Cultura leghista

[gorgone]

le doti manageriali e relazionali prescindono dalla specificità del "prodotto da vendere".

esattamente.

[Liam & Me]

cosa affatto negativa.
questa tendenza al tecnicismo nei ministri è un falso problema.
un ministro tecnico è un politico. il lavoro di un ministro è la politica.
i tecnici stanno sotto, non sotto la scrivania possibilmente.
già i sottosegretariati sarebbero posizioni maggiormente tecniche sebbene in ministeri di particolare respiro (interni ed esteri, ad esempio) possono essere considerate cariche politiche a tutti gli effetti.
togliamoci dalla testa che un oncologo sarà un migliore ministro della sanità. un ex pm o un avvocato alla giustizia, una lesbica alle pari opportunità and so on.
non solo non è detto, ma è addirittura probabile che l'esperienza maturata nel settore lo abbia cancrenizzato su un solo point of viex, mentre la giustizia è più complessa dei problemi della magistratura e la sanità è più complessa dei problemi dei primari

Non lo so, la mia impressione e' che 'un solo point of view' sia spesso contrapposto a 'no point of view'. Come e' anche normale che sia, se dall'oggi al domani ti trovi a trattare di cose delle quali non hai la piu' pallida idea.

[PrinceRiky]

Non lo so, la mia impressione e' che 'un solo point of view' sia spesso contrapposto a 'no point of view'. Come e' anche normale che sia, se dall'oggi al domani ti trovi a trattare di cose delle quali non hai la piu' pallida idea.

più che altro sovente i politici sono personaggi riciclati da fallimenti o scesi in campo con l'accetta e la zappa direttamente da boschi e serre... lampante come l'aggettivo "sprovveduti" non sia un eufemismo.

[Barone Bizzio]

Io comunque quando penso ad un ministro mi viene in mente il vertice di una piramide mossa dal basso ( i tecnici )
Sono d'accordo con chi dice che la capacità principale dovrebbe essere mediare le diverse posizioni, ma credo anche che idealmente un minimo di competenza tecnica sia necessaria perchè altrimenti verrebbe ridotto ad un burattino

[ma_75]

optime. hai colto il non detto del mio discorso.
apertis verbis è il problema: cosa fanno i politici.

sarebbe un argomento vasto ed interessantissimo soprattutto se partiamo a discutere non dalla lettera della costituzione, ma dalla prassi che si è andata consolidando per cui il potere esecutivo è diventato di fatto legiferante.
il ministro quindi non solo svolge una funzione all'interno del proprio ambito nell'organizzazione e nella mediazione, non solo svolge medesimo ruolo verso gli altri ministri e di fronte al capo del governo, ma diventa ipso facto uno degli attori della politica.
il ministro, oggi come oggi, raccoglie consenso.
per questo sta più a porta a porta che a palazzo chigi.

forse ricordi che non sono una delle più accanite sostenitrici della democrazia, ma - se potessi sceglierne una forma - sarei comunque per l'abolizione della classe politica, inutile intermediario in un mondo sufficientemente tecnologico da permettere la consultazione diretta.

Questo si chiama parlare
vado dicendo da tempo immemorabile che la democrazia rappresentativa è una contraddizione in termini ed un abile mistificazione per fare credere al popolo di detenere un potere che, invece, vede dalla medesima distanza con cui lo vedrebbe sotto una monarchia. D'altro canto gli inventori della democrazia inorridirebbero davanti allo scempio che ne abbiamo fatto oggi e certo non la riconoscerebbero nella forma istiutuzionale che avevano ideato.


E allora...
Quando, con prodigiosi sforzi del coraggio e della ragione, un popolo sa spezzare le catene del dispotismo per farne trofei alla libertà; quando, con la forza del suo temperamento morale, esso esce, in qualche modo, dalle braccia della morte per riprendere tutto il vigore della sua giovinezza; quando alternativamente sensibile e fiero, intrepido e docile, non può venire fermato né dai bastioni inespugnabili, né dagli eserciti innumerevoli dei tiranni armati contro di lui, e quando si ferma da se stesso dinanzi all’immagine della legge; quando esso non si eleva rapidamente all’altezza dei suoi destini, ciò non potrà essere se non per l’errore di coloro che lo governano.

