Originariamente Scritto da ma_75
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La legge della Casta\cosca
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioMa difatti Soru verrà presto chiamato a Roma a salvare il salvabile nel fronte di un'opposizione che, a memoria storica, non credo in Italia sia mai stata così malmessa, neppure durante il Ventennio (dove mancava semmai di legittimità, non di uomini).
La reale forza di Berlusconi è in realtà drogata da questa tragica mancanza di alternativa, di idee, progetti, persone.
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza MessaggioQuoto.
Aggiungo che non mi capacito ancora come gli elettori non abbiano visto la differenza tra i 5 anni di Soru e i governi regionali precedenti, e' piu' forte di me.
Cioe' si era arrivati ad avere 8 province in Sardegna, per dirne una, con alcune di queste che per sopravvivere ricoprono il territorio con autovelox illegali sperando di spremere un po' i turisti.
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggiodavvero
Soru era molto più del presidente della Regione Sardegna e forse non era solo «il nostro piccolo Berlusconi», come lo definì l’altro grande sardo Cossiga. Non si sentiva un nuovo Illy, per citare l’altro imprenditore divenuto governatore di una Regione mai espugnata prima dalla sinistra e infine sconfitto da un carneade berlusconiano. Piuttosto, un giggirriva al contrario: non il lombardo che trova una nuova vita in Sardegna, ma il sardo che sbancata Milano torna a casa vincitore.
Nel suo intimo, mutato il moltissimo che c’è da mutare, Soru si sentiva una sorta di Sciascia di Sardegna: non Sciascia lo scrittore, quello vero, ma il guardiano dell’anima isolana, il custode della specificità insulare, l’idea che di Sciascia si erano fatti in continente i lettori che lo veneravano e coloro che, come il Michele Serra dei Falsi («La mia tata si chiamava Peppinedda. Tutti dovrebbero chiamarsi Peppinedda...»), lo prendevano rispettosamente in giro. Anche per questo, essere battuti dal figlio del commercialista di Berlusconi è una sconfitta all’apparenza umiliante; in realtà, testimonia la forza e la singolarità di Soru. Il Cavaliere, come Ercole, ha strozzato in culla il serpente che un giorno avrebbe potuto stritolarlo. Ha fatto testare il suo peso nazionale dai sondaggisti. Ne ha seguito l’ingresso nell’editoria con l’acquisto dell’Unità, che ne ha raccontato la campagna con mediterraneo calore.
Ha letto le interviste in cui Soru evocava le due vittorie di Prodi. E ha dimostrato che chi invoca «non tutto è in vendita!» sbaglia, almeno qui in Italia, isole comprese. Quando è venuto in Sardegna l’inviato del Monde, Soru ha rilasciato un’intervista di silenzi, lunghi anche trenta secondi; quando il malcapitato pensava che la risposta fosse finita e tentava un’altra domanda, lui chiedeva un po’ stizzito: «Per cortesia, non mi interrompa ». Quando si era candidato per la prima volta, nell’autunno 2003, Soru aveva portato il cronista del Corriere a vedere Sa Illetta, l’isoletta, la sede di Tiscali inaugurata appunto da Cossiga, poi la laguna dei fenicotteri (Soru dice «fenicoteri»), quindi la spiaggia del Poetto, dove si fermò a parlare con i mendicanti che lo conoscevano tutti e gli davano del tu (ricevendo il lei).
Spiegò di aver deciso di scendere in politica dopo aver visto l’insegna di un negozio che si chiamava SARDEGNERIA. «Pensai: mai più. Mai più faranno mercato della nostra terra. Mai più villaggi turistici finti, che non sono costruiti da sardi, non impiegano sardi, non usano prodotti sardi, non distribuiscono utili ai sardi. La Sardegna è il campo giochi di partite altrui; di suo non ha neppure uno scivolo. Basta con le lottizzazioni sulla costa, con le moto d’acqua a tutto gas, con l’assedio degli yacht di ferragosto. Non possiamo diventare un’immensa Ibiza, perché anche Ibiza sta cambiando. Portiamo cavi e fibre ottiche, ma ritroviamo la nostra anima profonda, perché è quella che interessa al mondo globale ». Soru era così complicato e così sardo che non solo detestava la Costa Smeralda, nelle due versioni di Tom Barrack e del Billionaire, della ricchezza internazionale e delle paillettes de noantri (e si seccò molto quando al bar dell’aeroporto di Cagliari vide nel menu il panino Porto Cervo).
