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Ho delle resistenze, in tutta sincerità, ad accogliere certe posizioni;
Che cosa avrebbe detto di così enorme questo papa?
AIDS - Già durante il volo, il Papa ha parlato dell'epidemia di Aids nel continente africano: «Non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi» ha dichiarato il pontefice. Benedetto XVI ha indicato come unica strada efficace quella di un rinnovo spirituale e umano nella sessualità.
E chi li educa, chi si prende in carico di dare una speranza a queste popolazioni di cui nessuno si interessa, se non la Chiesa stessa e le sue missioni?
Chi oggi inneggia al preservativo vorrebbe semplicemente postporre il problema, lavandosene le mani con un pò di lattice:
La visita del papa ha almeno il merito di accendere i riflettori su quel continente ed i suoi drammi, riflettori che alcuni, pure qui, vogliono che tornino a spegnersi, perchè il papa non ne può e non ne deve parlare:
E allora chi, i politici?
Facciamoci una risata, e andiamo a lavarci le mani.
Qui ci sarebbe materiale per discutere per ore, per rimanere nel tema iniziale, l'uso del preservativo come parte integrante di un'educazione sessuale decente potrebbe fare tantissimo. E avrebbe potuto fare tantissimo se una politica di educazione sessuale basata su questo fosse stata implementata 20 anni fa, per dire.
Onestamente non sono d'accordo sul fatto che l'AIDS «Non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi»: si puo' senz'altro limitare e questo, finche' non si trova una cura, non mi sembra poco.
Sean,
e, a cuore sincero, sentiamo che l'outcome di Humanae Vitae rispecchi/sia in sintonia appieno con il senso del messaggio messianico? Perchè è questo il punto nodale: il rapporto tra il Magistero, il Messaggio e Pietro, con quest ultimo filtro tra i primi due.
Ripeto, con un cuore in buona fede e sopratutto senza timore, è quel rapporto che va valutato: nel caso di Eluana ad esempio, io, nella mia misera condizione, trovavo che vi fossero delle paradossali distorsioni di sintonia tra le unità di quel rapporto e dunque le feci presenti. Anche in questo caso, credo che non si possa demonizzare lo strumento profilattico, e per la concezione e per l'infezione, piuttosto che la condotta discostantesi dal Messaggio.
A parte come strumento di prevenzione infettiva, io credo che il profilattico, all'interno di una coppia sana e mossa da amorevoli intenzioni, sia esso stesso mezzo per esprimere quelle vere amorevoli intezioni: un mezzo appunto. Allo stesso modo in cui credo che nel caso eluana Pietro facesse una confusione, quasi imperdonabile, tra eutanasia e rispetto pietoso della dignità umana.
Ora, che il condom sia o meno la risposta all'epidemia di HIV in Africa è un dibattito aperto, ma le mie considerazioni di cui sopra (e non lo dico a te) vogliono prescindere dal contesto di questo thread.
Rivedere quel rapporto, sopra citato, mi rendo ben conto debba essere di un peso e responsabilità che, come un enorme macigno, possono quasi schiacciare l'umanità di Pietro. Ma noi non crediamo Lui sia solo umanità, o meglio ancora: non crediamo sia lasciato solo alla sua umanità. Però, proprio perchè questo crediamo, mettiamo i nostri passi sul sentiero che ci indica
Poni questioni, e lo sottolinei anche tu, di enorme, straordinaria portata (evado un attimo anch'io dal tema strettamente trattato nel Thread);
Abbiamo notato come il magistero ed il Messaggio entrassero, a nostro parere, in conflitto nel caso di Eluana, e ne dicemmo i motivi.
In questo caso io non vedo, nella Humanae Vitae, una "demonizzazione" del profilattico e della contraccezione all'interno di un rapporto di coppia, ma semmai un richiamo ad una maggiore responsabilità dello stesso, che non può, per Pietro, essere abiurato perchè oggi si hanno a disposizione mezzi che permettono di affrontare il rapporto sessuale con una certa "leggerezza".
