Italiani: egli risorse a Natale

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  • Blaster
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    Originariamente Scritto da Mi80 Visualizza Messaggio
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    • odisseo
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      Domenico Cozzolino si racconta al settimanale "Diva e Donna"
      La rivelazione del fidanzato: "Racconto solo una piccola parte di questa storia"


      "Finta la mia storia con Noemi"
      Mi allontanano perché so troppo"


      "Me l'ha chiesto lei, ma sono sicuro che qualcuno l'ha influenzata"

      ROMA - Il sospetto c'era, ora Domenico Cozzolino conferma tutto al settimanale Diva e Donna: "Non è vero niente, il nostro fidanzamento era tutta una finta". Il giovane pr campano, abbronzatura e fisico da tronista (perfettamente in linea con il passato da "corteggiatore" dalla De Filippi a "Uomini e Donne"), ha parlato: "E' stata Noemi a chiedermi di mettere in scena questo finto rapporto, anche se credo che qualcuno l'abbia indirizzata". Tutto sarebbe successo pochi giorni dopo l'incursione di Silvio Berlusconi alla festa della ragazza.

      Perché Domenico sia stato al gioco non è difficile da capire. Un paio di paparazzate, due uscite sui giornali, foto a tutta pagina su Chi. E ora che il gioco è finito, ha deciso di svelare l'intrigo: "Dopo il 7 giugno io e Noemi non ci siamo più sentiti. Mi volevano allontanare, so troppe cose". Non ha paura delle reazioni della ragazza, nè della famiglia. "Non mi interessa, ho la coscienza a posto. Finchè era un gioco sì, ma ora si stava iniziando ad andare oltre". E fa capire che di rivelazioni ne avrebbe ancora da vendere: "In questa intervista sto raccontando tutto com'è andata, anzi, non proprio tutto, solo una minima parte, un'infarinatura".

      Un voltafaccia improvviso, se si rileggono le sue dichiarazioni di poco più di un mese fa: "A volte fa discorsi sulle gioie del matrimonio. Anche se ha solo 18 anni, ha la mentalità di un'adulta". Fino ad ora l'indiscrezione più sconvolgente di Cozzolino era stata "Noemi si è ritoccata le foto, lei è un fuscello, quel sedere a mandolino è tutto frutto di photoshop".

      da repubblica.it




      o lo riempiranno di denari o gli prometteranno qualche reality per farlo tacere
      Last edited by odisseo; 01-07-2009, 09:38:34.
      "
      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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      • Mi80
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        Originariamente Scritto da Blaster Visualizza Messaggio
        chiudete i blog a aprite il cervueluo


        Quali bluog? Io leggo i giornali, non quelli del premier quelli non sono giornali
        Sciopero

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        • catastrophy
          catabolic,modest&notturno
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          Il personale che si occupa dei trasferimenti passerà alle dipendenze dell’intelligence

          «Voli di Stato gestiti dai Servizi»

