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vale la pena, secondo voi, credere nella risurrezione?

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    #46
    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Ma la Chiesa ed i suoi appartenenti devono andare incontro all'uomo proclamando una certezza, e non mettendola sul piano della "convenienza", perchè così si relativizza il pensiero della fede, che deve essere proclamato con la forza dell'assoluto al quale rimanda, proprio voi che siete l'ultimo anello, in ordine temporale, di quei primi testimoni.
    Non si è del mondo e non si deve piacere al mondo, e non si deve, sopratutto, rinunciare alla verità per fare numero, o per amor di statistica.
    E' fin troppo ovvio che di fronte ad una proposta del genere sia preferibile, conveniente "prendere" la risurrezione, invece del nulla:
    Chi non vorrebbe, chi non desidererebbe che dopo ci fosse qualcosa?

    Ma la forza del cristianesimo è proprio quella di dire che quel qualcosa c'è perchè è stato visto e toccato "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi":
    Questo prologo di Giovanni rimanda alla stessa concretezza corporea dell'annuncio pasquale, lo stesso Verbo, morto, è risuscitato, è ri-tornato in mezzo agli uomini, e ancora vive, piaccia o meno, che sia digeribile a tutti o no.

    Bisogna salvaguardare l'annuncio, la pietra angolare, non renderla appetibile, la confezione riguarda la moda dei tempi, non la Chiesa di Cristo.
    Così Paolo VI a Guitton:

    “C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: ‘Quando il Figlio dell’Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?’. Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. [...] Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia”.

    Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia - Non si parla qui di rendere appetibile e cangiante la Verità per conquistare l'intero orbe, questo alla Verità non è mai interessato.
    Se permetti, Sean, questo è un altro discorso che non riguarda il contesto e la finalità della doanda che ho posto. Altrimenti si rischia di innescare una discussione accademica che in questo thread non ha senso. Lo stesso arrivo di Richard sul thread mi fa temere che si possa prendere una piega di accademismo. Non è una domanda la mia che intende evangelizzare: quindi , scusami, tali osservazioni che condivido pienamente, in uesto thread mi sembrano del tutto fuori posto. Del resto la fede cristiana possiede anche una sua plausibilità: bisogna cogliere quanto l'uomo moderno colga tale plausibilità.

    Tra l'altro mi sembra nonscontat che l'uomo dioggi preferisca la risurrezione. Se conosc vermanete cosa passaa nella mente di tanta gente, molti si accontentano di questa vita senza minimamente attendersene un'altra. E questa è una della cause di tante degradazioni ell'uomo dell'uomo contemporaneo. Quindi non darei per scontato che sia conveniente 'prendere' la risurrezione piuttosto che il nulla.

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      #47
      Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
      Riprendo la parte conclusiva di questo intervento (tutto di pregio) perché veramente rappresenta, a mio avviso, il significato di edificazione della Chiesa, processo che non deve rappresentare una corsa ad "ottenere consensi", bensì semplicemente la testimonianza della Verità.

      In ogni caso la (personale/intima) esperienza della fede non può precedere la testimonianza. Non può farlo semplicemente perché (come indica B. Forte) la Chiesa edifica il Mistero stesso, non il sentiero interrotto dell'indagare umano, bensì il farsi presente velato di Dio più grande, l'offrirsi della Gloria sotto i segni sempre opachi della storia. Ecco perché, come sottolinea Sean, alla Verità non è mai interessato "conquistare consensi".
      Commento del tutto fuori posto perchè esula dall'intenzione e dal tenore della mia domanda.

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        #48
        Se credere nella risurrezione spinge l'uomo a vivere meglio, soprattutto nei confronti dei terzi, allora ha senso crederci. Intendo dire che se ci fosse una unica anima, eterna, che continua a reincarnarsi per acquisire esperienza dai vari scenari e prove che una vita terrena offre, così da progredire e innalzarsi, allora le azioni che si compiono in questa vita avrebbero davvero un senso.
        Se è solo nella speranza che non finisca tutto, per la paura che non ci sia nulla dopo la morte, allora no, la giudico solo una debolezza.

