ZERO - un'inchiesta sull'11 settembre

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    sui visti

    Come mai i terroristi ottennero facilmente visti per l'ingresso negli Stati Uniti?


    Quasi tutti i terroristi dell'11 settembre erano cittadini dell'Arabia Saudita. Non è un caso: nei confronti di quel paese, la legislazione americana prevedeva un sistema di concessione di visti agevolato, denominato Visa Express, che consentiva di ottenere il visto rapidamente e con poche formalità. La nazionalità dei terroristi fu scelta proprio per questa ragione. Chi sospetta che la facilità nell'ottenimento dei visti sia sintomo di complicità delle autorità statunitensi, deve spiegare come mai Ramzi Binalshibh, yemenita, considerato un coordinatore degli attacchi e che avrebbe dovuto essere nel gruppo dei dirottatori, non riuscì ad ottenere il visto.

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      Sui radar

      Come è stato possibile che quattro aerei dirottati abbiano volato impunemente per un'ora e mezza senza essere intercettati dai caccia?


      Falsa premessa: si tratta di un'ora e mezza se si parte dalle 8:21 (ora della perdita di contatti con il primo aereo, AA11) e si finisce alle 10:03 (ora d'impatto dell'ultimo aereo dirottato, UA93). Ma in realtà furono quattro eventi separati: il fatto che un aereo fosse dirottato non significava che si sapesse che lo erano anche gli altri. Oltretutto ci furono molti falsi allarmi quel giorno.

      Il tempo massimo per il quale un singolo aereo dirottato rimase in mano ai dirottatori fu 46 minuti (AA77).

      Il tempo massimo che ebbero a disposizione i caccia, dalla segnalazione al NORAD del singolo aereo dirottato allo schianto dell'aereo stesso, fu nove minuti (AA11).

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      • laplace
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        Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggio
        un pò come il titanic allora
        si, ma 80 anni di tecnologia piu avanti...

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        • Black87
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          Attentatori e omonimie

          Come fece l'FBI a identificare i dirottatori in sole 48 ore?


          In realtà per molti di loro ci mise molto di più. La prima lista dei dirottatori, contenente soltanto i nomi (senza foto) e parzialmente errata, fu pubblicata il 14 settembre, quindi tre giorni dopo gli attentati. La lista definitiva, con foto e nomi giusti, fu pubblicata 16 giorni dopo gli attentati, il 27 settembre.

          Identificarli non fu particolarmente difficile: i dirottatori erano ovviamente a bordo, per cui l'FBI semplicemente andò per esclusione spulciando le liste d'imbarco. Non ci vuole un genio per far passare 265 nomi (equipaggi inclusi) e vedere per esempio chi non ha familiari che lo cercano. Le telefonate giunte dagli aerei dirottati inoltre precisarono i posti occupati da alcuni dei dirottatori, dai quali le compagnie aeree risalirono ai nomi dei dirottatori in alcuni casi (per esempio per almeno tre di loro, sul volo AA11) già durante il dirottamento.

          Come mai non ci sono nomi arabi nelle liste dei passeggeri?


          Questo è falso. Le liste includono tutti i nomi dei dirottatori e i relativi posti assegnati. Questa fandonia è nata perché qualcuno ha letto maldestramente la pagina Web della CNN che elenca le vittime, senza notare che c'è scritto che i dirottatori sono elencati separatamente (dettagli; altri dettagli).

          Come mai alcuni giornali hanno scritto che i dirottatori sono ancora vivi?


          Non sono affatto ancora vivi: se lo fossero, i complottisti potrebbero andarli a prendere e mostrarceli in TV, dimostrando così definitivamente che hanno ragione. Come mai non lo fanno?

          La teoria è nata da un articolo della BBC in cui si diceva che persone con nomi identici o simili a quelli dei dirottatori risultavano ancora vive. Ma l'articolo risale a prima che l'FBI mostrasse le foto dei dirottatori. Infatti le foto dei "dirottatori ancora vivi" non corrispondono a quelle mostrate dall'FBI. Gli "ancora vivi" sono semplicemente degli omonimi (dettagli).

          E' come dire che un dirottatore suicida si chiamava Mario Brambilla e poi salta fuori che c'è ancora in giro qualcuno che si chiama Mario Brambilla. Ma guarda che strano. Tanto per fare un esempo, solo negli Stati Uniti ci sono attualmente ben 140 Mohammed Atta (dettagli).

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            La commissione di inchiesta ufficiale

            Perché dovremmo fidarci della Commissione d'Inchiesta ufficiale?


            Perché la Commissione si è rivolta ai migliori tecnici civili dei settori interessati dalle indagini, e perché fu la Commissione, non i complottisti, a smascherare le dichiarazioni false dei generali Arnold e McKinley e del colonnello Alan Scott.

            Perché fu la Commissione, non i complottisti, a rivelare che la FAA (Federal Aviation Administration), l'ente americano che controlla lo spazio aereo civile e gestisce i centri di controllo del traffico aereo, aveva nascosto le prove dei suoi ritardi ed errori durante gli attentati (dettagli).

            Non sembrano comportamenti da "commissione farsa", come la definiscono spesso i cospirazionisti.

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              In breve sull'attacco al pentagono. Se volete ho le foto dei detriti dell'aereo

              (Napoleone) 2008/10/01 [permalink] 20 commenti

              11 settembre in cifre, versione aggiornata

              di Paolo Attivissimo

              E' stata reimpaginata, riordinata e aggiornata con nuovi dati la miniguida di riferimento rapido L'11 settembre in cifre, consultabile e scaricabile qui.Etichette: FAQ


              Pubblicato da Paolo Attivissimo alle 22:28 [permalink] 20 commenti
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              2008/09/13 [permalink] 22 commenti

              L'11 settembre in cifre

              di Paolo Attivissimo

              Undicisettembre ha redatto una sintesi delle principali cifre e informazioni sugli attentati dell'11 settembre 2001, che potrebbe essere utile per discussioni e valutazioni.

              E' un PDF molto snello, comodo da portare con sé come riferimento rapido, con l'indicazione delle fonti a fine testo.

              Viene periodicamente ampliato e ripubblicato sempre qui. E' consultabile qui sotto o scaricabile presso Scribd. Lo scaricamento richiede l'iscrizione gratuita a Scribd.

              Etichette: FAQ


              Pubblicato da Paolo Attivissimo alle 18:09 [permalink] 22 commenti
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              2006/07/01 [permalink] 47 commenti

              FAQ: Gli attentati in generale

              di Paolo Attivissimo, con il contributo di tutti gli autori di Undicisettembre e di Giuliano47

              Queste sono le risposte sintetiche ai dubbi più ricorrenti a proposito degli aspetti generali degli attentati dell'11 settembre 2001. Ai singoli attentati sono dedicate altre pagine specifiche di risposta in sintesi. Per gli approfondimenti si possono leggere gli articoli indicati nei link qui sotto, oppure si può cercare in questo blog usando la casella di ricerca qui a destra.