La Humanae Vitae è all'interno del rapporto uomo-donna che deve essere letta, rapporto che deve necessariamente sfociare in un unione sacramentale qual'è il matrimonio;
Su questi punti sia le parole di Cristo che poi quelle di Paolo pesano in maniera non indifferente, possiamo immaginarlo, sulle spalle di quel Pietro che pure, lo sappiamo, ha tante volte errato, come con lo stesso Paolo quando si trattò di concedere o meno la circoncisione e la legge mosaica ai gentili:
Lì Pietro comprese e si corresse, ma siamo sicuri che oggi, su questo tema, stia sbagliando un'altra volta?
Dalla sessualità, da come la si vive, discende la dignità della persona e la morale, e questi tempi sono specchio di una deriva agghiacciante, di un'etica pret à porter, di vite misere pur nello sfavillio del circo che ci tocca guardare e in cui siamo immersi:
Siamo sicuri di volere una Chiesa alla moda, specchio dei tempi?
La Verità non è mai semplice, non è per gente facile, la porta è stretta per tutti:
Ma è la Verità a rendere liberi, giammai la "libertà".
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Poni questioni, e lo sottolinei anche tu, di enorme, straordinaria portata (evado un attimo anch'io dal tema strettamente trattato nel Thread);
Abbiamo notato come il magistero ed il Messaggio entrassero, a nostro parere, in conflitto nel caso di Eluana, e ne dicemmo i motivi.
In questo caso io non vedo, nella Humanae Vitae, una "demonizzazione" del profilattico e della contraccezione all'interno di un rapporto di coppia, ma semmai un richiamo ad una maggiore responsabilità dello stesso, che non può, per Pietro, essere abiurato perchè oggi si hanno a disposizione mezzi che permettono di affrontare il rapporto sessuale con una certa "leggerezza".
La Humanae Vitae è all'interno del rapporto uomo-donna che deve essere letta, rapporto che deve necessariamente sfociare in un unione sacramentale qual'è il matrimonio;
Su questi punti sia le parole di Cristo che poi quelle di Paolo pesano in maniera non indifferente, possiamo immaginarlo, sulle spalle di quel Pietro che pure, lo sappiamo, ha tante volte errato, come con lo stesso Paolo quando si trattò di concedere o meno la circoncisione e la legge mosaica ai gentili:
Lì Pietro comprese e si corresse, ma siamo sicuri che oggi, su questo tema, stia sbagliando un'altra volta?
Dalla sessualità, da come la si vive, discende la dignità della persona e la morale, e questi tempi sono specchio di una deriva agghiacciante, di un'etica pret à porter, di vite misere pur nello sfavillio del circo che ci tocca guardare e in cui siamo immersi:
Siamo sicuri di volere una Chiesa alla moda, specchio dei tempi?
La Verità non è mai semplice, non è per gente facile, la porta è stretta per tutti:
Ma è la Verità a rendere liberi, giammai la "libertà".
Nella tua visione della questione mi ritrovo, ma non credo coincida con quella espressa nello specifico da Humanae Vitae e più generalmente dal magistero: qualsiasi mezzo anticoncezionale, così come il sesso non procreativo, sono bannati all'interno dell'unione sacramentale stessa.
Nella tua visione della questione mi ritrovo, ma non credo coincida con quella espressa nello specifico da Humanae Vitae e più generalmente dal magistero: qualsiasi mezzo anticoncezionale, così come il sesso non procreativo, sono bannati all'interno dell'unione sacramentale stessa.
(Il server era andato in pappa , quindi continuo solamente con)
Dunque, il sesso non procreativo è tacciato come illecita espressione d'amore, seppur in seno ad unione sacramentale.
