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Italiani: egli risorse a Natale

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    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
    "Bisogna che gli italiani tirino la cinghia"

    questi vivono in un mondo che non esiste e noi pensiamo che possano capire i problemi della gente comune,che crepino tutti

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      “SOLDI RUBATI” – QUANTO DENARO SPARISCE OGNI ANNO IN ITALIA PER CORRUZIONE, EVASIONE FISCALE, LAVORO NERO, RICICLAGGIO E REATI AMBIENTALI? UNA MONTAGNA DI SOLDI: 400 MLD €! (CE NE SAREBBE PER SANARE IL DEBITO PUBBLICO IN 10 ANNI) - LE MAFIE FATTURANO 135 MLD – IL LAVORO NERO SOTTRAE AL FISCO 52 MLD E I CRAC FINANZIARI (TIPO PARMALAT) HANNO MANDATO IN FUMO RICCHEZZA PER 54 MLD € - L’ULTIMO LIBRO DI NUNZIA PENELOPE SCOPERCHIA IL VASO (DA NOTTE) DEGLI SPRECHI DI UN PAESE IN MUTANDE…


      Da "il Foglio"
      Quattrocento miliardi di euro: il buco nero dei soldi che ogni anno spariscono in Italia per corruzione, evasione fiscale, lavoro nero, reati ambientali, riciclaggio, crac finanziari. Ovvero: almeno 15 volte i 25 miliardi di costo della "casta" politica che tende a concentrare su di sé l'indignazione diffusa. 180 miliardi: il valore annuale di evasione fiscale e corruzione nel nostro paese; di che sanare in dieci anni i 1.800 miliardi del debito pubblico. 450 miliardi: le somme accertate ma non riscosse dal fisco negli ultimi dieci anni.
      Tre milioni: le persone che in Italia lavorano in nero. L'equivalente della popolazione di Roma e dintorni, in grado di sottrarre risorse per 52,5 miliardi. 54,8 miliardi: i risparmi bruciati dai crac finanziari come quelli di Parmalat e dei derivati. 62 miliardi: i titoli ad altissimo rischio per i quali comuni e enti locali italiani sono indebitati, alla media di 1.300 euro per abitante. 20 miliardi: il costo del dissesto idrogeologico derivante dall'abusivismo edilizio. 25 miliardi: è sia quel che ci vorrebbe per rimettere in sesto il territorio nazionale devastato, sia il fatturato annuo delle ecomafie. 135 miliardi: il "fatturato" annuo complessivo di mafia, camorra e 'ndrangheta.
      I due quinti in più rispetto agli 83,2 miliardi dell'Eni, prima società italiana quotata in Borsa; il triplo rispetto ai 50,1 miliardi della Fiat, terza società italiana quotata. 20 per cento: l'aliquota di pil sottratta dalle mafie nei territori in cui sono presenti. 150 miliardi: il denaro sporco che ogni anno è nascosto nei paradisi fiscali, frutto di affari mafiosi e evasione fiscale. 40 per cento: la quota di fondi destinati dall'Unione europea all'Italia che svanisce in truffe. 5 per cento: la percentuale di incentivi statali alle imprese utilizzati in modo illecito. 2 milioni: gli italiani vittime di estorsioni e usura, per un danno da 24 miliardi annui. 31.000 euro: il debito pubblico pro capite di ogni italiano, neonati compresi.
      E poi c'è il 36 per cento: la quantità di denaro circolante in Italia costituito da biglietti da 500 euro. Li avete visti, voi, in giro? Infatti ci sono 1.177 banconote da 500 ogni 1.000 abitanti al confine con la Svizzera, e 897 a quello con San Marino. A maggior ragione in una congiuntura grave come quella attuale, c'è solo un modo per rendersi conto di quanto pesa sulla nostra economia l'illegallità - che certo non si può dire figlia del "mercatismo" o della mancanza di regole, anzi: mettere assieme questi e altri numeri, capirne le ragioni. Ed è quello che in questo suo ultimo libro fa la giornalista e saggista Nunzia Penelope.










      e andiamo a tagliare le pensioni e gli stipendi !!!
      "
      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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        Mmmmm....come mai nella lista delle società che evadono il Foglio non inserisce Merdaset? O quelle fiduciarie alle Cayman erano innocenti evasioni?
        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
        ma_75@bodyweb.com

