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  • Sean
    Csar
    • Sep 2007
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    • In piedi tra le rovine
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    #76
    Originariamente Scritto da Antoniome Visualizza Messaggio
    apriamo gli archivi secredi del vaticano allora e poi ne riparliamo
    Ci potrai trovare, forse e sottolineo forse, delle "verità" su Marcinkus e casi simili, magari...Quelle su Cristo sono tutte nei Vangeli, e qui, come Chiesa orante sposa di Cristo e dell'uomo, è tutto ciò che ci interessa.

    In fondo anche gli errori della Chiesa come istituzione gerarchica e temporale sono sotto agli occhi di tutti, così come gli uomini consacrati che li hanno commessi o favoriti, se hanno indossato - credendoci - quell'abito, sanno a chi dovranno renderne conto.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • Antoniome
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      • Jul 2007
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      • Pecco di latitudine
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      #77
      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Ci potrai trovare, forse e sottolineo forse, delle "verità" su Marcinkus e casi simili, magari...Quelle su Cristo sono tutte nei Vangeli, e qui, come Chiesa orante sposa di Cristo e dell'uomo, è tutto ciò che ci interessa.

      In fondo anche gli errori della Chiesa come istituzione gerarchica e temporale sono sotto agli occhi di tutti, così come gli uomini consacrati che li hanno commessi o favoriti, se hanno indossato - credendoci - quell'abito, sanno a chi dovranno renderne conto.
      io credo si possano trovare nascosti testi che in qualche modo ritenuti scomodi per la chiesa non debbano essere rivelati, testi che magari possano dire che per "giudare" i popoli nel percorso religioso non siano necessari palazzi e sfarzi.....è solo un esempio la prima cosa che mi è passata per la mente.

      Per gli errori nulla da dire, non si pretende certo infallibilità dagli uomini, sarebbe assurdo, ma sarebbe gradito un "mea culpa" il giorno dopo gli errori....ma mi rendo conto che un atteggiamento simile meno "dittatoriale" e più "aperto" non avrebbe preservato fino ad i giorni nostri il più potente "stato" della terra.
      Originariamente Scritto da epico
      Zajka te la sei tirata troppo...mi sarebbe piaciuto scoparti ma a me non interessa piu' interagire con te..una volta che ce l'hai dentro stai sicura che non mi chiedi di tirarlo fuori

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      • richard
        scientific mode
        • May 2006
        • 19924
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        #78
        Originariamente Scritto da Antoniome Visualizza Messaggio
        io credo si possano trovare nascosti testi che in qualche modo ritenuti scomodi per la chiesa non debbano essere rivelati, testi che magari possano dire che per "giudare" i popoli nel percorso religioso non siano necessari palazzi e sfarzi.....è solo un esempio la prima cosa che mi è passata per la mente.

        Per gli errori nulla da dire, non si pretende certo infallibilità dagli uomini, sarebbe assurdo, ma sarebbe gradito un "mea culpa" il giorno dopo gli errori....ma mi rendo conto che un atteggiamento simile meno "dittatoriale" e più "aperto" non avrebbe preservato fino ad i giorni nostri il più potente "stato" della terra.
        Scusami, ma questa visione (sebbene un semplice esempio, come dici) mi sembra davvero un po' ingenua. Ma davvero pensiamo che la Chiesa abbia da nascondere un misterioso "insegnamento alla poverta" per evitare di perdere il potere sulle menti di milioni di ignari cristiani? La domanda nasce allora in maniera naturale: abbiamo mai letto un Vangelo?
        Il vero cristiano conosce (o dovrebbe conoscere) la Chiesa e sa (o dovrebbe sapere) inserirla nel contesto storico/antropologico che le compete e nelle vicissitudini che caratterizzano la sua evoluzione.
        Nonostante il cristiano riconosca gli errori della Chiesa (intesa qui come istituzione umana) sa, perché lo sente e ciò proviene esclusivamente dalla propria natura, che non vi è posto per lui fuori da quella Chiesa (intesa qui come istituzione divina) e dalla Verità evangelica proclamata, nonostante i suddetti errori. E' ciò che accade anche nella storia del singolo cristiano: un misterioso moto che oscilla attorno alla Verità in un progressivo e amorevole tendere. Questo moto del singolo è lo stesso moto della sua Chiesa.

