Eluana, ecco il decreto
«No allo stop all'alimentazione»
Spunta la bozza del testo del governo che blocca i medici. A Udine indagine sulle volontà della Englaro
Beppino Englaro guarda le foto della figlia Eluana ROMA - L'ipotesi di un decreto del governo per bloccare i medici su Eluana ora è quasi realtà. Spunta infatti la bozza del decreto dell'esecutivo finalizzata a sospendere l'attuazione della sentenza della Corte di appello di Milano che autorizza l'interruzione della nutrizione artificiale ad Eluana Englaro. «L'alimentazione e l'idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi»: è quanto si legge nella bozza del decreto legge. Il provvedimento è dunque pronto e l'orientamento del governo sarebbe quello di procedere, ma l'ultima decisione, a quanto si apprende, non è ancora stata presa.
«IPOTESI ABNORME» - Quella di un decreto del governo è stata definita dai legali di Eluana una «ipotesi costituzionalmente abnorme». D'altra parte però, all'indomani delle parole del premier Silvio Berlusconi («Siamo pronti a intervenire»), il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha sottolineato in una nota che «sarebbe comunque paradossale che Eluana Englaro dovesse essere l'unica persona a morire sulla base di una volontà presunta, dal momento che la futura legge sulla fine di vita non potrà non recepire il principio, contenuto nelle proposte dei diversi schieramenti, a proposito di una volontà che deve essere esplicita e certificata, ma che mai può essere indirettamente ricostruita».
CASINI - A chiedere esplicitamente un intervento del governo con un provvedimento ad hoc è il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, assicurando che i centristi sosterranno un eventuale decreto dell’esecutivo. «Rispettiamo il dolore della famiglia di Eluana e siamo vicini a sua papà - spiega Casini - ma riteniamo che nessuno abbia diritto di vita e di morte su una persona. Il governo - aggiunge il leader centrista - deve intervenire, noi lo auspichiamo e lo sollecitiamo, non ci si può lavare le mani perché il diritto alla vita è garantito dalla nostra Costituzione».
«NAPOLITANO NON FIRMI» - D'altro canto il Prc chiede al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di non firmare un eventuale decreto contrario alla sentenza della Corte di Appello di Milano su Eluana Englaro. «Ci risulta - afferma il responsabile dipartimento Giustizia del Prc Giovanni Russo Spena - che lo stesso capo dello Stato abbia già espresso tutti i suoi dubbi sull’eventualità di un decreto che anticiperebbe la discussione sul testamento biologico».
SIT IN DI PROTESTA - E per scongiurare l'ipotesi di un decreto il parlamentare Pdl Benedetto Della Vedova ha organizzato un sit in davanti Palazzo Chigi dalle 18 di giovedì sera fino al Consiglio dei Ministri in programma venerdì mattina.
CSM IN CAMPO - Scende in campo anche il Csm a difesa dei giudici che si sono pronunciati sul caso di Eluana Englaro, da quelli della Cassazione ai colleghi della Corte d’appello di Milano. Da Palazzo dei Marescialli arriva, infatti, il richiamo a rappresentanti della maggioranza e di governo per aver rivolto contro i magistrati «gravi accuse» e parole «denigratorie», tali da «delegittimarne l’operato». Richiamo che coinvolge anche monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia della vita, secondo il quale la sentenza in questione «manda a una morte di grande sofferenza una ragazza».
SI MUOVE LA PROCURA DI UDINE - Il caso Englaro resta dunque in primo piano. E, nel giorno in cui il neurologo Carlo Alberto Defanti che ha in cura la donna in coma da 17 anni ha annunciato per venerdì l'avvio dello stop all'alimentazione e all'idratazione, torna anche all'attenzione dei magistrati. La procura di Udine intende infatti verificare le testimonianze di amici e parenti sulla volontà espressa da Eluana Englaro. La decisione di nuove verifiche è stata presa dalla procura sulla base dei contenuti di alcuni esposti inviati in questi giorni a polizia, carabinieri e alla procura stessa.
FASCICOLO - Le indagini sulle testimonianze di amici e parenti dovrebbero affiancarne altre, fra le quali quelle relative alla legittimità del protocollo firmato nei giorni scorsi dalla casa di riposo «La Quiete», dall'Azienda Sanitaria 4 Medio Friuli e dall'associazione «Per Eluana» per l'attuazione del decreto della Corte di Appello di Milano per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione della donna in coma.
