il caso
Strasburgo,per il voto su Battisti
in aula c'erano solo 6 italiani su 78
Molti assenti per non perdere il volo low cost per Roma. Volando con meno di 100 euro si può intascare la differenza rispetto al forfait garantito
STRASBURGO — Come era nelle previsioni, è passata la mozione dell'Europarlamento a sostegno dell'estradizione dal Brasile in Italia dell'ex terrorista latitante Cesare Battisti, promossa dagli eurodeputati del Pdl e appoggiata dal Pd (contrari Verdi e comunisti). Ma, come era egualmente scontato, il suo significato politico è condizionato dall'assenteismo dilagante nell'Aula di Strasburgo a fine sessione.
I numeri — simili a quelli dei voti degli altri giovedì pomeriggio — sono spietati. Su 785 deputati erano presenti in 54 (48 a favore e 6 contro). Dei 78 italiani hanno votato in 6: i promotori della mozione Battisti, Roberta Angelilli e Cristiana Muscardini di An, Mario Mauro di Forza Italia, Mario Borghezio della Lega, più Iles Braghetto dell'Udc e, unico del centrosinistra, Vittorio Prodi del Pd. La fuga dal voto su Battisti ha ricordato anche l'assurdità di spostare 12 volte l'anno i lavori dalla sede di Bruxelles a quella molto mal collegata di Strasburgo con un costo aggiuntivo per i contribuenti stimato in 200 milioni di euro annui. E ha rilanciato le malignità sull'uso del volo Ryanair tra Roma e l'aeroporto tedesco Karlsruhe-Baden, che è collegato a Strasburgo da un bus-navetta dell'Europarlamento (pagato dai contribuenti).
Il Corriere documentò che è affollato da eurodeputati italiani di tutto l'arco costituzionale anche se impedisce di votare il giovedì pomeriggio. «Lo facciamo per risparmiare tempo sulla mal collegata rotta con Strasburgo », è la giustificazione prevalente. Ma gli eurodeputati possono anche intascare l'equivalente dello stipendio mensile di un impiegato statale incamerando la differenza tra il costo di un biglietto Ryanair andata-ritorno e il rimborso forfettario dell'Europarlamento parametrato sulle ben più care tariffe delle compagnie di bandiera. A titolo di esempio, il volo Roma- Baden-Roma per la prossima sessione dal 9 al 12 marzo ieri era acquistabile a 89,26 euro, mentre Lufthansa (via Francoforte) e Air France (via Parigi) chiedono 1.450 euro.
Questi voli più cari consentirebbero di votare il giovedì pomeriggio. Ma Ryanair, nonostante Battisti, anche ieri ha battuto la concorrenza a larghissima maggioranza. I capi-delegazione di Forza Italia e dei Ds, Stefano Zappalà e Gianni Pittella, guidavano la folta pattuglia di eurodeputati imbarcatisi a Baden per Roma. «Il numero dei votanti incide sul peso politico delle risoluzioni», ammette Zappalà. «Il voto del giovedì pomeriggio non ha senso e andrebbe abolito», taglia corto Pittella. Nella conferenza stampa di presentazione della mozione Battisti, il Corriere aveva interrogato Angelilli, Muscardini e Mauro sulla perdita di credibilità dell'iniziativa e dell'Europarlamento quando sarebbero stati resi noti i votanti del giovedì pomeriggio. Ma le loro repliche politiche erano state interrotte da un'intrusione irrituale e con toni alterati dell'ex soubrette e portavoce berlusconiana Elisabetta Gardini, subentrata nell'Europarlamento a legislatura inoltrata, che tre fonti hanno individuato tra i passeggeri Ryanair.
Strasburgo,per il voto su Battisti
in aula c'erano solo 6 italiani su 78
Molti assenti per non perdere il volo low cost per Roma. Volando con meno di 100 euro si può intascare la differenza rispetto al forfait garantito
STRASBURGO — Come era nelle previsioni, è passata la mozione dell'Europarlamento a sostegno dell'estradizione dal Brasile in Italia dell'ex terrorista latitante Cesare Battisti, promossa dagli eurodeputati del Pdl e appoggiata dal Pd (contrari Verdi e comunisti). Ma, come era egualmente scontato, il suo significato politico è condizionato dall'assenteismo dilagante nell'Aula di Strasburgo a fine sessione.
I numeri — simili a quelli dei voti degli altri giovedì pomeriggio — sono spietati. Su 785 deputati erano presenti in 54 (48 a favore e 6 contro). Dei 78 italiani hanno votato in 6: i promotori della mozione Battisti, Roberta Angelilli e Cristiana Muscardini di An, Mario Mauro di Forza Italia, Mario Borghezio della Lega, più Iles Braghetto dell'Udc e, unico del centrosinistra, Vittorio Prodi del Pd. La fuga dal voto su Battisti ha ricordato anche l'assurdità di spostare 12 volte l'anno i lavori dalla sede di Bruxelles a quella molto mal collegata di Strasburgo con un costo aggiuntivo per i contribuenti stimato in 200 milioni di euro annui. E ha rilanciato le malignità sull'uso del volo Ryanair tra Roma e l'aeroporto tedesco Karlsruhe-Baden, che è collegato a Strasburgo da un bus-navetta dell'Europarlamento (pagato dai contribuenti).
Il Corriere documentò che è affollato da eurodeputati italiani di tutto l'arco costituzionale anche se impedisce di votare il giovedì pomeriggio. «Lo facciamo per risparmiare tempo sulla mal collegata rotta con Strasburgo », è la giustificazione prevalente. Ma gli eurodeputati possono anche intascare l'equivalente dello stipendio mensile di un impiegato statale incamerando la differenza tra il costo di un biglietto Ryanair andata-ritorno e il rimborso forfettario dell'Europarlamento parametrato sulle ben più care tariffe delle compagnie di bandiera. A titolo di esempio, il volo Roma- Baden-Roma per la prossima sessione dal 9 al 12 marzo ieri era acquistabile a 89,26 euro, mentre Lufthansa (via Francoforte) e Air France (via Parigi) chiedono 1.450 euro.
Questi voli più cari consentirebbero di votare il giovedì pomeriggio. Ma Ryanair, nonostante Battisti, anche ieri ha battuto la concorrenza a larghissima maggioranza. I capi-delegazione di Forza Italia e dei Ds, Stefano Zappalà e Gianni Pittella, guidavano la folta pattuglia di eurodeputati imbarcatisi a Baden per Roma. «Il numero dei votanti incide sul peso politico delle risoluzioni», ammette Zappalà. «Il voto del giovedì pomeriggio non ha senso e andrebbe abolito», taglia corto Pittella. Nella conferenza stampa di presentazione della mozione Battisti, il Corriere aveva interrogato Angelilli, Muscardini e Mauro sulla perdita di credibilità dell'iniziativa e dell'Europarlamento quando sarebbero stati resi noti i votanti del giovedì pomeriggio. Ma le loro repliche politiche erano state interrotte da un'intrusione irrituale e con toni alterati dell'ex soubrette e portavoce berlusconiana Elisabetta Gardini, subentrata nell'Europarlamento a legislatura inoltrata, che tre fonti hanno individuato tra i passeggeri Ryanair.
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