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  • Eagle
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    #46
    Originariamente Scritto da straccio_revenge Visualizza Messaggio
    Non so come funziona in Svezia ma so che in Finalndia danno un contributo di 936 euro mensili (euro più euro meno) per studiare, credo che anche il sussidio di disoccupazione sia lo stesso. Ho un amico (finlandese) che vive lì e mi diceva appunto che la paga minima coincide con il contributo statale e quindi nessuno (o quasi) si degna di prendere in considerazione quei lavori, tanto guadagna gli stessi soldi da "leecher" facendo anche finta di studiare (questo qui ha 28 anni e ancora studia).

    E' probabile che in Svezia sia simile
    Non so come sia in Svezia, in Norvegia lo studente chiede un prestito, che poi dovrà restituire, in toto o in parte, e senza interessi, una volta terminati gli studi.

    Eagle
    Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.

    NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona!
    kluca64@yahoo.com

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    • TheSandman
      Ex Presidente
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      #47
      Originariamente Scritto da Eagle Visualizza Messaggio
      Non ricordo il nome del programma, ma è una specia di sostituto di Report.

      Parlava della scuola, e io l'ho visto già iniziato abbondantemente.

      Comunque sia, l'obiettivo era chiarissimo: far vedere che la scuola italiana è una merda completa, di molto inferiore alle scuole di altri paesi europei, tranne che nella primaria, che però si tenta di rendere di infimo livello come le altre con la riforma Gelmini.

      Ammesso che la riforma Gelmini è dettata da tuttaltri parametri che quelli di migliorare la scuola, il modo di condurre il programma mi ha lasciato tristemente irritato.

      Fa un servizio su una scuola media "di frontiera" in campania.
      Scuola con docenti precari in continuo e confuso turn over, ragazzi disadattati, la maggior parte figli di delinquenti e carcerati, degrado, povertà (non parlavano neanche l'italiano con tanto di sottotitoli, e neanche gli insegnanti e la direttrice...).

      Poi, per fare un confronto leale va a visitare una della MIGLIORI SCUOLE di stoccolma, situato in un'area POVERA della città. Ci sono studenti per la stragrande maggioranza stranieri, che non parlano lo svedese, ma che non hanno problemi di disadattamento sociale (cosa non specificata) di criminalità in famiglia (cosa non detta, ma non immigri in svezia se sei un criminale).

      Fanno vedere la aule migliori dalle angolature migliori, etc etc etc.

      L'unica cosa che era pragonabile tra le due realtà era , FORSE, il reddito delle famiglie degli alunni. TUTTO il resto, ma proprio tutto, NON era paragonabile. Quindi perchè paragonarlo????

      Perchè non sono andati a visitare una scuola in un paesino di sfigati trafficanti di sigarette al confine con la finlandia nella svezia del nord???

      Poi passano al migliore liceo della capitale svedese, e all'università.
      Dicono che quì addirittura di pagano per studiare...

      Non so se sia così in svezia, in norvegia di danno un prestito, se lo chiedi, che poi devi restituire, in parte o tutto, senza interessi, una volta completati gli studi. E' diverso che essere pagati per studiare, molto diverso. MOLTO meglio che in Italia, per carità, ma diverso da quello che ha detto.

      Non ci sono dubbi che il sistema scuola in italia sia di livello inferiore ad altri paesi, e soprattutto che sia in peggioramento.

      Però fare un servizio così mal fatto, quando io mi accorgo di una cosa non detta o detta male ... poi faccio fatica a capire se le altre cose, di cui non ho diretta o quasi conoscenza e pertanto mi dovrei fidare al 100%, sono vere o parzialmente o per niente vere ...


      Eagle
      Quoto e rep.

      Ho visto il programma e devo dire che senza volere essere malizioso l'ho trovato a 180° nella stessa direzione di quando Fede parlava della rifortma Gelmini.
      Ossia uguali e contrari.