[PrinceRiky]

Io comunque quando penso ad un ministro mi viene in mente il vertice di una piramide mossa dal basso ( i tecnici )
Sono d'accordo con chi dice che la capacità principale dovrebbe essere mediare le diverse posizioni, ma credo anche che idealmente un minimo di competenza tecnica sia necessaria perchè altrimenti verrebbe ridotto ad un burattino

la competenza tecnica sta nel mediare le esigenze dei vari portatori di interessi: la scelta finale deve basarsi su logiche elementari, comprensibili a chiunque. Naturalmente col tempo, l'esperienza porterà cultura tecnica, ma un buon politico è un contemperatore di interessi, non altro.

[gorgone]

Non lo so, la mia impressione e' che 'un solo point of view' sia spesso contrapposto a 'no point of view'. Come e' anche normale che sia, se dall'oggi al domani ti trovi a trattare di cose delle quali non hai la piu' pallida idea.

no, a questo punto devo fare una domanda, ma credete che le leggi che portano i nomi dei politici le abbiano scritte i politici? che il decreto gelmini l'abbia scritto la gelmini?

storia di vita *very*: parlo con un politico (ai tempi sottosegretario agli esteri con delega sull'ambito di mia competenza) di un disegno di legge che porta il suo nome e gli spiego come mai un articolo in particolare della legge sortirebbe l'effetto opposto a quello desiderato.
lui mi guarda soave e mi risponde: sì certo...
poi si blocca e non ce la fa a mentire, tanto è gigantesca la c....ata dell'articolo in questione e mi chiede basito
ma davvero c'è scritto così?

ed è uno di quelli che, sono quasi certa, mettereste tra i più competenti. ce lo metto pure io eh.

ripeto: i ministri non scrivono i decreti leggi. e i politici non scrivono le leggi.
se va grassa le leggono e se le fanno spiegare.

scusate la battuta, ma non posso esimermi: eccetto la bossi-fini, un tale abominio che suppongo l'avessero scritta di pugno proprio i due firmatari.

[PrinceRiky]

Questo si chiama parlare
vado dicendo da tempo immemorabile che la democrazia rappresentativa è una contraddizione in termini ed un abile mistificazione per fare credere al popolo di detenere un potere che, invece, vede dalla medesima distanza con cui lo vedrebbe sotto una monarchia. D'altro canto gli inventori della democrazia inorridirebbero davanti allo scempio che ne abbiamo fatto oggi e certo non la riconoscerebbero nella forma istiutuzionale che avevano ideato.


E allora...
Quando, con prodigiosi sforzi del coraggio e della ragione, un popolo sa spezzare le catene del dispotismo per farne trofei alla libertà; quando, con la forza del suo temperamento morale, esso esce, in qualche modo, dalle braccia della morte per riprendere tutto il vigore della sua giovinezza; quando alternativamente sensibile e fiero, intrepido e docile, non può venire fermato né dai bastioni inespugnabili, né dagli eserciti innumerevoli dei tiranni armati contro di lui, e quando si ferma da se stesso dinanzi all’immagine della legge; quando esso non si eleva rapidamente all’altezza dei suoi destini, ciò non potrà essere se non per l’errore di coloro che lo governano.

[Barone Bizzio]

la competenza tecnica sta nel mediare le esigenze dei vari portatori di interessi: la scelta finale deve basarsi su logiche elementari, comprensibili a chiunque. Naturalmente col tempo, l'esperienza porterà cultura tecnica, ma un buon politico è un contemperatore di interessi, non altro.

Certo, ma credo che per capire gli interessi sia necessario capire il ragionamento che sta dietro ogni interesse, bilanciarne i pro ed i contro
Ed in questo la competenza è un fattore fondamentale

[Barone Bizzio]

Questo si chiama parlare
vado dicendo da tempo immemorabile che la democrazia rappresentativa è una contraddizione in termini ed un abile mistificazione per fare credere al popolo di detenere un potere che, invece, vede dalla medesima distanza con cui lo vedrebbe sotto una monarchia. D'altro canto gli inventori della democrazia inorridirebbero davanti allo scempio che ne abbiamo fatto oggi e certo non la riconoscerebbero nella forma istiutuzionale che avevano ideato.