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          WIKI-MAZZETTE – I CABLO DI WIKILEAKS SPIEGANO PERCHÉ, FINO A DUE ANNI FA, LE PERDITE TRA I SOLDATI ITALIANI IN AFGHANISTAN ERANO PIÙ BASSE – IL BANANA SGANCIAVA TANGENTI AI TALEBANI (FONDO DI 23 MILIONI DI EURO GESTITO DAL SISMI DI POLLARI) PERCHÉ EVITASSERO ATTACCHI CONTRO I NOSTRI – NEL GIUGNO 2008 BUSH CHIAMÒ BERLUSCONI PER DIRGLI DI FARLA FINITA – L’EX AMBASCIATORE SPOGLI: “L’IMPORTANZA DEL CONTRIBUTO DI ROMA È MESSA A REPENTAGLIO DALLA REPUTAZIONE NEGATIVA DEGLI ITALIANI CHE EVITANO I COMBATTIMENTI, PAGANO RISCATTI E DENARO PER OTTENERE PROTEZIONE”…


          Lancio Stampa da "L'espresso" In edicola domani
          I soldati italiani in Afghanistan combattono, uccidono e muoiono. I bollettini di guerra sui nostri militari colpiti ormai sono quasi quotidiani: in due settimane ci sono stati due caduti e dieci feriti. Un tributo di sangue elevato, pari a quello degli altri eserciti occidentali impegnati contro i talebani in questa estate di fuoco.
          Ma fino a due anni fa le nostre perdite erano molto più basse, tanto da venire citate come prova di una voce che circolava in tutti i comandi della Nato: il governo di Roma paga i guerriglieri per evitare attacchi. Un'accusa sempre smentita dai ministri che adesso prende consistenza nei cablo segreti della diplomazia americana, ottenuti da WikiLeaks e pubblicati in esclusiva da "l'Espresso". Con una rivelazione fondamentale: nel giugno 2008 George W. Bush ha domandato personalmente a Silvio Berlusconi di farla finita con le tangenti ai miliziani fondamentalisti.
          Dal 2008 in poi ci sono almeno quattro dossier della diplomazia statunitense che sollecitano interventi al massimo livello sul governo Berlusconi per stroncare il giro di mazzette. Fino all'estate 2009, quando con la prima grande offensiva della Folgore anche i nostri militari sono passati all'assalto dimostrando con le armi la nuova volontà bellica del centrodestra. Ma da allora anche il numero di bare avvolte nel tricolore è cominciato a crescere, sempre di più fino a quadruplicare: nei primi quattro anni erano state sei, negli ultimi due sono state 24 a cui vanno aggiunti oltre cento feriti.

          Il primo dei file scoperti da WikiLeaks è dell'aprile 2008, alla vigilia delle elezioni che portarono alla vittoria del centrodestra, quando l'ambasciatore Ronald Spogli definisce la strategia verso il prossimo governo. A partire dalla priorità di ottenere un potenziamento del dispositivo in Afghanistan.
          «Sia Berlusconi che Veltroni saranno riluttanti ad esporre i soldati italiani a rischi più grandi. Faremo pressioni perché le truppe assumano un atteggiamento più attivo contro gli insorti. Daremo anche un forte segnale opponendoci all'abitudine del passato di pagare denaro per ottenere protezione e negoziare riscatti per la liberazione di persone rapite». Il 6 giugno Spogli incontra il neopresidente del Consiglio e Gianni Letta per definire l'agenda dei colloqui con il presidente Bush.
          «L'ambasciatore ha detto a Berlusconi che continuiamo a ricevere fastidiosi resoconti sugli italiani che pagano i signori della guerra locali e altri combattenti. Berlusconi si è detto d'accordo che ciò vada fermato».
          Stando ai documenti ufficiali, nel successivo vertice con Bush «in merito alle accuse di pagamenti italiani ai leader degli insorti per evitare attacchi, Berlusconi ha promesso che andrà fino in fondo». Ma quattro mesi dopo la situazione non è cambiata. Anzi, nel suo resoconto indirizzato all'attenzione della Casa Bianca, Spogli è ancora più duro sottolineando però il peso dell'affaire tangenti.
          «Disgraziatamente, l'importanza del contributo è messa a repentaglio dalla crescente reputazione negativa degli italiani che evitano i combattimenti, pagano riscatti e denaro per ottenere protezione. Questa reputazione è basata in parte su voci, in parte su informazioni dell'intelligence che non siamo stati capaci di verificare completamente.
          Vero o no, resta il fatto che gli italiani hanno perso 12 soldati in Afghanistan (questa cifra include le vittime di incidenti, ndr.), meno di gran parte degli alleati con responsabilità simili. La maggioranza degli scontri nella zona affidata all'Italia sono stati condotti dalle forze americane o dell'esercito di Kabul. Le indicazione che abbiamo ricevuto dal quartiere generale della Nato suggeriscono che questo comportamento potrebbe provocare tensioni tra gli alleati».
          Spogli prosegue la sua analisi con severità: «Ho già fatto presente la questione a Berlusconi. Lui mi ha assicurato di non saperne nulla e che l'avrebbe fermata se ne avesse trovato le prove». Gli americani però sembrano convinti che le informazioni sui pagamenti siano vere. E quindi Spogli raccomanda a Bush di «rendere chiaro a Berlusconi come la traballante reputazione dell'Italia, anche se fosse immeritata, stia mettendo a rischio la sua credibilità nella coalizione. Cosa ancora più grave, se ci fosse un fondamento a queste accuse, il comportamento italiano starebbe mettendo in pericolo le truppe degli alleati».
          Fonti dell'intelligence hanno confermato a "l'Espresso" che ci sono stati pagamenti a capi locali, spesso alleati dei talebani, nell'area della capitale. È la prima zona dove i nostri soldati si sono schierati a partire dal 2004, fino a ottenere per alcuni semestri la responsabilità della sicurezza di tutta Kabul. I fondi per queste "operazioni coperte" sono stati gestiti dal Sismi, allora diretto da Nicolò Pollari, durante il vecchio esecutivo di Silvio Berlusconi.
          Come "l'Espresso" ha scritto nel 2005, solo nei primi due anni della missione afghana il servizio segreto militare ha ottenuto oltre 23 milioni di euro extra per «attività di informazioni e sicurezza della Presidenza del consiglio dei ministri». Ma le elargizioni sarebbero proseguite anche durante il governo Prodi. E in città non ci sono mai stati attacchi contro gli italiani.
          L'unico episodio grave è l'imboscata del settembre 2009, una trappola così potente da dilaniare due veicoli blindati Lince: è scattata dopo la fine di ogni regalia, poche settimane prima che il nostro contingente traslocasse nella regione di Herat. Le conclusioni dell'inchiesta su quel massacro non sono mai state rese note. Di sicuro, nel mirino c'era proprio la Folgore: una rappresaglia per le azioni dei parà o la moratoria delle mazzette ha pesato sulla ferocia dell'assalto?