Non critico negativamente la posizione, indico solo un punto nodale
Nella tua visione della questione mi ritrovo, ma non credo coincida con quella espressa nello specifico da Humanae Vitae e più generalmente dal magistero: qualsiasi mezzo anticoncezionale, così come il sesso non procreativo, sono bannati all'interno dell'unione sacramentale stessa.
(Il server era andato in pappa , quindi continuo solamente con)
Dunque, il sesso non procreativo è tacciato come illecita espressione d'amore, seppur in seno ad unione sacramentale.
Non critico negativamente la posizione, indico solo un punto nodale
Si, abbiamo fatto crash allora li quoto entrambi così è possibile seguire meglio ciò che dici e che è, oggettivamente, la posizione della Chiesa riguardo ai rapporti sessuali da viversi all'interno del matrimonio.
Perchè i contraccettivi sono bannati all'interno dell'unione tra uomo e donna?
Perchè per la Chiesa essi sono sintomo di una forma di irresponsabilità, di una mentalità che vede nella gravidanza una condanna, la "malattia della fertilità" da cui fuggire per sentirsi liberi, liberi di godere come e più piace senza alcuna conseguenza (dimenticando invece che la donna resta fertile solo pochi giorni al mese).
La Chiese vede nell'uso dei contraccettivi la paura irrazionale e molto contemporanea per tutto ciò che è responsabilità e dovere, maturità e ragione:
Il sesso non è un gioco bislacco, un giro in giostra, tanto più il sesso che unisce e completa la coppia all'interno dell'unione sacramentale, unione per cui Cristo ha speso parole d'amore, vero, ma parole pesanti, di responsabilità appunto, quella responsabilità che l'uomo contemporaneo, col ricorso a pillole di ogni colore e per ogni evenienza, fugge per fuggire da se stesso.
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Scusate forse ho esagerato, ma a leggere certe cose mi viene il sangue alla testa! E sentire una persona che gioca con la vita di milioni di persone mi fa inca...re come una bestia!!!!!
Se non ci si inca...za x queste cose x cosa si deve farlo??? Perchè l'arbitro ti nega un rigore o perchè il bicipite non viene su come vuoi???
Il papa dovrebbe prima di tutto pensare alle vite dei cristiani e a preservarle, non a distruggerle!!!
secondo me il minimo sarebbe condannare il papa all' ergastolo per tentata strage e crimini contro l' umanità..........
con le sue parole sta spingendo milioni di individui ad un atteggiamento potenzialmente mortale.................
com' è che se io convinco qualcuno a gettarsi dalla finestra mi arrestano, mentre se il papa facilita la diffusine di un epidemia mortale a livello globale non gli fanno niente??.......................
Si, abbiamo fatto crash allora li quoto entrambi così è possibile seguire meglio ciò che dici e che è, oggettivamente, la posizione della Chiesa riguardo ai rapporti sessuali da viversi all'interno del matrimonio.
Perchè i contraccettivi sono bannati all'interno dell'unione tra uomo e donna?
Perchè per la Chiesa essi sono sintomo di una forma di irresponsabilità, di una mentalità che vede nella gravidanza una condanna, la "malattia della fertilità" da cui fuggire per sentirsi liberi, liberi di godere come e più piace senza alcuna conseguenza (dimenticando invece che la donna resta fertile solo pochi giorni al mese).
La Chiese vede nell'uso dei contraccettivi la paura irrazionale e molto contemporanea per tutto ciò che è responsabilità e dovere, maturità e ragione:
Il sesso non è un gioco bislacco, un giro in giostra, tanto più il sesso che unisce e completa la coppia all'interno dell'unione sacramentale, unione per cui Cristo ha speso parole d'amore, vero, ma parole pesanti, di responsabilità appunto, quella responsabilità che l'uomo contemporaneo, col ricorso a pillole di ogni colore e per ogni evenienza, fugge per fuggire da se stesso.
ci sono motivi più profondi.Volendo essere brevi: una volta scisso il legame sesso-riproduzione l' uomo ha la possibilità di determinare il destino della sua specie anche solo nel numero.Arriviamo agli Stati che calcolano le vite della propria nazione, ne fanno una stima e stabiliscono con legge che non si può avere più di un filgio.Dunque é l' uomo che decide quando generare l' uomo, il ritmo delle nascite non è più affidato alla "natura" che è tanto poi assimilabile a "dio".
