ragazza miracolata di 20 anni trovata viva e vegeta sotto le macerie...
Terremoto - L' Aquila e Abruzzo - *** Topic Ufficiale ***
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioOnna, il dramma del giornalista Parisse
Il vice caporedattore di «Il Centro» ha perso i due figli e il padre, la madre è gravemente ferita
L'AQUILA - Nell'immensa tragedia del terremoto in Abruzzo, ci sono infinite storie personali. Tra queste c'è il dramma di Giustino Parisse, responsabile della redazione dell'Aquila e vice caporedattore del quotidiano locale Il Centro. Si è salvato, insieme alla moglie, nel crollo della loro casa a Onna, ma ha perso i due figli di 16 e 18 anni e il padre 75enne, mentre la madre è rimasta gravemente ferita.
«PAPÀ, MORIAMO TUTTI» - «Giustino e Dina abbracciati davanti alle macerie di una casa che non c'è più. Giustino e Dina che non hanno più nulla. Neppure una lacrima per piangere Domenico e Maria Paola, due ragazzi stupendi. Lui di 18 anni, lei di 16», racconta martedì il giornale abruzzese. «Papà, tanto moriamo tutti, ha fatto in tempo a dire Maria Paola prima che la trave più grande della casa più bella di Onna spegnesse per sempre i sogni di una ragazza orgogliosa del suo papà, un giornalista del Centro».
«FAI IL TUO LAVORO» - «Ora sono dall’altra parte, tu fa il tuo lavoro», dice il giornalista al collega, inviato a raccontare un dramma privato che colpisce nel vivo l'intera redazione, asciugandosi le lacrime dopo un interminabile abbraccio. Non ha più nulla, neppure i vestiti. Indossa solo una camicia strappata, un paio di pantaloni del pigiama e due scarpe diverse. La casa, una villetta al centro di Onna, è un enorme cumulo di mattoni, pietre e travi di legno, racconta il giornale.
«NON SONO RIUSCITO A SALVARLI» - «Maria Paola era proprio lì», inizia a raccontare Giustino, «ha fatto solo in tempo a dirmi: papà, tanto moriamo tutti, e la trave del tetto l’ha schiacciata». È morta davanti agli occhi del suo papà che non riesce a darsi pace e continua a ripetere: «Non sono riuscito a salvare i miei figli». Maria Paola è stata portata via prestissimo all’obitorio dell’Aquila. Il fratello Domenico, invece, è rimasto sepolto sotto una montagna di detriti alta più di dieci metri. Domenico era ancora vivo anche un’ora dopo il terremoto quando Giustino Parisse ha sentito la sua voce che chiedeva aiuto salire dalle macerie. E ha cercato di salvarlo con tutte le sue forze. Giustino ha continuato a sentire Domenico per altre tre ore e ha lottato spostando con le mani pietre e cemento, fino a cadere di schiena ferendosi alla testa.
«CHIEDEVA AIUTO» - «Domenico ci chiedeva aiuto, ma era impossibile tirarlo fuori. Ho detto a Giustino: non ce la facciamo. Giustino fermati, è inutile», racconta un vicino di casa. E lui si è fermato e si è seduto, in attesa che arrivassero i soccorsi. Ma alle 12 a Onna i soccorsi non erano ancora arrivati. Le speranze sono finite mentre le scosse di terremoto fanno tremare ancora sette volte le macerie. «Trent’anni di sacrifici cancellati in un attimo. Non ho più nulla. Adesso non ha più senso continuare a vivere», dice sconsolato mentre la moglie Dina lo abbraccia e si siedono l’uno accanto all’altra sotto un mandorlo fiorito. Alle 16,30 i corpi del padre e del figlio di Parisse vengono finalmente tirati fuori dalle macerie. Sono passate tredici ore dalla scossa che ha raso al suolo Onna. Sono passate troppe ore per salvarli. Ma Giustino è andato via. «Voglio ricordarli come l’ultima volta che li ho visti vivi», dice dopo un ultimo lunghissimo abbraccio.
Onna, il dramma del giornalista Parisse - Corriere della Sera
Straziante
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Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggiole parole del figlio sono strazianti " tanto moriamo tutti", come a dire, finiremo tutti assieme non vi preoccupate, nessuno rimarrà solo. e invece no.
In Italia, e proprio in queste zone sismiche, abbiamo moltissimi piccoli paesi come quello, e mi chiedo che senso abbia continuare ad abitarli, comuni con meno di mille abitanti, di cui ci si ricorda solo in casi come questi...
Questa storia, comunque, assieme a quella della mamma morta abbracciando e proteggendo i suoi due bambini, è tra le più tragiche, lascia letteralmente senza fiato....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza MessaggioSon in momenti come questi, in cui mi interrogo sulla fede cristiana...e non trovo risposte ma ancora piu domande.