              Gli antefatti

              Come mai furono fatte delle speculazioni in Borsa, delle "put option" (scommesse al ribasso) anomale, prima dell'11/9?


              Non furono anomale: nell'arco dell'anno vi furono altre transazioni di valore anche doppio (13 marzo, 6 aprile, 20 luglio). E c'era un motivo logico per farle: le notizie di ingenti perdite delle compagnie aeree pubblicate poco prima dell'11/9. Le put option erano raccomandate, per esempio, dalla nota newsletter finanziaria Options Hotline di Steve Sarnoff.

              Ma soprattutto, l'investitore che fece il 95% delle put option sulla United Airlines fu lo stesso che acquistò un blocco molto grande di azioni della American Airlines: per cui l'operazione aveva somma zero. Inoltre l'investitore è stato identificato e non ha alcun legame possibile con il terrorismo. La cifra in gioco, comunque, è ridicola: 2,5 milioni di dollari (dettagli; altri dettagli).

              Come mai un piano segreto americano, chiamato Northwoods, prevedeva una messinscena analoga?


              Il Piano Northwoods non è affatto analogo: non prevedeva dirottamenti né lanci di aerei di linea pieni di passeggeri contro edifici, con annessa strage di civili, ma una serie di finti attentati di tutt'altro genere da attribuire a Cuba.

              Si tratta inoltre di un piano di oltre quarant'anni fa, partorito in piena Guerra Fredda, che già allora fu ritenuto talmente insensato, complicato e rischioso da essere scartato.

              Che i governi, in situazioni estreme, considerino l'ipotesi di inscenare attacchi per avere giustificazioni per interventi militari non è certo una novità: ma non lo fanno mai usando le tecnologie fantascientifiche ipotizzate dai cospirazionisti (dettagli) e usano piani semplici, perché il rischio che qualcosa vada storto e riveli la messinscena è troppo alto.

              Come mai al-Qaeda e Osama bin Laden erano sconosciuti prima dell'11 settembre?


              Questo è semplicemente falso: basta sfogliare i giornali dell'epoca. Osama bin Laden, con l'organizzazione al-Qaeda, era già indicato nelle liste internazionali come terrorista sin dai tempi della presidenza Clinton nel 1998 (dettagli). Clinton stesso ordinò attacchi contro le installazioni paramilitari di bin Laden nell'agosto del 1998 in risposta agli attentati contro le ambasciate USA in Tanzania e Kenya che causarono oltre 80 morti e furono attribuiti a bin Laden.

              Come è possibile che uno come Osama bin Laden, che vive in una caverna, abbia fatto una cosa così sofisticata?


              La "caverna" è una panzana inventata dai complottisti. Osama bin Laden proviene da una famiglia ricchissima di costruttori. Ha sempre avuto a sua disposizione fondi ingenti e campi di addestramento. Per molto tempo, negli anni di terrorismo prima degli attentati dell'11/9, ha mantenuto contatti con i suoi alleati tramite telefoni satellitari. Disponeva di basi come Tarnak Farms, vicino a Kandahar, per esempio, almeno dalla metà degli anni Novanta, e prima ancora aveva basi e risorse tecniche in Sudan.

              Osama ha studiato ingegneria; Ayman al-Zawahiri è un medico; Mohamed Atta studiò architettura in Europa. Non si tratta di cavernicoli ignoranti.

              Perché i servizi segreti di almeno dodici paesi avvisarono gli Stati Uniti che terroristi stranieri stavano preparando un attentato contro gli USA?


              Perché ritenevano appunto che terroristi stranieri stessero preparando attentati. Questo fatto è una conferma che l'11/9 non può essere stato un autoattentato commesso da agenti interni: altrimenti i servizi segreti stranieri non avrebbero avuto nessun piano terrorista straniero da segnalare, no?

              E' vero che Osama bin Laden è un servo della CIA e fu addestrato e finanziato dagli USA nella guerra afghana contro i russi?


              No, è una credenza diffusa, ma ne mancano prove concrete. E riflettete un attimo: se fosse servo della CIA, che bisogno ci sarebbe di usare un sosia nei video di rivendicazione, come sostengono i complottisti? Non possono essere vere entrambe le tesi.

              Il Dipartimento di Stato USA ha seccamente e decisamente smentito la cosa, con una dichiarazione che non lascia spazio a sfumature: "United States never had "any relationship whatsoever" with Osama bin Laden" (dettagli). Finché qualcuno, oltre a presentare illazioni, supposizioni, ipotesi e vaporose indiscrezioni, non porterà uno straccio di prova che dimostri il contrario, siamo in presenza di un mito/leggenda creato dalla disinformazione e alimentato sulla base del classico meccanismo per il quale nel momento in cui tutti parlano di una cosa, dev'essere vera.

              Chi ha fatto ricerca vera, come il premio Pulitzer Steve Coll e gli altri giornalisti che hanno ripercorso la storia della guerra contro l'invasione sovietica dell'Afghanistan, sa che Stati Uniti e Pakistan finanziarono i gruppi di ribelli locali in previsione di una loro futura ascesa al governo del paese: ma Osama bin Laden era straniero (saudita) e ricco di suo. Non c'era motivo, né politico né economico, per ottenerne la collaborazione (dettagli).

              Come mai i terroristi ottennero facilmente visti per l'ingresso negli Stati Uniti?


              Quasi tutti i terroristi dell'11 settembre erano cittadini dell'Arabia Saudita. Non è un caso: nei confronti di quel paese, la legislazione americana prevedeva un sistema di concessione di visti agevolato, denominato Visa Express, che consentiva di ottenere il visto rapidamente e con poche formalità. La nazionalità dei terroristi fu scelta proprio per questa ragione. Chi sospetta che la facilità nell'ottenimento dei visti sia sintomo di complicità delle autorità statunitensi, deve spiegare come mai Ramzi Binalshibh, yemenita, considerato un coordinatore degli attacchi e che avrebbe dovuto essere nel gruppo dei dirottatori, non riuscì ad ottenere il visto.

              E' vero che gli Stati Uniti avevano già pronti i piani per invadere l'Afghanistan prima dell'11 settembre?


              Sì, ma non perché sapevano che ci sarebbe stato l'11 settembre. La vera ragione è che dopo il ritiro dei sovietici, Osama bin Laden avviò una campagna terroristica contro gli Stati Uniti, e il regime afghano dei Talebani gli diede asilo, protezione e appoggio logistico, per cui la CIA fu costretta a riconsiderare l'opportunità di tornare in Afghanistan e di appoggiare i gruppi armati che si opponevano ai Talebani, al fine di eliminare la nuova e inaspettata minaccia.