La chiesa rifugge quest' intenzione che nella sua ottica è prometeica, hybris.
Lo stesso vale per l' inimicizia della chiesa alle sperimentazioni sugli embrioni, l' uomo ora è in grado anche di stabilire il "come" della prcreazione.
il sesso senza riproduzione, come piacere, apre le porte al libertinismo. la morale libertina non ha un fondamento divino, è edonistica, non c'è antico testamento, nè nuovo. L' uomo non nasce nel peccato originale. Non c'è creazione , indi non siamo creature di Dio.Siamo altro, totalmente autonomi e persi dall' universo, deriviamo dalle scimmie. le scimmie non hanno dio.
Senza morale sessuale civile repressiva la famiglia ed il dominio del pater familias si trovano in difficoltà. è un' intera visione di società ( gia oltrepassata) ad essere in discussione, nonchè il ruolo del maschio ( ecco perche i post in trash di master wallace). se la vita quindi è un dono dall' alto alla nascita lo è anche nella sua indisponibilità alla fine.
ecco perche credo che tongue voglia , in buona fede, ridurre l' umanità di pietro alla sua umanità di uomo contemporaneo, in ciò sbagliando. anche perche nel caso eluana non vedo proprio come la chiesa possa declinare per un umanesimo dell' omicidio assistito, è scritto : non uccidere.
secondo me il minimo sarebbe condannare il papa all' ergastolo per tentata strage e crimini contro l' umanità..........
con le sue parole sta spingendo milioni di individui ad un atteggiamento potenzialmente mortale.................
com' è che se io convinco qualcuno a gettarsi dalla finestra mi arrestano, mentre se il papa facilita la diffusine di un epidemia mortale a livello globale non gli fanno niente??.......................
ci sono motivi più profondi.Volendo essere brevi: una volta scisso il legame sesso-riproduzione l' uomo ha la possibilità di determinare il destino della sua specie anche solo nel numero.Arriviamo agli Stati che calcolano le vite della propria nazione, ne fanno una stima e stabiliscono con legge che non si può avere più di un filgio.Dunque é l' uomo che decide quando generare l' uomo, il ritmo delle nascite non è più affidato alla "natura" che è tanto poi assimilabile a "dio".
La chiesa rifugge quest' intenzione che nella sua ottica è prometeica, hybris.
Lo stesso vale per l' inimicizia della chiesa alle sperimentazioni sugli embrioni, l' uomo ora è in grado anche di stabilire il "come" della prcreazione.
il sesso senza riproduzione, come piacere, apre le porte al libertinismo. la morale libertina non ha un fondamento divino, è edonistica, non c'è antico testamento, nè nuovo. L' uomo non nasce nel peccato originale. Non c'è creazione , indi non siamo creature di Dio.Siamo altro, totalmente autonomi e persi dall' universo, deriviamo dalle scimmie. le scimmie non hanno dio.
Senza morale sessuale civile repressiva la famiglia ed il dominio del pater familias si trovano in difficoltà. è un' intera visione di società ( gia oltrepassata) ad essere in discussione, nonchè il ruolo del maschio ( ecco perche i post in trash di master wallace). se la vita quindi è un dono dall' alto alla nascita lo è anche nella sua indisponibilità alla fine.
ecco perche credo che tongue voglia , in buona fede, ridurre l' umanità di pietro alla sua umanità di uomo contemporaneo, in ciò sbagliando. anche perche nel caso eluana non vedo proprio come la chiesa possa declinare per un umanesimo dell' omicidio assistito, è scritto : non uccidere.