      Una cosa assurda, di una faziosità incredibile.

      In Italia han presentato scuole per lo più al degrado più netto e nemmeno sotto la media, ma proprio i casi estremi da levare dalle statistiche...mentre per la Svezia (che già di per se è un paragone forzato come nazione...) ha scelto le scuole migliori.

      Inoltre per chi conosce le direttive della legge Gelmini (senza volere difenderla o ritenerla ottima o pessima, ma per pura definizione) ha sentito quando se ne parlava delle castronerie totali non ne valore o nei giudizi di questa, ma nella stessa descrizione di essa..

      Un programma che conto di non vedere realmente mai più...

      Report a mio avviso era tutta un'altra cosa.


      Tessera N° 6

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      • TheSandman
        Ex Presidente
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        #48
        Tutte le volte poi che sento cose simili in paragoni tra Italia vs "L'Eden di turno" mi dico due cose:

        1) come mai chi si scandalizza così tanto non prende il primo aereo per raggiungerlo e viverci.

        2) se poi in fondo a essere così malandrini non sono i politici che ci gestiscono ma noi in generale.
        Io ho espresso il mio giudizio sul servizio di raitre ma voglio rilanciare una provocazione.

        Li si vedevano nelle classi tv d'avanguardia, postazioni pc all'ultimo grido e servizi di alta tecnologia o comunque palestre, accessori tra i migliori...se servizi simili fossero messi in Italia non dico in una scuola di Scampia o dello Zen di Palermo o la Salinella di Taranto, ma in una scuola di media estrazione...scommettiamo che in meno di un anno questi gioielli sarebbero da ricomprare????

        Purtroppo al di la delle tasse meglio investite e di qualsiasi altro miracolo economico questi posti han anche persone con modo medio di comportarsi diverso dal nostro...


        Tessera N° 6

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        • BIGSHOW77
          Padre Karras user
          • Aug 2006
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          • sopra la panca assieme alla capra
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          #49
          Originariamente Scritto da pina colada Visualizza Messaggio
          Ma la cosa assurda che oggi un idraulico o un imbianchino che magari lavora in proprio guadagna ben più di un laureato con specializzazione+master che non ha la fortuna (o le capacità..) di trovare un lavoro o, se lo trova, non è ben retribuito..
          ritengo sia questa la causa nella maggiorparte dei casi.
          That's much too vulgar a display of power, Karras.

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          • Eagle
            Bodyweb Member
            • Dec 2001
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            #50
            Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
            Tutte le volte poi che sento cose simili in paragoni tra Italia vs "L'Eden di turno" mi dico due cose:

            1) come mai chi si scandalizza così tanto non prende il primo aereo per raggiungerlo e viverci.

            2) se poi in fondo a essere così malandrini non sono i politici che ci gestiscono ma noi in generale.
            Io ho espresso il mio giudizio sul servizio di raitre ma voglio rilanciare una provocazione.

            Li si vedevano nelle classi tv d'avanguardia, postazioni pc all'ultimo grido e servizi di alta tecnologia o comunque palestre, accessori tra i migliori...se servizi simili fossero messi in Italia non dico in una scuola di Scampia o dello Zen di Palermo o la Salinella di Taranto, ma in una scuola di media estrazione...scommettiamo che in meno di un anno questi gioielli sarebbero da ricomprare????

            Purtroppo al di la delle tasse meglio investite e di qualsiasi altro miracolo economico questi posti han anche persone con modo medio di comportarsi diverso dal nostro...

            Posso testimoniare che in Norvegia tutti gli asili, pubblici e privati, hanno una area all'aperto con giochi vari (scivoli, altalene, buco con la sabbia, etc).

            TUTTE queste aree, al di fuori degli orari in cui vengono usate dagli asili (lu-ve 0700 - 1800) sono aperte a tutti quelli che vogliono utilizzarle.