«No allo stop all'alimentazione»
Spunta la bozza del testo del governo che blocca i medici. A Udine indagine sulle volontà della Englaro
Beppino Englaro guarda le foto della figlia Eluana ROMA - L'ipotesi di un decreto del governo per bloccare i medici su Eluana ora è quasi realtà. Spunta infatti la bozza del decreto dell'esecutivo finalizzata a sospendere l'attuazione della sentenza della Corte di appello di Milano che autorizza l'interruzione della nutrizione artificiale ad Eluana Englaro. «L'alimentazione e l'idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere rifiutate dai soggetti interessati o sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi»: è quanto si legge nella bozza del decreto legge. Il provvedimento è dunque pronto e l'orientamento del governo sarebbe quello di procedere, ma l'ultima decisione, a quanto si apprende, non è ancora stata presa.
«IPOTESI ABNORME» - Quella di un decreto del governo è stata definita dai legali di Eluana una «ipotesi costituzionalmente abnorme». D'altra parte però, all'indomani delle parole del premier Silvio Berlusconi («Siamo pronti a intervenire»), il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha sottolineato in una nota che «sarebbe comunque paradossale che Eluana Englaro dovesse essere l'unica persona a morire sulla base di una volontà presunta, dal momento che la futura legge sulla fine di vita non potrà non recepire il principio, contenuto nelle proposte dei diversi schieramenti, a proposito di una volontà che deve essere esplicita e certificata, ma che mai può essere indirettamente ricostruita».
CASINI - A chiedere esplicitamente un intervento del governo con un provvedimento ad hoc è il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, assicurando che i centristi sosterranno un eventuale decreto dell’esecutivo. «Rispettiamo il dolore della famiglia di Eluana e siamo vicini a sua papà - spiega Casini - ma riteniamo che nessuno abbia diritto di vita e di morte su una persona. Il governo - aggiunge il leader centrista - deve intervenire, noi lo auspichiamo e lo sollecitiamo, non ci si può lavare le mani perché il diritto alla vita è garantito dalla nostra Costituzione».
«NAPOLITANO NON FIRMI» - D'altro canto il Prc chiede al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di non firmare un eventuale decreto contrario alla sentenza della Corte di Appello di Milano su Eluana Englaro. «Ci risulta - afferma il responsabile dipartimento Giustizia del Prc Giovanni Russo Spena - che lo stesso capo dello Stato abbia già espresso tutti i suoi dubbi sull’eventualità di un decreto che anticiperebbe la discussione sul testamento biologico».
SIT IN DI PROTESTA - E per scongiurare l'ipotesi di un decreto il parlamentare Pdl Benedetto Della Vedova ha organizzato un sit in davanti Palazzo Chigi dalle 18 di giovedì sera fino al Consiglio dei Ministri in programma venerdì mattina.
CSM IN CAMPO - Scende in campo anche il Csm a difesa dei giudici che si sono pronunciati sul caso di Eluana Englaro, da quelli della Cassazione ai colleghi della Corte d’appello di Milano. Da Palazzo dei Marescialli arriva, infatti, il richiamo a rappresentanti della maggioranza e di governo per aver rivolto contro i magistrati «gravi accuse» e parole «denigratorie», tali da «delegittimarne l’operato». Richiamo che coinvolge anche monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia della vita, secondo il quale la sentenza in questione «manda a una morte di grande sofferenza una ragazza».
SI MUOVE LA PROCURA DI UDINE - Il caso Englaro resta dunque in primo piano. E, nel giorno in cui il neurologo Carlo Alberto Defanti che ha in cura la donna in coma da 17 anni ha annunciato per venerdì l'avvio dello stop all'alimentazione e all'idratazione, torna anche all'attenzione dei magistrati. La procura di Udine intende infatti verificare le testimonianze di amici e parenti sulla volontà espressa da Eluana Englaro. La decisione di nuove verifiche è stata presa dalla procura sulla base dei contenuti di alcuni esposti inviati in questi giorni a polizia, carabinieri e alla procura stessa.
FASCICOLO - Le indagini sulle testimonianze di amici e parenti dovrebbero affiancarne altre, fra le quali quelle relative alla legittimità del protocollo firmato nei giorni scorsi dalla casa di riposo «La Quiete», dall'Azienda Sanitaria 4 Medio Friuli e dall'associazione «Per Eluana» per l'attuazione del decreto della Corte di Appello di Milano per l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione della donna in coma.
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