Giorni fa mi hanno linkato un articolo che mi ha dato il voltastomaco.
Nel 2000 è stato presentato al parlamento svedese questo documentario su quello che accade nel backstage di un film porno.
Copioincollo i passaggi più disturbanti dell'articolo di una scrittrice francese riguardo la disumanizzazione sistematica degli attori porno.
Cercando di andare oltre i toni eccessivamente polemici e ostentati , leggetevi con adeguato disgusto questa roba.
Ricordate "Gola profonda", la pellicola X culto degli anni 1970, dove tutto il sesso si riduceva ai pompini, uccello in fondo alla gola, cosa che avrebbe dovuto far godere di colpo la protagonista. Durante le riprese, Linda Marchiano, allora conosciuta sotto il nome di Linda Lovelace, era picchiata e minacciata con la pistola dal suo compagno perché effettuasse le prestazioni orali che hanno fatto di questo film una delle opere fondanti della pornografia. Durante i mesi successivi al film, numerose donne sono state ricoverate negli Stati Uniti, perché vittime di violenze o perché i loro compagni volevano ripetere a casa la prodezza che Linda Marchiano aveva potuto eseguire soltanto sotto le minacce.
Intervista backstage di questa ragazza. Le lacrime non sono ancora del tutto asciutte:
- D: Se uno sconosciuto ti mettesse il ***** nella bocca per strada, ti disturberebbe?
- R: Perché, credete che io li conosca, gli uomini con cui ho appena girato? Non li avevo mai incontrati prima delle riprese. Quindi se uno sconosciuto venisse nella mia bocca, no, non mi disturberebbe.
E quindi un sorriso per la cinepresa, tanto più atroce in quanto si hanno ancora nella memoria le smorfie di dolore della scena precedente. E aggiunge:
"Ma non dimenticate mai che a me piace. Adoro il sesso, sono una vera ******* e mi piace."
Davvero le piace essere sbattuta e sodomizzata da tutti questi bruti? O è solo la tesi ufficiale?
O peggio: non è che finisce per crederlo?
E che pensare di quelle che diranno che gli piace con cani o muli?
Dopo la schiavitù volontaria, ecco la tortura volontaria, ultimo orrore moderno.
Ancora backstage. Un'altra attrice *, anche lei con il viso bagnato di sperma.
- Q: Di che cosa hai paura?
- R: Di diventare un animale. Io non sono più un essere umano. Mi sento come un animale.
Stessa domanda posta ad un'altra ragazza *, mentre succhia un vibratore fluorescente. Si toglie il vibratore dalla bocca, e di colpo il suo sguardo cambia. Spento. Fisso. Perso.
- Q: Di che cosa hai paura?
- R: Di diventare nulla. Ed in seguito meno di nulla.
Sempre backstage. Ha 24 anni al massimo *. Racconta la sua esperienza di ex-attrice porno e scoppia in lacrime. Parla di Cookie dicendo "lei", come se si trattasse di un corpo estraneo, come se non potesse raccontare in prima persona. Poiché Cookie è lei.
Cookie doveva girare una doppia penetrazione. Si è messa a pisciare sangue. È stato necessario tagliare. I produttori e gli altri attori hanno dato dei kleenex a Cookie perché si pulisse, dandole della stronza perché aveva fatto sprecare pellicola. Dopo cinque minuti di pausa, la ripresa è ricominciata e le hanno fatto finire la scena. È pagata per quello, no? Lo ha scelto lei.
Cookie dice ancora, sempre parlando di sè stessa in terza persona:
"Cookie aveva un'emorragia che richiedeva un ricovero di urgenza."
Cookie non è certamente la sola ad essere stata ricoverata dopo una ripresa.
Le storie saltano fuori.
Una ragazza condannata alla sedia a rotelle dopo una gang bang. Un'altra ha passato sei mesi all'ospedale.
Come racconta Raffaella Anderson nella sua terribile testimonianza, "Hard":
"Prendete una ragazza senza esperienza (...), lontana da casa, che dorme in hotel o sul set. Fattele fare una doppia penetrazione, un fist vaginale, con contorno di un fist anale, a volte le due cose allo stesso tempo, una mano nel culo, a volte due. E ti ritrovi una ragazza in lacrime, che piscia sangue a causa delle lesioni, e che generalmente defeca sull’uccello perché nessuno le ha spiegato che occorre farsi un clistere. Ad ogni modo, non è grave, la merda fa vendere. Dopo la scena (che non hanno il diritto di interrompere, tanto nessuno le ascolta), le ragazze hanno due ore per riposarsi. Poi ricominciano le riprese.”