Non lo convinceva neppure l’idea della Sardegna cara a continentali che l’hanno molto amata, ad esempio Montanelli, affascinato da quello che gli pareva il Far West italiano, con i banditi, le cavalcate, gli spazi sconfinati, le sparatorie e tutto. L’idea dell’isola di Mesina e delle greggi gli pareva inutilmente romantica, ai limiti dell’oleografia: «Io la Sardegna la sento nel buio, nel silenzio. Due risorse quasi esaurite nel resto d’Europa, che sono la vera ricchezza naturale da sottrarre agli speculatori». Anche per la profondità del suo radicamento, oltre che per i cinque anni di potere, la sconfitta di Soru che si profila nella notte appare un’impressionante dimostrazione di forza del suo rivale: non l’oscuro Cappellacci, ma Berlusconi. Certo, Soru lamenta che il vescovo di Cagliari, Giuseppe Mani, abbia benedetto il Cavaliere in arcivescovado: «Ricordatevi che questo presidente vuole bene ai sardi» («non è vero, non vuole bene ai sardi ma al potere!» fu la sua replica).
D’accordo, l’Unione sarda di Sergio Zuncheddu, editore e costruttore, non l’ha mai intervistato, «neppure una volta in cinque anni, e la sua tv Videolina a stento ha fatto sentire la mia voce». Di sicuro la tassa sul lusso gli ha alienato simpatie influenti, così come la vecchia nomenklatura di sinistra da Cabras in giù ha remato contro. Ma è evidente che la sua hybris è stata la sfida con Berlusconi, che della Sardegna conosce soprattutto le proprietà di famiglia ma si è rivelato in sintonia con i sardi d’oggi almeno quanto lui. E’ stato proprio Soru ad accettare il duello. Conscio delle divisioni del centrosinistra e della sua debolezza endemica nell’isola, il governatore ha tentato di risvegliare l’orgoglio sardo contro l’invasore brianzolo, e magari ha cominciato a fare un pensierino anche alla partita nazionale. Intervistato per Vanity Fair da uno scrittore conterraneo, Pino Corrias, che gli chiedeva della successione a Veltroni, ha risposto: «Non credo. Però vedremo ».
E poi, quasi come motto finale: «Per governare non si deve necessariamente essere simpatici». Un rischio che Soru non ha mai corso, sostengono i suoi nemici («quali sono? Se ha il pomeriggio libero le faccio l’elenco »). «Pescecane travestito da spigola» l’ha definito con metafora ittica Giovanni Valentini, ex direttore dell’Espresso ed ex dirigente Tiscali. In realtà, Soru non è antipatico. E’ asciutto, essenziale, rapido. A 46 anni (ora ne ha 51) era già nonno. Scuola dai padri Scolopi («la mia famiglia era molto cattolica, e non di sinistra»). Un passaggio in autostop da un signore milanese fiero di avere gli eredi alla Bocconi; l’iscrizione alla Bocconi. Il padre aveva un minimarket; lui aprì un supermarket. Poi la finanza. La tecnologia. «A Milano ho passato 17 anni, sono nati due dei miei quattro figli, mi sono trovato benissimo. E’ tutto diverso dal Sud, là nessuno ti chiede nulla del tuo passato, basta quel che sei e quanto hai da dare. Però, quando ci torno, mi pare di non esserci mai stato».
La scoperta di Internet e dell’Est: Praga. L’amicizia con Grauso. Il boom in Borsa, quando Tiscali capitalizzava più delle grandi aziende italiane, e il rapido declino della new economy, che Berlusconi gli ha rinfacciato come fosse uno smacco personale («ho verificato l’ingiustizia del Lodo Alfano: lui mi insultava, mi calunniava, e io non potevo neppure querelarlo»). Ai sardi ha parlato di nuove tecnologie ma anche di formaggi («l’80 per cento del pecorino romano è fatto con il nostro latte!») e di leppe, il coltello tradizionale, di cui lamentava aver trovato alla festa dell’Assunta a Bonaria una versione made in China. Amava raccontare di quando da bambino andò a vedere la prima e ultima partita del Cagliari in Coppa Campioni: eliminato dall’Atletico Madrid, neanche dal Real. «Avevamo un grande allenatore, Scopigno, autore di una delle migliori battute di ogni tempo: "Tutto mi sarei atteso nella vita, tranne vedere Niccolai via satellite"». E’ successo davvero, una volta. Ma era molto tempo fa.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza MessaggioQuoto.
Aggiungo che non mi capacito ancora come gli elettori non abbiano visto la differenza tra i 5 anni di Soru e i governi regionali precedenti, e' piu' forte di me.
