Originariamente Scritto da Sartorio
Visualizza Messaggio
Italiani: egli risorse a Natale
Collapse
X
-
Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggioovviamente,sono curioso di sapere di cosa hanno parlato...verrà fuori sicuramente
ByeOriginariamente Scritto da TheSandmanBrunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.
.Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
________
///////////////////////////////////////
///////////////////////////////////////
///////////////////////////////////////
/////////////////////
Commenta
-
-
comunque di pietro ha detto una cosa sacrosanta sul PD ieri... che ***** propongono? il nulla....
certo che lui dopo l'affare scilipoti dovrebbe solo che star zittoOriginariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
Commenta
-
-
Le telefonate con le accuse nel Pdl
Gelmini contro Letta e Cicchitto
«Quello che mi fa strano è che il presidente ha messo lì
la Santanchè... È una che non te la levi più di torno»
NAPOLI - Su Mariastella Gelmini, Stefania Prestigiacomo, Franco Frattini e Gianfranco Miccichè sembra avere un'influenza pesante. Ma in realtà sono numerosi i politici del Pdl, compresi i fuoriusciti di Fli, che mostra di poter controllare. Una rete di relazioni che gli consente di orientare le scelte del governo, anche in materia economica, trasformandolo in una sorta di premier «ombra». Confortato dal fido Alfonso Papa, l'ex magistrato eletto in Parlamento che «spia» per suo conto ogni situazione. Sono le intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dai pubblici ministeri Henry John Woodcock e Francesco Curcio a rivelarlo, facendo emergere anche le lotte interne alla maggioranza. Trame e alleanze «segrete» che Bisignani gestisce e talvolta agevola.
Politici «amici» nella lista
Nel capitolo dedicato alle relazioni istituzionali, i magistrati evidenziano «i rapporti diretti con Silvio Berlusconi, i rapporti quotidiani con Daniela Santanchè» e poi fanno l'elenco dei politici «dai quali è spesso cercato». Si va da Lorenzo Cesa dell'Udc al ministro Raffaele Fitto, da Mario Baccini dei cristiano popolari a Elisabetta Gardini, Nunzia de Girolamo. Poi Alberto Michelini, Clemente Mastella, Giuseppe Galati, fino a Salvatore Nastasi, capo di gabinetto del ministro Bondi quando era ai Beni culturali. Con la Santanchè appare critico, come dimostra una telefonata con Flavio Briatore del 18 agosto scorso. I due commentano la scelta di Silvio Berlusconi di darle un ruolo all'interno del governo.
Briatore: «...lei è una spietata».
Bisignani: «Pazzesco»
Briatore: «Ma io te l'ho sempre detto ricordi? Guarda io la conosco da trent'anni... lei anche se fa una roba per te la fa in funzione che te un giorno la fai il doppio per lei... lei è una brava, poi è intelligente...».
Bisignani: «Ha fatto questa intervista l'altro giorno contro Fini, dicendo che Fini è un uomo di mer... Ma non si fa così...».
Briatore: «Ma quello che mi fa strano è che il presidente l'ha messa lì».
Bisignani: «Di quella te la racconto tutta io la storia, quella te la racconto fino nei dettagli perché l'ha messa lì e quello che è stato fatto perché andasse lì».
Briatore: «Comunque non va bene, è una che non te la levi più di torno... io credo che lei gli telefonerà 27 volte al giorno, poi che lui la richiami una volta al mese è diverso, sono sicuro che lei chiama
Bisignani: E la roba con Sallusti, con Il Giornale, Il Giornale così violento contro tutti. Finisce malissimo 'sta storia».
Briatore: «Adesso lei sta con Sallusti, è ufficiale... Perché mi ha detto che Sallusti al Twiga con lei, l'altro giorno con i bambini tutti assieme».
Bisignani: «Che poi lì si incazza Feltri come una pantera di 'sta cosa».
Gelmini: «Letta sta sbagliando»
È l'8 ottobre scorso. Bisignani chiama il ministro dell'Istruzione e parlano della lite con «Fortunato» che dovrebbe essere il capo di gabinetto di Giulio Tremonti.
Bisignani: «Ti volevo solo dare un bacio, perché tra ieri che ti ha fatto arrabbiare Tremonti e mani su Vecchione, dico, fammi dare alla mia amica un bacio forte... Hai fatto bene a trattare a pesci in faccia Fortunato insomma sei stata proprio brava».