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        • GalDregon
          Bodyweb Senior
          • Sep 2007
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          #79
          Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
          Per rispondere al post di GalDregon, davvero non capisco questa "lotta" Scienza-Religione, così come davvero non capisco chi ritenga che basti usare la "logica" per giungere alla conclusione che "siano tutte cavolate"; mi piacerebbe capire a quale "logica" ci si riferisca (perché si tratta di una "logica" che non è né quella della Scienza, né quella della Fede, sia ben chiaro).
          Per me è molto semplice: quando non puoi combatterli unisciti a loro...

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          • GalDregon
            Bodyweb Senior
            • Sep 2007
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            #80
            Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
            Scusami, ma questa visione (sebbene un semplice esempio, come dici) mi sembra davvero un po' ingenua. Ma davvero pensiamo che la Chiesa abbia da nascondere un misterioso "insegnamento alla poverta" per evitare di perdere il potere sulle menti di milioni di ignari cristiani? La domanda nasce allora in maniera naturale: abbiamo mai letto un Vangelo?
            Il vero cristiano conosce (o dovrebbe conoscere) la Chiesa e sa (o dovrebbe sapere) inserirla nel contesto storico/antropologico che le compete e nelle vicissitudini che caratterizzano la sua evoluzione.
            Nonostante il cristiano riconosca gli errori della Chiesa (intesa qui come istituzione umana) sa, perché lo sente e ciò proviene esclusivamente dalla propria natura, che non vi è posto per lui fuori da quella Chiesa (intesa qui come istituzione divina) e dalla Verità evangelica proclamata, nonostante i suddetti errori. E' ciò che accade anche nella storia del singolo cristiano: un misterioso moto che oscilla attorno alla Verità in un progressivo e amorevole tendere. Questo moto del singolo è lo stesso moto della sua Chiesa.
            Ma, in effetti, accade proprio il contrario: più la scienza si avvicina alla Verità più la chiesa si avvicina alla scienza e anche in modo abbastanza democristiano. Il vangelo insegna tutto e niente perchè viene interpretato a seconda del periodo storico! Se io fossi un cristiano vero non accetterei compromessi. Ogni volta si adotta la scusa dell'interpretazione, una sorta di bibbia- nostradamus in cui ci leggi tutto e niente.. le certezze cristiane di 100 anni fa sono oggi derise, quelle di oggi saranno frantumate nel giro di pochi decenni e la chiesa si adatterà abbassando il capo.

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            • master wallace
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              • Sep 2005
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              #81
              Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
              Di quale verità parli? Qui sto semplicemente discutendo di come andrebbe letto il testo biblico a livello di metodo, a prescindere dai contenuti.

              lo so. .ma allora o ci sono vari metodi. . oppure quello della chiesa non e' infallibile. .voglio dire che tutte le religioni cristiane .o bibliche ( e sono tante. .) su molti punti dottrinali traggono conclusioni diverse. .da qualche parte c'e' una falla se le interpretazioni sono cosi tante. .non so se capisci quello che voglio dire. .
              contatto face book
              roberto moroni

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              • Antoniome
                Bodyweb Member
                • Jul 2007
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                • Pecco di latitudine
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                #82
                Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                Scusami, ma questa visione (sebbene un semplice esempio, come dici) mi sembra davvero un po' ingenua. Ma davvero pensiamo che la Chiesa abbia da nascondere un misterioso "insegnamento alla poverta" per evitare di perdere il potere sulle menti di milioni di ignari cristiani? La domanda nasce allora in maniera naturale: abbiamo mai letto un Vangelo?
                Il vero cristiano conosce (o dovrebbe conoscere) la Chiesa e sa (o dovrebbe sapere) inserirla nel contesto storico/antropologico che le compete e nelle vicissitudini che caratterizzano la sua evoluzione.
                Nonostante il cristiano riconosca gli errori della Chiesa (intesa qui come istituzione umana) sa, perché lo sente e ciò proviene esclusivamente dalla propria natura, che non vi è posto per lui fuori da quella Chiesa (intesa qui come istituzione divina) e dalla Verità evangelica proclamata, nonostante i suddetti errori. E' ciò che accade anche nella storia del singolo cristiano: un misterioso moto che oscilla attorno alla Verità in un progressivo e amorevole tendere. Questo moto del singolo è lo stesso moto della sua Chiesa.
                Non ho mai letto il Vangelo, sicuramente una lacuna da colmare...
                Ma permettimi di dubitare della chiesa come istituzione, e per farlo, al di la della conoscenza dei testi sacri mi basta guardare intorno e conoscere un po di storia.
                Vedo un'istituzione che vivendo di opportunismo riesce a sopravvivere al passare del tempo.
                Senza andare lontano vedo la chiesa voltare le spalle al più debole e chinare il capo al più forte, parlo dell'olocausto.
                Vedo Marcinkus e i suoi avvicendamenti, vedo le alleanze politiche e i privileggi (gli immobili della chiesa sono esenti dall'ici) vedo un'istituzione corrotta come normale conseguenza delle debolezze degli uomini che la governano; vedo applicare il detto "lavare i panni sporchi in casa" (parlo appunto dell'indifferenza sulla pedofilia ad opera dei prelati).