Una sintesi esatta, che poi è la stessa a fondamento della Humanae Vitae di Paolo VI
Sul libertinismo ed i veleni già in corso che ammorbano questa società mi sono già espresso a sufficienza.
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Non so se è già stato affrontato questo aspetto della vicenda: che rilevanza reale possono avere le parole del Papa rivolte ad un continente in cui i cristiani sono un'esigua minoranza che peraltro spesso pratica la religione di Roma più nella forma che nella sostanza intrisa di paganesimo, animismo e quant'altro? La valenza di una dichiarazione del genere è tutta politica e minimamente capace di incidere sulla realtà cui si riferisce.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Non so se è già stato affrontato questo aspetto della vicenda: che rilevanza reale possono avere le parole del Papa rivolte ad un continente in cui i cristiani sono un'esigua minoranza che peraltro spesso pratica la religione di Roma più nella forma che nella sostanza intrisa di paganesimo, animismo e quant'altro? La valenza di una dichiarazione del genere è tutta politica e minimamente capace di incidere sulla realtà cui si riferisce.
l' ho detto prima stigmatizzando i titoloni della stampa.
Non so se è già stato affrontato questo aspetto della vicenda: che rilevanza reale possono avere le parole del Papa rivolte ad un continente in cui i cristiani sono un'esigua minoranza che peraltro spesso pratica la religione di Roma più nella forma che nella sostanza intrisa di paganesimo, animismo e quant'altro? La valenza di una dichiarazione del genere è tutta politica e minimamente capace di incidere sulla realtà cui si riferisce.
Questa tua mi da l'occasione di postare l'intervista integrale fatta al papa in aereo, nella quale una delle domande verte proprio su questo punto, e dove rimando al link per chi fosse interessato alle altre (si parla anche di economia etica, un tema quanto mai attuale):
Quando Lei si rivolge all’Europa parla spesso di un orizzonte da cui Dio sembra scomparire. In Africa non è così, ma vi è la presenza aggressiva delle sette, vi sono le religioni tradizionali africane. Qual è allora la specificità del messaggio della Chiesa cattolica che Lei vuole presentare in questo contesto?
«Riconosciamo tutti che in Africa il problema ateismo quasi non si pone. La realtà di Dio è così presente che non credere in Dio o vivere senza Dio non è una tentazione. E’ vero, ci sono anche problemi di sette. Noi non annunciamo come fanno loro un vangelo di prosperità ma un realismo; la sobrietà di vita cristina, non miracoli; ma siamo convinti che proprio questa sobrietà, un Dio fatto uomo, profondamente umano, che soffre con noi, da senso a nostra sofferenza, ha un orizzonte piu vasto e un futuro. Sappiamo che queste sette non sono molto stabili. Prosperità, guarigioni, miracoli…ma poi si vede che la vita à difficile e un Dio umano che soffre per noi è più promettente, piu umano, di grande aiuto nella vita. E poi abbiamo la struttura delle Chiesa, non un piccolo gruppo che alla fine si perde. Una grande rete di amicizia che ci unisce, aiuta a superare il tribalismo e ad arrivare all’unità nella diversità che è la vera promessa per il futuro».
Fra i molti mali che travagliano l’Africa vi è anche in particolare quello della diffusione dell’Aids. La posizione della Chiesa cattolica sul modo di lottare contro di esso viene spesso considerata non realistica e non efficace. Lei affronterà questo tema durante il viaggio?
