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Terremoto - L' Aquila e Abruzzo - *** Topic Ufficiale ***

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    Riuppo questo vecchio thread per una notizia di oggi. Sarà interessante capire di cosa si tratti

    Ci sono scheletri e resti di cadaveri mummificati sotto al pavimento della chiesa di San Giovanni evangelista, nella frazione Casentino di Sant'Eusanio Forconese (L'Aquila), uno dei Comuni colpiti dal terremoto del 6 aprile scorso. La chiesa, di cui sono rimaste in piedi parte della facciata, la parete destra e l'abside, si trova nella «zona rossa» del paese, ma i resti umani si vedono comunque a occhio nudo in fondo a un cunicolo protetto da travi di legno. I resti, in una fossa comune, sono emersi a seguito dei crolli avvenuti con il sisma, che ha provocato danni seri in tutta la frazione, attualmente disabitata







    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
    ma_75@bodyweb.com

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      Oddio................
      sigpic

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        Non era infrequente, anzi, il seppellire i cadaveri nelle cripte delle chiese.
        I registri parrocchiali, se non sono andati perduti, potrebbero forse dire della provenienza di quelle ossa.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Le ossa sono in parte disarticolate e gettate alla rinfusa, dal colore non mi sembrano vecchissime, sono pià sul marroncino che sul giallo-bianchiccio. Bisognerebbe capire se quella polvere bianca è un residuo del crollo (ma pare che il cunicolo all'interno del quale si trovano sia intatto) o della calce che, spesso, si usava per ricoprire i morti appestati in una fossa comune
          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
          ma_75@bodyweb.com

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            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
            Le ossa sono in parte disarticolate e gettate alla rinfusa, dal colore non mi sembrano vecchissime, sono pià sul marroncino che sul giallo-bianchiccio. Bisognerebbe capire se quella polvere bianca è un residuo del crollo (ma pare che il cunicolo all'interno del quale si trovano sia intatto) o della calce che, spesso, si usava per ricoprire i morti appestati in una fossa comune
            Giusta osservazione quella sul colore della ossa, anche se questo marroncino potrebbe essere dovuto al processo di mummificazione, che ha impedito la decomposizione dei tessuti attaccati alle stesse.
            Mi sa che la tua ipotesi non sia lontana dalla realtà.
            Last edited by Sean; 30-11-2009, 23:52:00.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Concordo con Ma, la calce viva veniva usata anche fino a 60 anni fa, quando si moriva di tifo.
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Non era infrequente, anzi, il seppellire i cadaveri nelle cripte delle chiese.
                I registri parrocchiali, se non sono andati perduti, potrebbero forse dire della provenienza di quelle ossa.
                Se qualche volta passi da Napoli ti faccio vedere "le fontanelle"
                Originariamente Scritto da gorgone
                il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                    Originariamente Scritto da Sartorio Visualizza Messaggio
                    Se qualche volta passi da Napoli ti faccio vedere "le fontanelle"
                    [SIGPIC]

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                      IL CASO

                      "L'Aquila, ci fu mancato allarme"
                      Indagata la Protezione Civile


                      L'accusa, sulla base di un dossier della Polizia, è di omicidio colposo per la sottovalutazione degli allarmi perma del terremoto. Tra gli indagati i vertici della Protezione civile, autorervoli sismologi e tecnici del dipartimento di GIUSEPPE CAPORALE

                      La Procura della Repubblica dell'Aquila ha notificato gli avvisi di garanzia relativi all'inchiesta sul mancato allarme per il terremoto. L'accusa, sulla base di un dossier della Polizia, è di omicidio colposo. Tra gli indagati i vertici della Protezione civile, autorervoli sismologi e tecnici del dipartimento. I rilievi furono consegnati alla magistratura lo scorso aprile come anticipato dal un articolo di Repubblica
                      "
                      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                        Il 31 marzo 2009 si riunì la Commissione Grandi Rischi. Ma non prese decisioni
                        Ignorati gli allarmi del ricercatore Giampaolo Giuliani e un dossier dell'Ingv


                        "La protezione civile sottovalutò gli allarmi"
                        Dossier della Polizia accusa: omicidio colposo


                        di GIUSEPPE CAPORALE
                        L'AQUILA - C'è un'informativa giudiziaria - riservata - redatta della Polizia dell'Aquila che accusa i vertici della Protezione Civile di omicidio colposo. Omicidio colposo per non aver dato l'allarme alla popolazione aquilana prima della scossa fatale del 6 aprile scorso. Nonostante uno sciame sismico - in corso da quattro mesi e con oltre quattrocento scosse - giustificasse quanto meno la dichiarazione di "stato d'allerta", se non l'evacuazione (come invece avvenuto in Garfagnana nel 1985). Una "negligenza fatale" secondo gli investigatori. Ora il rapporto dettagliato (con documenti scientifici, interrogatori e perizie) è stato inserito nel fascicolo di indagine della Procura dell'Aquila sul "mancato allarme" nei giorni precedenti la tragedia e si trova sul tavolo del sostituto procuratore Fabio Picuti.

                        Un documento "delicato", spiegano da Palazzo di Giustizia, in quanto arrivato sul tavolo del magistrato che conduce l'indagine pochi giorni prima dell'anniversario del sisma. Il timore è che iniziative giudiziarie immediate possano turbare la fiaccolata commemorativa prevista in città per la notte tra domani e martedì. Ma non è escluso che la Procura entro qualche giorno assuma iniziative. Allegati al dossier della Polizia ci sono anche gli interrogatori al vice capo della Protezione Civile Bernardo De Berardinis, al presidente vicario della "Commissione Grandi Rischi" della Protezione Civile Franco Barberi, al presidente dell'Istituto di Geofisica e Vulcanologia Enzo Boschi, al direttore dell'ufficio rischio sismico della Protezione Civile Mauro Dolce, al direttore del Centro Nazionale Terremoti Giulio Selvaggi e altri tre funzionari della Protezione Civile dell'ufficio gestioni emergenza e servizio comunicazione.

                        Furono loro a partecipare alla riunione straordinaria tenuta dalla commissione grandi rischi della Protezione Civile il 31 marzo, chiudendo la seduta senza prendere decisioni rispetto "all'emergenza terremoto in atto già prima della tragedia". Nonostante un dossier dell'Ingv sulla gravità dello sciame sismico, diversi studi scientifici (tra questi documenti uno studio del Cnr, in cui si stimava molto alto il rischio di un terremoto devastante a L'Aquila) e perizie geologiche. Quella riunione durò meno di sessanta minuti. Al termine, proprio De Berardinis tenne una conferenza stampa: "La comunità scientifica conferma che non c'è pericolo, perché c'è uno scarico continuo di energia; la situazione è favorevole". Pochi giorni dopo il disastro.

                        "La protezione civile sottovalutò gli allarmi" Dossier della Polizia accusa: omicidio colposo - Repubblica.it
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                        Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                          Anche in questa occasione dopo un anno si certifica quel che tutti, specie gli aquilani sapevano. Il sangue delle vittime ricade tutto sulle mani di Bertolaso e degli altri che li illusero di poter dormire tranquillamente a casa propria, dal momento che non sussisteva un reale pericolo di scossa devastante.
                          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                          ma_75@bodyweb.com

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                            Vicenda incredibile.
                            Un strage annunciata, una strage che poteva forse essere evitata.
                            In Italia i pentoloni li scoperchiamo sempre dopo e sempre troppo tardi.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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