                Scusa se sono "superficiale" ma credo che se anche fossi un uomo di fede, non potrei accettare un così palese insulto alla mia intelligenza.
                Originariamente Scritto da epico
                Zajka te la sei tirata troppo...mi sarebbe piaciuto scoparti ma a me non interessa piu' interagire con te..una volta che ce l'hai dentro stai sicura che non mi chiedi di tirarlo fuori

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                • richard
                  scientific mode
                  • May 2006
                  • 19924
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                  #83
                  Originariamente Scritto da GalDregon Visualizza Messaggio
                  Per me è molto semplice: quando non puoi combatterli unisciti a loro...
                  Ho assolutamente un'altra visione: a mio avviso finché si può usare il cervello va usato, assecondando un sentire che può essere condiviso da molti, ma non da tutti.

                  Originariamente Scritto da GalDregon Visualizza Messaggio
                  Ma, in effetti, accade proprio il contrario: più la scienza si avvicina alla Verità più la chiesa si avvicina alla scienza e anche in modo abbastanza democristiano. Il vangelo insegna tutto e niente perchè viene interpretato a seconda del periodo storico! Se io fossi un cristiano vero non accetterei compromessi. Ogni volta si adotta la scusa dell'interpretazione, una sorta di bibbia- nostradamus in cui ci leggi tutto e niente.. le certezze cristiane di 100 anni fa sono oggi derise, quelle di oggi saranno frantumate nel giro di pochi decenni e la chiesa si adatterà abbassando il capo.
                  La fede è la scienza parlano e tendono a Verità di natura diversa e non confrontabili ed entrambe, come è insito nell'uomo, possono vacillare nel rivolgersi a queste Verità, specialmente se escono dal proprio ambito.
                  Finché non si impara a distinguere questi ambiti, il tuo raginamento sarà comune e diffuso, ed aggiungo, come nota personale, un "purtroppo".

                  Originariamente Scritto da master wallace Visualizza Messaggio
                  lo so. .ma allora o ci sono vari metodi. . oppure quello della chiesa non e' infallibile. .voglio dire che tutte le religioni cristiane .o bibliche ( e sono tante. .) su molti punti dottrinali traggono conclusioni diverse. .da qualche parte c'e' una falla se le interpretazioni sono cosi tante. .non so se capisci quello che voglio dire. .

                  La Chiesa ha una Tradizione e una ortodossia. Nulla impedisce, però, che le si abbandonino.

                  Tu parli di "metodo", ma tale termine mal si adatta alle questioni di fede.
                  Si applica in ambito, ad esempio, scientifico e qui, nonostante la presenza di tante interpretazioni (spesso auspicate dallo stesso lavoro della ricerca, poiché sul confronto di più interpretazioni nasce la verità scientifica) non necessariamente è implicata "una falla": si tratta di normale processo di evoluzione verso una verità naturale