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          #49
          Originariamente Scritto da antonio21BBpriest Visualizza Messaggio
          Commento del tutto fuori posto perchè esula dall'intenzione e dal tenore della mia domanda.
          per quanto mi sforzi nn riesco a capire espressioni come '' valere la pena'' ''convenienza'' accanto alla parola ''resurrezione''

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            #50
            Originariamente Scritto da antonio21BBpriest Visualizza Messaggio
            Se permetti, Sean, questo è un altro discorso che non riguarda il contesto e la finalità della doanda che ho posto. Altrimenti si rischia di innescare una discussione accademica che in questo thread non ha senso. Lo stesso arrivo di Richard sul thread mi fa temere che si possa prendere una piega di accademismo. Non è una domanda la mia che intende evangelizzare: quindi , scusami, tali osservazioni che condivido pienamente, in uesto thread mi sembrano del tutto fuori posto. Del resto la fede cristiana possiede anche una sua plausibilità: bisogna cogliere quanto l'uomo moderno colga tale plausibilità.

            Tra l'altro mi sembra nonscontat che l'uomo dioggi preferisca la risurrezione. Se conosc vermanete cosa passaa nella mente di tanta gente, molti si accontentano di questa vita senza minimamente attendersene un'altra. E questa è una della cause di tante degradazioni ell'uomo dell'uomo contemporaneo. Quindi non darei per scontato che sia conveniente 'prendere' la risurrezione piuttosto che il nulla.
            La tua domanda è "Vale la pena credere nella resurrezione?", ed è stata successivamente esplicitata nel senso che "meglio prendere che lasciare", visto che almeno la resurrezione pare promettere una vita oltre il nulla:
            Ecco, se mi venisse posta a me, in questi termini, la stessa domanda, direi di no, non vale la pena, meglio, come dice sempre Paolo, "bere e mangiare" e darsi alla mondanità più spinta, che non ha altro fine edificante che se stessa, dato che poi ci aspetta il vuoto.
            "Vale la pena..."No che non vale, se non si mostra da dove nasce e dove rimanda questa risurrezione, se non viene offerta e posta con tutta la forza primigenia di questo annuncio, che non ha sconvolto e catturato per primi i dotti (altro che discussione accademica, perdonami) ma il popolo, la gente comune, le donne, gli uomini, i poveri in spirito, ieri come oggi;

            "Vale la pena..." E allora, per rispondere, non vale la pena citare Paolo, Giovanni, quelle parole semplicissime, perchè la profondità è sempre semplice, come gli intellegibili moti della natura e del cosmo, chiarissimi agli occhi di tutti?

            Che cosa dovremmo dire, sennò?
            Quale il senso del Thread, allora?
            A chi si rivolge quella domanda? Che vuole da noi?

            "Lo zelo per la tua casa mi divora" Questo si dovrebbe e vorremmo sentire.
            Last edited by Sean; 13-04-2009, 20:46:10.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              #51
              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              La tua domanda è "Vale la pena credere nella resurrezione?", ed è stata successivamente esplicitata nel senso che "meglio prendere che lasciare", visto che almeno la resurrezione pare promettere una vita oltre il nulla:
              Ecco, se mi venisse posta a me, in questi termini, la stessa domanda, direi di no, non vale la pena, meglio, come dice sempre Paolo, "bere e mangiare" e darsi alla mondanità più spinta, che non ha altro fine edificante che se stessa, dato che poi ci aspetta il vuoto.
              "Vale la pena..."No che non vale, se non si mostra da dove nasce e dove rimanda questa risurrezione, se non viene offerta e posta con tutta la forza primigenia di questo annuncio, che non ha sconvolto e catturato per primi i dotti (altro che discussione accademica, perdonami) ma il popolo, la gente comune, le donne, gli uomini, i poveri in spirito, ieri come oggi;

              "Vale la pena..." E allora, per rispondere, non vale la pena citare Paolo, Giovanni, quelle parole semplicissime, perchè la profondità è sempre semplice, come gli intellegibili moti della natura e del cosmo, chiarissimi agli occhi di tutti?

              Che cosa dovremmo dire, sennò?
              Quale il senso del Thread, allora?
              A chi si rivolge quella domanda? Che vuole da noi?