              Furono quindi approntate strategie di intervento per operazioni segrete (peraltro approvate dal Governo e dal Congresso americani) e preparati piani d'invasione dell'Afghanistan già prima dell'11 settembre 2001, proprio per contrastare quella minaccia che aveva già messo a segno gravi attentati contro gli Stati Uniti e si sarebbe poi drammaticamente concretizzata l'11 settembre. (dettagli)

              E' vero che prima dell'11/9 il NORAD aveva svolto esercitazioni che prevedevano aerei lanciati contro edifici?


              Sì, ma l'articolo di USA Today citato spesso a questo proposito sottolinea una differenza importante: gli aerei di quelle esercitazioni provenivano dall'estero e quindi avrebbero dovuto fare i conti con le ADIZ, le sorvegliatissime aree di difesa perimetrali statunitensi. Gli aerei dell'11/9 erano voli interni.

              Come mai il dominio Internet "www.wtc2001.com" era già stato registrato prima dell'11 settembre?


              Perché era il sito dei campionati mondiali di bicicletta su pista del 2001, che si chiamano "World Track Championships", ossia "WTC". La storia è stata lanciata dal noto autore complottista Thierry Meyssan ma sbufalata da un semplice controllo via Internet dai giornalisti di Der Spiegel (dettagli).


              Gli attentati veri e propri

              Se i dirottatori erano incapaci di pilotare, come hanno potuto guidare gli aerei?


              I quattro dirottatori che hanno pilotato gli aerei erano tutti piloti certificati, con licenza commerciale acquisita negli Stati Uniti, dove avevano frequentato scuole di volo e si erano addestrati con i simulatori di aerei di linea. Avevano esperienza pratica con aerei più piccoli, ma sapevano destreggiarsi con la strumentazione degli aerei di linea (alcuni di loro hanno saputo impostare il pilota automatico).

              I piloti di linea italiani e stranieri che abbiamo interpellato ci confermano che pilotare un aereo che è già in volo non è difficile e non lo è neppure schiantarlo contro un edificio di grandi dimensioni. Le parti difficili sono decollo e atterraggio, che i dirottatori hanno evitato di dover fare.

              E poi siamo seri: se si fosse trattato di una messinscena, i suoi organizzatori non avrebbero scelto dei capri espiatori dilettanti e incapaci, ma avrebbero additato dei piloti espertissimi.

              Come è stato possibile per dei dilettanti centrare con precisione bersagli lontani centinaia di chilometri?


              I dirottatori non hanno navigato manualmente fino alla loro destinazione: hanno impostato il pilota automatico (dettagli), dandogli l'ordine di dirigersi sull'aeroporto più vicino al bersaglio, che è quello che fanno normalmente i piloti di linea. Una volta in vista del bersaglio, hanno ripreso il comando manuale degli aerei. Tutto qui.

              Come è possibile che i controllori di volo abbiano perso di vista quattro aerei dirottati senza poterli localizzare?


              Il sistema di gestione del traffico aereo statunitense non è affatto la meraviglia tecnologica che molti immaginano: è composto da apparati fatiscenti. Basti pensare che ancora nel 2008, è bastato il tilt di un singolo computer di gestione dei piani di volo per paralizzare 600 voli e 60.000 passeggeri. E quel computer è vecchio di vent'anni (dettagli).

              Come è stato possibile che quattro aerei dirottati abbiano volato impunemente per un'ora e mezza senza essere intercettati dai caccia?


              Falsa premessa: si tratta di un'ora e mezza se si parte dalle 8:21 (ora della perdita di contatti con il primo aereo, AA11) e si finisce alle 10:03 (ora d'impatto dell'ultimo aereo dirottato, UA93). Ma in realtà furono quattro eventi separati: il fatto che un aereo fosse dirottato non significava che si sapesse che lo erano anche gli altri. Oltretutto ci furono molti falsi allarmi quel giorno.

              Il tempo massimo per il quale un singolo aereo dirottato rimase in mano ai dirottatori fu 46 minuti (AA77).

              Il tempo massimo che ebbero a disposizione i caccia, dalla segnalazione al NORAD del singolo aereo dirottato allo schianto dell'aereo stesso, fu nove minuti (AA11).

              Come mai la versione ufficiale dice che i dirottatori hanno disattivato i transponder degli aerei per non farsi trovare? Questo non è possibile senza aiuto a terra: vuol dire che avevano dei complici interni?


              Non è affatto vero che i transponder si possono disattivare solo con operazioni complicatissime: è una fandonia inventata dai cospirazionisti. I piloti di linea che abbiamo interpellato ci confermano che c'è un interruttore apposito sulla plancia comandi (dettagli).

              E se fosse davvero impossibile da spegnere, perché gli organizzatori dell'ipotetica cospirazione avrebbero falsificato un dettaglio del genere, sperando che nessun pilota al mondo si accorgesse della cosa?

              George Bush rimase tranquillamente nella scuola che stava visitando, invece di essere portato subito al sicuro. Vuol dire che sapeva di non correre rischi?


              No, anzi. Standosene inebetito in quella scuola, ha fatto una figuraccia memorabile. Se Bush sapeva degli attacchi, perché invece non ha colto l'occasione per alzarsi subito, fare un discorso eroico alla nazione, e atteggiarsi a uomo risoluto che prendeva in mano la situazione?

              Perché i caccia non si alzarono in volo dalle basi vicine, invece di decollare da quelle lontane?


              Perché i caccia non sono automobili, nelle quali basta saltare a bordo e girare la chiave. Devono essere riforniti, preparati e tenuti in allerta; deve esserci un pilota disponibile, attrezzato e pronto. Avere tanti caccia parcheggiati non significa averne altrettanti pronti al decollo istantaneo: questa è la vita reale, non Hollywood. Chiedete a qualsiasi militare. Proprio per questo si tiene un certo numero di caccia sempre in allerta.

              Nel 2001, l'aviazione militare USA teneva ogni giorno in allerta quattordici caccia, scelti a turno fra le varie basi: un numero esiguo, perché la Guerra Fredda era finita, ma sufficiente a difendere il perimetro degli Stati Uniti, perché si pensava a un attacco convenzionale dall'esterno. Nessuno dei caccia pronti al decollo l'11 settembre era presso le basi vicine al Pentagono o a New York.

              Perché ci misero così tanto tempo a lanciare i caccia?


              Perché prima dell'11/9, i caccia non avevano il compito di abbattere gli aerei dirottati (che ricordiamolo, hanno civili a bordo e quindi non si possono abbattere a cuor leggero), ma solo di scortarli con discrezione: quindi non c'era fretta, fino a quando si è capito che i dirottatori avevano preso il comando degli aerei (cosa mai avvenuta prima) e avevano intenzioni suicide.

              Fra la perdita di contatto radio con il primo volo (8:13, AA11) e l'ordine di decollo dalla base Otis (8:46) passarono 33 minuti.

              Considerate che persino dopo l'11/9, per l'aereo della Helios caduto in Grecia nel 2005, fra la perdita di contatto radio e l'ordine di decollo passarono tre quarti d'ora.

