare a suo figlio e a tanti altri diritti (diritti non privilegi) di base



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                    Centos non so se per un azienda e facile licenziare, ma per un commerciante lo e, te lo posso assicurare
                    Originariamente Scritto da modgallagher
                    gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
                    " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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                      Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggio
                      -come ci sei arrivato dalla flessibilità alla fame? Il mercato americano è uno dei piu flessibili al mondo (e non sto dicendo che il nostro modello debba seguire totalmente quella strada) e la gente di certo non muore di fame. al contrario, i mercati rigidi son quelli con i piu alti livelli di povertà.

                      bisogna fare una distinzione, qua si parla di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.. in entrata si tratta solo di precarietà.. il sistema più giusto sarebbe quello in cui dopo i primi mesi (giustamente) di precariato, se uno fa il suo lavoro, viene assunto regolarmente.. il sistema che viene definito diflessibilità invece, rende sconveniente una simile politica, preferendo un turn over di precari che costano meno alle aziende..

                      -le riforme le devi per forza fare comprenendo (anche) il ceto medio, dato che costituisce il 95% del PIL. Va benissimo eliminare tutti i vari privilegi..ma non è abbastanza.

                      non ho detto che non va colpito il ceto medio, ma che tutti andrebbero colpiti in maniera proporzionale.. se tu guadagni 10000€ al mese e io te ne prendo il 30%, sopravviverai lo stesso con 7000€, se io ne guadagno 1000 e me ne porti via 300, la cosa diventa insostenibile..

                      -Mandare a casa 65enni? Ora come ora abbiamo un enorme problema demografico, e tu suggerisci di accrescerlo? La vedo difficilmente sostenibile. I posti li devi creare praticamente ex novo (con le benedette riforme strutturali), non semplicemente sostituire il vecchio con il nuovo

                      che intendi con grande problema demografico?? l' età media della popolazione?? anche qua se un giovane non lavora, o è precario e non può fare progetti che superino i 6 mesi, difficilemente metterà su famiglia.. continueremo ad invecchiare..

                      -Non ho capito cosa intendi con internazionalizzazioni. Cmq, l'Italia è gia uno dei mercati meno internazionali, e questo, in un mercato globale è molto male.

                      intendo i decentramenti dei centri produttivi all' estero, esternalizzare può essere giusto e sensato, ma se portiamo fuori le fabbriche, assumiamo personale straniero per pagarlo meno anche negli enti pubblici, a noi italiani che cosa rimane??

                      -Le imprese energetiche son state nazionalizzate per una vita. E son state regolarmente in perdita, anche perchè pronunci statale e ti viene in mente il parassitismo per eccellenza. Tra l'altro, parlare di una nazionalizzazione energetica o commodities in generale è assolutamente impensabile per un paese che non ha nulla di tutto ciò.

                      si tratta solo di gestione.. quando conviene lo stato va gestito come un azienda, vedi sanità, universià ecc.. quando non conviene la statalità è parassitismo..

                      -Che dividendi perderesti privatizzando un ente scusa? Ci sono migliaia di aziende private che, n-mente pagano regolarmente i dividendi. E non ho capito cosa entra e dove.

                      se lo stato vende delle partecipazioni in una data azienda o in un dato ente, anche se nell' immediato otterà liquidità, nel lungo periodo (se l' azienda va bene) perderà quella quota degli utili che ha ceduto.. senza contare che spesso dopo le privatizzazioni, spesso, i conti migliorano semplicemente perchè si aumenta il costo del servizio per il cittadino..

                      -Si va benissimo combattere l'evasione. Ma è come dire combattere il male. Si va bene, si fa, si può fare..non basta però.

                      è un inizio.. i soldi in ballo sono tanti, teoricamente, basterebbero a risanare l' intero debito, ma questo è ovviamente utopistico e impensabile, ma è un chiaro indice di quanto potrebbe essere importante battersi su questo fronte

                      -Investi nei patrimoni ok..non basta.


                      -Si detassare sarebbe bellissimo...peccato non è cosi facile quando hai una produttività negativa, una crescita a livello zero e 1.9bn di debito pubblico.

                      non sarebbe un vero detassamento, quanto un dare con una mano e prendere con l' altra, che però ridurrebbe in parte l' evasione..

                      -Ah il debito non l'hanno creato (solo) banchieri o presunti ricconi. E' inutile giocare allo scaricabrile. I benefici che abbiamo in italia ( e ti parlo di ceto medio), in altre parti d'Europa (Olanda, Germania per es.) non esistono da almeno 20 anni, o in molti casi non sono mai esistiti. Abbiamo un welfare sociale a livelli di uno stato della ex cortina di ferro, ma ormai questo stato non si può piu mantenere se non facendone una fine molto simile.

                      il vero problema è l' eccessivo assistenzialismo.. ormai sta diventando una vera e propria cultura..

                      non serve lavorare tanto le case le da il comune, o si occupano abusivamente
                      se si va in galera anzi è meglio perchè uscendo c'è il c.d. reinserimento in società e quindi si trova lavoro subito..

                      i fessi sono gli onesti praticamente..