«Io direi il contrario. Penso che la realtà più efficiente, più presente e più forte nella lotta contro Aids sia proprio la Chiesa cattolica con le sue strutture, i suoi movimenti e comunità. Penso a Sant’Egidio che fa tanto nella lotta contro l’Aids, ai camilliani, alle suore a disposizione dei malati. Non si può superare il problema dell’Aids solo con i soldi, che pure sono necessari, se non c’è anima che sa applicare un aiuto. E non si può superare questo dramma con la distribuzione preservativi, che al contrario aumentano il problema. La soluzione può essere duplice, l’umanizzazione della sessualità e una vera amicizia verso le persone sofferenti, la disponibilità anche con sacrifici personali ad essere con i sofferenti. Questa è la nostra duplice forza: rinnovare l’uomo interiormente, dargli forza spirituale e umana per avere un comportamento giusto e insieme la capacità di soffrire con i sofferenti nelle situazioni di prova. Mi sembra la giusta risposta che la Chiesa dà, un contributo importante».
Quali segni di speranza vede la Chiesa nel continente africano? Lei pensa di poter rivolgere all’Africa un messaggio di speranza?
«La nostra fede è speranza per definizione. Chi porta la fede è convinto di portare anche la speranza. Nonostante tutti i problemi che conosciamo bene, ci sono grandi segni di speranza, nuovi governi, nuove disponibilità di collaborazione, lotta contro la corruzione – grande male che va superato – e anche l’apertura delle religioni tradizionali, alla fede cristiana. Tutti conoscono Dio ma appare un po’ lontano e attendono si avvicini. E poi il culto tradizionale degli antenati trova sua risposta nella comunione dei santi: che non sono i canonizzati ma tutti i nostri morti. C’è un incontro profondo che dà speranza. Cresce il dialogo interreligioso. Ho parlato con più della metà dei vescovi e mi dicono che relazione con i musulmani è molto buona. Cresce il rispetto reciproco, la comune responsabilità etica, la gioia di essere cristiani. Un problema delle religioni tradizionali è la paura degli spiriti. Un vescovo mi ha detto: uno è veramente convertito e diventa pienamente cristiano se sa che con Cristo non ha paura, che Gesù è più forte degli spiriti. Crescono forze spirituali, sociali e economiche che danno speranza. Ecco: vorrei mettere in luce l’elemento della speranza».
...ma di noi
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popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
ecco perche credo che tongue voglia , in buona fede, ridurre l' umanità di pietro alla sua umanità di uomo contemporaneo, in ciò sbagliando. anche perche nel caso eluana non vedo proprio come la chiesa possa declinare per un umanesimo dell' omicidio assistito, è scritto : non uccidere.
Due punti, che mi preme chiarire (nonostante l'avvinazzamento per S. Patrizio):
1. Credo ci sia un grosso fraintendimento:
Ho parlato dell' "umanità" di Pietro solo per esprimere la solidarietà verso lo stesso, pensando al difficilissimo compito di interpretare il Messaggio e regolamentare il Magistero. Un compito che pietrificherebbe nell'immobilità la maggior parte degli uomini, data l'immane responsabilità. Ed è in questo contesto, che vien in aiuto la "santità" di Pietro, attraverso lo Spirito Santo.
2. Un'altra specifica, circa il caso Eluana:
Il "non uccidere" mira a tutelare il diritto alla vita. La dignità di un essere umano è legata sia a tale diritto, che al diritto di morire proprio in quanto essere finito e secondo natura. Negare il diritto a morire è uno schiaffo miserabile a quella dignità, così come negarlo a vivere.
Nel caso specifico Eluana, nessuno ha ucciso nessuno: si è solo, finalmente, rispettata la rimanente dignità di un Essere nella sua dimensione di Finitudine
Questa tua mi da l'occasione di postare l'intervista integrale fatta al papa in aereo, nella quale una delle domande verte proprio su questo punto, e dove rimando al link per chi fosse interessato alle altre (si parla anche di economia etica, un tema quanto mai attuale):
Quando Lei si rivolge all’Europa parla spesso di un orizzonte da cui Dio sembra scomparire. In Africa non è così, ma vi è la presenza aggressiva delle sette, vi sono le religioni tradizionali africane. Qual è allora la specificità del messaggio della Chiesa cattolica che Lei vuole presentare in questo contesto?