              Perché mai quel giorno il sistema di difesa aerea più rapido, efficace e avanzato del mondo, qual è quello statunitense, rimase inerte?


              Non rimase affatto inerte: fece quel poco che poteva in una situazione studiata apposta per sfruttarne le debolezze. E lo fece in barba ai regolamenti e alle procedure.

              Gli aerei dirottati erano voli interni, mentre la difesa aerea era progettata per una difesa perimetrale contro velivoli in arrivo da fuori dei confini: è come l'antifurto di casa, che serve a tenere fuori i ladri ma è inefficace se i ladri sono già dentro e prendono in ostaggio un familiare.

              I dirottatori spensero i transponder di bordo che permettevano ai controllori di volo di localizzarli e oltretutto invertirono la rotta, per cui la difesa USA non sapeva dove mandare i caccia.

              Inizialmente la difesa seguì le normali procedure dell'epoca: in caso di dirottamento, lanciare un paio di caccia che facciano soltanto da scorta a distanza per l'aereo dirottato, e nel frattempo negoziare con i dirottatori. L'incolumità dei passeggeri aveva priorità su tutto.

              Quando la difesa capì che questo non era un dirottamento classico, scavalcò le regole e lanciò quel poco che aveva di pronto (in tempo di pace, c'erano solo quattordici caccia pronti al lancio), ma non poteva sapere dove dirigere i caccia.

              Tutto questo ha contribuito a ritardare l'intervento della difesa. Ma anche se fosse stata più pronta e avesse intercettato gli aerei, con quale coraggio avrebbe abbattuto aerei carichi di civili, propri connazionali?

              Col senno di poi, e se non si conoscono gli aspetti tecnici della difesa aerea USA, sembra tutto facile. Ma questa è la vita reale, non un film.

              Perché gli attentati furono effettuati la mattina presto, prima che le Torri si riempissero? Volendo fare quante più vittime possibile, sarebbe stato più logico colpire il bersaglio in un orario di punta.


              Salvo rivelazioni da parte degli organizzatori ancora in vita (Osama bin Laden o Khalid Sheikh Mohammad), su questo punto si possono fare soltanto congetture.

              E' possibile che più tardi nella mattinata non ci fosse la necessaria concentrazione di voli transcontinentali (scelti dai terroristi per poter disporre di aerei pieni di carburante).

              Un attentato effettuato più tardi sarebbe finito nei telegiornali arabi della notte invece che nel tardo pomeriggio, quindi con un impatto mediatico meno drammatico (alle 10.03 EDT, ora dell'ultimo schianto, a Riyadh erano le 18.03).

              E' possibile che agli organizzatori facesse poca differenza fare tremila vittime o trentamila: l'importante era il simbolo, ferire gli Stati Uniti sul loro territorio (fatto già senza precedenti) e farlo in modo visibile attraverso la distruzione memorabile di edifici-icona, più che attraverso la strage.

              Inoltre può esserci stato l'intento di contenere il numero di vittime civili e/o musulmane, dato che comunque Osama bin Laden aveva preso in considerazione alcuni precetti islamici che condannano l'uccisione di civili inermi.

              Come mai non si ha notizia di nessun familiare delle vittime recatosi agli aeroporti?


              Non averne notizia non implica che nessun familiare lo abbia fatto: bisognerebbe verificare per ciascuno dei familiari di ciascuna delle 246 vittime dei voli (esclusi i 19 dirottatori).

              Ma se emergesse che nessun familiare andò agli aeroporti, non ci sarebbe nulla di anomalo. I quattro voli sono partiti da Boston (AA11 e A175), Newark (UA93) e Washington (AA77), ed erano tutti diretti dall'altra parte degli Stati Uniti: a Los Angeles (AA11, AA175, AA77) e San Francisco (UA93). Si sono schiantati nella zona est degli USA, quindi ore prima del momento previsto per l'arrivo. I tempi di percorrenza erano circa 4 ore e 45 minuti. Quindi perché i familiari avrebbero dovuto recarsi all'aeroporto, quando sapevano da ore degli schianti?

              Gli eventi successivi agli attentati

              L'FBI ha detto che Osama bin Laden non figura fra i suoi Most Wanted (criminali maggiormente ricercati) per l'11 settembre perché "non ha prove incontrovertibili" per ricercarlo: vuol dire che neanche l'FBI crede alla sua colpevolezza?


              Questa dichiarazione fu effettivamente fatta dal portavoce Rex Tomb dell'FBI in un'intervista del giugno del 2006. Ma Tomb spiegò anche che "Non c'è alcun mistero... potrebbero aggiungere l'11/9 [alle accuse dei Most Wanted] ma non ne hanno bisogno al momento... La cosa ha una sua logica."

              La logica è puramente burocratica: il governo USA non ha finora depositato presso l'FBI un atto formale d'incriminazione per l'11 settembre, con tutto il monumentale carteggio probatorio legale che questo richiederebbe. Non lo ha fatto perché Osama bin Laden è già ricercato dall'FBI, ed è già nei Most Wanted, per altri attentati gravissimi (quelli alle ambasciate del 1998, per esempio) e quindi l'FBI può già agire contro di lui.

              L'FBI non ha dubbi sulla colpevolezza di bin Laden e ha già detto molto chiaramente che è fin dall'11 settembre 2001 che lo ritiene responsabile degli attacchi: "Come l'FBI ha detto sin dall'11 settembre, bin Laden fu responsabile dell'attacco... in quest'ultimo nastro ha riconosciuto ancora una volta la propria responsabilità. Questo dovrebbe aiutare a chiarire, per tutti i complottisti, ancora una volta, che l'attacco dell'11 settembre fu condotto da bin Laden e al-Qaeda" (Richard Kolko, portavoce dell'FBI, novembre 2007) (dettagli).

              Come fece l'FBI a identificare i dirottatori in sole 48 ore?


              In realtà per molti di loro ci mise molto di più. La prima lista dei dirottatori, contenente soltanto i nomi (senza foto) e parzialmente errata, fu pubblicata il 14 settembre, quindi tre giorni dopo gli attentati. La lista definitiva, con foto e nomi giusti, fu pubblicata 16 giorni dopo gli attentati, il 27 settembre.

              Identificarli non fu particolarmente difficile: i dirottatori erano ovviamente a bordo, per cui l'FBI semplicemente andò per esclusione spulciando le liste d'imbarco. Non ci vuole un genio per far passare 265 nomi (equipaggi inclusi) e vedere per esempio chi non ha familiari che lo cercano. Le telefonate giunte dagli aerei dirottati inoltre precisarono i posti occupati da alcuni dei dirottatori, dai quali le compagnie aeree risalirono ai nomi dei dirottatori in alcuni casi (per esempio per almeno tre di loro, sul volo AA11) già durante il dirottamento.

              Come mai non ci sono nomi arabi nelle liste dei passeggeri?


