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Perchè l'econometria attuale, e' di fatto molto primitiva. Basta pensare che fondamentalmente, puoi arrivare ai risultati sperati, forzando qualsiasi modello. Pian piano, si e' creduto quindi che i modelli attuali, avessero un range accettabilissimo di errore, per poter predirre il futuro.
Ma i modelli appunto, non sono palle di cristallo, ma al piu possono guidare il ricercatore nella prossima "mossa" (ossia un brevissimo periodo).
Verissimo e riscontro tutto quello che affermi (sia le forzature dei modelli, che l'accettabilità dei margini di errore, che l'applicabilità nel breve periodo) nelle tecniche modellistiche che sto studiando in questo periodo..
Però quello che mi chiedevo io è perchè non si sono resi conto (molti, ma non tutti..) che c'erano variabili nei modelli che ormai non rispecchiavano più la realtà.. adesso, dopo lo "scoppio della bomba", appare quasi banale..
Verissimo e riscontro tutto quello che affermi (sia le forzature dei modelli, che l'accettabilità dei margini di errore, che l'applicabilità nel breve periodo) nelle tecniche modellistiche che sto studiando in questo periodo..
Però quello che mi chiedevo io è perchè non si sono resi conto (molti, ma non tutti..) che c'erano variabili nei modelli che ormai non rispecchiavano più la realtà.. adesso, dopo lo "scoppio della bomba", appare quasi banale..
Perchè quando ti convinci di una cazzata per molto tempo, alla fine finisci per crederci
In realtà la crisi stessa dei subprime e' assolutamente banale ed "ovvia", ma crisi e'
E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!
Mmmh.. perchè sei scettico? Specialemente i giovani che stanno studiando ora dovrebbero fare tesoro di ciò che questa crisi ha dimostrato e metterlo in pratica un domani che si ritroveranno a dover a lavorare coi modelli..
Mmmh.. perchè sei scettico? Specialemente i giovani che stanno studiando ora dovrebbero fare tesoro di ciò che questa crisi ha dimostrato e metterlo in pratica un domani che si ritroveranno a dover a lavorare coi modelli..
Son scettico, perchè credo che lo studio dei modelli sia ad un livello ancora primitivo, e cmq gli interessi in gioco son sempre troppo alti per permettere uno sviluppo sincero e credibile.
Lo stesso Shiller aveva visto con un occhio maledettamente lungo questa situazione, e Shiller non e' proprio un pincopallino, ma venne in pratica deriso dai masturbatori delle distribuzioni a t
E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!
Son scettico, perchè credo che lo studio dei modelli sia ad un livello ancora primitivo, e cmq gli interessi in gioco son sempre troppo alti per permettere uno sviluppo sincero e credibile.
Lo stesso Shiller aveva visto con un occhio maledettamente lungo questa situazione, e Shiller non e' proprio un pincopallino, ma venne in pratica deriso dai masturbatori delle distribuzioni a t
Vero anche questo.. peccato però se così dovesse essere davvero..
A tal proposito ora vado a lezione di econometria avanzata
Grazie comunque, è sempre un piacere parlare con te
sono molto più d'accordo con matti che con riky... se non hai certi pezzi di carta, molte società non ti fanno neanche il colloquio... puoi essere uno che lavora come un mulo, ma se non sei laureato in certe università, in certi corsi di laurea, con certi voti in un certo numero di anni, si guardano il tuo curriculum e non ti prendono in considerazione per il lavoro...
sarà anche sbagliato, ma in moltre grandi società funziona così... (soprattutto se si parla di consulting e di quelle più prestigiose)...
poi è vero che facendosi il culo spesso si può andare molto avanti (più all'estero che in italia imho), però no, lavorare duro non apre tutte le porte...
Certo, perché molti ingenuamente vogliono cominciare a lavorare con stupiendi alti e in buone posizioni, senza contare che hanno investito anni e anni nella propria formazioni, decine di migliaia di euro.
In realtà la tendenza degli ultimi anni è quella di ridurre allo stretto necessario i laureati assunti a fronte di assunzioni plurime di magazzinieri (per esempio) tra i quali verranno scelti 1-2 individui meritevoli da formare e far progredire nella carriera.
Certo che se uno non ha un minimo di testa per cogliere le occasioni... ma quello è un ciucco.
Credo di essere stato frainteso...ovvio che se uno lavora come un mulo è ben visto, ma dicevo che alcune società (si parla di multinazionali) ti danno l'opportunità di fare un MBA all'estero, non si tratta certo di una semplice laurea, o di uno di quegli insulsi master che si fanno nelle università italiane...in parte però ha ragione anche prince a dare più peso ad altre variabili rispetto al pezzo di carta...basti pensare che certi "pezzi di carta" tipo il PhD. qui da noi bisogna fare la guerra per farselo riconoscere.
Verissimo e riscontro tutto quello che affermi (sia le forzature dei modelli, che l'accettabilità dei margini di errore, che l'applicabilità nel breve periodo) nelle tecniche modellistiche che sto studiando in questo periodo..
Però quello che mi chiedevo io è perchè non si sono resi conto (molti, ma non tutti..) che c'erano variabili nei modelli che ormai non rispecchiavano più la realtà.. adesso, dopo lo "scoppio della bomba", appare quasi banale..
