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Sono tutte soluzioni valide. Pena di morte, lavori forzati, body building, potevamo farle fare un po tutto ma visto che in italia queste pene non sono previste cosa si fa? Perchè se i discorsi di fantadiritto son stupendi ma se si parla di una notizia se ne parla con il contesto appropriato, non pensando di stare a Topolinia.
Allora vediamo di tornare al diritto. Ecco, una soluzione tipo 41bis per una come lei la vedo bene. Nessun beneficio, fine pena mai
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
vero, ma d'altronde su nelle sezioni non tecniche mi sembra che appunto si discuta principalmente di fantasia,cioè non vedo a quel punto proprio il senso di discutere a riguardo, la laurea la presa e nessuno gliela leva a questo punto non vedo secondo la tua logica stare a commentare l'eventuale erratezza della cosa.
L'eventuale errattezza del fatto che lei abbia potuto studiare non l'ho tirata fuori io di fatti.
Il destino te lo crei tu. Se te lo crei da assassina devi essere in grado di berti il calice fino in fondo. Senza accusare la società o qualunque altro comodo bersaglio.
Sì, ma tu continui a girare intorno al problema.
Mettiamo il caso che esci stasera, prendi la macchina, imbocchi una curva un pò troppo velocemente, sbandi e falci una famiglia.
Da brava ed onesta persona rispettosa della legge e della società, diventeresti il prossimo mostro da sbattere in prima pagina e per l'opinione pubblica diventeresti un nuovo "paria", che non ha diritto a niente.
Certo, è stato un errore il tuo, ma non eri intenzionato a fare del male a nessuno, ma questo non cambierebbe la tua situazione, rimarresti comunque uno che ha distrutto una famiglia e ci sarebbero frotte di persone pronte a sostenere che "meriteresti la sedia elettrica".
E' vero che il destino ognuno se lo crea da sè, ci mancherebbe altro, però è anche vero che basta un attimo perché un destino prenda tutta un'altra piega e per questo penso che sia meglio evitare certi giudizi troppo troncanti.
A me di Erika non frega niente, io sto facendo un discorso generale.
Originariamente Scritto da Superfustakkion VS Maurox
però che coincidenza quel maledetto è peggio di una fattucchiera infatti il suo sguardo da strega è inqueitante e malefico, e la testa come il mago di OZ
Originariamente Scritto da proxgis VS GOTM
senti tesoro io ho fatto il gigolo (nonostante non abbia il fisico ma sono bellino che ci devo fare?)
Allora vediamo di tornare al diritto. Ecco, una soluzione tipo 41bis per una come lei la vedo bene. Nessun beneficio, fine pena mai
Questo può già esser giustissimo. Solo che essendo giovane ha tempo di redimersi appunto. Credo che forse la logica giusta per la pena da applicarle (ergastolo o 16 anni) dovrebbe esser di tipo statistico andando a vedere il rischio di recidività nei casi come il suo.
Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
Ha discusso in carcere una tesi di filosofia, con al centro della ricerca il pensiero di Socrate
BRESCIA - Erika De Nardo, la giovane condannata a 16 anni di reclusione per l'omicidio (compiuto con la complicità del suo fidanzato dell'epoca, Omar, condannato a 14 anni, ndr) della madre e del fratellino il 21 febbraio 2001 a Novi Ligure, si è laureata in carcere in Lettere moderne - corso triennale - ottenendo il voto 110 e la lode. LAUREA ALL'INTERNO DEL CARCERE - La laurea è stata conseguita nel polo universitario regionale istituito di recente dentro il carcere bresciano di Verziano, alle porte di Brescia, dove la giovane, oggi 25enne, è detenuta. Erika si è laureata con una tesi filosofica, con al centro della ricerca il pensiero di Socrate. Tesi che per la commissione dei docenti della Cattolica di Brescia, entrata appositamente in carcere grazie al progetto del polo universitario, valeva appunto il massimo dei voti, 110 e lode.
Università cattolica, tesi su Socrate.
Sì, direi che è coerente con la sua vita (97 coltellate)
La dedica?A tutta la sua famiglia,non sto scherzando.
Mettiamo il caso che esci stasera, prendi la macchina, imbocchi una curva un pò troppo velocemente, sbandi e falci una famiglia.
Da brava ed onesta persona rispettosa della legge e della società, diventeresti il prossimo mostro da sbattere in prima pagina e per l'opinione pubblica diventeresti un nuovo "paria", che non ha diritto a niente.
