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no.
se sono qua a parlare su un forum non generalizzo, se ho da contestare un'opinione a sergio la contesto a lui, mica gli dico: ah vedi, voi atei ecc ecc..
cioè se glielo dico sto scherzando, se affronto una discussione in modo serio con interlocutori precisi quello faccio.
c'è un abisso tra l'ateismo di sergio e il mio. così come tra la spiritualità di raspa e la tua.
non vedo perché generalizzare, francamente.
a che pro?
Ooohhhh oooohhhh oooohhhhhh , frena !
Io non sono ateo, sono agnostico.
Ooohhhh oooohhhh oooohhhhhh , frena !
Io non sono ateo, sono agnostico.
e poi sono io quello che generalizza e non è preciso...
Originariamente Scritto da Sean
Questa società non è più disposta ad accettare i modi di fare di quel sistema. Il punto è solo questo. Non devono essere gli altri a dirci come condurre la nostra guerra. Noi rivogliamo tutto, e vogliamo l'allenatore assolto.
"Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile[1] e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenza empirica e misurabile attraverso l'osservazione e l'esperimento; dall'altra, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre nuovamente al vaglio dell'esperimento."
la definizione di metodo scientifico guarda caso è l'esatto opposto di quanto voglia dire fede...
si e no.
Direi che fede e scienza si occupano di due ambiti distinti ed usano metodi diversi.
Che ci sia qualche cosa di bellissimo ed ora incomprensibile siamo tutti d'accordo, poi sul fatto che se faccio A vado in paradiso mentre se faccio B vado all'inferno, bhè, li siamo d'accordo un pò meno, ricordo a tal proposito il manifesto che postò JPP con il peccato costruito ad personam dalla chiesa, chi vota comunista è un peccatore e va sconsacrato
Non bosogna confondere fede con religione e regole che l'uomo ha costruito intorno alla religione.
Sto parlando di realizzazione: Fare ciò che vuoi quando lo vuoi come lo vuoi
Non tutti ritengono che questo sia il massimo.
C'è chi crede che morire di fame e di malattia essendo contenti della vita che hai passato e sentendosi amati sia una realizzazione ancora migliore.
A parte il paragone provocatoriamente eccessivo, se anche puoi fare ciò che vuoi quando lo vuoi come lo vuoi e un giorno hai una colica renale, QUEL giorno NON sei contento.
Riuscire ad essere contento e sentirsi realizzato SEMPRE e in ogni caso sarebbe ancora meglio che sentirsi realizzato SOLO quando puoi fare ciò che vuoi quando lo vuoi come lo vuoi, penso non si possa non essere d'accordo. O no?
questo continuo associare la fede al concetto di convenienza, eh, ma "ne vale la pena", della serie prendi tre paghi due: il discount della fede, inizia a lasciarmi un po' perplessa.
Invece è assolutamente così.
Si sceglie quello che è più conveniente, sempre e comunque.
Altrimenti saremmo degli stupidi.
Ci si rifà alla religione per trovar risposta alle grandi domande e bisogni esistenziali dell'Uomo. La religione fa tutto tranne che rispondervi: non dando la soluzione ai quesiti, la risposta appunto consiste, fondamentalmente, nel principio "non ti interrogare, perchè non sei in grado di comprendere, per la tua finitudine"...
Non sono d'accordo neanche con te, questa volta.
La FEDE (non la religione) da invece molte risposte, ma sono risposte di fede, non di ragione, anche se spesso sono "ragionevoli".
fare un figlio è una scelta.
(che comunque non prenderei pensando se vale la pena o meno, ma lasciamo perdere)
la fede non è una scelta, se scegli, significa che la fede vacilla o non c'è.
la fede è al di là della ragione e quindi della scelta ponderata.
In realtà si sceglie di "tentare di fare un figlio", non è detto che ci si riesca.
Allo stesso modo si sceglie di tentare di aver fede, non è detto che ci si riesca.