              Questo è falso. Le liste includono tutti i nomi dei dirottatori e i relativi posti assegnati. Questa fandonia è nata perché qualcuno ha letto maldestramente la pagina Web della CNN che elenca le vittime, senza notare che c'è scritto che i dirottatori sono elencati separatamente (dettagli; altri dettagli).

              Come mai alcuni giornali hanno scritto che i dirottatori sono ancora vivi?


              Non sono affatto ancora vivi: se lo fossero, i complottisti potrebbero andarli a prendere e mostrarceli in TV, dimostrando così definitivamente che hanno ragione. Come mai non lo fanno?

              La teoria è nata da un articolo della BBC in cui si diceva che persone con nomi identici o simili a quelli dei dirottatori risultavano ancora vive. Ma l'articolo risale a prima che l'FBI mostrasse le foto dei dirottatori. Infatti le foto dei "dirottatori ancora vivi" non corrispondono a quelle mostrate dall'FBI. Gli "ancora vivi" sono semplicemente degli omonimi (dettagli).

              E' come dire che un dirottatore suicida si chiamava Mario Brambilla e poi salta fuori che c'è ancora in giro qualcuno che si chiama Mario Brambilla. Ma guarda che strano. Tanto per fare un esempo, solo negli Stati Uniti ci sono attualmente ben 140 Mohammed Atta (dettagli).

              Come mai i familiari di bin Laden furono fatti uscire dagli USA in tutta fretta, prima che riaprissero i voli civili?


              Non è vero. I voli civili commerciali ripresero alle 11 del 13 settembre. Alcuni sauditi furono fatti uscire fra il 14 e il 24 settembre (dettagli), e 26 familiari di bin Laden furono fatti uscire il 20 settembre, dopo essere stati interrogati (dettagli). Nessun familiare di bin Laden uscì dagli USA prima della riapertura dei voli civili.

              Come mai nessuno è stato punito?


              Questo è vero. Ma chi si dovrebbe punire, di preciso? Le colpe appartengono all'intero sistema legislativo, politico, militare e civile statunitense, non a qualche singolo individuo, e vanno spalmate su almeno 10-15 anni di amministrazioni differenti. Incolpare una o più persone specifiche significherebbe cercare capri espiatori.

              Non solo: la paura di dire qualcosa di incriminante avrebbe reso reticenti molti testimoni, e questo non avrebbe permesso di far luce correttamente sugli eventi e di arrivare a una drastica riforma della sicurezza statunitense. L'importante non era scovare eventuali colpevoli, ma capire cosa non ha funzionato, per evitare che succeda di nuovo.

              Perché le azioni legali intentate da alcuni familiari delle vittime vengono respinte?


              Perché sono concepite intenzionalmente in modo fallato, soltanto per fare clamore, senza alcuna intenzione seria.

              Per esempio, Phil Berg, avvocato di uno dei familiari (Ellen Mariani), ha depositato i documenti per l'azione legale della sua assistita un giorno dopo la scadenza dei termini e ha commesso altre omissioni procedurali, rendendo irricevibile l'azione. Questo permette di dire "Abbiamo fatto causa a Bush, ma ci hanno respinto", dimostrando così un'apparente persecuzione, senza spendere grandi cifre in procedimenti legali (dettagli).

              Come mai non si indaga sul fatto che Benazir Bhutto ha detto in un'intervista che Osama bin Laden è stato ucciso?


              Perché guardando l'intervista intera si capisce lontano un miglio che è stato un lapsus; lo dice anche la BBC (dettagli). Una notizia così non si lascia scappare con disinvoltura come se niente fosse, come ha fatto invece la Bhutto. Tant'è che un mese prima dell'intervista in questione parlava di dare la caccia a bin Laden (dettagli) e l'Unione Europea ha detto che la dichiarazione della Bhutto non è affatto confermata (dettagli).

              Come mai nei video delle rivendicazioni di bin Laden c'è un sosia che non gli somiglia affatto?


              Un momento: se i complottisti dicono che Osama bin Laden è un fantoccio della CIA, che bisogno c'è di usare un sosia? E la CIA sarebbe così cretina da usare un sosia che non gli somiglia e incapace di trovarne o fabbricarne uno somigliante?

              La realtà è che le immagini usate dai complottisti sono deformate e sgranate: gli originali sono somiglianti (dettagli). L'immagine qui sotto è tratta proprio dal video che i complottisti dichiarano essere falso.



              Perché dovremmo fidarci della Commissione d'Inchiesta ufficiale?


              Perché la Commissione si è rivolta ai migliori tecnici civili dei settori interessati dalle indagini, e perché fu la Commissione, non i complottisti, a smascherare le dichiarazioni false dei generali Arnold e McKinley e del colonnello Alan Scott.

              Perché fu la Commissione, non i complottisti, a rivelare che la FAA (Federal Aviation Administration), l'ente americano che controlla lo spazio aereo civile e gestisce i centri di controllo del traffico aereo, aveva nascosto le prove dei suoi ritardi ed errori durante gli attentati (dettagli).

              Non sembrano comportamenti da "commissione farsa", come la definiscono spesso i cospirazionisti.

              Come mai Dan Rather, decano dei giornalisti USA, disse alla BBC: "Non abbiamo indagato per paura di essere linciati"?


              La frase è citata spesso dai cospirazionisti, ma nessuno ne sa dare la fonte precisa: dicono tutti che proviene da una puntata del programma Newsnight della BBC, ma non dicono quale.

              L'unica puntata del programma alla quale Rather ha rilasciato interviste, a quanto ci risulta, non contiene questa frase: contiene qualcosa di vagamente simile, ma non è riferito all'11 settembre, quanto alle critiche al governo USA, che dopo l'11 settembre sono diventate meno facili da fare perché sommerse dal sentimento patriottico: chi critica è visto come disfattista. Le teorie alternative sull'11/9 non c'entrano nulla (dettagli).

              Come mai gli attentati all'antrace poco dopo l'11/9 furono fatti con antrace di origine militare?


              Secondo le indagini svolte fin qui, si trattò del gesto squilibrato di un ricercatore di un laboratorio militare, Bruce Edwards Ivins, che come molti altri aveva accesso all'antrace per lavoro.

              Chi sospetta trame oscure deve considerare che furono gli inquirenti ufficiali a rivelare che l'antrace era di origine militare statunitense: avrebbero potuto starsene zitti e dare la colpa ad al-Qaeda.

              Inoltre il metodo (spedizione postale di buste contaminate) e le vittime (principalmente addetti al recapito della posta) erano grossolani e inefficaci (dettagli).

              Ma non capite che gli attentati erano la scusa perfetta per attaccare l'Iraq?