                      Ripeto, non è nemmeno di decidere se o meno fare le cose..ma quando. La possibilità di costruire un Italia competitiva c'è assolutamente..ma ognuno deve mettere da parte un po di interessi personali (ovviamente con una classe politica più credibile, sarebbe un esercizio decisamente piu digeribile).

                      una cosa sono gli interessi personali, una cosa è togliersi il pane di bocca..

                      Questa cmq è la ragione per cui incrocio le dita in un governo tecnico: un gruppo di economisti-tecnici, e non politici..che finite le riforme se ne tornino alle loro cattedre o aziende e non abbiano interessi politici.
                      .
                      le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"

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                        Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
                        io sento sempre parlare di privilegi ecc ecc ecc
                        invece nelle mia vita lavorativa ho sempre visto che se l'azienda ti vuole licenziare un modo lo trova e in tempo zero

                        mi sa che tutte queste parole sui privilegi dei lavoratori a tempo indeterminato sono cazzate enormi


                        competitivi? e come facciamo a diventare competitivi se ci dobbiamo confrontare continuamente con lavoratori cinesi che prendono 100 dollari al mese e mangiano un pugno di riso al giorno?
                        forse ci dimentichiamo che nel dopoguerra eravamo così anche noi, che la gente moriva in fabbrica e che le lotte sindacali hanno portato a maggiore sicurezza sui posti di lavoro e a far si che una donna incinta non perda il posto di lavoro che le consente di dar da mangiare a suo figlio e a tanti altri diritti (diritti non privilegi) di base
                        Il problema dei cinesi c'è l'hanno anche i tedeschi, eppure la loro produttività continua a salire.

                        La competitività la crei creando un prodotto che i cinesi non possono creare...e dire che questo in certi i segmenti gli italiani sono i primi al mondo : Bulgari, Prada, Armani, Ferrero etc. etc.

                        Certo, se hai un'industria di famiglia che produceva nel tessile, sei sicuramente in difficoltà, ma l'essere imprenditore non è un diritto divino nè tantomeno puoi produrre per secoli la stessa identica cosa. Pirelli produceva le gomme per i sidecars ed impermeabili...se avesse continuato su quella rotta dando la colpa al mercato, sarebbe out of business gia da almeno 10-15 anni. Invece ha creato un segmento premium basandosi unicamente su gli pneumatici, che gli sta garantendo un fatturato di circa 5.5 miliardi.

                        E questo è solo un es. come tanti per carità.

                        Tra l'altro, il problema non è nemmeno tanto nel privato, quanto nel pubblico; come fai a licenziare un'insegnante che è palesemente inadatta? Non puoi perchè "eh ma è di ruolo".

                        Certo, l'alternativa è un mercato sempre piu autarchico, in controtendenza con quanto fatto negli ultimi 50 anni. Ma riguardiamo insieme l'ultima volta che questo è successo: anni '10 e fine anni '30. Esatto, scoppio delle due guerre mondiali.

                        ---------- Post added at 13:53:45 ---------- Previous post was at 13:42:00 ----------

                        Originariamente Scritto da luigi_ego Visualizza Messaggio
                        .
                        -Scusa ma ormai in TUTTA europa i contratti tipo son di questo tipo: stage 6 mesi, contratto a tempo determinato per 2 anni e poi contratto a tempo indeterminato. Che male c'è in questo tipo di struttura? Non so se hai fatto colloqui recentemente, ma se uno si vuole mettere in gioco e non andare nella gola senza fondo di qualche call-center o qualche posto statale imbucato, i contratti son quasi tutti cosi.

                        -ovviamente i tagli son gia pensati in maniera proporzionale. Ma se tu chiedi ad ogni singolo individuo, ti risponderà SEMPRE che i tagli gravano per lo piu sulla sua categoria

                        -il problema demografico è che i salari non bastano per pagare le pensioni. Mandando a casa ancora prima, chiaramente questo problema si accentua visto che l'aspettativa di vita continua ad aumentare (al contrario della produttività).

                        -Il problema della delocalizzazione è un problema che affligge tutte le economie avanzate (Germania e Stati uniti in primis). Eppure questi paesi continuano a produrre.

                        -Si ma la gestione statale, negli ultimi anni (fai 30 almeno) è stata assolutamente fallimentare.