          La decisione del governo: le informazioni saranno coperte dal segreto




          Una ballerina di flamenco all’arrivo a Olbia il 24 maggio 2008 a bordo dall’aereo presidenziale ROMA — Il personale che si occupa dei voli di Stato sarà trasferito alle dipendenze di*rette dell’intelligence. In parti*colare sarà inserito nell’orga*nico del Rud, l’ufficio che fa capo all’Aise — il servizio segreto mi*litare — ed è addet*to alle mansioni di vigilanza degli obiettivi. La decisione è stata presa dal go*verno dopo la pub*blicazione delle fo*to del premier Sil*vio Berlusconi che imbarca a bordo degli aerei con la sigla «Repubblica Italiana» i suoi ospiti privati come il cantante Mariano Apicella, attori e bal*lerine. E dopo la circostanza, emersa durante gli accerta*menti della Procura di Bari, che anche Gianpaolo Taranti*ni - indagato per induzione al*la prostituzione per aver porta*to ragazze a pagamento nelle residenze del premier - si spo*stava tra Roma e Milano a bor*do di quei velivoli. Nella richiesta di avvio del*la procedura, già trasmessa al*l’Aeronautica Militare e alle al*tre amministrazioni da cui di*pende il personale, i trasferi*menti vengono giustificati con motivi di «sicurezza e ri*servatezza ». Finora le liste pas*seggeri e i piani di volo pote*vano essere acquisiti dall’auto*rità giudiziaria, sia pur con un provvedimento motivato.
          D’ora in avanti i documenti sa*ranno invece coperti dal segre*to e dunque per poterli visio*nare si dovrà avviare un iter molto più complesso e soprat*tutto ci sarà la possibilità di opposizione alla consegna. Un mese fa Silvio Berlusco*ni si era rivolto al garante del*la Privacy e alla magistratura romana per chiedere il seque*stro delle foto scattate dal re*porter sardo Antonello Zappa*du a Villa Certosa e all’aeropor*to di Olbia. Migliaia di scatti che riprendevano gli ospiti del*la sua residenza estiva, ma an*che quelli in arrivo o in parten*za a bordo dei velivoli. L’Au*thority ha ritenuto «illecito» ri*prendere e diffondere «imma*gini di persone all’interno di una privata dimora senza il lo*ro consenso e utilizzando tec*niche particolarmente invasi*ve », mentre ha stabilito che «sono permesse quelle riprese in luoghi pubblici», come è per esempio un aeroporto. La Procura ha invece dispo*sto il sequestro di tutti gli scat*ti e poi ha delegato i carabinie*ri all’acquisizione dei docu*menti relativi ai voli immorta*lati dal reporter. Due settima*ne sono bastate ai magistrati per chiedere al tribunale dei ministri l’archiviazione dell’in*chiesta.
          L’indagine si è con*centrata soltanto sui voli docu*mentati da Zappadu. I magi*strati non hanno svolto alcu*na verifica ulteriore sugli altri trasferimenti con velivoli di Stato autorizzati dalla presi*denza del Consiglio e hanno chiuso il fascicolo. Hanno in*fatti ritenuto che la direttiva approvata dallo stesso gover*no Berlusconi il 25 luglio 2008 consente il trasporto degli estranei e soprattutto che «la presenza del premier a bordo degli aerei esclude la violazio*ne della legge e il danno patri*moniale per presunto sperpe*ro di denaro pubblico». La decisione dei pubblici ministeri della capitale non mette comunque al riparo da altre indagini che potrebbero essere avviate e da possibili fu*ghe di notizie sui voli presi*denziali. Di qui la scelta di una «blindatura» che invece impo*ne il massimo livello di riser*vatezza su tutti gli spostamen*ti. Proprio come accaduto per gli uomini della scorta di Ber*lusconi che sono stati assunti dall’Aisi — il servizio segreto interno — guidato dal genera*le Giorgio Piccirillo: la mag*gior parte di loro segue Silvio Berlusconi sin dai tempi della Fininvest.
          I responsabili del*l’apparato di sicurezza sono stati inseriti nei ranghi degli 007 e hanno ottenuto la nomi*na a caporeparto, ma questo non impedisce che le decisio*ni operative siano prese di fat*to in piena autonomia. La col*locazione nell’apparato di in*telligence serve soprattutto a tutelare il vincolo di segretez*za. La decisione sul trasferi*mento del personale addetto ai voli di Stato dovrà adesso essere comunicata al Copasir, il comitato di controllo parla*mentare, che ha avviato un’in*dagine sulle misure di prote*zione del presidente del Consi*glio e sull’utilizzo degli aerei dell’Aeronautica. Villa Certosa è infatti «sede di governo al*ternativa in situazioni di emer*genza » e come tale deve esse*re tutelata. Durante le audizio*ni della scorsa settimana i ver*tici degli 007 hanno però chia*rito che «è protetta secondo il massimo livello di sicurezza possibile rispetto alla sua loca*lizzazione » e anche tenendo conto del tenore di vita del premier. Durante feste e cene la lista degli ospiti è infatti affi*data a vigilanza privata e, co*me accade pure a Palazzo Gra*zioli, agli ingressi non viene effettuato alcun tipo di con*trollo.
          Fiorenza Sarzanini
          01 luglio 2009


          che porci
          Originariamente Scritto da Mizard
          ...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...
          Originariamente Scritto da Barone Bizzio
          Quindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?
          Originariamente Scritto da TheSandman
          Silvio compreso.
          Originariamente Scritto da TheSandman
          Diciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.