            Quì quando andavo a prendere le bimbe all'asilo, se ti fermavo a farle giocare nel giardino arrivava la custode a cacciarci fuori e chiudere il cancello a chiave ...

            Comunque il concetto è chiaro: in Italia una cosa di tutti (pubblica) = da rompere o rubare se possibile, comunque sia trattare senza il minimo rispetto. In altri paesi non è evidentemente così.


            Eagle
            Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.

            NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona!
            kluca64@yahoo.com

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            • pina colada
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              • Dec 2007
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              #51
              Originariamente Scritto da BIGSHOW77 Visualizza Messaggio
              ritengo sia questa la causa nella maggiorparte dei casi.
              Temo, purtroppo..

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              • BIGSHOW77
                Padre Karras user
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                #52
                nei corsi che almeno 1 volta all'anno tengo x lavoro una volta mi sono trovato 2 biologhe che definire con la puzza sotto il naso è dire poco. trattavano sia gli altri partecipanti che noi insegnanti come se fossimo merde...un giorno ho guardato le schede dei partecipanti....una telefonista e l'altra disoccupata...mentre ad esempio c'erano partecipanti con la terza media che avevano mansioni molto ben remunerate ad esempio in caseifici.....sicuramente + in alto di un telefonista.

                quanto alla scuola nazionale-io penso che le nostre siano state tra le migliori al mondo,in quanto non tralasciano gli aspetti civici dell'istruzione...tipo negli usa un docente di storia non riesce ad eseguire una moltiplicazione mentre uno di matematica non conosce un fico secco di storia....da noi gli unici laureati che scrivono come uno con la 5 elementare sono i veterinari
                That's much too vulgar a display of power, Karras.

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                • pina colada
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                  #53
                  Originariamente Scritto da BIGSHOW77 Visualizza Messaggio
                  quanto alla scuola nazionale-io penso che le nostre siano state tra le migliori al mondo,in quanto non tralasciano gli aspetti civici dell'istruzione...tipo negli usa un docente di storia non riesce ad eseguire una moltiplicazione mentre uno di matematica non conosce un fico secco di storia....da noi gli unici laureati che scrivono come uno con la 5 elementare sono i veterinari
                  Devo confermare: un mio amico che ha studiato per un breve periodo a Berlino, quest'anno, mi ha raccontato che gli studenti italiani sono visti con un'occhio di riguardo proprio perchè sostengono che, a differenza loro, abbiamo una base culturale, un'infarinautra, diciamo, più ampia, più generale, e anche nei campi in cui siamo specializzati abbiamo una conoscenza più approfondita.. Cmq possiamo dire che è vero, ma non sempre, anzi..

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                  • pina colada
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                    • Dec 2007
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                    #54
                    Posto quest'interessante articolo che ho letto poco fa.. Mi ha fatto riflettere anche se per ora evito di commentarlo perchè potrei dire cose positive, sì ma altrettanto negative.. Evidenzio i punti che comunque mi hanno colpito di più..


                    Il caso di Nicola, che monitora i terremoti all'Istituto di geofisica di Bologna

                    Storie di ricercatori in bilico nel Rischiatutto dell'università

                    di MICHELE SMARGIASSI

                    Nicola Cenni



                    BOLOGNA - Se la Turchia si muove, se l'Africa si avvicina all'Europa anche solo di un millimetro, Nicola Cenni si mette al computer e dopo un po' riesce a dirti se, poniamo, sull'Appennino pistoiese è cresciuto il rischio tellurico. Questo fanno i geofisici come lui. Ma quali terremoti siano in agguato, il cielo non voglia, nel suo futuro prossimo di precario intellettuale, questo non è in grado di prevederlo. Ora meno che mai. "In questi dodici anni mi ha sempre sorretto un pensiero. Se mi va proprio male, avrò fatto una bella esperienza, avrò studiato cose interessanti con persone gradevoli: vorrà dire che andrò a fare l'uomo delle pulizie. Di fame non muoio di certo. E problemi di autostima non ne ho. Questo pensiero è stato il mio vero, privato l'ammortizzatore sociale'. Ma da qualche mese mi guardo attorno e vedo che non assumono più neanche gli addetti alle pulizie. Adesso mi sento davvero senza paracadute".