              Un momento: attentati compiuti da quindici terroristi sauditi, due degli Emirati, un egiziano e un libanese, finanziati da un saudita che stava in Afghanistan, sarebbero la scusa perfetta per invadere... l'Iraq?Etichette: FAQ


              Pubblicato da Paolo Attivissimo alle 00:05 [permalink] 47 commenti
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              FAQ: L'attacco al Pentagono

              di Paolo Attivissimo, con il contributo di tutti gli autori di Undicisettembre. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

              Queste sono le risposte sintetiche ai dubbi più ricorrenti a proposito del Volo 77, il Boeing 757 dirottato e lanciato contro il Pentagono alle 9:37 dell'11 settembre 2001. Per gli approfondimenti si possono leggere gli articoli indicati nei link qui sotto oppure si può cercare in questo blog usando la casella di ricerca qui a destra.

              La mancata intercettazione

              Come mai le batterie antiaeree non sono intervenute?


              Non esistono batterie antiaeree al Pentagono: sono un'invenzione dei complottisti, che in sette anni non sono ancora riusciti a indicare dove sarebbero di preciso o a documentarne in alcun modo l'esistenza.

              Alcuni di loro sostengono che non si possono indicare perché sono segrete, ma esistono perché erano "previste dal trattato ABM del 1972" (Giulietto Chiesa). In realtà il trattato ABM riguarda il piazzamento di missili progettati per abbattere i grandi missili balistici nemici, che non c'entrano nulla con i missili antiaereo e non sono usabili per abbattere un aereo in avvicinamento a bassa quota.

              Non solo: il trattato ABM vide la costruzione di una sola batteria da entrambe le parti. Quella sovietica fu messa a difesa di Mosca, e la sua ubicazione è stranota (dettagli); quella statunitense non fu collocata a difesa del Pentagono, ma a protezione della base aerea di Grand Forks, nel Nord Dakota.

              Inoltre non ha mai avuto senso collocare batterie antiaeree a difesa del Pentagono, dato che si sapeva che l'edificio era un bersaglio dei missili nucleari sovietici (dettagli).

              Se nessun aereo può avvicinarsi al Pentagono senza essere intercettato e abbattuto, come fu possibile farlo l'11 settembre?


              Non è vero che gli aerei non possono avvicinarsi. Gli aerei civili passano in fianco al Pentagono tutti i giorni, perché c'è un aeroporto civile, il Reagan, a 1200 metri dall'edificio. Ci sono fotografie del Pentagono prese da aerei da turismo prima dell'11/9, da distanza ravvicinatissima. Questi aerei da turismo non furono né intercettati né abbattuti.

              La versione ufficiale dice che l'aereo scomparve dai radar per 36 minuti. Cosa accadde in quel periodo? E se l'avessero fatto atterrare e sostituito con un aereo radiocomandato?


              In realtà l'aereo non è mai uscito dalla copertura radar. Se si legge bene il Rapporto della Commissione 11/9, si scopre che non dice che l'aereo uscì dalla copertura radar: dice che i controllori non riuscirono a identificarlo sui propri schermi per 36 minuti. Era sugli schermi, ma i controllori non sapevano quale puntino fosse l'aereo che cercavano. L'esame a posteriori dei tracciati dimostra che l'aereo rimase sempre nel raggio dei radar (dettagli; altri dettagli).

              Si possono fare tutte le congetture del mondo, compresa quella dell'aereo radiocomandato, ma mille congetture non fanno una prova. E non c'è alcuna prova di quest'ipotetica sostituzione. Stranamente, i cospirazionisti chiedono prove su prove della "versione ufficiale", ma non sono affatto così esigenti a proposito delle proprie teorie.

              E se l'aereo è stato sostituito, come ci sono arrivati al Pentagono i resti dei suoi passeggeri, testimoniati dai pompieri civili che prestarono i soccorsi?

              Il ministro dei trasporti Mineta riferì che un addetto disse a Cheney che l'aereo si stava avvicinando al Pentagono e chiese conferma degli ordini; Cheney gli rispose nervoso che gli ordini erano invariati. Quali erano questi ordini? Di non abbatterlo?


              No. La conversazione udita da Mineta si riferisce al Volo 93, caduto in Pennsylvania, che si pensava ancora in volo e diretto verso Washington. Non può essere altrimenti, vista l'ora alla quale avvenne. L'addetto stava descrivendo la rotta e velocità stimate dell'aereo. Lo ha chiarito anche Mineta stesso (dettagli).


              La manovra

              Thierry Meyssan dice che negli aerei di linea, il carrello scende automaticamente sotto una certa quota; come mai nessun testimone lo ha visto scendere e nel prato del Pentagono non ci sono i solchi dei carrelli o i loro rottami?


              Il carrello a discesa automatica è una stupidaggine tecnica inventata dai complottisti: chiedetelo a qualunque pilota di linea. Non offendetevi se vi prende per scemi (dettagli).

              Secondo la versione ufficiale, l'aereo fece una virata strettissima ad alta velocità, in pochi secondi, ma questo è impossibile per un aereo di linea: come la mettiamo?


              In realtà la manovra durò oltre due minuti e fu larga dieci chilometri, come documentano i tracciati radar, i controllori di volo e le scatole nere (dettagli; altri dettagli). I complottisti barano, accelerando i filmati anche di dieci volte, per farla sembrare velocissima (dettagli).

              Del resto, perché mai gli organizzatori dell'ipotetica messinscena sarebbero così stupidi da includere nella versione ufficiale una manovra impossibile, che qualsiasi pilota saprebbe sbugiardare?

              E' impossibile per un aereo di linea volare rasoterra: come può essere successo al Pentagono?


              Non è vero che è impossibile: i piloti volano rasoterra spessissimo durante le manifestazioni aeree, usando aerei di linea, e non c'è nessun motivo tecnico per non poterlo fare (foto; dettagli; esempi di voli radenti). E' ovvio che è una manovra pericolosa, e chi non la sa fare bene si schianta. Che fine ha fatto, appunto, l'aereo al Pentagono?

              Come è possibile che un pilota dilettante riesca a colpire con così tanta precisione un edificio?


              Chi ha mai detto che volesse colpire quel preciso punto del Pentagono? Il Pentagono ha lati di 280 metri e ha una larghezza massima di quasi mezzo chilometro: ai dirottatori andava bene colpirlo in un punto qualsiasi. Se sono riusciti a centrare le Torri Gemelle, ben più strette, perché non possono essere riusciti a centrare una struttura enorme come il Pentagono?

              Ma non potrebbe essere stato un missile al posto di un aereo?


              No. Nessun testimone ha detto di aver visto un missile: tutti hanno detto di aver visto un aereo (v. la sezione "I testimoni" qui sotto).

              Inoltre un missile Cruise, per esempio, è lungo sei metri, contro i 47 di un Boeing 757. Non si può confondere un missile con un aereo di linea, perché la differenza è vistosissima, come si vede in questo grafico in scala:



              Non solo: davanti alla breccia d'impatto ci sono un albero decapitato, un palo danneggiato di una telecamera di sorveglianza del traffico e cinque lampioni abbattuti. Sono disposti lungo una fascia larga 26 metri, lungo la traiettoria d'impatto. Come potrebbe un missile colpire lampioni così spaziati?