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          • Mi80
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            Le 10 domande non sono una novità
            Sciopero

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            • ikuape86
              L' oristanese pizzaiolo
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              • Oristano
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              Originariamente Scritto da catastrophy Visualizza Messaggio
              Il personale che si occupa dei trasferimenti passerà alle dipendenze dell’intelligence

              «Voli di Stato gestiti dai Servizi»

              La decisione del governo: le informazioni saranno coperte dal segreto



              Una ballerina di flamenco all’arrivo a Olbia il 24 maggio 2008 a bordo dall’aereo presidenziale ROMA — Il personale che si occupa dei voli di Stato sarà trasferito alle dipendenze di*rette dell’intelligence. In parti*colare sarà inserito nell’orga*nico del Rud, l’ufficio che fa capo all’Aise — il servizio segreto mi*litare — ed è addet*to alle mansioni di vigilanza degli obiettivi. La decisione è stata presa dal go*verno dopo la pub*blicazione delle fo*to del premier Sil*vio Berlusconi che imbarca a bordo degli aerei con la sigla «Repubblica Italiana» i suoi ospiti privati come il cantante Mariano Apicella, attori e bal*lerine. E dopo la circostanza, emersa durante gli accerta*menti della Procura di Bari, che anche Gianpaolo Taranti*ni - indagato per induzione al*la prostituzione per aver porta*to ragazze a pagamento nelle residenze del premier - si spo*stava tra Roma e Milano a bor*do di quei velivoli. Nella richiesta di avvio del*la procedura, già trasmessa al*l’Aeronautica Militare e alle al*tre amministrazioni da cui di*pende il personale, i trasferi*menti vengono giustificati con motivi di «sicurezza e ri*servatezza ». Finora le liste pas*seggeri e i piani di volo pote*vano essere acquisiti dall’auto*rità giudiziaria, sia pur con un provvedimento motivato.
              D’ora in avanti i documenti sa*ranno invece coperti dal segre*to e dunque per poterli visio*nare si dovrà avviare un iter molto più complesso e soprat*tutto ci sarà la possibilità di opposizione alla consegna. Un mese fa Silvio Berlusco*ni si era rivolto al garante del*la Privacy e alla magistratura romana per chiedere il seque*stro delle foto scattate dal re*porter sardo Antonello Zappa*du a Villa Certosa e all’aeropor*to di Olbia. Migliaia di scatti che riprendevano gli ospiti del*la sua residenza estiva, ma an*che quelli in arrivo o in parten*za a bordo dei velivoli. L’Au*thority ha ritenuto «illecito» ri*prendere e diffondere «imma*gini di persone all’interno di una privata dimora senza il lo*ro consenso e utilizzando tec*niche particolarmente invasi*ve », mentre ha stabilito che «sono permesse quelle riprese in luoghi pubblici», come è per esempio un aeroporto. La Procura ha invece dispo*sto il sequestro di tutti gli scat*ti e poi ha delegato i carabinie*ri all’acquisizione dei docu*menti relativi ai voli immorta*lati dal reporter. Due settima*ne sono bastate ai magistrati per chiedere al tribunale dei ministri l’archiviazione dell’in*chiesta.
              L’indagine si è con*centrata soltanto sui voli docu*mentati da Zappadu. I magi*strati non hanno svolto alcu*na verifica ulteriore sugli altri trasferimenti con velivoli di Stato autorizzati dalla presi*denza del Consiglio e hanno chiuso il fascicolo. Hanno in*fatti ritenuto che la direttiva approvata dallo stesso gover*no Berlusconi il 25 luglio 2008 consente il trasporto degli estranei e soprattutto che «la presenza del premier a bordo degli aerei esclude la violazio*ne della legge e il danno patri*moniale per presunto sperpe*ro di denaro pubblico». La decisione dei pubblici ministeri della capitale non mette comunque al riparo da altre indagini che potrebbero essere avviate e da possibili fu*ghe di notizie sui voli presi*denziali. Di qui la scelta di una «blindatura» che invece impo*ne il massimo livello di riser*vatezza su tutti gli spostamen*ti. Proprio come accaduto per gli uomini della scorta di Ber*lusconi che sono stati assunti dall’Aisi — il servizio segreto interno — guidato dal genera*le Giorgio Piccirillo: la mag*gior parte di loro segue Silvio Berlusconi sin dai tempi della Fininvest.
              I responsabili del*l’apparato di sicurezza sono stati inseriti nei ranghi degli 007 e hanno ottenuto la nomi*na a caporeparto, ma questo non impedisce che le decisio*ni operative siano prese di fat*to in piena autonomia. La col*locazione nell’apparato di in*telligence serve soprattutto a tutelare il vincolo di segretez*za. La decisione sul trasferi*mento del personale addetto ai voli di Stato dovrà adesso essere comunicata al Copasir, il comitato di controllo parla*mentare, che ha avviato un’in*dagine sulle misure di prote*zione del presidente del Consi*glio e sull’utilizzo degli aerei dell’Aeronautica. Villa Certosa è infatti «sede di governo al*ternativa in situazioni di emer*genza » e come tale deve esse*re tutelata. Durante le audizio*ni della scorsa settimana i ver*tici degli 007 hanno però chia*rito che «è protetta secondo il massimo livello di sicurezza possibile rispetto alla sua loca*lizzazione » e anche tenendo conto del tenore di vita del premier. Durante feste e cene la lista degli ospiti è infatti affi*data a vigilanza privata e, co*me accade pure a Palazzo Gra*zioli, agli ingressi non viene effettuato alcun tipo di con*trollo.
              Fiorenza Sarzanini
              01 luglio 2009