                  Originariamente Scritto da Antoniome Visualizza Messaggio
                  Non ho mai letto il Vangelo, sicuramente una lacuna da colmare...
                  Ma permettimi di dubitare della chiesa come istituzione, e per farlo, al di la della conoscenza dei testi sacri mi basta guardare intorno e conoscere un po di storia.
                  Vedo un'istituzione che vivendo di opportunismo riesce a sopravvivere al passare del tempo.
                  Senza andare lontano vedo la chiesa voltare le spalle al più debole e chinare il capo al più forte, parlo dell'olocausto.
                  Vedo Marcinkus e i suoi avvicendamenti, vedo le alleanze politiche e i privileggi (gli immobili della chiesa sono esenti dall'ici) vedo un'istituzione corrotta come normale conseguenza delle debolezze degli uomini che la governano; vedo applicare il detto "lavare i panni sporchi in casa" (parlo appunto dell'indifferenza sulla pedofilia ad opera dei prelati).

                  Scusa se sono "superficiale" ma credo che se anche fossi un uomo di fede, non potrei accettare un così palese insulto alla mia intelligenza.
                  Conosco gente che affermerebbe lo stesso di molte istituzioni scientifiche, anche se potrebbe sembrare strano. Anche questi (è probabile) non hanno mai aperto un testo di scienze e forse anche questi, se fossero uomini di scienza, non potrebbero accettare un così palese insulto alla loro intelligenza.
                  Last edited by richard; 04-03-2009, 23:29:41. Motivo: Chiarito costrutto.

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                  • Dorian00
                    secco, ma sarcoplasmatico
                    • Sep 2008
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                    • Nello Spazio, Sull'Astronave di Esso
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                    #84
                    finalmente si sono ribaltati i ruoli..in passato quando dalla scienza usciva una verità scomoda, si sitemava con la forza o erano costretti gli scienziati a ritrattare o cercare di esporre in modo parallelo alla chiesa le loro teorie, come se non ricordo male galileo (che poi fu condannato comunque? nn ricordo...).
                    oggi la chiesa nn potendo più usare la violenza, per nn perdere di credibilità, cerca di adattare le sue teorie plasmandole sulle verità scientifiche.

                    per il discorso credere in dio o meno, mi definisco ateo, ma sono convinto ci sia un qualcosa, nn mi sento di chiamarlo dio, ma non sò, una forza, un energia originaria....un qualcosa di superiore....ma nn credo nessun uomo abbia il potere di parlarne....dopo secoli di evoluzione scientifica nn siamo in grado di descrivere correttamente tutti i fenomeni che avvengono sul nostro pianeta, nn ne parliamo dell'universo, che nn conosceremo enanche tra 1 miliardo di anni...nn capisco con quale presunzione si possa parlare di un qualcosa chè se esiste è più grande, esterno, precedente o successivo all'universo stesso.

                    dal mio punto di vista la religione, è solo un mezzo per controllare le masse.
                    nel ebook la favola di cristo c'era una spiegazione molto dettagliata a livello geopolitico sulla religione e dei motivi che portarono alla sua nascita...ma non la ricordo.

                    cmq se nel 2009 la gente crede a vanna marchi, non mi soprprende manco tanto che creda al falegname in ciabatte, come definito da qualcuno.
                    purtroppo la gente ha bisogno di certezze, meglio vivere nell'ignoranza, magari una vita anche peggiore a causa di ciò, ma con la sicurezza, e non una vita libera secondo le proprie idee, ma col dubbio e la non certezza che ci sia un qualcosa dopo la morte.
                    credo sia bello credere anche in un essere grande e buono che ci è accanto nei momenti di difficoltà..però a me non riesce.....mi risulta troppo grottesco per crederci.
                    Last edited by Dorian00; 05-03-2009, 04:21:21.

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                    • GalDregon
                      Bodyweb Senior
                      • Sep 2007
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                      #85
                      Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                      Ho assolutamente un'altra visione: a mio avviso finché si può usare il cervello va usato, assecondando un sentire che può essere condiviso da molti, ma non da tutti.



                      La fede è la scienza parlano e tendono a Verità di natura diversa e non confrontabili ed entrambe, come è insito nell'uomo, possono vacillare nel rivolgersi a queste Verità, specialmente se escono dal proprio ambito.
                      Finché non si impara a distinguere questi ambiti, il tuo raginamento sarà comune e diffuso, ed aggiungo, come nota personale, un "purtroppo".

                      sulla prima riflessione sono in pieno accordo con te...ma sotto alcuni punti di vista il cervello deve poter vedere a 360 gradi. La religione incanala la vista verso una sola direzione, con delle sfumature ovviamente ma sempre e comunque condizionate.