Oh beh, non mi stupisce molto...abbiamo la quasi totalità degli economisti che danno ancora importanza al PIL, nonostante si sia dimostrata una variabile macroeconomica fuorviante...mi sono fatto la tua stessa domanda pina, e l'unica risposta che sono riuscito a darmi è che sono tutti economisti "old style"...troppo attaccati a certi modelli, e non guardano più in la del proprio naso...tra l'altro al momento seguo un corso di metodologia delle scienze sociali, il prof ci ha spiegato chiaramente che in qualsiasi scienza, gli studiosi prima che mettano in dubbio un modello ce ne vuole, nel nostro caso c'è voluta questa crisi...dobbiamo solo sperare che le cose cambino, se no usciamo da questa crisi e ci avviamo già verso la prossima
Oh beh, non mi stupisce molto...abbiamo la quasi totalità degli economisti che danno ancora importanza al PIL, nonostante si sia dimostrata una variabile macroeconomica fuorviante...mi sono fatto la tua stessa domanda pina, e l'unica risposta che sono riuscito a darmi è che sono tutti economisti "old style"...troppo attaccati a certi modelli, e non guardano più in la del proprio naso...tra l'altro al momento seguo un corso di metodologia delle scienze sociali, il prof ci ha spiegato chiaramente che in qualsiasi scienza, gli studiosi prima che mettano in dubbio un modello ce ne vuole, nel nostro caso c'è voluta questa crisi...dobbiamo solo sperare che le cose cambino, se no usciamo da questa crisi e ci avviamo già verso la prossima
Ti dò ragione.. solo che il problema non è così semplice: proprio oggi a lezione (di econometria avanzata) ho potuto vedere un esempio lampante di come certe stime possano essere infondate.. in certi casi non conosciamo assolutamente le distribuzioni degli stimatori che cerchiamo.. possiamo stimarle empiricamente, ma la stima è a sua volta carica di errori.. gli errori si sommano e ce li portiamo dietro.. possiamo forzare i modelli, come diceva giustamente Green, ma siamo poi sicuri che il risultato sia giusto, giacchè non conosciamo il risultato giusto finale? no.. tutto è terribilmente aleatorio ed incerto.. il "dubbio", quindi, dovrebbe essere una variabile costante, di sottofondo.. possiamo "spiegare" e volendo "prevedere" moltissimo.. ma non possiamo essere certi.. mai.. credo quindi, in questo senso, che sia l'"approccio" ad essere sbagliato..
non ho letto tutti gli ultimi posts, ma ho letto quando pina colada parlava dei matematici.
ricordate le stock option? sono stati i proprio i matematici con i loro modelli ad esaltarle eppure hanno fallito, perchè i loro modelli non hanno tenuto conto di come questi bonus hanno incentivato a comportamenti criminali.....
i matematici hanno una gran testa, però per me sono troppo distaccati dalla realtà per dare delle soluzioni ai problemi.
non ho letto tutti gli ultimi posts, ma ho letto quando pina colada parlava dei matematici.
ricordate le stock option? sono stati i proprio i matematici con i loro modelli ad esaltarle eppure hanno fallito, perchè i loro modelli non hanno tenuto conto di come questi bonus hanno incentivato a comportamenti criminali.....
i matematici hanno una gran testa, però per me sono troppo distaccati dalla realtà per dare delle soluzioni ai problemi.
Proprio per questo parlavo di come trovo che sia estremamente necessario che i cosiddetti "tecnici" abbiano discrete nozioni di economia.. quindi o si sfornano economisti con solide conoscenze matematiche o si si insegna l'Economia ai matematici.. Del resto io personalmente, fin dal mio primo esame di economia (e non ero nemmeno alla facoltà di economia) ho sempre visto l'economia fortemente intrisa di matematica.. ma non bisogna dimenticare mai che l'economia è una scienza sociale.. e come tale risente di tantissime altre variabili, più difficilmente spiegabili coi numeri, come la politica, il diritto, la sociologia e addirittura la psicologia..
Proprio per questo parlavo di come trovo che sia estremamente necessario che i cosiddetti "tecnici" abbiano discrete nozioni di economia.. quindi o si sfornano economisti con solide conoscenze matematiche o si si insegna l'Economia ai matematici.. Del resto io personalmente, fin dal mio primo esame di economia (e non ero nemmeno alla facoltà di economia) ho sempre visto l'economia fortemente intrisa di matematica.. ma non bisogna dimenticare mai che l'economia è una scienza sociale.. e come tale risente di tantissime altre variabili, più difficilmente spiegabili coi numeri, come la politica, il diritto, la sociologia e addirittura la psicologia..
ma per me i calcoli li possono pure fare i computer, l'economista deve saper trovare la soluzione del problema, impostarlo, ma per risolverlo matematicamente ci sono i computer
non so se ho detto una cavolata, ma io la penso un po' così!
ma per me i calcoli li possono pure fare i computer, l'economista deve saper trovare la soluzione del problema, impostarlo, ma per risolverlo matematicamente ci sono i computer
non so se ho detto una cavolata, ma io la penso un po' così!
E al computer, al calcolatore, chi gliele dà le istruzioni su cosa deve trovare, calcolare?
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