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come il patrimonio artistico (50% del patrimonio artistico mondiale si trova in italia)
Questo forse nella nostra visione italocentrica o eurocentrica del mondo. Cina, India e molte altre regioni nel mondo hanno avuto storie ben più interessanti dell'Italia nel loro complesso. Che la nostra sia un po' più interessante della maggior parte delle altre è sicuramente vero, che sia la più importante non è vero manco nell'Europa stessa.
sup?
eh?
Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
Questo forse nella nostra visione italocentrica o eurocentrica del mondo. Cina, India e molte altre regioni nel mondo hanno avuto storie ben più interessanti dell'Italia nel loro complesso. Che la nostra sia un po' più interessante della maggior parte delle altre è sicuramente vero, che sia la più importante non è vero manco nell'Europa stessa.
eh?
mah.....i portatori di civiltà furono i Visigoti???
Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
La Civiltà, quella europea davvero, nasce coi greci. L'abbiamo diffusa noi a modo nostro come l'hanno diffusa altri a modo loro nei 2000 anni seguenti. Non siamo stati ne i primi ne i migliori.
Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
Questo forse nella nostra visione italocentrica o eurocentrica del mondo. Cina, India e molte altre regioni nel mondo hanno avuto storie ben più interessanti dell'Italia nel loro complesso. Che la nostra sia un po' più interessante della maggior parte delle altre è sicuramente vero, che sia la più importante non è vero manco nell'Europa stessa.
La Civiltà, quella europea davvero, nasce coi greci. L'abbiamo diffusa noi a modo nostro come l'hanno diffusa altri a modo loro nei 2000 anni seguenti. Non siamo stati ne i primi ne i migliori.
Ma non diciamo sciocchezze, per cortesia:
Neanche nell'Europa stessa? O addirittura India e Cina migliori della nostra civiltà? E perchè non lo Zimbabwe allora?
La civiltà europea ha la sua culla nella Grecia classica, che fa della purezza della stipe un vanto, e motivo di collante nazionale (i greci da una parte ed i "barbari" dall'altra).
Il grande, fondamentale apporto della romanità è quello di dare all'ecumene mediterraneo un'identità di valori morali, religiosi e politici, slegati dalla mera appartenenza di sangue, e questa spinta di Roma all'universalismo è la cifra della sua aeternitas, nella quale la stessa Grecia troverà una sua prosecuzione:
Roma regalerà al mondo le sue istituzioni, la sua civiltà, la sua tradizione, una idealità che le permetterà di sopravvivere anche quando l'Impero non sarà più, perchè in Europa resterà comunque la traccia di un foedus comune che continuerà a plasmare il nostro continente grazie anche al cristianesimo, modellatosi anch'esso, nelle sue istituzioni, sull'Impero, e diffusosi grazie ad esso.
Per il resto, mentre da noi, da ben prima l'inizio dell'era cristiana, abbiamo già formate da millenni letteratura, pensiero, arte, storia insuperate, nei paesi che citi siamo al deserto o quasi, il loro affacciarsi alla storia mondiale avverrà secoli dopo, e comunque sempre in una sfera regionale che poco o nullo peso avrà nella più generale storia del mondo, nella quale noi siamo stati principi e attori insuperati.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Ma non diciamo sciocchezze, per cortesia:
Neanche nell'Europa stessa? O addirittura India e Cina migliori della nostra civiltà? E perchè non lo Zimbabwe allora?
Io non ho parlato di migliori. La qualità (e quantità) patrimonio artistico (perchè è di questo che si parlava) non va certo di pari passo con la grandezza di una civiltà, se mai questa può essere quantificata in maniera univoca. Poi non conosco abbastanza bene la storia di quei paesi da poterne parlare con cognizione di causa come sembri fare te (mi auguro non a sproposito).
La civiltà europea ha la sua culla nella Grecia classica, che fa della purezza della stipe un vanto, e motivo di collante nazionale (i greci da una parte ed i "barbari" dall'altra).
Il grande, fondamentale apporto della romanità è quello di dare all'ecumene mediterraneo un'identità di valori morali, religiosi e politici, slegati dalla mera appartenenza di sangue, e questa spinta di Roma all'universalismo è la cifra della sua aeternitas, nella quale la stessa Grecia troverà una sua prosecuzione:
Roma regalerà al mondo le sue istituzioni, la sua civiltà, la sua tradizione, una idealità che le permetterà di sopravvivere anche quando l'Impero non sarà più, perchè in Europa resterà comunque la traccia di un foedus comune che continuerà a plasmare il nostro continente grazie anche al cristianesimo, modellatosi anch'esso, nelle sue istituzioni, sull'Impero, e diffusosi grazie ad esso.
Per il resto, mentre da noi, da ben prima l'inizio dell'era cristiana, abbiamo già formate da millenni letteratura, pensiero, arte, storia insuperate, nei paesi che citi siamo al deserto o quasi, il loro affacciarsi alla storia mondiale avverrà secoli dopo, e comunque sempre in una sfera regionale che poco o nullo peso avrà nella più generale storia del mondo, nella quale noi siamo stati principi e attori insuperati.
Per questo mi spiace ma per quanto siano tutte notizie storiche corrette, le trovo parziali. Non siamo nel medioevo, la storia non è finita nel 476 e da li in poi Roma ha perso ogni influenza nella storia, ormai c'è da farsene una ragione.
Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
476 e da li in poi Roma ha perso ogni influenza nella storia, ormai c'è da farsene una ragione.
Guarda che Roma ha continuato a dominare la storia come Chiesa per altri mille anni.
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
Per questo mi spiace ma per quanto siano tutte notizie storiche corrette, le trovo parziali. Non siamo nel medioevo, la storia non è finita nel 476 e da li in poi Roma ha perso ogni influenza nella storia, ormai c'è da farsene una ragione.
Forse non ci capiamo, io ho parlato di aeternitas romana, concetto fondamentale per comprendere la storia d'Europa pure dopo la caduta formale dell'Impero d'Occidente (la Roma d'Oriente sopravviverà ancora mille anni, altro che medioevo).
Neppure quattrocento anni dopo il tramonto di Roma, i popoli europei avvertono la necessità ineludibile di riportare in vita quel concetto di impero universale che tanto peso ha avuto nel plasmare l'Europa, ed ecco, appunto, il Sacro Romano Impero, che già nel nome riassume il debito che porta verso la romanità:
Tutto il medioevo vedrà ancora Roma al suo centro grazie al papato che si ritiene detentore e custode delle prerogative imperiali (a Roma si deve ancora venire, fino a Carlo V, per essere incoronati imperatori dei Romani, non dei francesi, tedeschi, spagnoli etc.).
Sfumata poi l'influenza politica, l'Italia troverà un altro modo, non meno importante, per far valere ancora la sua presenza:
Sarà l'ora di quel Rinascimento che segnerà una delle vette del genio e dell'arte universali, e che ancora fanno del nostro Paese un custode di tesori insuperabili.
Il peso di questo "stivale" nel mondo non può essere paragonato, se prendiamo a misura tutto l'arco dei secoli e l'opera umana, non può essere paragonato a nessun altro, forse avvicinato, in un pallido tentativo di imitazione, ma mai eguagliato:
La storia non si fa e non va vista a blocchi, ma a strati, e noi siamo ancora molto più in alto di tutti gli altri.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Guarda che Roma ha continuato a dominare la storia come Chiesa per altri mille anni.
.
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Guarda che Roma ha continuato a dominare la storia come Chiesa per altri mille anni.
La civiltà romana è andata a picco proprio con l'avvento del Cristianesimo, che ha dominato si, ma guardacaso nel periodo più buio della storia europea. Se proprio in Italia vogliamo prenderci un merito (forse veramente l'ultimo nella nostra storia) è quello che ha prodotto Galileo, casualmente pure lui in conflitto con la Chiesa.
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La civiltà romana è andata a picco proprio con l'avvento del Cristianesimo, che ha dominato si, ma guardacaso nel periodo più buio della storia europea. Se proprio in Italia vogliamo prenderci un merito (forse veramente l'ultimo nella nostra storia) è quello che ha prodotto Galileo, casualmente pure lui in conflitto con la Chiesa.
Questa storia del medioevo "buio" credo neppure alle elementari venga più insegnata.
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La civiltà romana è andata a picco proprio con l'avvento del Cristianesimo, che ha dominato si, ma guardacaso nel periodo più buio della storia europea. Se proprio in Italia vogliamo prenderci un merito (forse veramente l'ultimo nella nostra storia) è quello che ha prodotto Galileo, casualmente pure lui in conflitto con la Chiesa.
è vero che il medioevo è stato eccessivamente "demonizzato" ma mi pare innegabile che rimanga un periodo storico piuttosto cupo nella storia europea e se leviamo la visione mitica che negli ultimi anni l'accompagna di fatti rimane ben poco.
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Forse non ci capiamo, io ho parlato di aeternitas romana, concetto fondamentale per comprendere la storia d'Europa pure dopo la caduta formale dell'Impero d'Occidente (la Roma d'Oriente sopravviverà ancora mille anni, altro che medioevo).
Neppure quattrocento anni dopo il tramonto di Roma, i popoli europei avvertono la necessità ineludibile di riportare in vita quel concetto di impero universale che tanto peso ha avuto nel plasmare l'Europa, ed ecco, appunto, il Sacro Romano Impero, che già nel nome riassume il debito che porta verso la romanità:
Tutto il medioevo vedrà ancora Roma al suo centro grazie al papato che si ritiene detentore e custode delle prerogative imperiali (a Roma si deve ancora venire, fino a Carlo V, per essere incoronati imperatori dei Romani, non dei francesi, tedeschi, spagnoli etc.).
Sfumata poi l'influenza politica, l'Italia troverà un altro modo, non meno importante, per far valere ancora la sua presenza:
Sarà l'ora di quel Rinascimento che segnerà una delle vette del genio e dell'arte universali, e che ancora fanno del nostro Paese un custode di tesori insuperabili.
Il peso di questo "stivale" nel mondo non può essere paragonato, se prendiamo a misura tutto l'arco dei secoli e l'opera umana, non può essere paragonato a nessun altro, forse avvicinato, in un pallido tentativo di imitazione, ma mai eguagliato:
La storia non si fa e non va vista a blocchi, ma a strati, e noi siamo ancora molto più in alto di tutti gli altri.
Sean, ti dò perfettamente ragione, e apprezzo molto la tua analisi-sintesi.. però nella visione della storia come una stratificazione, non credi che talora subentri un processo di resettamento o anche solo una sorta di oblio di ciò che fu..?
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