Gelmini: «Guarda ma non è finita Luigi, perché io non mi faccio trattare come Bondi, mi dispiace... Questo Fortunato è un cafone, maleducato e anche impreparato perché alla fine siccome non studia i dossier e non sa i tagli che ho fatto e i risparmi che ho fatto, lui si è permesso, dopo che io mi ero praticamente prostituita per costruirmi un rapporto con Tremonti, lui è andato a dirgli che io facevo la furba e stavo facendo emendamenti per moltiplicare e quindi figurati Tremonti no? È impazzito... Al che io gli ho detto: scusa siccome questa cosa la so perché c'era una persona amica quando le ha pronunciate... lui resta un capo di gabinetto, io sono il ministro, com'è che mi tratta come se fossi sua... non va bene e secondo me sbaglia anche Gianni».
Bisignani: «Sì certo».
Gelmini: «Cioè, tu capisci al netto del "casino berlusconiano", però in qualsiasi organizzazione aziendale se una persona come Gianni Letta che è come l'amministratore delegato consente che un capufficio si comporti così, viene meno l'autorevolezza dell'amministratore delegato».
Proprio quel giorno Gelmini racconta a Bisignani di aver incontrato Luca Cordero di Montezemolo: «Mi è molto simpatico e mi pare che si sia instaurato un rapporto, è nata una simpatia, un'intesa se vuoi. Ormai vuole fare politica, allora l'ho messo in guardia perché era molto critico sul berlusconismo di questi giorni. Insomma sulla Santanchè, Il Giornale, un po' le cose che diciamo tutti».
«Cicchitto venduto agli ex an»
I due parlano ancora il 21 ottobre di un articolo uscito su Il Giornale che critica la fondazione Liberamente. La Gelmini si lamenta, dice che «è una porcata», chiede «di dare un retroscena tramite Dagospia per far capire chi è il mandante di questa cosa», e aggiunge: «Ho affrontato un incontro con quaranta parlamentari impazziti che volevano la testa di Verdini e dei coordinatori e dei capigruppo... io ho detto è il momento della responsabilità, della coesione, dobbiamo stare uniti. La verità è che abbiamo siglato un patto di non belligeranza con gli ex An, stiamo puntellando Verdini nell'ottica di tenere unito il partito in un momento difficile, se però il giornale di partito scrive che siamo perdenti te lo faccio vedere io che non siamo perdenti. In tre minuti salta non Verdini ma quell'imbecille di Cicchitto... Anche ieri ha perso un'occasione per stare zitto, perché Frattini ha fatto un intervento serio, dialogante ma dicendo che bisogna tutelare Forza Italia perché comunque non è che ci sono gli ex An... allora questa gente qua che li prendiamo a calci in culo perché Frattini sta in piedi con Gasparri e La Russa? Perché Cicchitto sta in piedi con Gasparri e La Russa? Cioè il senso era questo, questo con livore ha evidenziato quello che è il suo disegno e siccome non ha le truppe si è venduto a questi di Alleanza Nazionale e in questo modo sta in piedi, ma voglio dire dovrebbe essermi grato per il lavoro che sto facendo...».
«Fini non vuole le elezioni»
L'11 novembre, quando i rapporti tra Berlusconi e Gianfranco Fini sono ormai vicini alla rottura, viene intercettata una conversazione tra Bisignani e Andrea Ronchi, all'epoca fedelissimo del presidente della Camera.
Ronchi: «Che dici? Io ti ho cercato».
Bisignani: «Eh sì io pure ti ho provato a chiamare, adesso sto a Milano, ma che succede... Voi vi dimettete lunedì? Martedì?».
Ronchi: «Adesso vediamo, dipende da Berlusconi quando torna dalla Corea... Comunque la proposta della Lega era molto grossa eh».
Bisignani: «Sì, però un minimo di coerenza, l'unica cosa è che non si vada a un governo Tremonti».
Ronchi: «No, questo no».
Bisignani: «Eh perché quello sarebbe un...».
Ronchi: «O c'è un Berlusconi bis o si va a votare... Tu che dici?»
Bisignani: «Che dico, quello ha paura del passaggio, del periodo di interregno tra un incarico e un altro».
Ronchi: «No ma l'inculata non gliela dà Fini».