«Riconosciamo tutti che in Africa il problema ateismo quasi non si pone. La realtà di Dio è così presente che non credere in Dio o vivere senza Dio non è una tentazione. E’ vero, ci sono anche problemi di sette. Noi non annunciamo come fanno loro un vangelo di prosperità ma un realismo; la sobrietà di vita cristina, non miracoli; ma siamo convinti che proprio questa sobrietà, un Dio fatto uomo, profondamente umano, che soffre con noi, da senso a nostra sofferenza, ha un orizzonte piu vasto e un futuro. Sappiamo che queste sette non sono molto stabili. Prosperità, guarigioni, miracoli…ma poi si vede che la vita à difficile e un Dio umano che soffre per noi è più promettente, piu umano, di grande aiuto nella vita. E poi abbiamo la struttura delle Chiesa, non un piccolo gruppo che alla fine si perde. Una grande rete di amicizia che ci unisce, aiuta a superare il tribalismo e ad arrivare all’unità nella diversità che è la vera promessa per il futuro».
Fra i molti mali che travagliano l’Africa vi è anche in particolare quello della diffusione dell’Aids. La posizione della Chiesa cattolica sul modo di lottare contro di esso viene spesso considerata non realistica e non efficace. Lei affronterà questo tema durante il viaggio?
«Io direi il contrario. Penso che la realtà più efficiente, più presente e più forte nella lotta contro Aids sia proprio la Chiesa cattolica con le sue strutture, i suoi movimenti e comunità. Penso a Sant’Egidio che fa tanto nella lotta contro l’Aids, ai camilliani, alle suore a disposizione dei malati. Non si può superare il problema dell’Aids solo con i soldi, che pure sono necessari, se non c’è anima che sa applicare un aiuto. E non si può superare questo dramma con la distribuzione preservativi, che al contrario aumentano il problema. La soluzione può essere duplice, l’umanizzazione della sessualità e una vera amicizia verso le persone sofferenti, la disponibilità anche con sacrifici personali ad essere con i sofferenti. Questa è la nostra duplice forza: rinnovare l’uomo interiormente, dargli forza spirituale e umana per avere un comportamento giusto e insieme la capacità di soffrire con i sofferenti nelle situazioni di prova. Mi sembra la giusta risposta che la Chiesa dà, un contributo importante».
Quali segni di speranza vede la Chiesa nel continente africano? Lei pensa di poter rivolgere all’Africa un messaggio di speranza?
«La nostra fede è speranza per definizione. Chi porta la fede è convinto di portare anche la speranza. Nonostante tutti i problemi che conosciamo bene, ci sono grandi segni di speranza, nuovi governi, nuove disponibilità di collaborazione, lotta contro la corruzione – grande male che va superato – e anche l’apertura delle religioni tradizionali, alla fede cristiana. Tutti conoscono Dio ma appare un po’ lontano e attendono si avvicini. E poi il culto tradizionale degli antenati trova sua risposta nella comunione dei santi: che non sono i canonizzati ma tutti i nostri morti. C’è un incontro profondo che dà speranza. Cresce il dialogo interreligioso. Ho parlato con più della metà dei vescovi e mi dicono che relazione con i musulmani è molto buona. Cresce il rispetto reciproco, la comune responsabilità etica, la gioia di essere cristiani. Un problema delle religioni tradizionali è la paura degli spiriti. Un vescovo mi ha detto: uno è veramente convertito e diventa pienamente cristiano se sa che con Cristo non ha paura, che Gesù è più forte degli spiriti. Crescono forze spirituali, sociali e economiche che danno speranza. Ecco: vorrei mettere in luce l’elemento della speranza».
Questo sincretismo tra cristianesimo e religioni tradizionali certo favorisce la diffusione cel cristianesimo stwsso ma finisce per inglobare al suo interno tutto ed il suo contrario. Ma qui andremo molto OT...ed ho alcune cose da raccontare relativamente al Messico, in altra occasione
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