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              • laplace
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                un bestione in quel modo sparito dentro un muro
                smettila per favore...

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                • Black87
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                  • A casa di socio a falsificare CV
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                  Pentagono, danni, rottami

                  I danni

                  Come mai il foro nella facciata del Pentagono misura cinque o sei metri e quindi è di gran lunga troppo piccolo per un aereo di linea?


                  Cinque o sei metri? Guardate la foto qui sotto, cliccabile per ingrandirla. E' una foto che i complottisti non mostrano mai, tratta dal libro Pentagon 9/11. E' scattata prima del crollo della porzione di facciata colpita (notate le finestre sopra la breccia). Guardate le dimensioni dei soccorritori rispetto alla breccia, e dite se quella breccia è davvero larga cinque o sei metri. In realtà ne misura 35. Un Boeing 757 è largo 38 metri (dettagli).

                  Usate il buon senso: vi pare che gli ipotetici organizzatori della messinscena sarebbero così stupidi da fare un foro ridicolmente piccolo e dire che c'è passato un aereo di linea, sperando che nessuno noti l'assurdità della cosa?



                  Va bene, la breccia è larga più di cinque metri; ma come mai nella breccia le colonne sono ancora in piedi?


                  Perché questo è l'effetto logico dell'impatto meccanico di un oggetto molto più largo che alto a struttura cava, come un aereo di linea, contro un edificio in cemento armato.

                  In realtà le colonne non sono tutte ancora in piedi: ne manca qualcuna in prossimità del centro della breccia. Inoltre le colonne restanti sono fortemente piegate verso l'interno, come se qualcosa le avesse urtate con violenza dall'esterno. Un'esplosione interna avrebbe piegato le colonne in fuori e le macerie dell'edificio sarebbero state visibili all'esterno. Infine, i muri fra le colonne sono completamente scomparsi, e le loro macerie non sono sul prato: quindi sono stati sfondati dall'esterno verso l'interno.

                  Come farebbe un missile a piegare le colonne verso l'interno e asportare i muri che c'erano fra le colonne lungo una fascia orizzontale larga 35 metri?

                  Perché lo squarcio nel Pentagono è così regolare da avere un lato che sembra tagliato col coltello?


                  Il Pentagono è costruito in sezioni indipendenti, unite da giunti verticali: si chiamano giunti di dilatazione e sono usati comunemente in edilizia per qualunque grande edificio. Circa mezz'ora dopo l'impatto, si è verificato un crollo a ridosso di uno di questi giunti. La sezione di edificio non colpita, al di là del giunto, è rimasta in piedi, mentre quella colpita è crollata, mettendo quindi a nudo il giunto di dilatazione.

                  Nello squarcio si vede persino un libro intatto, ancora appoggiato su un leggio: com'è possibile che l'impatto di un grande aereo di linea lo abbia lasciato intatto?


                  Invece un missile o un camion bomba avrebbero dovuto lasciarlo intatto?

                  Il libro era situato in un locale che non fu interessato dall'impatto ed era adiacente a uno dei grandi giunti di dilatazione che dividono il Pentagono in sezioni. Il libro, quindi, non ha motivo di essere danneggiato. Divenne visibile soltanto dopo il crollo della porzione di edificio colpita dall'aereo, che mise a nudo il giunto di dilatazione.

                  Come è possibile che un aereo abbia sfondato i sei muri maestri dei tre anelli del Pentagono che separano la facciata dal foro d'uscita?


                  Il Pentagono non ha muri maestri: è retto esclusivamente da colonne di cemento armato, fra le quali ci sono semplici tramezze. Al piano terra e al primo piano, i tre anelli esterni del Pentagono formano un volume unico: chiunque abbia studiato realmente i dati dovrebbe saperlo (foto; dettagli).

                  L'aereo ha quindi sfondato la facciata, ha attraversato questo volume (frammentandosi contro le colonne), ed ha in parte sfondato la tramezza del terzo anello che dà sul corridoio all'aperto (l'A-E Drive). Niente muri maestri.

                  Come mai le finestre vicino all'impatto rimasero incredibilmente intatte?


                  Perché non sono finestre normali: sono finestre blindate, antiscoppio, fatte di lastre spesse 5 cm e pesanti circa una tonnellata l'una, realizzate dalla Viracon e dalla Masonry Arts (dettagli). Notate il sollevatore necessario per maneggiarle, nella foto qui sotto.



                  Il Pentagono e le Torri Gemelle furono colpiti da velivoli di dimensioni simili. Come mai i danni al Pentagono furono di gran lunga minori di quelli subìti dalle Torri?


                  Le strutture dei due edifici erano molto differenti e i rispettivi aerei erano differenti per massa; le loro dimensioni contano ben poco.

                  Le Torri Gemelle avevano facciate portanti, composte da una singola fila di colonne in acciaio a sezione cava quadrata, separate da normali finestre; dietro questa facciata c'era un vasto spazio vuoto senza elementi portanti.

                  Al Pentagono, le facciate non sono portanti, ma sono rinforzate con un'armatura in acciaio e rete di kevlar, hanno finestre antibomba infisse nell'armatura in acciaio, e le colonne sono in cemento armato con armatura a spirale e sono disposte sia in facciata, sia all'interno della struttura ogni 3-6 metri.

                  Nel confrontare i due aerei non si devono considerare le dimensioni, ma la massa: 128 tonnellate al WTC contro 82 al Pentagono.


                  I rottami

                  Perché al Pentagono non c'erano rottami d'aereo?


                  C'erano eccome. Ci sono decine di fotografie di rottami sminuzzati sul prato e dentro l'edificio (dettagli). Non ci si deve aspettare grandi rottami sul prato, esattamente come al World Trade Center non c'erano grandi rottami d'aereo fuori dalle Torri.

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                  • Black87
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                    • A casa di socio a falsificare CV
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                    rilinko le foto ai rottami per i duri di comprendonio


                    Picasa Web Albums - Undicisettembre - Pentagono: ro...

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                    • Black87
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                      • A casa di socio a falsificare CV
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                      Come possiamo credere che fosse un aereo?

                      Senza il video, come possiamo credere che si sia davvero schiantato un aereo?