              che porci
              ecco cosa intendeva per "Più sicurezza" durante la passata campagna elettorale..la sicurezza di trom..re trasportando meretrici a spese nostre con la copertura dei servizi segreti...sempre peggio

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              • Elitemember
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                ahahhahah, ormai non c'è rimasto che ridere.

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                • ma_75
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                  ma i giudici non erano contro di lui?

                  E Mazzella scrive al premier
                  «Caro Silvio, ti inviterò ancora»


                  Lettera al premier dal giudice della Consulta al centro delle polemiche per una cena con il Cavaliere e Alfano


                  «Caro Presidente, caro Silvio,
                  ti scrivo una lettera aperta perchè cominciando seriamente a dubitare del fatto che le pratiche dell'Ovra (la polizia segreta fascista, ndr) siano definitivamente cessate con la caduta del fascismo, non voglio cadere nel tranello di essere accusato, da parte di chi necessariamente ne ignorerà il contenuto, di averti inviato una missiva "carbonara e piduista", secondo il colorito linguaggio di un parlamentare. Ritenevo in buona fede di essere un uomo libero in un Paese ancora libero e di avere il diritto '"umano" di invitare a casa mia un amico di vecchia data quale tu sei.

                  Ho sempre intrattenuto con te rapporti di grande civiltà e di reciproca e rispettosa stima. Vederti in compagnia di persone a me altrettanto care e conversare tutti assieme in tranquilla amicizia non mi era sembrato un misfatto. A casa mia, come tu sai per vecchia consuetudine, la cena è sempre curata da una domestica fidata (e basta!). Non vi sono cioè possibili '"spioni", come li avrebbe definiti Totò. Chi abbia potuto raccontare un fantasioso contenuto delle nostre conversazioni a tavola inventandosi tutto di sana pianta resta un mistero che i grandi inquisitori del nostro Paese dovrebbero approfondire prima di lanciare accuse e anatemi. La libertà di cronaca è una cosa, la licenza di raccontare frottole ad ignari lettori è ben altra! Soprattutto quando il fine non è proprio nobile.
                  Caro Silvio, a parte il fatto che non era quella la prima volta che venivi a casa mia e che non sarà certo l'ultima fino al momento in cui un nuovo totalitarismo malauguratamente dovesse privarci delle nostre libertà personali, mi sembra doveroso dirti per correttezza che la prassi delle cene con persone di riguardo in casa di persone perbene non è stata certo inaugurata da me ma ha lunga data nella storia civile del nostro Paese. Molti miei attuali ed emeriti colleghi della Corte Costituzionale hanno sempre ricevuto nelle loro case, come è giusto che sia, alte personalità dello Stato e potrei fartene un elenco chilometrico.

                  Caro presidente, l'amore per la libertà e la fiducia nella intelligenza e nella grande civiltà degli italiani che entrambi nutriamo ci consente di guardare alla barbarie di cui siamo fatti oggetto in questi giorni con sereno distacco. L'Italia continuerà ad essere, ne sono sicuro, il Paese civile in cui una persona perbene potrà invitare alla sua tavola un amico stimato. Con questa fiducia, un caro saluto».