                      Sulla seconda parte mi verrebbe da dire: la Verità alla fine sarà una sola, quindi, un giorno (lontano più o meno) si avrà l'unione tra scienza e religione. Però, come di mostra la storia, non si accostano avvicendevolmente ma è la sola religione a curvare verso la scienza...questo mi fa riflettere e mi porta sempre di più ad allontanarmi (concettualmente) dalle istituzioni religiose e ad avvicinarmi ad una religiosità "personale", che non esiste come termine ma come fatto.

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                      • raspa
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                        #86
                        la chiave di volta che rende ancora valido l'Antico Testamento è Gesù Cristo in quanto personaggio storico veramente esistito.
                        Dell'Antico Testamento nulla è storicamente attestabile: ne' l'esodo, ne' il Diluvio Universale, ne' ovviamente -ma questo si è sempre saputo- la Genesi.
                        Questo non ne rende meno validi i principi di fede, a cui si è attenuto Cristo, soverchiandoli e soppiantandoli comunque mai invalidandoli.
                        Teniamo conto che la scienza stessa ha cominciato ad evolversi appena 2 secoli fa'.. e parliamo di una materia empirica.
                        Anche la religione è in continuo divenire nel suo ambito: se un tempo potevamo credere ad Adamo ed Eva oggi non possiamo più, ma il principio non cambia, e se non lo capiamo siamo noi che non riusciamo ad evolverci.
                        Last edited by raspa; 05-03-2009, 13:38:56.

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                        • Dorian00
                          secco, ma sarcoplasmatico
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                          • Send PM

                          #87
                          Originariamente Scritto da raspa Visualizza Messaggio
                          la chiave di volta che rende ancora valido l'Antico Testamento è Gesù Cristo in quanto personaggio storico veramente esistito.
                          Dell'Antico Testamento nulla è storicamente attestabile: ne' l'esodo, ne' il Diluvio Universale, ne' ovviamente -ma questo si è sempre saputo- la Genesi.
                          Questo non ne rende meno validi i principi di fede, a cui si è attenuto Cristo, soverchiandoli e soppiantandoli comunque mai invalidandoli.
                          Teniamo conto che la scienza stessa ha cominciato ad evolversi appena 2 secoli fa'.. e parliamo di una materia empirica.
                          Anche la religione è in continuo divenire nel suo ambito: se un tempo potevamo credere ad Adamo ed Eva oggi non possiamo più, ma il principio non cambia, e se non lo capiamo siamo noi che non riusciamo ad evolverci.
                          assurdo.
                          sono cose scritte millenni fa.
                          è come se tra 2000 anni si usassero le stesse leggi attuali per governare, senza considerare i cambiamenti.
                          la bibbia nn era coerente già in passato con le poche verità scientifiche che si avevano...figuariamoci oggi.....nn vedo la necessità di adattare a tutti i costi una cosa che si discosta totalmente dalla realtà...chi ce lo impone?

                          OT. ho sentito al telegiornale del parrocco che ha messo le telecamer ein chiesa e ha fatto arrestare il tizio che rubava in chiesa....per carità giustissimo.
                          solo che quando si parla contro di loro, come per i preti pedofili, allora tutto deve restare all'interno della chiesa, si deve parlare all'individuo, nn si deve chiamare la polizia...quando gli levano i soldi a loro, allora san paolo può anche lasciare spazio alle leggi dello stato.
                          ammazza che coerenza.

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                          • richard
                            scientific mode
                            • May 2006
                            • 19924
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                            • Send PM

                            #88
                            Originariamente Scritto da GalDregon Visualizza Messaggio
                            sulla prima riflessione sono in pieno accordo con te...ma sotto alcuni punti di vista il cervello deve poter vedere a 360 gradi. La religione incanala la vista verso una sola direzione, con delle sfumature ovviamente ma sempre e comunque condizionate.

