Il bilancio del terremoto che ha colpito stanotte alle 3.32 la provincia dell’Aquila è destinato a salire. Secondo i soccorritori che operano tra le macerie si potrebbe arrivare a contare decine di vittime. Sono infatti migliaia gli edifici gravemente lesionati e molti quelli completamente crollati.
Case crollate, palazzi lesionati, cittadini in strada, soccorritori che scavano anche con le mani. Si presenta così L’Aquila questa mattina. In via XX Settembre un’abitazione è crollata sbriciolandosi: militari e civili stanno scavando con le mani e con alcuni picconi per vedere se vi sia qualcuno sotto le macerie. Quasi tutti gli abitanti della città sono in strada, sconvolti dopo la scossa di questa notte. Il suono delle sirene delle ambulanze è continuo
Questo terremoto è “sicuramente, per l’intensità, paragonabile se non superiore a quello che ha colpito l’Umbria e delle Marche”. Lo detto il capo della protezinoe civile Guido Bertolaso, intervistato da RaiNews24. “I modelli previsionali in caso di terremoti come questo ci dicono che è possibile che ci siano numerose vittime, molti feriti, migliaia di sfollati e parecchi edifici crollati”.
“Non si può fare di certo un censimento in poche ore - dice Bertolaso - e sarà un lavoro duro”.
Dopo una serie di scosse registrate in serata, verso le 3,30 di questa notte la terra ha tremato a l’Aquila causando vittime. La protezione civile non ha ancora fornito un numero dei morti ma ha confermato ufficialmente che i crolli hanno causato vittime. Il terremoto, che si e’ sentito in tutto il centro Italia, è stato di magnitudo 5.8 pari all’ottavo-nono grado della scala Mercalli, e l’epicentro e’ stato registrato a cinque chilometri di profondita’. Sono molti gli edifici del centro storico dell’Aquila crollati. Si teme che essendo la scossa piu’ forte avvenuta in piena notte, con la popolazione nelle case, le vittime possano essere numerose.
Sono state moltissime le persone che per la paura si sono riversate nelle strade.
Per verifiche e controlli sui viadotti è stato chiuso il tratto autostradale della Roma-L’Aquila (A24) tra Valle del Salto e Assergi in entrambe le direzioni.Sono quindicimila le utenze disalimentate nella provincia dell’Aquila
Case crollate, palazzi lesionati, cittadini in strada, soccorritori che scavano anche con le mani. Si presenta così L’Aquila questa mattina. In via XX Settembre un’abitazione è crollata sbriciolandosi: militari e civili stanno scavando con le mani e con alcuni picconi per vedere se vi sia qualcuno sotto le macerie. Quasi tutti gli abitanti della città sono in strada, sconvolti dopo la scossa di questa notte. Il suono delle sirene delle ambulanze è continuo
Questo terremoto è “sicuramente, per l’intensità, paragonabile se non superiore a quello che ha colpito l’Umbria e delle Marche”. Lo detto il capo della protezinoe civile Guido Bertolaso, intervistato da RaiNews24. “I modelli previsionali in caso di terremoti come questo ci dicono che è possibile che ci siano numerose vittime, molti feriti, migliaia di sfollati e parecchi edifici crollati”.
“Non si può fare di certo un censimento in poche ore - dice Bertolaso - e sarà un lavoro duro”.
Dopo una serie di scosse registrate in serata, verso le 3,30 di questa notte la terra ha tremato a l’Aquila causando vittime. La protezione civile non ha ancora fornito un numero dei morti ma ha confermato ufficialmente che i crolli hanno causato vittime. Il terremoto, che si e’ sentito in tutto il centro Italia, è stato di magnitudo 5.8 pari all’ottavo-nono grado della scala Mercalli, e l’epicentro e’ stato registrato a cinque chilometri di profondita’. Sono molti gli edifici del centro storico dell’Aquila crollati. Si teme che essendo la scossa piu’ forte avvenuta in piena notte, con la popolazione nelle case, le vittime possano essere numerose.
Sono state moltissime le persone che per la paura si sono riversate nelle strade.
Per verifiche e controlli sui viadotti è stato chiuso il tratto autostradale della Roma-L’Aquila (A24) tra Valle del Salto e Assergi in entrambe le direzioni.Sono quindicimila le utenze disalimentate nella provincia dell’Aquila
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