          "
          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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            intramontabile stile italiano.
            Originariamente Scritto da gorgone
            è plotino la chiave universale per le vagine
            Originariamente Scritto da gorgone
            secondo me sono pazzi.

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              i nostri eroici militari
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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                Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
                WIKI-MAZZETTE – I CABLO DI WIKILEAKS SPIEGANO PERCHÉ, FINO A DUE ANNI FA, LE PERDITE TRA I SOLDATI ITALIANI IN AFGHANISTAN ERANO PIÙ BASSE – IL BANANA SGANCIAVA TANGENTI AI TALEBANI (FONDO DI 23 MILIONI DI EURO GESTITO DAL SISMI DI POLLARI) PERCHÉ EVITASSERO ATTACCHI CONTRO I NOSTRI – NEL GIUGNO 2008 BUSH CHIAMÒ BERLUSCONI PER DIRGLI DI FARLA FINITA – L’EX AMBASCIATORE SPOGLI: “L’IMPORTANZA DEL CONTRIBUTO DI ROMA È MESSA A REPENTAGLIO DALLA REPUTAZIONE NEGATIVA DEGLI ITALIANI CHE EVITANO I COMBATTIMENTI, PAGANO RISCATTI E DENARO PER OTTENERE PROTEZIONE”…


                Lancio Stampa da "L'espresso" In edicola domani
                I soldati italiani in Afghanistan combattono, uccidono e muoiono. I bollettini di guerra sui nostri militari colpiti ormai sono quasi quotidiani: in due settimane ci sono stati due caduti e dieci feriti. Un tributo di sangue elevato, pari a quello degli altri eserciti occidentali impegnati contro i talebani in questa estate di fuoco.
                Ma fino a due anni fa le nostre perdite erano molto più basse, tanto da venire citate come prova di una voce che circolava in tutti i comandi della Nato: il governo di Roma paga i guerriglieri per evitare attacchi. Un'accusa sempre smentita dai ministri che adesso prende consistenza nei cablo segreti della diplomazia americana, ottenuti da WikiLeaks e pubblicati in esclusiva da "l'Espresso". Con una rivelazione fondamentale: nel giugno 2008 George W. Bush ha domandato personalmente a Silvio Berlusconi di farla finita con le tangenti ai miliziani fondamentalisti.
                Dal 2008 in poi ci sono almeno quattro dossier della diplomazia statunitense che sollecitano interventi al massimo livello sul governo Berlusconi per stroncare il giro di mazzette. Fino all'estate 2009, quando con la prima grande offensiva della Folgore anche i nostri militari sono passati all'assalto dimostrando con le armi la nuova volontà bellica del centrodestra. Ma da allora anche il numero di bare avvolte nel tricolore è cominciato a crescere, sempre di più fino a quadruplicare: nei primi quattro anni erano state sei, negli ultimi due sono state 24 a cui vanno aggiunti oltre cento feriti.