                      L'esistenza o meno del video è irrilevante in termini di prova dell'impatto di AA77. Di quello ci sono prove in abbondanza:
                      • 55 testimoni oculari dell'impatto
                      • 86 testimoni oculari dell'avvicinamento di un aereo di linea
                      • zero testimoni di missili
                      • zero resti di missili
                      • DNA e resti umani dei passeggeri
                      • effetti personali dei passeggeri
                      • rottami compatibili con un Boeing 757 della American Airlines
                      • scatole nere specificamente appartenenti al Volo 77
                      • tracciati radar che seguono tutto il Volo 77 e terminano al Pentagono
                      • una breccia larga e bassa, di forma compatibile con un Boeing 757
                      • cinque lampioni abbattuti, lungo una fascia larga 26 metri, compatibile con un Boeing 757 (largo 38

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                      • laplace
                        Bodyweb Advanced
                        • Dec 2005
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                        già che ci sei facci vedere pure il video.
                        ah no scusa, dimenticavo..c'è ma non si può vedere

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                        • ikuape86
                          L' oristanese pizzaiolo
                          • Feb 2005
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                          • Oristano
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                          paolo attivvissimo

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                          • Black87
                            Bodyweb Senior
                            • Apr 2004
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                            • A casa di socio a falsificare CV
                            • Send PM

                            Incendi, acciaio, crolli.

                            Come mai nessun edificio in acciaio è mai crollato per un incendio prima dell'11/9?


                            Perché prima dell'11/9 nessun edificio era mai stato:

                            a) prima colpito da 120 tonnellate d'aereo, lanciate a oltre 700 km/h
                            b) poi incendiato da circa 32.000 litri di kerosene
                            c) e infine lasciato a bruciare (gli impianti antincendio del WTC furono messi fuori uso dagli impatti).

                            Comunque gli edifici in acciaio crollano eccome in caso di grande incendio, e ci sono parecchi casi storici: McCormick Center di Chicago; Sight and Sound Theater in Pennsylvania; la fabbrica della Kader in Thailandia; la piattaforma petrolifera Mumbai High North; la cartiera presso Malvern, nel Regno Unito (dettagli; altri dettagli).

                            I Vigili del Fuoco di tutto il mondo conoscono benissimo la pericolosità degli incendi in edifici d'acciaio e sanno che il fuoco può innescarne il crollo.


                            A Madrid un grattacielo è bruciato per venti ore e non è crollato. Come mai le Torri Gemelle, invece, crollarono in meno di due ore?


                            Il grattacielo di Madrid (la Windsor Tower o Torre Windsor) è in realtà crollato in tutta la sua parte in acciaio, eppure non era stato colpito da nessun aereo e aveva una struttura completamente differente da quella delle Torri (cemento armato, non acciaio puro).

                            Non ha senso paragonare un grattacielo interamente in acciaio, che fu prima trafitto da un grande aereo, poi imbevuto di circa 32.000 litri di carburante e infine incendiato e lasciato a bruciare, con un grattacielo in gran parte in cemento armato, nel quale presero fuoco soltanto i materiali da cantiere e i pompieri poterono intervenire (dettagli; altri dettagli; ancora dettagli; ulteriori dettagli; serie completa di articoli sul tema).

                            I cospirazionisti citano spesso quest'edificio, ma va ribadito che nella torre spagnola tutta la parte in acciaio è crollata, e senza neanche una goccia di carburante aggiunto: è bastato l'incendio dei materiali.


                            Come mai l'acciaio delle Torri Gemelle era certificato dall'ente UL per resistere ad una temperatura di oltre 1000°C per 6 ore, eppure cedette in meno di due ore?


                            Questa certificazione è una storiella inventata dai complottisti: che la tirino fuori, se sono capaci, perché non esiste. Infatti in USA non si certifica l'acciaio, ma si certificano gli assemblaggi strutturali, secondo norme come la ASTM E 119 (dettagli; altri dettagli; ulteriori dettagli), e le strutture delle Torri Gemelle erano talmente innovative, per la loro epoca, che non furono formalmente certificate (dettagli).


                            Come mai le Torri crollarono, visto che gli incendi erano piccoli e non molto caldi?


                            Questa è una sciocchezza assoluta e uno schiaffo in faccia ai morti: se davvero gli incendi erano piccoli e non molto caldi, allora come mai oltre duecento persone preferirono suicidarsi gettandosi dalle Torri Gemelle (dettagli)?

                            E questo qui sotto lo chiamereste un incendio piccolo? Ciascuna di quelle facciate misurava 64 metri.



                            Se gli incendi erano caldissimi, come è possibile che ci siano foto di una persona che si affaccia dalla breccia d'impatto dell'aereo?


                            La zona della breccia non fu mai stata interessata da grandi incendi (lo si vede nelle foto scattate pochi minuti dopo l'impatto): l'impatto aveva trascinato il carburante dell'aereo dentro la torre, distribuendolo in avanti lungo la traiettoria di disgregazione del velivolo. Quindi la zona d'impatto fu quella meno interessata dal carburante in fiamme.

                            Inoltre la persona, spesso identificata come Edna Cintron, fu fotografata 45 minuti dopo l'impatto contro la Torre Nord. La zona della breccia aveva quindi potuto raffreddarsi.

                            Non solo: lo squarcio fece da presa d'aria per gli incendi, per cui fu interessato da un intenso flusso d'aria fresca, richiamata dall'esterno per effetto camino dalle fiamme all'interno della torre. Se ci fu un punto ventilato in tutta l'area devastata, fu proprio la breccia d'impatto. Usare questa fotografia come "prova" di temperature basse nel resto del volume colpito dagli incendi denota quindi grave incompetenza nella dinamica degli incendi in generale (dettagli).


                            Il cherosene non poteva generare, in quelle condizioni, incendi abbastanza caldi nemmeno da raggiungere i 5-600 gradi, e poi si sarebbe esaurito in 15 minuti: come è possibile che gli incendi abbiano causato il cedimento della struttura e siano durati molto più a lungo?


                            Negli incendi del WTC non bruciò soltanto il cherosene degli aerei. Bruciò il contenuto stesso degli edifici. Le torri ospitavano uffici, con tutto quello di cui c'è bisogno in ambienti simili: computer, carta, pannelli, scrivanie, plastiche, sedie, armadi. Tutta roba che brucia. Un incendio sviluppato in un ambiente simile raggiunge senza problemi temperature attorno ai 1000°C, come confermano i Vigili del Fuoco italiani, e brucia furiosamente, come si vede in questo video.

                            Il cherosene non alimentò l'incendio per oltre un'ora: l'incendio fu alimentato dai materiali presenti all'interno delle torri. Il cherosene innescò l'incendio, spandendosi, già in fiamme, all'interno della struttura.

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                            • Black87
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                              • A casa di socio a falsificare CV
                              • Send PM

                              Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza Messaggio
                              paolo attivvissimo

                              vabbè ikuape allora sei defy... non le vedi le foto dei rottami al pentagono? foto, perizie, dati scientifici, quasi tutti non scritti da paolo attivissimo. Non scriverò più nel thread sinchè invece che reagire come adolescenti non mi spiegate le MIE prove, di gran lunga più soddisfacenti di filmati fatti ad arte e parole su parole da persone che non ne capiscono nulla.

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                              • Black87
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                                • A casa di socio a falsificare CV
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                                Dimenticavo. Il documentario di mazzucco spiegato BENE punto per punto, non da paolo attivissimo (anche se la guida di paolo attivissimo c'è e la potrei postare)


                                Inganno

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