                  01 luglio 2009


                  Che vergogna, nemmeno si nascondono più gli intrecci morbosi politico-giudiziari.E dire che Berlusconi è quello che straparla di complotti orditi dai giudici con mmbri dell'opposizione, quando lui, a casa dei giudici che lo devono giudicare, ci va direttamente a cena. D'altra parte il nostro ha sempre saputo come trattare con i magistrati: chiedere referenze a Squillante.
                  Ma poi un giudice che esprima chiaramente una condizione di amicizia con una persona che deve giudicare non dovrebbe avere un sussulto di dignità e astenersi?
                  Ma lo schifo quotidiano non terminerà mai? Le coscienze dormienti non si risveglieranno mai per reagire alla propria dignità quotidianamente offesa da un gruppo di malfattori?
                  Last edited by ma_75; 01-07-2009, 21:18:39.
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

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                  • Sean
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                    Almeno questa lettera ha il merito di fare giustizia sulla diceria delle toghe compattamente rosse, sovversive e avversarie del Silvio.
                    Il contenuto si commenta da sè, sembra uno spot del popolo delle libertà.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Liam & Me
                      Bad Blake
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                      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio

                      Che vergogna, nemmeno si nascondono più gli intrecci morbosi politico-giudiziari.E dire che Berlusconi è quello che straparla di complotti orditi dai giudici con mmbri dell'opposizione, quando lui, a casa dei giudici che lo devono giudicare, ci va direttamente a cena. D'altra parte il nostro ha sempre saputo come trattare con i magistrati: chiedere referenze a Squillante.
                      Ma poi un giudice che esprima chiaramente una condizione di amicizia con una persona che deve giudicare non dovrebbe avere un sussulto di dignità e astenersi?
                      Ma lo schifo quotidiano non terminerà mai? Le coscienze dormienti non si risveglieranno mai per reagire alla propria dignità quotidianamente offesa da un gruppo di malfattori?


                      non ci sono piu' parole
                      B & B with a little weed










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                      • ma_75
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                        Il precedente è questo

                        Caso Consulta, lite in aula tra Di Pietro e Bondi - Tg24 - SKY.it


                        PS. Bondi ormai è fuori di testa, urge TSO.
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                          Caso Consulta, lite in aula
                          Di Pietro attacca i giudici


                          La cena tra il premier, il Guardasigilli e due toghe chiamate a pronunciarsi sul Lodo Alfano: è polemica