Cioe' si era arrivati ad avere 8 province in Sardegna, per dirne una, con alcune di queste che per sopravvivere ricoprono il territorio con autovelox illegali sperando di spremere un po' i turisti.
1-agricoltore
2-imprenditore
3-impiegato
4-operaio
il primo, volendo aumenare la volumentria della sua azienda agricola prossima alle coste, si trova bloccato il proggetto. Si rivolge ad un geometra che gli risponde:
"purtroppo non si può fare niente, per colpa della legge di Soru è tutto bloccato."
Ecco toccato l'interesse del privato.
Il secondo, non potendo avere disponibilità economiche -vista la crisi a livello mondiale- e trattandosi magari di un imprenditore edile, è costretto a licenziare il 4. Ecco toccati gli interessi di altre due figure.
Il 3° caso è il migliore, adesso non ricordoi numeri delle poltrone eliminate (comunità montane e stupidi consorzi) però i numeri parlano chiaro, tantissime persone nullafacenti a casa.
Ecco 4 persone che associano PROBLEMI a SORU.
Purtroppo il suo progetto aveva ben altri scopi. Mi spiace che non se ne siano accorti.Last edited by redlion86; 17-02-2009, 14:34:33.ki ha il pane non ha i denti per mangiarlo
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Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza MessaggioB & B with a little weed
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggioma e' vero eh (lo postai qui a suo tempo), anch'io presi una multa in provincia di Medio Campidano e dovetti cercarla su wikipedia perche' non l'avevo mai sentita nominare. Poi Ma_ mi segnalo' un link in cui si invitava a fare ricorso perche' nel caso specifico il comune in questione (269 abitanti) aveva infranto non so quante leggi per l'occasione.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da _Jamez_ Visualizza MessaggioSoru ha perso in Sardegna ma credo che potrebbe avere un fortissimo seguito in Italia.
Ricordo che piacque tantissimo,poco tempo fa,nella sua intervista da Fazio.
Io ci spero.
Purtroppo ciò che manca è la capacità di incantare, trasportando le masse al voto, attraverso una retorica illusoria. Il nano purtroppo in questo è forte;, è padre della comunicazione alle masse.ki ha il pane non ha i denti per mangiarlo
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioAnche per questo, essere battuti dal figlio del commercialista di Berlusconi è una sconfitta all’apparenza umiliante; in realtà, testimonia la forza e la singolarità di Soru. Il Cavaliere, come Ercole, ha strozzato in culla il serpente che un giorno avrebbe potuto stritolarlo. Ha fatto testare il suo peso nazionale dai sondaggisti. Ne ha seguito l’ingresso nell’editoria con l’acquisto dell’Unità, che ne ha raccontato la campagna con mediterraneo calore.
Berlusconi ha voluto compiere una prova d'orgoglio, testare la sua forza anche contro la "promessa Soru":
Una vittoria personale per il Cavaliere, giocata però sul futuro di una terra e di gente che lui non conosce, di cui lui nulla sa...Il trionfo di uno, e un rischio, un grandissimo rischio per molti....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da _Jamez_ Visualizza MessaggioSoru ha perso in Sardegna ma credo che potrebbe avere un fortissimo seguito in Italia.
Ricordo che piacque tantissimo,poco tempo fa,nella sua intervista da Fazio.
Io ci spero.
Altrimenti i dispetti reciproci di D' Alema e Veltroni lo porteranno al 15% in tutta Italia
Originariamente Scritto da _Jamez_Berlusca gioca sul suo campo,lui incanta,rimbecillisce e ipnotizza la plebe col le sue armi di distrazione di massa.
Gli altri non possono competere,se il gioco è taroccato.
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioTaroccato per via di una legge votata 20 anni fa da tutto il Parlamento, come di comune accordo. E pensare che basterebbe una liberalizzazione del regime televisivo per distruggere tutta questa enorme fabbrica di consenso...
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioSoru può far bene solamente se il pd viene demolito dalle fondamenta e ricostruito in senso riformista ( realmente riformista ) ed autonomista
Altrimenti i dispetti reciproci di D' Alema e Veltroni lo porteranno al 15% in tutta Italia
In un caso del genere Soru raccoglierebbe le briciole, in Italia la gente vota come tifa le squadre di calcio, per partito preso.
Meno male che Mills e' stato condannato (e vorrei vedere, ha scritto di suo pugno la confessione), mi risolleva un po' la giornata.B & B with a little weed
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