Bisignani: «No, mica Fini, ma figurati. Fini non gliela dà sicuro, figurati Fini non penso proprio. Ha tutto l'interesse di quello che ha più interessi di tutti a non andare a votare è proprio Fini».
Ronchi: «Esatto. Ma tu hai parlato con qualcuno?».
Bisignani: «Sì, sì come no».
Ronchi: «Beh che dicono? Ma Gianni che dice, scusa, io no l'ho mica capita».
Bisignani: «Beh no, "incazzatissimo" per la Finanziaria ma ha fatto come gli pareva Tremonti, ha fatto come voleva, cioè come ormai superministro unico di tutti, eh capito?... Secondo me alla fine si fa un Berlusconi bis».
Ronchi: «Infatti, ero convinto anche io di questo».
Bisignani: «Perché alla fine lui quando ha paura perché ha questo spettro di Craxi, però alla fine come non fa a non accettare, come fa a dire che non fa il passaggio parlamentare no? Secondo me...».
Ronchi: «Sono d'accordo con te, ma quando torni? Domani ci sei?».
Bisignani: «Domattina».
Ronchi: «Così ci parliamo un attimo con calma...».
E chi è questa Bernini?
Alcuni non sa invece chi siano, come dimostra la conversazione con Papa sulla possibile nomina di Anna Maria Bernini alla commissione Giustizia voluta da Silvio Berlusconi.
Bisignani: «E chi è questa?».
Papa: «È Bernini, la figlia di Bernini ti ricordi il ministro».
Bisignani: «Ma perché lei è parlamentare in commissione Giustizia... di prima nomina pure lei no?».
Papa: «Sì quella... esce di tanto in tanto in televisione, è una secca secca, alta, con il viso molto spigoloso».
Bisignani: «Ma tu da chi l'hai saputo?...».
Papa: «Oggi è stato qua e poi si sono avvicinati tutti i parlamentari per salutarlo no io, pure io, e lui è stato molto affettuoso, molto cordiale, poi dopo sono andate tutte le ragazze... come al solito».
Bisignani: «Oggi è il compleanno della».
Papa: «Esatto e lui gli ha fatto il regalo, gli ha fatto gli auguri così e poi parlando lui mi ha detto, ha detto allora preparatemi una donna alla commissione Giustizia e nominiamo la Bernini, poi quando è uscita lei ha fatto vicino a me e mi nomina la Bernini presidente della commissione Giustizia io ovviamente non ho battuto ciglia, e lui ha fatto, vabbè tanto quella, a te ti va di fare il sottosegretario...».
Quella nomina non è mai passata.
«Quello che mi fa strano è che il presidente ha messo lìla Santanchè... È una che non te la levi più di torno»
la Sarzanini è scatenata sul corsera.
---------- Post added at 11:29:00 ---------- Previous post was at 11:18:11 ----------
dobbiamo rivalutare la Gelmini?"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggioincredibile...e pensare che di pietro,secondo tutto il pdl, è il male assoluto
un vero premier deve esser sempre aperto al dialogo
Commenta
-
-
grande siero..
sei contento dell'operato di silvio fino a questo momento?Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
Commenta
-
-
Comunque capolavoro di coerenza di DeMagistris che da deputato europeo per fare il figo duro e puro chiede il procedimenti d'infrazione e il blocco dei fondi UE contro l'Italia per la situazione dei rifiuti a Napoli e da Sindaco parte per Bruxelles per chiedere che le procedure siano sospese....
Tessera N° 6
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza MessaggioComunque capolavoro di coerenza di DeMagistris che da deputato europeo per fare il figo duro e puro chiede il procedimenti d'infrazione e il blocco dei fondi UE contro l'Italia per la situazione dei rifiuti a Napoli e da Sindaco parte per Bruxelles per chiedere che le procedure siano sospese....
Non vedo cosa trovi strano, prima c'era il vuoto politico a Napoli ora no.I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.
Commenta
-
-
leggete la situazione descritta da Walter Nicolotti, il presidente della Iliia, società italiana che si occupa di intercettazioni.
praticamente da quando c'è il Governo Berlusconi, il ministero della Giustizia non li paga. Sono già fallite parecchie aziende ed è evidente come l'obiettivo sia quello di strozzare queste imprese per abbattere il servizio pubblico.
