Come l'Olio di Lorenzo: gli aminoacidi sono riusciti a curare Rueben, 8 anni
I sanitari erano scettici poi hanno ammesso l'effetto positivo degli integratori
Londra, i genitori battono i medici
"Così abbiamo salvato nostro figlio"
LONDRA - C'è già chi parla di un "miracolo". E chi preferisce chiamarlo "amore materno e paterno". In ogni caso l'ostinazione dei genitori, insieme al caso e a un pizzico di fortuna, hanno apparentemente salvato un bambino inglese da un male finora giudicato incurabile: una vicenda che ricorda un caso celebre, diventato un film di Hollywood, "L'olio di Lorenzo", avvenuto alcuni anni or sono in America. In entrambe le situazioni, un trattamento anticonvenzionale si è rivelato efficace a tal punto da spingere medici e ricercatori, inizialmente scettici e poi stupefatti, a studiarlo e a considerarlo come un serio rimedio contro un certo tipo di disturbi.
La storia descritta ieri dal Daily Telagraph di Londra riguarda Reuben Grainger-Mead, un ragazzino di otto anni, che soffriva di un male semisconosciuto simile all'anemia di Diamond-Blackfan: problemi al midollo osseo, che portano ad avere un numero di globuli rossi troppo basso e a un sistema immunitario troppo debole. Il bambino, che vive a Gomersal, nello West Yorkshire, doveva ricevere una trasfusione di sangue al mese per sopravvivere, aveva gravi complicazioni al cuore, si affaticava soltanto a parlare e il suo sviluppo fisico si era fermato, lasciandolo indietro rispetto ai coetanei. L'unica speranza, secondo i sanitari, era un trapianto di midollo, intervento tuttavia delicato e carico di controindicazioni, tanto che i medici temevano che non lo avrebbe superato. Dopo anni di ricerche e dopo essersi rivolti a ogni genere di specialisti, Michelle e Peter Grainger-Mead, i suoi genitori, hanno tuttavia scoperto che il figlio non possedeva certi amminoacidi e certe proteine, e lo hanno sottoposto a un intenso trattamento a base di integratori. Con meraviglia dei medici, il numero di globuli rossi del piccolo Reuben è aumentato e il ragazzo ha ripreso a crescere in maniera normale.
"Siamo sbigottiti dal successo di questa cura", ha raccontato la madre al quotidiano londinese, "visto che i medici continuavano a ripeterci che non c'era più nulla da fare". E invece qualcosa da fare, evidentemente, c'era ancora. Il "miracolo di Reuben" ha spinto alcuni specialisti a lanciare uno studio approfondito per cercare di scoprire in che modo terapie simili possano rivelarsi utili anche in altri casi. "Reuben ha assunto amminoacidi nell'ambito di un trattamento di integratori e questo sembra avere un effetto positivo su di lui", osserva il professor Jose Delafuente, un ematologo dell'Imperial College di Londra.
La vicenda ricorda da vicino quella dell'americano Lorenzo Odone, morto nel maggio 2008, all'età di trent'anni: i medici avevano previsto che sarebbe morto bambino, prima di compiere dieci anni, ma i genitori non si diedero per vinti e alla fine trovarono una singolare cura, un trattamento a base di olio di oliva e di colza, del quale ora viene riconosciuta l'efficacia contro la aldrenoleucodistrofia, la rara malattia neurologica di cui Lorenzo soffriva. La sua storia nel 1992 ispirò il film "L'olio di Lorenzo", con Nick Nolte e Susan Sarandon, e nel '96 una canzone di Phil Collins.
bellissima notizia, e bellissimo film "L'olio di lorenzo" ve lo consiglio
I sanitari erano scettici poi hanno ammesso l'effetto positivo degli integratori
Londra, i genitori battono i medici
"Così abbiamo salvato nostro figlio"
LONDRA - C'è già chi parla di un "miracolo". E chi preferisce chiamarlo "amore materno e paterno". In ogni caso l'ostinazione dei genitori, insieme al caso e a un pizzico di fortuna, hanno apparentemente salvato un bambino inglese da un male finora giudicato incurabile: una vicenda che ricorda un caso celebre, diventato un film di Hollywood, "L'olio di Lorenzo", avvenuto alcuni anni or sono in America. In entrambe le situazioni, un trattamento anticonvenzionale si è rivelato efficace a tal punto da spingere medici e ricercatori, inizialmente scettici e poi stupefatti, a studiarlo e a considerarlo come un serio rimedio contro un certo tipo di disturbi.
La storia descritta ieri dal Daily Telagraph di Londra riguarda Reuben Grainger-Mead, un ragazzino di otto anni, che soffriva di un male semisconosciuto simile all'anemia di Diamond-Blackfan: problemi al midollo osseo, che portano ad avere un numero di globuli rossi troppo basso e a un sistema immunitario troppo debole. Il bambino, che vive a Gomersal, nello West Yorkshire, doveva ricevere una trasfusione di sangue al mese per sopravvivere, aveva gravi complicazioni al cuore, si affaticava soltanto a parlare e il suo sviluppo fisico si era fermato, lasciandolo indietro rispetto ai coetanei. L'unica speranza, secondo i sanitari, era un trapianto di midollo, intervento tuttavia delicato e carico di controindicazioni, tanto che i medici temevano che non lo avrebbe superato. Dopo anni di ricerche e dopo essersi rivolti a ogni genere di specialisti, Michelle e Peter Grainger-Mead, i suoi genitori, hanno tuttavia scoperto che il figlio non possedeva certi amminoacidi e certe proteine, e lo hanno sottoposto a un intenso trattamento a base di integratori. Con meraviglia dei medici, il numero di globuli rossi del piccolo Reuben è aumentato e il ragazzo ha ripreso a crescere in maniera normale.
"Siamo sbigottiti dal successo di questa cura", ha raccontato la madre al quotidiano londinese, "visto che i medici continuavano a ripeterci che non c'era più nulla da fare". E invece qualcosa da fare, evidentemente, c'era ancora. Il "miracolo di Reuben" ha spinto alcuni specialisti a lanciare uno studio approfondito per cercare di scoprire in che modo terapie simili possano rivelarsi utili anche in altri casi. "Reuben ha assunto amminoacidi nell'ambito di un trattamento di integratori e questo sembra avere un effetto positivo su di lui", osserva il professor Jose Delafuente, un ematologo dell'Imperial College di Londra.
La vicenda ricorda da vicino quella dell'americano Lorenzo Odone, morto nel maggio 2008, all'età di trent'anni: i medici avevano previsto che sarebbe morto bambino, prima di compiere dieci anni, ma i genitori non si diedero per vinti e alla fine trovarono una singolare cura, un trattamento a base di olio di oliva e di colza, del quale ora viene riconosciuta l'efficacia contro la aldrenoleucodistrofia, la rara malattia neurologica di cui Lorenzo soffriva. La sua storia nel 1992 ispirò il film "L'olio di Lorenzo", con Nick Nolte e Susan Sarandon, e nel '96 una canzone di Phil Collins.
bellissima notizia, e bellissimo film "L'olio di lorenzo" ve lo consiglio
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