Ecco la situazione di esseri umani entrati volontariamente nel moderno bagno penale del sesso.
Se si può considerare come un atto libero di volontà l'impossibilità di rifiutare nuove violenze da parte di superstiti di violenze antiche. Cosa accade di loro, una volta entrate? Malattie, suicidi... Come saperlo? Si ha notizia dalle associazioni che la maggior parte delle attrici che sono arrivate alla zoofilia si è suicidata. Almeno quelle di cui si conosce il nome.
La tossica senza denti raccolta per strada per farsi scopare da un levriero afgano, quella che sorride dalla copertina del DVD bene in evidenza nell’espositore all'entrata del sex-shop sotto casa mia, quelle, dove sono oggi? che cosa è successo loro dopo? Suicidio? Overdose? Le fiche anonime passano e crepano. Che importa. Il serbatoio dei diseredati e dei rifiuti sociali è sempre pieno, alla mercé di fantasie diventate legge. Non è la materia prima che manca. Ma dopo tutto, come dice un altro produttore *: "Non ci sono leggi che proibiscono di fare soldi in un sistema capitalista. Non lo ho inventato io il capitalismo. Io sono innocente."
Sullo schermo, lo spettatore porno in fondo vede, tranne alcune star, ragazze che si somigliano tutte. A parte il colore dei capelli e le dimensioni del seno. Dopo tutto è difficile notare la differenza tra un ano ed un altro, tra una bocca da pompini ed un’altra. Non c’è molto di umano là in mezzo, ma piuttosto lo spettacolo di pezzi di corpo, di carni apparentemente avide e quasi sempre anonime.
Sono del resto proprio questo anonimato, questa facilità, questo rappresentazione immediata e dal vivo dell'atto sessuale che fanno l'interesse di questo tipo di pellicola.
Certo, non pensare che un essere umano, sia penetrato come in una catena di montaggio, sanguini, venga umiliato, sia segnato a vita, permette di apprezzare meglio lo spettacolo pornografico e di goderne più tranquillamente. Ma questa non è la realtà.
Nel 2000 è stato presentato al parlamento svedese questo documentario su quello che accade nel backstage di un film porno.
Copioincollo i passaggi più disturbanti dell'articolo di una scrittrice francese riguardo la disumanizzazione sistematica degli attori porno.
Cercando di andare oltre i toni eccessivamente polemici e ostentati , leggetevi con adeguato disgusto questa roba.
Ricordate "Gola profonda", la pellicola X culto degli anni 1970, dove tutto il sesso si riduceva ai pompini, uccello in fondo alla gola, cosa che avrebbe dovuto far godere di colpo la protagonista. Durante le riprese, Linda Marchiano, allora conosciuta sotto il nome di Linda Lovelace, era picchiata e minacciata con la pistola dal suo compagno perché effettuasse le prestazioni orali che hanno fatto di questo film una delle opere fondanti della pornografia. Durante i mesi successivi al film, numerose donne sono state ricoverate negli Stati Uniti, perché vittime di violenze o perché i loro compagni volevano ripetere a casa la prodezza che Linda Marchiano aveva potuto eseguire soltanto sotto le minacce.
Intervista backstage di questa ragazza. Le lacrime non sono ancora del tutto asciutte:
- D: Se uno sconosciuto ti mettesse il ***** nella bocca per strada, ti disturberebbe?
- R: Perché, credete che io li conosca, gli uomini con cui ho appena girato? Non li avevo mai incontrati prima delle riprese. Quindi se uno sconosciuto venisse nella mia bocca, no, non mi disturberebbe.
E quindi un sorriso per la cinepresa, tanto più atroce in quanto si hanno ancora nella memoria le smorfie di dolore della scena precedente. E aggiunge:
"Ma non dimenticate mai che a me piace. Adoro il sesso, sono una vera ******* e mi piace."
Davvero le piace essere sbattuta e sodomizzata da tutti questi bruti? O è solo la tesi ufficiale?
O peggio: non è che finisce per crederlo?
E che pensare di quelle che diranno che gli piace con cani o muli?
Dopo la schiavitù volontaria, ecco la tortura volontaria, ultimo orrore moderno.