                            Sulla seconda parte mi verrebbe da dire: la Verità alla fine sarà una sola, quindi, un giorno (lontano più o meno) si avrà l'unione tra scienza e religione. Però, come di mostra la storia, non si accostano avvicendevolmente ma è la sola religione a curvare verso la scienza...questo mi fa riflettere e mi porta sempre di più ad allontanarmi (concettualmente) dalle istituzioni religiose e ad avvicinarmi ad una religiosità "personale", che non esiste come termine ma come fatto.
                            Queste tue considerazioni confermano una mia impressione che è comunque diffusissima: confondono cioè il significato di "verità scientifica" e "verità di fede" (ciò che, ad esempio, il Cristianesimo chiama Verità). E' chiaro, come dicevo, che finché si cade in questo inghippo (che vede obbligatoria la scelta tra le "due" verità) ogni discorso sul rapporto scienza-fede si rivelerà infruttuoso (tant'è vero che molti, volendo tale rapporto infruttuoso, portano spontaneamente, in buona o cattiva fede, il discorso in questi termini).
                            Ora, la definizione di "verità scientifica" è legata intimamente e indissolubilmente al metodo scientifico e da questi non può essere separata. Il metodo scientifico rappresenta un "approccio" convenzionale (cioè fissato da uomini) che dagli ultimi quattro secoli a questa parte si è rivelato utile/adatto per l'analisi di un'ampia gamma di fenomeni naturali (tanto da arrivare a definire esso stesso il concetto di "fenomeno naturale"). Finché il metodo garantisce progressi nella conoscenza della natura non vi sono, ovviamente, motivi per abbandonarlo. Ma questa è una scelta umana, un approccio che ha inventato l'uomo.
                            La definizione di "verità di fede" non poggia su di un "metodo" (quindi non ha nulla a che fare con verità che hanno questa caratteristica), ma è una verità semplicemente enunciata e assunta. L'origine di una tale verità nasce da una rivelazione, quindi riguarda esclusivamente i protagonisti di questa rivelazione e non altri. Queste verità definiscono, in senso logico, la fede.
                            Per fare un paragone di carattere matematico, visto che la tua formazione non è poi così diversa dalla mia, un ente (insieme) può essere definito in due modi: induttivamente, elencandone le proprietà che lo fissano univocamente, o per enunciazione indicando precisamente l'ente che possiede le suddette proprietà. Il metodo scientifico fissa le "verità naturali" utilizzando un approccio del primo tipo; una religione le fissa utilizzando il secondo approccio. I due approcci sono diversi, ma entrambi perfettamente logici e coerenti. Dalle verità segue quindi l'apparato di conoscenza (almeno finché la deduzione esclude contraddizioni). Tra i due approcci è il primo il più "rischioso" poiché le proprietà che si ritiene fissino un ente vanno indagate, elaborate e logicamente legate. Il secondo approccio è più sicuro nel fissare le proprietà poiché le tratta, sostanzialmente, come "definizioni".
                            Perché molte/tutte le discussioni su "Dio" tra credenti e non credenti sono inconcludenti? o quando lo diventano? fondamentalmente quando si cerca di calare il concetto di Dio in una "veste naturale", applicando ad esso il (convenzionale) metodo scientifico che pretende un approccio induttivo. In questo errore possono incorrere sia credenti che non credenti. In realtà, parlando di Cristianesimo, la questione non dovrebbe porsi a priori visto che in tale contesto è assunto come Dio un uomo vissuto 2000 anni fa così come raccontato nei Vangeli e nelle testimonianze successive che costituiscono, in senso stretto, la rivelazione nel testo biblico. Il non credente non può dire "la definizione è sbagliata" (non ha gli strumenti per farlo poiché non vi è alcuna induzione dietro) può solo dire "non accetto quella definzione". Ma questa scelta non si basa su alcuna logica (se si ritiene che lo faccia bisogna rivedere il concetto di "logica"), è semplicemente ad arbitrio di chi la attua. Ne conseguirà semplicemente una diversa conoscenza. E' vero che, per fortuna, la scienza conserva una autonomia dall'approccio "di fede", coerentemente al proprio metodo (fare diversamente significherebbe rinunciare ad una convenzione universalmente assunta). E' pur vero che il Cristianesimo ha una dottrina precedente all' avento del metodo scientifico ed è l'unico tra i due che può tendere verso questa convenzione pur non rinunciando ai pilastri della propria fede (per far questo basta conferire opportuno significato all'approccio allegorico delle Scritture).
                            In ogni caso, finché la scienza non cambia metodo, è vano aspettarsi sia una reale convergenza tra verità di fede e verità naturali sia, tanto più, una "prevaricazione" dell'una sull'altra; se ciò accadesse sarebbe la disfatta della ragione.