Na...non son d'accordo, la democrazia, lungi dall' essere perfetta, è il più stabile freno al potere che si sia trovato

[PrinceRiky]

Certo, ma credo che per capire gli interessi sia necessario capire il ragionamento che sta dietro ogni interesse, bilanciarne i pro ed i contro
Ed in questo la competenza è un fattore fondamentale

non è il politico a dover effettuare la scelta tecnica, suo compito è avvalersi di collaboratori fidati e metterli in condizioni di simmetria informativa: insomma, fargli parlare la stessa lingua...

[ma_75]

no, a questo punto devo fare una domanda, ma credete che le leggi che portano i nomi dei politici le abbiano scritte i politici? che il decreto gelmini l'abbia scritto la gelmini?

storia di vota *very*: parlo con un politico (ai tempi sottosegretario agli esteri con delega sull'ambito di mia competenza) di un disegno di legge che porta il suo nome e gli spiego come mai un articolo in particolare della legge sortirebbe l'effetto opposto a quello desiderato.
lui mi guarda soave e mi risponde: sì certo...
poi si blocca e non ce la fa a mentire, tanto è gigantesca la c....ata dell'articolo in questione e mi chiede basito
ma davvero c'è scritto così?

ed è uno di quelli che, sono quasi certa, mettereste tra i più competenti. ce lo metto pure io eh.

ripeto: i ministri non scrivono i decreti leggi. e i politici non scrivono le leggi.
se va grassa le leggono e se le fanno spiegare.

scusate la battuta, ma non posso esimermi: eccetto la bossi-fini, un tale abominio che suppongo l'avessero scritta di pugno proprio i due firmatari.

Nel caso della Gelmini è notorio che i decreti ed i DDL sono scritti dall'Aprea che proviene dalla scuola (settore dirigenza). Il ministro, invece, la materia la ignora completamente come dimostrano alcuni suoi errori grossolani in TV (ad esempio quando disse che il 5 in condotta veniva attribuito dal collegio docenti, quando è il consiglio di classe ad occuparsi di questi aspetti)

[ma_75]

Na...non son d'accordo, la democrazia, lungi dall' essere perfetta, è il più stabile freno al potere che si sia trovato

La democrazia è, etimologicamente (in verità ai suoi albori lo fu in teoria ed in pratica anche) il governo del popolo. Ora dimmi tu che cosa governa il popolo oggi.

[PrinceRiky]

no, a questo punto devo fare una domanda, ma credete che le leggi che portano i nomi dei politici le abbiano scritte i politici? che il decreto gelmini l'abbia scritto la gelmini?

storia di vita *very*: parlo con un politico (ai tempi sottosegretario agli esteri con delega sull'ambito di mia competenza) di un disegno di legge che porta il suo nome e gli spiego come mai un articolo in particolare della legge sortirebbe l'effetto opposto a quello desiderato.
lui mi guarda soave e mi risponde: sì certo...
poi si blocca e non ce la fa a mentire, tanto è gigantesca la c....ata dell'articolo in questione e mi chiede basito
ma davvero c'è scritto così?

ed è uno di quelli che, sono quasi certa, mettereste tra i più competenti. ce lo metto pure io eh.

ripeto: i ministri non scrivono i decreti leggi. e i politici non scrivono le leggi.
se va grassa le leggono e se le fanno spiegare.

scusate la battuta, ma non posso esimermi: eccetto la bossi-fini, un tale abominio che suppongo l'avessero scritta di pugno proprio i due firmatari.

immagino la scena

[gorgone]

Na...non son d'accordo, la democrazia, lungi dall' essere perfetta, è il più stabile freno al potere che si sia trovato

freno al potere non direi, ma è certo vera la definizione di popper: a tutt'oggi la democrazia è l'unica forma in cui i governi si succedono senza spargimenti di sangue. e ciò è la cosa migliore che sulla democrazia si possa dire.

ma_ fondiamo il democratesimo: protestantesimo democratico, appendiamo le tesi alla porta del quirinale.