                Il primo dei file scoperti da WikiLeaks è dell'aprile 2008, alla vigilia delle elezioni che portarono alla vittoria del centrodestra, quando l'ambasciatore Ronald Spogli definisce la strategia verso il prossimo governo. A partire dalla priorità di ottenere un potenziamento del dispositivo in Afghanistan.
                «Sia Berlusconi che Veltroni saranno riluttanti ad esporre i soldati italiani a rischi più grandi. Faremo pressioni perché le truppe assumano un atteggiamento più attivo contro gli insorti. Daremo anche un forte segnale opponendoci all'abitudine del passato di pagare denaro per ottenere protezione e negoziare riscatti per la liberazione di persone rapite». Il 6 giugno Spogli incontra il neopresidente del Consiglio e Gianni Letta per definire l'agenda dei colloqui con il presidente Bush.
                «L'ambasciatore ha detto a Berlusconi che continuiamo a ricevere fastidiosi resoconti sugli italiani che pagano i signori della guerra locali e altri combattenti. Berlusconi si è detto d'accordo che ciò vada fermato».
                Stando ai documenti ufficiali, nel successivo vertice con Bush «in merito alle accuse di pagamenti italiani ai leader degli insorti per evitare attacchi, Berlusconi ha promesso che andrà fino in fondo». Ma quattro mesi dopo la situazione non è cambiata. Anzi, nel suo resoconto indirizzato all'attenzione della Casa Bianca, Spogli è ancora più duro sottolineando però il peso dell'affaire tangenti.
                «Disgraziatamente, l'importanza del contributo è messa a repentaglio dalla crescente reputazione negativa degli italiani che evitano i combattimenti, pagano riscatti e denaro per ottenere protezione. Questa reputazione è basata in parte su voci, in parte su informazioni dell'intelligence che non siamo stati capaci di verificare completamente.
                Vero o no, resta il fatto che gli italiani hanno perso 12 soldati in Afghanistan (questa cifra include le vittime di incidenti, ndr.), meno di gran parte degli alleati con responsabilità simili. La maggioranza degli scontri nella zona affidata all'Italia sono stati condotti dalle forze americane o dell'esercito di Kabul. Le indicazione che abbiamo ricevuto dal quartiere generale della Nato suggeriscono che questo comportamento potrebbe provocare tensioni tra gli alleati».
                Spogli prosegue la sua analisi con severità: «Ho già fatto presente la questione a Berlusconi. Lui mi ha assicurato di non saperne nulla e che l'avrebbe fermata se ne avesse trovato le prove». Gli americani però sembrano convinti che le informazioni sui pagamenti siano vere. E quindi Spogli raccomanda a Bush di «rendere chiaro a Berlusconi come la traballante reputazione dell'Italia, anche se fosse immeritata, stia mettendo a rischio la sua credibilità nella coalizione. Cosa ancora più grave, se ci fosse un fondamento a queste accuse, il comportamento italiano starebbe mettendo in pericolo le truppe degli alleati».
                Fonti dell'intelligence hanno confermato a "l'Espresso" che ci sono stati pagamenti a capi locali, spesso alleati dei talebani, nell'area della capitale. È la prima zona dove i nostri soldati si sono schierati a partire dal 2004, fino a ottenere per alcuni semestri la responsabilità della sicurezza di tutta Kabul. I fondi per queste "operazioni coperte" sono stati gestiti dal Sismi, allora diretto da Nicolò Pollari, durante il vecchio esecutivo di Silvio Berlusconi.
                Come "l'Espresso" ha scritto nel 2005, solo nei primi due anni della missione afghana il servizio segreto militare ha ottenuto oltre 23 milioni di euro extra per «attività di informazioni e sicurezza della Presidenza del consiglio dei ministri». Ma le elargizioni sarebbero proseguite anche durante il governo Prodi. E in città non ci sono mai stati attacchi contro gli italiani.
                L'unico episodio grave è l'imboscata del settembre 2009, una trappola così potente da dilaniare due veicoli blindati Lince: è scattata dopo la fine di ogni regalia, poche settimane prima che il nostro contingente traslocasse nella regione di Herat. Le conclusioni dell'inchiesta su quel massacro non sono mai state rese note. Di sicuro, nel mirino c'era proprio la Folgore: una rappresaglia per le azioni dei parà o la moratoria delle mazzette ha pesato sulla ferocia dell'assalto?




                si certo ,lo fanno solo gli italiani..beata ingenuità

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                  Italiani brava gente...
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggio
                    si certo ,lo fanno solo gli italiani..beata ingenuità

                    A me non sembra un reply molto maturo. Quando si avranno informazioni su altri, vedrai che non ci si risparmiera' nei giudizi.
                    Il "cosi' fan tutti" ha francamente tritato le palle. E continuate ad ignorarne il danno.