                            Ciò non toglie ovviamente che il comportamento di alcuni/molti membri delle istituzioni religiose rechino disonore alla fede che sostengono di professare. Ma tale comportamento può avere due origini: chi attua questi comportamenti non possiede, in realtà, la fede a cui dice di aderire; oppure ha fede ma non è in grado di testimoniarla. Ciò non ricade sulla dottrina in sé ovviamente (solo uno stolto direbbe che la fisica è una cavolta perché non ha avuto docenti in grado di insegnargliela o, peggio, perché mon la capisce, indipendentemente dal lavoro dei docenti), ma solo ed esclusivamente su coloro che tale dottrina non rappresentano degnamente. Il fenomeno delle "religioni personali" non è inusuale, ma ci sarebbe da chiedersi se non valga la pena, prima, di cercare di cogliere realmente ciò che una dottrina insegni, anche se poi questi insegnamenti vengono dai singoli calpestati.

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                            • raspa
                              Bodyweb Advanced
                              • May 2007
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                              • on a solitary beach against the sea "le grand hotel Sea-Gull Magique" mentre lontano un minatore bruno tornava.
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                              #89
                              Ciò non ricade sulla dottrina in sé ovviamente (solo uno stolto direbbe che la fisica è una cavolta perché non ha avuto docenti in grado di insegnargliela o, peggio, perché mon la capisce, indipendentemente dal lavoro dei docenti), ma solo ed esclusivamente su coloro che tale dottrina non rappresentano degnamente. Il fenomeno delle "religioni personali" non è inusuale, ma ci sarebbe da chiedersi se non valga la pena, prima, di cercare di cogliere realmente ciò che una dottrina insegni, anche se poi questi insegnamenti vengono dai singoli calpestati.

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                              • GalDregon
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                                #90
                                Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                                Queste tue considerazioni confermano una mia impressione che è comunque diffusissima: confondono cioè il significato di "verità scientifica" e "verità di fede" (ciò che, ad esempio, il Cristianesimo chiama Verità). E' chiaro, come dicevo, che finché si cade in questo inghippo (che vede obbligatoria la scelta tra le "due" verità) ogni discorso sul rapporto scienza-fede si rivelerà infruttuoso (tant'è vero che molti, volendo tale rapporto infruttuoso, portano spontaneamente, in buona o cattiva fede, il discorso in questi termini).
                                Ora, la definizione di "verità scientifica" è legata intimamente e indissolubilmente al metodo scientifico e da questi non può essere separata. Il metodo scientifico rappresenta un "approccio" convenzionale (cioè fissato da uomini) che dagli ultimi quattro secoli a questa parte si è rivelato utile/adatto per l'analisi di un'ampia gamma di fenomeni naturali (tanto da arrivare a definire esso stesso il concetto di "fenomeno naturale"). Finché il metodo garantisce progressi nella conoscenza della natura non vi sono, ovviamente, motivi per abbandonarlo. Ma questa è una scelta umana, un approccio che ha inventato l'uomo.
                                La definizione di "verità di fede" non poggia su di un "metodo" (quindi non ha nulla a che fare con verità che hanno questa caratteristica), ma è una verità semplicemente enunciata e assunta. L'origine di una tale verità nasce da una rivelazione, quindi riguarda esclusivamente i protagonisti di questa rivelazione e non altri. Queste verità definiscono, in senso logico, la fede.
                                Per fare un paragone di carattere matematico, visto che la tua formazione non è poi così diversa dalla mia, un ente (insieme) può essere definito in due modi: induttivamente, elencandone le proprietà che lo fissano univocamente, o per enunciazione indicando precisamente l'ente che possiede le suddette proprietà. Il metodo scientifico fissa le "verità naturali" utilizzando un approccio del primo tipo; una religione le fissa utilizzando il secondo approccio. I due approcci sono diversi, ma entrambi perfettamente logici e coerenti. Dalle verità segue quindi l'apparato di conoscenza (almeno finché la deduzione esclude contraddizioni). Tra i due approcci è il primo il più "rischioso" poiché le proprietà che si ritiene fissino un ente vanno indagate, elaborate e logicamente legate. Il secondo approccio è più sicuro nel fissare le proprietà poiché le tratta, sostanzialmente, come "definizioni".
                                Perché molte/tutte le discussioni su "Dio" tra credenti e non credenti sono inconcludenti? o quando lo diventano? fondamentalmente quando si cerca di calare il concetto di Dio in una "veste naturale", applicando ad esso il (convenzionale) metodo scientifico che pretende un approccio induttivo. In questo errore possono incorrere sia credenti che non credenti. In realtà, parlando di Cristianesimo, la questione non dovrebbe porsi a priori visto che in tale contesto è assunto come Dio un uomo vissuto 2000 anni fa così come raccontato nei Vangeli e nelle testimonianze successive che costituiscono, in senso stretto, la rivelazione nel testo biblico. Il non credente non può dire "la definizione è sbagliata" (non ha gli strumenti per farlo poiché non vi è alcuna induzione dietro) può solo dire "non accetto quella definzione". Ma questa scelta non si basa su alcuna logica (se si ritiene che lo faccia bisogna rivedere il concetto di "logica"), è semplicemente ad arbitrio di chi la attua. Ne conseguirà semplicemente una diversa conoscenza. E' vero che, per fortuna, la scienza conserva una autonomia dall'approccio "di fede", coerentemente al proprio metodo (fare diversamente significherebbe rinunciare ad una convenzione universalmente assunta). E' pur vero che il Cristianesimo ha una dottrina precedente all' avento del metodo scientifico ed è l'unico tra i due che può tendere verso questa convenzione pur non rinunciando ai pilastri della propria fede (per far questo basta conferire opportuno significato all'approccio allegorico delle Scritture).
                                In ogni caso, finché la scienza non cambia metodo, è vano aspettarsi sia una reale convergenza tra verità di fede e verità naturali sia, tanto più, una "prevaricazione" dell'una sull'altra; se ciò accadesse sarebbe la disfatta della ragione.