Commenta
-
-
Interessante intervista a Di Pietro. Si starà riposizionando?
«Berlusconi è una persona sola
Se fa riforme vere lo sosterrò»
Il leader Idv Di Pietro: «Lo sfido Attaccarlo non basta.
In piazza lascio Bersani e Casini»
Mi hanno colpito molto gli interventi alla Camera di Bersani e pure di Casini. «Berlusconi fa il male dell'Italia, Berlusconi se ne vada». Sono le stesse parole che dissi io in piazza Navona tre anni fa, all'inizio della legislatura. Allora Bersani e Casini dicevano che ero troppo antiberlusconiano, e così facendo aiutavo Berlusconi. L'hanno ripetuto anche quando mi sono inventato i referendum. Ora che 27 milioni di italiani hanno detto no a Berlusconi, loro hanno preso coraggio. Io cerco di essere anche stavolta un passo avanti. Dire no a Berlusconi non è più sufficiente. Dobbiamo costruire un'alternativa. Per questo voglio parlare a tutti gli italiani».
Antonio Di Pietro, alla Camera il premier le si è seduto accanto. Si sono congratulati con lei Cicchitto, Colucci, Lupi.
«Oddio, dove ho sbagliato...».
E Giuliano Ferrara la benedice: «Habemus statistam».
«Ferrara? Davvero? Comunque, non confondiamo le cose. Un conto è la mia nuova linea politica. Un altro è la chiacchierata con Berlusconi. Io sono sempre rimasto al mio banco. Stavo telefonando. È stato lui a sedersi vicino a me, scherzando sul fatto che voleva intercettarmi. Mi ha ripetuto che il governo ha fatto molto, che con questo debito pubblico non poteva fare di più. Io gli ho risposto che farebbe meglio ad andarsene».
Vi date del lei?
«Certo. Ci mancherebbe altro».
Il popolo della Rete però l'ha presa male.
«E chi lo dice? I primi quattro che parlano così, tanto per parlare? In Rete si trova di tutto. La gente seria capirà. Io ora mi rivolgo ai lettori del Corriere. E chiedo: cosa avrei dovuto fare? Menarlo? Morderlo? Strappargli i capelli finti? Il presidente del Consiglio ti avvicina, in Parlamento non in un sottoscala, e tu come reagisci? Lo ascolti. Tieni la tua posizione. E lo inviti a seguire il tuo intervento».
Berlusconi l'ha seguito. E lei ha detto: «Sono stufo di sentir chiamare l'opposizione "la sinistra"». Cosa intendeva?
«Se verrà a trovarmi a Montenero, le mostrerò una cosa che custodisco fin dai primi Anni Sessanta».
Cosa?
«Il portafoglio di mio padre».
Come si chiamava suo padre?
«Di Pietro Giuseppe, contadino. Morto a 72 anni cadendo dal trattore. Nel suo portafoglio non c'era mai una lira, ma un'immagine della Madonna di Bisaccia. E due sole tessere. Lui le chiamava "il fascio di grano" e "la Libertàs". Erano della Coldiretti e della Dc. Non era proprio iscritto al partito: le davano insieme, d'ufficio. Io comunque vengo da lì. Dai cattolici, dai moderati. Ho studiato in seminario. Non sono un uomo di sinistra».
Però governa Napoli con Rifondazione comunista. E hanno scritto che in gioventù era missino.
«Anche questo non è vero. Ero un emigrante, e non avevo tempo per le ideologie, né comuniste né fasciste. Oggi in Europa i miei parlamentari siedono a destra dei socialisti. Con i liberaldemocratici. Quella è la mia ispirazione ideale».
Resta l'impressione di un cambiamento del suo rapporto con Berlusconi. Già due anni fa lei, rivelando di aver subìto un intervento, sia pure meno grave di quello del premier, ebbe parole di solidarietà per lui.
«Mi felicitai per la forza con cui aveva superato la malattia. Di fronte alla sofferenza e alla fragilità umane, solo un miserabile si rallegra e si augura il peggio. Un uomo, se è un uomo, esprime solidarietà».
E quali sentimenti le ispira il Berlusconi di oggi?
«Berlusconi oggi è una persona sostanzialmente sola, che cerca di comprare una felicità che non ha. I miei sentimenti sono di humana pietas per lui. E di rabbia per i cortigiani che di lui si approfittano, che ci mangiano, che umiliano ancora di più le istituzioni, coprendosi dietro la sua faccia».