                    Bye
                    Originariamente Scritto da TheSandman
                    Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

                    .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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                      Originariamente Scritto da Max_79 Visualizza Messaggio

                      A me non sembra un reply molto maturo. Quando si avranno informazioni su altri, vedrai che non ci si risparmiera' nei giudizi.
                      Il "cosi' fan tutti" ha francamente tritato le palle.

                      Bye
                      in verità gli altri fanno peggio, siamo costretti a partecipare a queste guerre per colpa degli idoli di odisseo e del direttore del pacco quotidiano, che vogliono il petrolio e il controllo totale sul mondo occupando(dopo l'europa ) anche medo oriente e africa.Se ti ribelli potresti avere qualche attentato in casa o qualche attacco finanziario,quindi meglio fare gli schiavi(since 1946)

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                        Tutto si potrà dire sugli USA ma non che facciano intelligenza con il nemico come l'Italia. Gli americani i loro ostaggi vanno a prenderseli armi in pugno, vedi Mogadiscio o Teheran, spesso sclasciano le penne e comunque hanno una visione manichea banco/nero, giusto/sbagliato. Essere di nascosto amici di chi pubblicamente dichiariamo nemico, invece, è una esclusiva italiota.
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                          Originariamente Scritto da Max_79 Visualizza Messaggio

                          A me non sembra un reply molto maturo. Quando si avranno informazioni su altri, vedrai che non ci si risparmiera' nei giudizi.
                          Il "cosi' fan tutti" ha francamente tritato le palle. E continuate ad ignorarne il danno.

                          Bye
                          .



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                            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                            Tutto si potrà dire sugli USA ma non che facciano intelligenza con il nemico come l'Italia. Gli americani i loro ostaggi vanno a prenderseli armi in pugno, vedi Mogadiscio o Teheran, spesso sclasciano le penne e comunque hanno una visione manichea banco/nero, giusto/sbagliato. Essere di nascosto amici di chi pubblicamente dichiariamo nemico, invece, è una esclusiva italiota.
                            Bè a dir la verità in Afghanistan gli Stati Uniti sin dall'inizio si sono appoggiati ai warlords del nord, quindi insomma..
                            Che poi quando ci sono ostaggi agiscono armi in pugno, è vero. Ma intelligenza con il nemico la fanno eccome, e d'altra parte a mio parere non è neanche così scandaloso tatticamente.
                            Ovvio che fare intelligence col nemico non vuol dire elargire denaro per essere protetti, una cosa dal gusto "vagamente" mafioso..
                            Presidente siamo con Te,
                            meno male che Silvio muore.

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                              IL CASO

                              Berlusconi e Tremonti divisi su tutto
                              al Quirinale va in scena il duello


                              Imposte sulla casa e aumento dell'Iva al centro del braccio di ferro nel governo. E il ministro dell'Economia chiama Bersani: aiutatemi voi



                              http://www.repubblica.it/politica/2011/08/12/news/duello_premier_tremonti-20342301/
                              "
                              Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                                Originariamente Scritto da Icarus Visualizza Messaggio
                                Bè a dir la verità in Afghanistan gli Stati Uniti sin dall'inizio si sono appoggiati ai warlords del nord, quindi insomma..
                                Che poi quando ci sono ostaggi agiscono armi in pugno, è vero. Ma intelligenza con il nemico la fanno eccome, e d'altra parte a mio parere non è neanche così scandaloso tatticamente.
                                Ovvio che fare intelligence col nemico non vuol dire elargire denaro per essere protetti, una cosa dal gusto "vagamente" mafioso..
                                Certo si sono alleati con l'Alleanza del Nord in funzione antitalebana, però non è che nel frattempo passassero soldi al Mullah Omar; questo intendevo dire: fanno una scelta di campo (per quanto moralmente possa essere criticabile) e scelgono un nemico fino alla morte. Siamo noi ad essere porosi, proprio per quella mentalità che giustamente definisci mafiosa e quindi italica.
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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                                Working...
                                X
                                😀
                                🥰
                                🤢
                                😎
                                😡
                                👍
                                👎