                                Ciò non toglie ovviamente che il comportamento di alcuni/molti membri delle istituzioni religiose rechino disonore alla fede che sostengono di professare. Ma tale comportamento può avere due origini: chi attua questi comportamenti non possiede, in realtà, la fede a cui dice di aderire; oppure ha fede ma non è in grado di testimoniarla. Ciò non ricade sulla dottrina in sé ovviamente (solo uno stolto direbbe che la fisica è una cavolta perché non ha avuto docenti in grado di insegnargliela o, peggio, perché mon la capisce, indipendentemente dal lavoro dei docenti), ma solo ed esclusivamente su coloro che tale dottrina non rappresentano degnamente. Il fenomeno delle "religioni personali" non è inusuale, ma ci sarebbe da chiedersi se non valga la pena, prima, di cercare di cogliere realmente ciò che una dottrina insegni, anche se poi questi insegnamenti vengono dai singoli calpestati.

                                fantastico. ma ancora non riesco ad assimilare i due diversi concetti di verità. cerco di spiegarmi: Come giustamente affermi "le verità" scientifiche e di fede sono appartenenti a due approcci diversi che guardano allo stesso risultato (anche la scienza vede i suoi limiti come dio, sotto diverse forme personali, o comuni o classiche ecc.. cosa che NON può avvenire nella fede vera). Il punto, però, è che quando si scontrano le piccole verità che andranno tra "qualche tempo" a formare la grande e unica verità, accade che la fede perde sempre, sempre. Quando la scienza riesce a concretizzare, a provare, a rendere terrena una delle tante affermazioni che tengono in piedi il palazzo della fede.... ha sempre ragione (e per forza). Con questo non voglio sotterrare la religiosità e nemmeno mettere su un piedistallo la scienza, secondo me esse si completano. Io condanno i religiosi ma non la religiosità.

                                in testa ho una roba del genere:

                                Scienza: insegna COME e PERCHE' e ci fa chiedere se sia GIUSTO o SBAGLIATO.

                                Religione: insegna se è GIUSTO o SBAGLIATO e ci fa chiedere COME e PERCHE'

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