Il successo del fare un figlio come dell'aver fede NON dipende SOLO da te (o da chi sceglie)
e perchè?
ancora non ne siamo venuti fuori?
perchè secondo te "vale la pena di credere"?
cos'ha un religioso più di un ateo?
Ha una possibilità in più di vivere la stessa identica vita di un ateo, ha ANCHE gli "occhiali della fede" per interpretare le identiche vicende della identica vita di un ateo.
E' come avere una radio che ti permette di decifrare le onde radio presenti intorno a te, che non vedresti, non sentiresti, non percepisciresti in alcun modo SENZA lo strumento adatto.
Eagle
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona! kluca64@yahoo.com
e come pensi di "vedere tutti dall'alto" senza in un certo senso capire più cose di loro?
se uno crede di vedere il quadro completo mentre gli altri ne vedono di meno,non si sente "superiore"?
sarà pure stata un'espressione infelice,ma il senso è quello.
@jolly:
i'm relaxed,giuro, anche se su queste questioni solitamente mi infastidisco. in linea di massima non riesco proprio a capire le basi della fede,mi sembrano insensate.
Ooohhhh oooohhhh oooohhhhhh , frena !
Io non sono ateo, sono agnostico.
a stretto giro di posta, chiunque non sia baciato dalla fede, è agnostico, dato che ovviamente è impossibile dare una risposta certa.
tuttavia si può dire, beh, con gli elementi che ho in mano, pur nel dubbio punto sul fatto che dio non esista, io sono tra questi e quindi mi definisco atea.
ed ero convinta fossi anche tu tra questi. deduzione sbagliata, ne prendo atto.
(agnostico suona anche male, dai)
In realtà si sceglie di "tentare di fare un figlio", non è detto che ci si riesca.
Allo stesso modo si sceglie di tentare di aver fede, non è detto che ci si riesca.
sì ho capito cosa intendi. avevo già capito dopo la reply di raspa, in verità.
probabilmente il mio problema è che credo che la fede dovrebbe essere qualcosa che non tento di avere, ma che ho.
e no, quella non ce l'ho.
e quindi appunto, scelgo di vivere come se dio non esistesse (e quindi cercando in una dimensione intramondana, per capirci, le dimensioni e i contorni dell'essere)
però ho capito perfettamente il senso di quello che dici.
a stretto giro di posta, chiunque non sia baciato dalla fede, è agnostico, dato che ovviamente è impossibile dare una risposta certa.
tuttavia si può dire, beh, con gli elementi che ho in mano, pur nel dubbio punto sul fatto che dio non esista, io sono tra questi e quindi mi definisco atea.
ed ero convinta fossi anche tu tra questi. deduzione sbagliata, ne prendo atto.
(agnostico suona anche male, dai)
Per questo mi definisco agnostico, è praticamente impossibile essere atei e poi definirsi agnostici taglia in partenza il 90% della polemica e ti piazza in una posizione migliore
e come pensi di "vedere tutti dall'alto" senza in un certo senso capire più cose di loro?
se uno crede di vedere il quadro completo mentre gli altri ne vedono di meno,non si sente "superiore"?
sarà pure stata un'espressione infelice,ma il senso è quello.
@jolly:
i'm relaxed,giuro, anche se su queste questioni solitamente mi infastidisco. in linea di massima non riesco proprio a capire le basi della fede,mi sembrano insensate.
tu quando vai in aereo ti senti realmente superiore a quelli che vedi sotto di te? Ovvero ti senti più intelligente? Anche se avessi la capacità di volare con le tue ali, guarda, al massimo saresti un volatile
Che, detto per inciso, era una domanda imbarazzante più per chi l'ha posta che per chi non ha risposto.
Perchè valutava il credere/non credere in termini da offerta del discount; la qual cosa, mi consentirai, è un tantino svilente, per l'oggetto dell'offerta e per chi l'ha proposta.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Perchè valutava il credere/non credere in termini da offerta del discount; la qual cosa, mi consentirai, è un tantino svilente, per l'oggetto dell'offerta e per chi l'ha proposta.
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