                    I geofisici non sono persone scaramantiche. Sulla sua scrivania, nella vecchia palazzina dell'Istituto di geofisica dell'Università di Bologna, ha appeso un calendario con le foto del terrificante sisma di Messina del 1908. Il catastrofico è nel loro orizzonte. Lavorano per limitarne i danni. Nicola, in particolare, gestisce una rete di rilevatori sul crinale tosco-emiliano: col sistema Gps, ma con apparecchi un po' più sofisticati dei nostri navigatori da macchina, sorveglia ogni giorno i loro microscopici spostamenti tettonici. Informazioni essenziali per tracciare le mappe delle aree a rischio.

                    Ogni tanto deve fare il giro per controllarli di persona. "Ma non posso usare l'auto del dipartimento, perché sono un precario e non sono assicurato". Nicola è assegnista di ricerca. Significa: ricercatore a tempo, contratto rinnovato ogni anno. Ma non infinitamente. Quattro consecutivi al massimo. Il suo quarto scade appunto a maggio. E Nicola deve cercarsi un altro posto se vuole lavorare. Forse ce l'ha già: all'università di Siena, dove cominciò come borsista, lo stimano, si sente in buona posizione per vincere il concorso. "Devo fare un concorso per continuare a fare quello che sto facendo da anni".


                    Così è la vita del precario. È un lavoro "a progetto", no? E i progetti hanno una fine, l'ha detto chiaro il ministro Brunetta. "Ma i movimenti tettonici mica finiscono. Qualcuno prenderà il mio posto. Qualcuno da formare daccapo, da inserire in un'équipe. Non è un'assurdità ricominciare ogni anno, buttare via le esperienze maturate, le competenze accumulate?".

                    Ma a questa giostra i precari sono ormai rassegnati. Il guaio arriva quando la giostra si ferma. Siena è uno degli atenei scritti sulla lavagna dei "cattivi", quanto a gestione finanziaria, dunque Nicola non sa ancora se ci saranno i soldi, se il concorso si farà e quando. Dal prossimo giugno, la sua agenda è vuota. E anche la sua busta paga. Solo che, a 39 anni, Nicola ha nel frattempo deciso che non si poteva più aspettare a fare un figlio. Sette mesi fa è arrivata Diana. Fabiana, sua moglie, lavora anche lei nel sismico: all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Fa le stesse cose pagata da un ente diverso. "Di solito lavora in questa scrivania qui, ma adesso è di là in assemblea".

                    È messa maluccio anche lei, quanto a certezze: con la legge salva-precari del governo Prodi ha fatto il concorso di conferma e l'ha vinto, peccato che abbia vinto una carta bianca, perché l'Infv non ha posti in pianta organica, "così è diventata una precaria a tempo indeterminato", e se a giugno di posti non se ne liberano, secondo le circolari Brunetta, non solo non vince il contratto pieno, perde anche quello precario. "È il Rischiatutto. Anzi peggio, perché almeno lì se davi la risposta giusta a Mike, vincevi. Qui il merito non conta, anche se dai tutte le risposte giuste puoi perdere tutto".

                    Una famiglia italiana sull'orlo. Come milioni. Non in crisi, perché ora le cose vanno. Nicola prende 1229 euro al mese, "ma apparenti: se divido per 12 il mio netto sul Cud, viene meno di mille euro. E da gennaio mi hanno tagliato 15 euro, chissà perché". Comunque assieme allo stipendio di Fabiana fanno quasi 2.700 mensili. Più la fortuna di non avere affitti né mutui da pagare, "la casa ce l'hanno comprata i consuoceri". Il vero ammortizzatore sociale dell'Italia atipica: i genitori. "Papà ha 70 anni ma lavora ancora, lo fa per permettere a me di lavorare". Vacanze in Sardegna dai genitori di lei, niente spese pazze, ma comunque si vive e ne rimane anche da mettere ogni mese nel libretto della Coop vincolato a nome di Diana, "per la sua laurea, soldi che non si toccano mai".