Mi rispondo guardando la muta croce di Cristo, il Golgota che, prima o dopo, tutti ci aspetta dal giorno stesso che siamo nati, quando sulla terra per ognuno di noi si fa buio, e resta solo quella croce cui aggrapparsi....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioLa frazione di Onna, quattrocento persone e trentanove morti...Case per lo più vecchie, di vecchissima costruzione, sbriciolate in pochi secondi;
In Italia, e proprio in queste zone sismiche, abbiamo moltissimi piccoli paesi come quello, e mi chiedo che senso abbia continuare ad abitarli, comuni con meno di mille abitanti, di cui ci si ricorda solo in casi come questi...
Questa storia, comunque, assieme a quella della mamma morta abbracciando e proteggendo i suoi due bambini, è tra le più tragiche, lascia letteralmente senza fiato.
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioQuesta storia è dolorosissima, mi chiedo come quell'uomo e sua moglie potranno continuare a vivere.
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Maroni, medaglia oro per vigile fuoco morto ROMA - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha attivato la procedura per il conferimento della medaglia d'oro al merito civile al caposquadra dei vigili del fuoco Marco Cavagna, morto ieri sera nello svolgimento delle operazioni di soccorso alle popolazioni terremotate dell'Aquila, quale "riconoscimento per l'estremo spirito di abnegazione dimostrato nell'adempimento del proprio dovere".
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Originariamente Scritto da naturalmentebig Visualizza MessaggioMaroni, medaglia oro per vigile fuoco morto ROMA - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha attivato la procedura per il conferimento della medaglia d'oro al merito civile al caposquadra dei vigili del fuoco Marco Cavagna, morto ieri sera nello svolgimento delle operazioni di soccorso alle popolazioni terremotate dell'Aquila, quale "riconoscimento per l'estremo spirito di abnegazione dimostrato nell'adempimento del proprio dovere".
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Mi sento a pezzi ragazzi a pensare a tutto quello che sta succedendo, a questo drammatico evento, a tutti i nostri connazionali che hanno perso la vita, a quelli feriti e ormai senza casa che ormai non hanno più niente. Oggi come non mai è ancora più viva e forte in me l' idea che non cè nulla di superiore, perchè se davvero il vostro Dio esiste e vi protegge dall'alto non dovrebbe permettere catastrofi simili.
Quello che mi spaventa è il sapere di essere cosi piccoli e fragili di fronte alla natura, specialmente davanti a tragedie del genere che è impossibile prevedere o fermare. Ciò che possiamo solo fare è tenere duro per poi lasciare spazio alla sofferenza.
Spero che entro stanotte i restanti cadaveri siano tolti dalle macerie in modo da evitare domani un altro triste giorno di conteggiOriginariamente Scritto da DR. MORTEUn cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.
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Originariamente Scritto da naturalmentebig Visualizza MessaggioMaroni, medaglia oro per vigile fuoco morto ROMA - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha attivato la procedura per il conferimento della medaglia d'oro al merito civile al caposquadra dei vigili del fuoco Marco Cavagna, morto ieri sera nello svolgimento delle operazioni di soccorso alle popolazioni terremotate dell'Aquila, quale "riconoscimento per l'estremo spirito di abnegazione dimostrato nell'adempimento del proprio dovere".
Originariamente Scritto da Adam Visualizza MessaggioMi sento a pezzi ragazzi a pensare a tutto quello che sta succedendo, a questo drammatico evento, a tutti i nostri connazionali che hanno perso la vita, a quelli feriti e ormai senza casa che ormai non hanno più niente. Oggi come non mai è ancora più viva e forte in me l' idea che non cè nulla di superiore, perchè se davvero il vostro Dio esiste e vi protegge dall'alto non dovrebbe permettere catastrofi simili.
Quello che mi spaventa è il sapere di essere cosi piccoli e fragili di fronte alla natura, specialmente davanti a tragedie del genere che è impossibile prevedere o fermare. Ciò che possiamo solo fare è tenere duro per poi lasciare spazio alla sofferenza.
Spero che entro stanotte i restanti cadaveri siano tolti dalle macerie in modo da evitare domani un altro triste giorno di conteggi... ... carpe diem ... ...
se non si ha quello che si ama ... bisogna amare quello che si ha
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e da ieri notte che non dormo, da ieri notte mi chiedo dove sta la superiorità divina, da ieri notte sto in piedi aspettando una chiamata per poter partire insieme agli altri ragazzi siciliani per poter andare a dare il nostro contributo... Mi sento uno straccio, psicologicamente e fisicamente.
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