Certo, è stato un errore il tuo, ma non eri intenzionato a fare del male a nessuno, ma questo non cambierebbe la tua situazione, rimarresti comunque uno che ha distrutto una famiglia e ci sarebbero frotte di persone pronte a sostenere che "meriteresti la sedia elettrica".
E' vero che il destino ognuno se lo crea da sè, ci mancherebbe altro, però è anche vero che basta un attimo perché un destino prenda tutta un'altra piega e per questo penso che sia meglio evitare certi giudizi troppo troncanti.
A me di Erika non frega niente, io sto facendo un discorso generale.
io non condivido, perlomeno interamente il discorso di Mauro, pero penso che tra uno che falcia qualcuno per errore in un incidente in macchina e una che ammazza mamma e fratellino con la bellezza di 97 coltellate,e dico 97,un tempo un po lunghino per un raptus, direi che una qualche differenza ci sia
Mettiamo il caso che esci stasera, prendi la macchina, imbocchi una curva un pò troppo velocemente, sbandi e falci una famiglia.
Da brava ed onesta persona rispettosa della legge e della società, diventeresti il prossimo mostro da sbattere in prima pagina e per l'opinione pubblica diventeresti un nuovo "paria", che non ha diritto a niente.
Certo, è stato un errore il tuo, ma non eri intenzionato a fare del male a nessuno, ma questo non cambierebbe la tua situazione, rimarresti comunque uno che ha distrutto una famiglia e ci sarebbero frotte di persone pronte a sostenere che "meriteresti la sedia elettrica".
E' vero che il destino ognuno se lo crea da sè, ci mancherebbe altro, però è anche vero che basta un attimo perché un destino prenda tutta un'altra piega e per questo penso che sia meglio evitare certi giudizi troppo troncanti.
A me di Erika non frega niente, io sto facendo un discorso generale.
Io, invece, parlavo di casi specifici. Non sto dicendo che si debba fare un massacro di tuttoi detenuti. Ho solo detto che, in un caso come questo, che di colposo non ha nulla, ma è volontario dalla premeditazione all'esecuzione, non credo né al pentimento, né alle attenuanti, né al diritto di rifarsi una vita. Non credo alle finte redenzioni, utili solo a rifarsi, egoisticamente, una vita. Credo, invece, che, visto che il pentimento passa dal rimorso, non si possa convivere con un tale rimorso, non si possa non dico avere una vita normale (laurearsi, sposarsi o che altro) ma, tout curt, una vita.
Ad ogni modo, dopo le tue parole, ho deciso di non uscire stasera, non mi sento affatto sicuro.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Mettiamo il caso che esci stasera, prendi la macchina, imbocchi una curva un pò troppo velocemente, sbandi e falci una famiglia.
Da brava ed onesta persona rispettosa della legge e della società, diventeresti il prossimo mostro da sbattere in prima pagina e per l'opinione pubblica diventeresti un nuovo "paria", che non ha diritto a niente.
Certo, è stato un errore il tuo, ma non eri intenzionato a fare del male a nessuno, ma questo non cambierebbe la tua situazione, rimarresti comunque uno che ha distrutto una famiglia e ci sarebbero frotte di persone pronte a sostenere che "meriteresti la sedia elettrica".
E' vero che il destino ognuno se lo crea da sè, ci mancherebbe altro, però è anche vero che basta un attimo perché un destino prenda tutta un'altra piega e per questo penso che sia meglio evitare certi giudizi troppo troncanti.
A me di Erika non frega niente, io sto facendo un discorso generale.
Un discorso che non condivido manco io. Non vedo questa stretta correlazione tra la "gogna mediatica" e la sanzione penale a cui si andrà incontro.
Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
Io, invece, parlavo di casi specifici. Non sto dicendo che si debba fare un massacro di tuttoi detenuti. Ho solo detto che, in un caso come questo, che di colposo non ha nulla, ma è volontario dalla premeditazione all'esecuzione, non credo né al pentimento, né alle attenuanti, né al diritto di rifarsi una vita. Non credo alle finte redenzioni, utili solo a rifarsi, egoisticamente, una vita. Credo, invece, che, visto che il pentimento passa dal rimorso, non si possa convivere con un tale rimorso, non si possa non dico avere una vita normale (laurearsi, sposarsi o che altro) ma, tout curt, una vita.
Ad ogni modo, dopo le tue parole, ho deciso di non uscire stasera, non mi sento affatto sicuro.