Lei lo chiamava Videla, e oggi si dice pronto a votare le sue leggi, se la convinceranno.
«Il mio giudizio politico non è cambiato. Il governo Berlusconi non è né liberale né popolare; è un gruppo di potere che sta piegando le istituzioni a interessi privati, su un modello piduista. Più che Videla, Berlusconi è Do Nascimiento».
Chi?
«Il mago. Ma ormai gli italiani hanno scoperto la truffa. E non gli credono più. Per questo io Berlusconi lo voglio sfidare. Porti in Parlamento la riforma fiscale, l'aumento delle imposte sulle aliquote finanziarie e il taglio di quelle sul lavoro, l'abolizione delle Province, e noi non ci tireremo indietro».
Così lei alla Camera, anziché il premier, ha attaccato Bersani.
«Perché oggi attaccare Berlusconi non basta più. I 27 milioni di voti dei referendum non sono tutti di sinistra. Vogliamo offrirgli un'alternativa? Vogliamo costruire un sistema con un centrosinistra coeso e un centrodestra ripulito?».
Lei dove si colloca? Nel centrodestra?
«Non faccio salti della quaglia. Però vado oltre la storia della sinistra classica. Va bene la solidarietà, ma voglio anche la meritocrazia. Salviamo il welfare, ma potenziamo il libero mercato. Dov'è il programma del centrosinistra? Chi è il leader? Bersani prenda l'iniziativa. Altrimenti si faccia da parte, e lasci il campo a chi se la sente».
Perché Bersani esita?
«Perché non ha ancora deciso con chi farla, l'alternativa».
Il Casini antiberlusconiano non va bene?
«Il terzo polo esiste proprio perché è terzo. Chiedere a Casini se vuole stare con noi non ha senso. Ha senso chiederci se siamo bipolaristi. Io lo sono. Casini no».
Parteciperà alle primarie del centrosinistra?
«Le primarie sono un punto di riferimento ineludibile. E io sono un segretario di partito. I referendum hanno dimostrato che so fare politica, talora meglio dei professionisti che non ci avevano capito nulla, dicevano che avremmo fatto un favore a Berlusconi, e adesso vorrebbero mettere il cappello sulla vittoria. Ora posso dire di avere lasciato una traccia nella storia d'Italia: le centrali nucleari non si faranno più. Ma questo è solo l'inizio».
Cosa farà?
«Continuerò a incalzare il governo e la sinistra. Presenterò un piano energetico nazionale. E sull'acqua il Pd non pensi di far passare il suo progetto. Prima volevano privatizzare, poi hanno votato sì al referendum, ora vogliono la partnership pubblico-privato. E no. Non si va contro il voto popolare».
De Magistris a Napoli come sta andando?
«Gli parlo tutti i giorni, dieci volte al giorno. Cerco di dargli il mio sostegno. Poveraccio: si è appena insediato, e già tutte le altre istituzioni gli si mettono di traverso. Se è dovuto intervenire il capo dello Stato, significa che qualcosa non funziona».
Quali sono oggi i suoi sentimenti verso la Lega?
«C'è la Lega del gruppo dirigente, che mi pare chiusa nel Palazzo romano e lacerata al suo interno. Ma c'è la Lega dei sindaci, degli assessori, del territorio, dei militanti. La conosco bene: è gente che ama la propria terra, cui va il mio rispetto. Non si può gettare via il bambino con l'acqua sporca. Del resto, noi siamo stati gli unici a votare contro l'intervento in Libia e per il ritiro dall'Afghanistan. Ora la Lega la pensa come noi».
Maroni è un bravo ministro dell'Interno?
«Di Maroni non sopporto alcuni toni razzisti sugli immigrati, io che sono stato uno di loro. Ma sono stato anche un poliziotto. Apprezzo il modo in cui Maroni difende il suo ministero. E intendo aiutarlo a trovare soldi e mezzi per proteggere i suoi uomini e metterli in condizione di lavorare per lo Stato e per la nostra sicurezza».
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Che, dopo l'inconcludente Fini, QUALCUNO gli abbia messo gli occhi addosso? e il corriere si affretta a presentare il nuovo Tonino?sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.
Commenta
-
Commenta