                        -Si ma lo Stato in genere vende assets che rendono poco o nulla, ed anzi spesso producono perdite piu che utili. A memoria, ricordo pochissimi enti pubblici che producevano un utile e son stati venduti.

                        -Si ma non puoi auspicare un taglio all'assistenzialismo e un maggior peso dello Stato nei ruoli chiave dell'economia. Assistenzialismo e parastatale vanno SEMPRE a braccetto.

                        -Il pane di bocca, in Italia, al momento nessuno l'ha levato. Se poi un italiano medio, preferisce fare una notte di fila per prendersi un iphone 4s il giorno stesso dell'uscita e poi lamentarsi di non riuscire a far quadrarei conti, deve lamentarsi solo con se stesso.
                        E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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                          Il mio parere è che il sistema di licenziamento semplificato è un metodo che può funzionare, ma dipende dal paese. Non puoi copiare da paesi come la germania o l'america, un sistema, senza avere la situazione economico e lavorativa di questi paesi. è come fare una verifica a scuola e copiare 2 righe e sbagliando tutto il resto, pretendendo di prendere 10. Tra italia e germania ( senza andare in america dove il divario è ancora più alto ) c'è una differenza di competenze, lavoro e modernità che è disarmante. Come fai in italia a trovare lavoro, essere licenziato, e ritrovare lavoro, quando il lavoro non c'è. E non sto parlando di fare il pizzaiolo o il fornaio, sto parlando di lavori tecnologicamente avanzati, lavori che sono il futuro di uno stato. Se io studio o sono preparato in un determinato settore ho due scelte. O faccio il panettiere in italia, andando contro alla manodopera a basso costo degli immigrati, o vado via in paesi che mi danno la possibilità di applicare le mie competenze. Non puoi neanche rimanere qui e sperare di essere finanziato su un idea, non esiste al mondo. Prendono quà e là dagli altri e copia incollano, questo non funziona.
                          Originariamente Scritto da modgallagher
                          gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
                          " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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                            Originariamente Scritto da Gary Visualizza Messaggio
                            Centos non so se per un azienda e facile licenziare, ma per un commerciante lo e, te lo posso assicurare
                            è facilissimo, basta metterlo in condizioni di andarsene
                            lo maltratti, gli dici di fare una cosa e quando l'ha fatta gli dici che non avevi detto di farla e che non ti ascolta, lo trasferisci in un'altra sede ecc ecc ecc

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                            Originariamente Scritto da Gary Visualizza Messaggio
                            Il mio parere è che il sistema di licenziamento semplificato è un metodo che può funzionare, ma dipende dal paese. Non puoi copiare da paesi come la germania o l'america, un sistema, senza avere la situazione economico e lavorativa di questi paesi. è come fare una verifica a scuola e copiare 2 righe e sbagliando tutto il resto, pretendendo di prendere 10. Tra italia e germania ( senza andare in america dove il divario è ancora più alto ) c'è una differenza di competenze, lavoro e modernità che è disarmante. Come fai in italia a trovare lavoro, essere licenziato, e ritrovare lavoro, quando il lavoro non c'è. E non sto parlando di fare il pizzaiolo o il fornaio, sto parlando di lavori tecnologicamente avanzati, lavori che sono il futuro di uno stato. Se io studio o sono preparato in un determinato settore ho due scelte. O faccio il panettiere in italia, andando contro alla manodopera a basso costo degli immigrati, o vado via in paesi che mi danno la possibilità di applicare le mie competenze. Non puoi neanche rimanere qui e sperare di essere finanziato su un idea, non esiste al mondo. Prendono quà e là dagli altri e copia incollano, questo non funziona.
                            ecco è questo il punto
                            la flessibilità deve essere una cosa che permette al datore di lavoro di non usuffruire più del dipendente quando non ne ha più bisogno ma allo stesso tempo deve dare al dipendente che ha accumulato una professionalità la possibilità di vendersi bene sul mercato

                            la flessibilità in italia funziona: we Gino, sei bravo, sai fare il tuo mestiere ma ti offro 1000 eur al mese perchè tanto so che nessuno ti prende


                            vorrei ricordare che i lavoratori dipendenti in italia sono gli unici che pagano il 100% delle tasse, se togli il lavoro al dipendente quello non paga tasse e lo stato se ne va a quel paese
                            se aspettiamo che siano i liberi professionisti a mandare avanti il carrozzone campa cavallo



                            a me tutti sti giovani economisti che avranno sulla groppa due anni di lavoro mi fanno solo ridere (anzi piangere) con queste grandi teorie copiate da qualche libro

                            ---------- Post added at 17:19:54 ---------- Previous post was at 17:15:44 ----------

                            green mi dici cosa produce la germania? no perchè io ho a che fare tutti i giorni con siemens, gea ecc e non ho mai visto un prodotto tedesco che sia realmente fatto in germania
                            assemblato in germania si, ma prodotto no



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                              Sto parlando, ovviamente di produttività totale fattoriale.