Lo Stato non ha il dovere di verificare o fare delle riflessioni sulla effettiva o meno redenzione di una persona, ma deve provvedere, attraverso le pene, a reinserire (o almeno a provarci) una persona nel contesto sociale.
Badate bene che questo non ha a che fare con il "buonismo", ma ha a che fare con il garantismo.
Anche il citato 41bis si inserisce in questo solco.
Non è un regime particolarmente duro perché quelli cui ne sono sottoposti sono particolarmente malvagi, ma serve ad isolare chi (i mafiosi) possono continuare a comandare i loro traffici dal carcere.
E' così ch funzionano le cose, che piaccia o no.
Però ripete, dipende da quale parte della barricata si sta.
Oggi sono a posto e quindi posso permettermi il lusso di indignarmi davanti a cotanto garantismo, però, se un domani non dovessi essere più molto a posto, allora sarei contento di vivere sotto tale egida.
Detto questo ognuno ha il diritto di vederla come vuole, l'unica cosa che mi ha dato fastidio sono stati alcuni giudizi esperessi in questo thread e ho ritenuto di voler dire la mia.
Originariamente Scritto da Superfustakkion VS Maurox
però che coincidenza quel maledetto è peggio di una fattucchiera infatti il suo sguardo da strega è inqueitante e malefico, e la testa come il mago di OZ
Originariamente Scritto da proxgis VS GOTM
senti tesoro io ho fatto il gigolo (nonostante non abbia il fisico ma sono bellino che ci devo fare?)
E lì a pochi metri da lei, in questo giorno un po' speciale, c’erano, ad ascoltare, il padre, l’ingegner Francesco De Nardo, la nonna materna e una delle zie. Un giorno un pò speciale ma al quale Erika ha voluto dare un senso di normalità nella sua vita carceraria.
Un bel quadretto familiare. Mancava solo qualcuno...vediamo chi...ah la madre e il fratello! Chissà come mai! Ma sarebbero stati felici anche loro, senza dubbio
In carcere, dove gli studi universitari sono considerati molto importanti ai fini del recupero, il percorso accademico della giovane è stato seguito da vicino da alcune persone, tra cui operatori penitenziari, educatori e volontari. Una in particolare si è occupata di tutto ciò che le serviva dall’esterno, a cominciare dai testi universitari. «Gli ultimi esami - hanno raccontato - sono stati vissuti da Erika con una grande passione per la filosofia e sono andati ancora meglio degli altri. Sembra proprio innamorata di questa materia».
Innamorata della filosofia, certo.
La discussione della tesi è stata gestita con strettissimo riserbo dall’Università e dalla casa di reclusione, anche alla luce di quanto accadde alcuni anni fa. Una domenica pomeriggio Erika partecipò a un torneo di pallavolo organizzato in un oratorio di Brescia e fu fotografata e ripresa dalle telecamere. La notizia e le immagini, pubblicate dai giornali, le provocarono un certo turbamento: un forte contraccolpo emotivo.
Essere fotografata provoca un contraccolpo emotivo, si capisce. E' una ragazza fragile e sensibile. Come si dice ...incapace di fare del male a una mosca. No forse non è l'esempio migliore:nono2:
Erika comunque a breve potrebbe chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali e uscire dal carcere. Considerato il periodo di detenzione (oltre otto anni), l’indulto e gli sconti annuali per buona condotta, le mancano infatti tre anni al fine pena.
Bene mancano solo 3 anni. Siamo tutti contenti di riaverla tra noi.
A casa... A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Un discorso che non condivido manco io. Non vedo questa stretta correlazione tra la "gogna mediatica" e la sanzione penale a cui si andrà incontro.
L'esempio della gogna mediatica può essere forviante, e dell'entità della pena non mi interessa.
L'unica cosa che ho cercato di esprimere è che le cose sono più complesse di quello che sembrano e che è meglio, a mio parere, capire l'importanza di quel principio che ha permesso anche ad una pluriomicida di studiare e laurearsi, perché è lo stesso principio che viene applicato a tutti i detenuti.
Creare un discrimen sarebbe una cosa che andrebbe a depauperare il principio stesso.
Originariamente Scritto da Superfustakkion VS Maurox
però che coincidenza quel maledetto è peggio di una fattucchiera infatti il suo sguardo da strega è inqueitante e malefico, e la testa come il mago di OZ
Originariamente Scritto da proxgis VS GOTM
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