                    Ma se a giugno il vento gira male? "C'è la cassa integrazione". Ma non ne avete diritto. Ride: "Mica quella vera. La nostra, familiare. Abbiamo un po' di fieno in cascina. Sul conto corrente bancario, voglio dire. Abbiamo calcolato, ci basta per vivere sei mesi".

                    Poi qualcosa si troverà. È la vita da Tarzan dei precari, si salta da una liana all'altra. Se si è in due, si spera che mentre uno salta nel vuoto, l'altro sia saldamente aggrappato. Ma è proprio questa la relativa certezza che è sempre meno certa.

                    Nicola è nato in un'Italia diversa. "Il 6 luglio '88 diedi l'orale della maturità. Il 20 luglio il mio primo colloquio di lavoro. Azienda privata, tempo indeterminato. Dissi di no: volevo studiare". Andò in vacanza con gli amici, sull'Etna, ovviamente. "Nel '96 mi sono laureato, con 110. Mandai il curriculum: quell'azienda era ancora disposta a prendermi. Io però volli provare a entrare nella carriera universitaria. Vinsi subito una borsa di studio per il dottorato, poi la catena degli incarichi a termine. Adesso quel posto di lavoro non c'è più. Di sicuro non per me: mi considerano già troppo vecchio".

                    Curioso: per l'università è troppo giovane. "L'ultimo ricercatore qui è stato assunto dieci anni fa. Si favoleggia di un imminente concorso per un posto, uno solo. Lo farò, ma ho davanti almeno dieci colleghi con più anzianità di me". L'università è una gerontocrazia che si regge su un'invisibile piattaforma di ragazzi che invecchiano in lista d'attesa.

                    Ma è un'università spendacciona, baronale, sprecona. Va "ripulita", raddrizzata a colpi di forbice, così il governo. Nicola ride: "Sa cosa faccio quando ho tempo? Smonto i computer rotti, prima che vadano buttati. Non si potrebbe, ma così salvo i pezzi di ricambio, schede, eccetera, quando se ne rompe un altro lo riparo, e si risparmia. Virtuoso, vero? Ma non serve a niente fare le formichine. Quel che non spendi del budget attrezzature non puoi usarlo, che so, per fare un contratto in più. Torna indietro. Lo spenderà chi è meno virtuoso. Non c'è incentivo alla buona gestione. L'unico taglio facile siamo noi".

                    A Bologna i ricercatori precari sono già più del 38 per cento del corpo docente: 1214 su 3184. Sono anche quelli che lavorano spesso gratis: "Se vuoi costruire curriculum e pubblicare, devi accettare incarichi esterni che però non ti possono retribuire, è vietato dal contratto. Per due anni ho insegnato informatica a Farmacia, sede di Imola. Per 500 euro netti l'anno. Spese a mio carico. Per fortuna ho un'auto a gpl".

                    Quelli che se li tagli nessuno se ne accorge. "Chiude una fabbrica con cinquanta operai e voi fate i titoli sul giornale. Scadono senza rinnovo cinquanta contratti di ricerca e state zitti. Capisco: io non sarò mai ufficialmente "licenziato", non andrò in cassa integrazione. Noi precari non siamo neppure un indice di crisi". Pensa mai al suo futuro a medio termine, Nicola? "Non so se farò tutta la vita questo lavoro. Sono disposto ad adattarmi. Ma ci saranno alternative? Ci saranno posti di lavoro per chi come me è un giovane troppo vecchio? Le ho detto che non m'importa di scendere nella scala sociale. Ma temo che stiano demolendo i gradini".

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