                          ROMA - Una interrogazione dai toni assai duri del leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, un conseguente battibecco tra l'ex pm e il ministro Sandro Bondi, la risposta del ministro Elio Vito, e una lettera aperta del giudice Costituzionale Mazzella al premier Silvio Berlusconi. Infiamma l'aula della Camera la polemica sulla Consulta e in particolare sulla cena, al centro di un'inchiesta de L'Espresso, alla quale hanno partecipato il presidente del Consiglio, il ministro della Giustizia Angelino Alfano e due giudici della Corte Costituzionale, Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, chiamati a pronunciarsi sul Lodo Alfano. Il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha presentato un'interrogazione per chiedere conto della cena. E il governo, attraverso, il ministro Elio Vito, si è difeso in aula spiegando che si è trattato di un «incontro conviviale», durante il quale non si è affrontato l'argomento lodo Alfano. Spiegazioni poco convincenti per l'ex pm, che usando toni molto duri a Montecitorio, ha parlato di «toghe spregiudicate» e ha chiesto le dimissioni dei giudici Mazzella e Napolitano e del Guardasigilli. Da parte sua, con una lettera aperta al premier, il giudice Mazzella, ha voluto garantire all'«amico di vecchia data» che la cena a casa sua, contestata dal Pd e dall'Idv, non è stata la prima e «non sarà certo l'ultima fino al momento in cui - scrive - un nuovo totalitarismo malauguratamente dovesse privarci delle nostre libertà personali». «INCONTRO CONVIVIALE» - «Il governo Berlusconi non ha organizzato nella casa del giudice Mazzella alcuna riunione» ha detto il ministro Elio Vito a Montecitorio. «Molte settimane prima della data indicata, a maggio, il presidente Berlusconi, il sottosegretario Gianni Letta, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Carlo Vizzini e il giudice costituzionale Paolo Maria Napolitano hanno ricevuto un invito a cena con le rispettive consorti dal giudice costituzionale Luigi Mazzella. Si trattava di un incontro conviviale - ha spiegato Vito - che è conseguenza di rapporti di conoscenza e di stima antica organizzato nella prima metà del mese di maggio. In ogni caso antecedente al 26 giugno, quando la Consulta ha fissato al 6 ottobre la data di inizio della sua discussione sul lodo Alfano nominando il relatore».
                          «CENA CARBONARA E PIDUISTA» - Parole che non hanno però soddisfatto Di Pietro. Replicando a Vito, il leader dell'Idv ha giudicato «inaccettabile» la risposta del governo, apostrofando come «carbonara e piduista» la cena attraverso la quale, secondo l'ex pm, è stata «compromessa la credibilità della Corte» che deve essere «talmente indipendente che non dovrebbe in alcun modo essere oggetto di interferenze». Insomma, con quella cena «avete infangato la sacralità della Corte» e ora «qualsiasi decisione presa il 6 ottobre non sapremo mai se sarà frutto di indipendenza» o esito della «cena piduista», ha concluso Di Pietro.
                          POLEMICHE - Anche per Lanfranco Tenaglia, responsabile Giustizia del Pd, «la cena getta un'ombra di grave inopportunità sul comportamento dei due giudici costituzionali Mazzella e Napolitano». «La violenta aggressione dell'opposizione nei confronti della Corte Costituzionale è un chiarissimo tentativo di delegittimazione e di interferire sulla decisione del Lodo Alfano» contrattacca Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.
                          BATTIBECCO DI PIETRO-BONDI - E il caso Mazzella è stato anche al centro di un battibecco tra il leader dell'Italia dei Valori e il ministro della Cultura Sandro Bondi. Quando l'ex pm Di Pietro ha preso la parola per illustrare la sua interpellanza sulla cena ha usato toni molto forti. Che non sono piaciuti al ministro Bondi. Seduto ai banchi del governo, accanto al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e a quello dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, Bondi ha più volte allargato le braccia scuotendo la testa e borbottando. Ma nel momento in cui Di Pietro ha parlato di «giudici spregiudicati che infangano la Corte», anche Elio Vito ha guardato ripetutamente il presidente di turno, Rocco Buttiglione, sperando in un intervento. Che non è arrivato. «Vergognati! Vergognati!» ha a quel punto gridato più volte Bondi all'indirizzo di Di Pietro . Poi si è alzato continuando a inveire verso gli scranni dell'Idv. I commessi gli si sono avvicinati. Alla fine, il ministro della Cultura ha preferito abbandonare l'Aula.


                          corriere.it
                          "
                          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                          • black_hawk
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                            Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
                            [...]Ma nel momento in cui Di Pietro ha parlato di «giudici spregiudicati che infangano la Corte», anche Elio Vito ha guardato ripetutamente il presidente di turno, Rocco Buttiglione, sperando in un intervento. Che non è arrivato. «Vergognati! Vergognati!» ha a quel punto gridato più volte Bondi all'indirizzo di Di Pietro . Poi si è alzato continuando a inveire verso gli scranni dell'Idv. I commessi gli si sono avvicinati. Alla fine, il ministro della Cultura ha preferito abbandonare l'Aula.
                            ma io mi chiedo se questi personaggi come Bondi credono davvero nelle sceneggiate che fanno o se davvero sono esseri senza un briciolo di dignità

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                            • ma_75
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                              E nonno Napolitano, quello che invitava ad abbassare i toni della polemica in vista del G8, per non danneggiare l'immagine dell'Italia (quale immagine?) non dice nulla, sempre muto e silente come la mummia di Sethi primo?
                              Almeno Berlusconi ha i suoi peones che lo difendono, ma lui, l'ex stalinista pentitosi di qualunque cosa, chi osa dire una sola parola a sua difesa?
                              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                              ma_75@bodyweb.com

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                              • temete
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                                Napolitano e Mazzella sono stati indicati dalla maggioranza di centro destra, ovvero da Sire.
                                Entrambi sono stati eletti dal parlamento in quanto "fiduciari" regi ed hanno fatto carriera e svolto incarichi durante i regi governi.

                                Ormai la copertura politica offerta dal Re è talmente forte che i suoi seguaci non hanno più pudori......i cortigiani si moltiplicano e non hanno più inibizione alcuna.

                                Gli ultimi scandali hanno dimostrato ineluttabilmente che la forza regia non ha eguali: grazie al controllo di buona parte della stampa e delle televisioni, unitamente alla dormienza dei sudditi, Egli può ogni cosa ed è sopra ogni cosa.
                                Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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