Ancora backstage. Un'altra attrice *, anche lei con il viso bagnato di sperma.
- Q: Di che cosa hai paura?
- R: Di diventare un animale. Io non sono più un essere umano. Mi sento come un animale.
Stessa domanda posta ad un'altra ragazza *, mentre succhia un vibratore fluorescente. Si toglie il vibratore dalla bocca, e di colpo il suo sguardo cambia. Spento. Fisso. Perso.
- Q: Di che cosa hai paura?
- R: Di diventare nulla. Ed in seguito meno di nulla.
Sempre backstage. Ha 24 anni al massimo *. Racconta la sua esperienza di ex-attrice porno e scoppia in lacrime. Parla di Cookie dicendo "lei", come se si trattasse di un corpo estraneo, come se non potesse raccontare in prima persona. Poiché Cookie è lei.
Cookie doveva girare una doppia penetrazione. Si è messa a pisciare sangue. È stato necessario tagliare. I produttori e gli altri attori hanno dato dei kleenex a Cookie perché si pulisse, dandole della stronza perché aveva fatto sprecare pellicola. Dopo cinque minuti di pausa, la ripresa è ricominciata e le hanno fatto finire la scena. È pagata per quello, no? Lo ha scelto lei.
Cookie dice ancora, sempre parlando di sè stessa in terza persona:
"Cookie aveva un'emorragia che richiedeva un ricovero di urgenza."
Cookie non è certamente la sola ad essere stata ricoverata dopo una ripresa.
Le storie saltano fuori.
Una ragazza condannata alla sedia a rotelle dopo una gang bang. Un'altra ha passato sei mesi all'ospedale.
Come racconta Raffaella Anderson nella sua terribile testimonianza, "Hard":
"Prendete una ragazza senza esperienza (...), lontana da casa, che dorme in hotel o sul set. Fattele fare una doppia penetrazione, un fist vaginale, con contorno di un fist anale, a volte le due cose allo stesso tempo, una mano nel culo, a volte due. E ti ritrovi una ragazza in lacrime, che piscia sangue a causa delle lesioni, e che generalmente defeca sull’uccello perché nessuno le ha spiegato che occorre farsi un clistere. Ad ogni modo, non è grave, la merda fa vendere. Dopo la scena (che non hanno il diritto di interrompere, tanto nessuno le ascolta), le ragazze hanno due ore per riposarsi. Poi ricominciano le riprese.”
Ecco la situazione di esseri umani entrati volontariamente nel moderno bagno penale del sesso.
Se si può considerare come un atto libero di volontà l'impossibilità di rifiutare nuove violenze da parte di superstiti di violenze antiche. Cosa accade di loro, una volta entrate? Malattie, suicidi... Come saperlo? Si ha notizia dalle associazioni che la maggior parte delle attrici che sono arrivate alla zoofilia si è suicidata. Almeno quelle di cui si conosce il nome.
La tossica senza denti raccolta per strada per farsi scopare da un levriero afgano, quella che sorride dalla copertina del DVD bene in evidenza nell’espositore all'entrata del sex-shop sotto casa mia, quelle, dove sono oggi? che cosa è successo loro dopo? Suicidio? Overdose? Le fiche anonime passano e crepano. Che importa. Il serbatoio dei diseredati e dei rifiuti sociali è sempre pieno, alla mercé di fantasie diventate legge. Non è la materia prima che manca. Ma dopo tutto, come dice un altro produttore *: "Non ci sono leggi che proibiscono di fare soldi in un sistema capitalista. Non lo ho inventato io il capitalismo. Io sono innocente."
Sullo schermo, lo spettatore porno in fondo vede, tranne alcune star, ragazze che si somigliano tutte. A parte il colore dei capelli e le dimensioni del seno. Dopo tutto è difficile notare la differenza tra un ano ed un altro, tra una bocca da pompini ed un’altra. Non c’è molto di umano là in mezzo, ma piuttosto lo spettacolo di pezzi di corpo, di carni apparentemente avide e quasi sempre anonime.
Sono del resto proprio questo anonimato, questa facilità, questo rappresentazione immediata e dal vivo dell'atto sessuale che fanno l'interesse di questo tipo di pellicola.
Certo, non pensare che un essere umano, sia penetrato come in una catena di montaggio, sanguini, venga umiliato, sia segnato a vita, permette di apprezzare meglio lo spettacolo pornografico e di goderne più tranquillamente. Ma questa non è la realtà.
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