              "Lo zelo per la tua casa mi divora" Questo si dovrebbe e vorremmo sentire.
              da te niente, perchè tu ci credi.

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                #52
                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                "Vale la pena..."No che non vale, se non si mostra da dove nasce e dove rimanda questa risurrezione, se non viene offerta e posta con tutta la forza primigenia di questo annuncio, che non ha sconvolto e catturato per primi i dotti (altro che discussione accademica, perdonami) ma il popolo, la gente comune, le donne, gli uomini, i poveri in spirito, ieri come oggi;


                ".
                discussione accademica non in riferimento alla risurrezione ma ad un certo modo di impostare un thread.

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                  #53
                  antonio spiegacelo tu il senso, perché qui o siamo un branco di farneticanti o la questione di prorità è quantomeno differente.

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                    #54
                    Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                    antonio spiegacelo tu il senso, perché qui o siamo un branco di farneticanti o la questione di prorità è quantomeno differente.
                    il senso è molto semplice
                    per molti non vale la pena credere in cose del genere perchè non aggiungono nulla alla vita (a dire di moltisono illusioni o quant'altro)...allora io vorrei capire se invece vale la pena per l'uomo accogliere una tale verità.

                    infatti alcune risposte sono arrivate..segno che la domanda non è peregrina.

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                      #55
                      Originariamente Scritto da antonio21BBpriest Visualizza Messaggio
                      discussione accademica non in riferimento alla risurrezione ma ad un certo modo di impostare un thread.
                      D'accordo, ma anche Steel o Liam hanno fatto notare come forse sia meglio allora chiarire quel "vale la pena", che con la questione in oggetto stride;
                      "Vale la pena" cioè è ancora attuale, è vera, serve a qualcosa, meglio di niente...Io non ho ancora capito il senso della domanda (può essere semplicemente che mi sfugga, e chi lo nega)

                      Edit: Ho letto la risposta già data a Prince.
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        #56
                        Originariamente Scritto da antonio21BBpriest Visualizza Messaggio
                        Commento del tutto fuori posto perchè esula dall'intenzione e dal tenore della mia domanda.
                        La tua domanda piega semplicemente la fede (nella resurrezione) sul piano della "convenienza" e calpesta il concetto di Grazia.

                        In sostanza dice: Piuttosto che non credere a niente, non è conveniente credere? O, riflessivamente, "vale la pena" non credere? Questo si evince da tutto il tuo discorso e, in particolare, dal post:




                        Sinceramente, spero che ti renda presto conto (specialmente in quanto rappresentante della Chiesa, intesa come istituzione umana) dell'anti-cristianità di questa posizione (anche semplicemente posta in termini interrogativi).

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                          #57
                          Io noto come la difficoltà maggiore incontrata dai non credenti sia l'accettare la resurrezione di Cristo, come un evento ambiguo dal punto di vista probatorio. Ovviamente, l'occhio è ad una popolazione non illuminata dal faro della fede

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                            #58
                            Originariamente Scritto da antonio21BBpriest Visualizza Messaggio
                            il senso è molto semplice
                            per molti non vale la pena credere in cose del genere perchè non aggiungono nulla alla vita (a dire di moltisono illusioni o quant'altro)...allora io vorrei capire se invece vale la pena per l'uomo accogliere una tale verità.

                            infatti alcune risposte sono arrivate..segno che la domanda non è peregrina.
                            Vedi, così però sembra che tutti ci credano, ma alcuni non ritengono la cosa 'utile' alla propria esistenza e decidono di ignorarla.

                            Da quello che vedo, chi crede la accoglie, chi non crede semplicemente non la vede affatto come verità.
                            B & B with a little weed










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                              #59
                              Ma nel concetto del "valere la pena credere" come entra il concetto di fede come dono, non scelto?
                              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                              ma_75@bodyweb.com

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                                #60
                                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                                Ma nel concetto del "valere la pena credere" come entra il concetto di fede come dono, non scelto?
                                entra così:
                                - la fede è da concepirsi come dono ricevuto da tutti, che possono accettarlo o meno
                                - a volte tu ricevi un dono (compleanno, natale, befana, etc.), ma non sai proprio che fartene e lo getti nell'immondizia

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