                              Cmq per chi avesse voglia, è tutto spiegato qua:



                              In particolare notarei l secondo grafico.
                              E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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                                Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggio


                                -Scusa ma ormai in TUTTA europa i contratti tipo son di questo tipo: stage 6 mesi, contratto a tempo determinato per 2 anni e poi contratto a tempo indeterminato. Che male c'è in questo tipo di struttura? Non so se hai fatto colloqui recentemente, ma se uno si vuole mettere in gioco e non andare nella gola senza fondo di qualche call-center o qualche posto statale imbucato, i contratti son quasi tutti cosi.

                                ma a me questo sta benissimo, anzi lo vedo sensato, utile e produttivo, ma non è la realtà.. non mi sta bene che vengano fatti contratti trimestrali o semestrali per anni.. conosco persone che vanno avanti a contratti tri\semestrali da ormai 2-3 anni.. aumentare la "flessibilità" a cosa porterebbe?
                                non dimentichiamo poi che il lavoratore dipendente, per "natura" è l' unico che paga interamente le tasse e che anche volendo non può evadere..

                                non mi sta bene che questi contratti spesso invece di essere rinnovati, vengono stipulati con matrici diverse per non arrivare mai a 2 anni complessivi dopo i quali il datore di lavoro inizia a pagare i contributi..

                                -ovviamente i tagli son gia pensati in maniera proporzionale. Ma se tu chiedi ad ogni singolo individuo, ti risponderà SEMPRE che i tagli gravano per lo piu sulla sua categoria

                                questo non lo puoi dire.. l' esempio che ti ho fatto è esplicativo.. è chiaro che chi sta peggio, sicuramente non riuscirà più ad arrivare alla fine del mese.. è un problema oggettivo..

                                -il problema demografico è che i salari non bastano per pagare le pensioni. Mandando a casa ancora prima, chiaramente questo problema si accentua visto che l'aspettativa di vita continua ad aumentare (al contrario della produttività).

                                ma scusa se i vecchi continuano a lavorare, i giovani entrano più tardi nel mondo del lavoro, aumentano gli anni di contributi, aumenta l' età pensionabile.. quindi in pensione non ci andranno mai.. lavoreranno (si spera che lavorino) fino ai 70 anni, con decenni di precariato alle spalle..

                                -Il problema della delocalizzazione è un problema che affligge tutte le economie avanzate (Germania e Stati uniti in primis). Eppure questi paesi continuano a produrre.

                                si la differenza è che di solito la dlocalizzazione è un allargamento.. non vengono licenziati o cassa integrati i dipendenti, e oltre tutto, si parla di licenziamenti facili, prendendo spunto dall' europa, che però a contorno di questi, ha tante altre leggi che tutelano il lavoratore, non ricordo se in germania o in olanda, per licenziare un lavoratore a tempo indeterminato, gli si devono prima trovare delle alternative lavorative..
                                -Si ma la gestione statale, negli ultimi anni (fai 30 almeno) è stata assolutamente fallimentare.

                                basterebbe far gestire le cose a individui capaci, non capirò mai perchè non viene seguito un criterio di "competenza" nell' assegnazione dei ministeri.. o almeno nella maggiorparte dei casi

                                -Si ma lo Stato in genere vende assets che rendono poco o nulla, ed anzi spesso producono perdite piu che utili. A memoria, ricordo pochissimi enti pubblici che producevano un utile e son stati venduti.

                                -Si ma non puoi auspicare un taglio all'assistenzialismo e un maggior peso dello Stato nei ruoli chiave dell'economia. Assistenzialismo e parastatale vanno SEMPRE a braccetto.

                                questo è un problema irrisolvibile in maniera civile

                                -Il pane di bocca, in Italia, al momento nessuno l'ha levato. Se poi un italiano medio, preferisce fare una notte di fila per prendersi un iphone 4s il giorno stesso dell'uscita e poi lamentarsi di non riuscire a far quadrarei conti, deve lamentarsi solo con se stesso.

                                l' accanimento mediatico degli ultimi 20anni, ci ha ormai portato a credere normale indebitarsi anche per le cose più futili.. finanziamenti per un cellulare da 700€, per una televisione 50", per vedere le partite la domenica.. questo è un grosso problema e mi trovi pienamente d' accordo.. parli con uno che non ha l' iphone, non ha la tv lcd e non ha sky..
                                i debiti li farei solo per mangiare, e per le cose strettamente necessarie
                                -
                                le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"

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