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E' vero, hai ragione, grazie
Forse dovrei solo imparare a buttarmi meno giù di fronte alle avversità, accettare i miei errori e trarre un vantaggio, un beneficio da essi..senza sentirmi inadeguata, sbagliata, non all'altezza, e sporca anche.. Probabilmente tendo ad essere troppo severa con me stessa, a rimproverarmi troppo, è come se avessi un generale dentro la testa a volte..
Tuttavia , anche se mi lamento, ammetto che ho sempre avuto la forza di rialzarmi nella mia vita, quello sì, solo che la sofferenza a volte è stata atroce.. e si ripecuote ancora su di me spesso e volentieri..
Trarne vantaggio, questa è la mentalità corretta non ti lasciare intimorire dagli errori.
Eccezione al teorema, se commetti sempre lo stesso errore, fermati un attimo a riflettere
Questo è nulla, sentissi in casa.... sembra il circo, cerca di tradurre queste cose nella lingua corretta :
- Per favore passami una "blanchetta" o pass me the "blanchetta"
- Attento al "carpetto" o be careful to the "carpetto"
Ed altro che non sto qui a citare perchè perfettamente inutile
io detecto gli ammericanismi nei discorsi perchè sono "sensibile" alla questione . ci sono anche cose più subdole..... tra il mio quotidiano:
- se tu fossi nelle mie scarpe!
- hai visto quel carattere?
- dai non cheatare!
- si, vabbè stai gamblando!
io detecto gli ammericanismi nei discorsi perchè sono "sensibile" alla questione . ci sono anche cose più subdole..... tra il mio quotidiano:
- se tu fossi nelle mie scarpe!
- hai visto quel carattere?
- dai non cheatare!
- si, vabbè stai gamblando!
dovresti sentire il delirio che ho in casa io a parlare mezzo russo e mezzo italiano,un idioma con dei neologismi ermetici e mi rendo conto che nell'insieme, dall'esterno, risulta alquanto grottesco e quasi inquietante. Infatti evito di parlare a mia mamma in pubblico perché non ne posso fare a meno. Credo che sia una cosa comune a tutti i bilingui,solo che l'inglese è meno imbarazzante.
dovresti sentire il delirio che ho in casa io a parlare mezzo russo e mezzo italiano,un idioma con dei neologismi ermetici e mi rendo conto che nell'insieme, dall'esterno, risulta alquanto grottesco e quasi inquietante. Infatti evito di parlare a mia mamma in pubblico perché non ne posso fare a meno. Credo che sia una cosa comune a tutti i bilingui,solo che l'inglese è meno imbarazzante.
Trarne vantaggio, questa è la mentalità corretta non ti lasciare intimorire dagli errori.
Eccezione al teorema, se commetti sempre lo stesso errore, fermati un attimo a riflettere
Ti ringrazio anche stavolta
Spesso mi capita di commettere lo stesso errore ma solo in determinate situzioni: o se è proprio un tratto della mia personalità che mi porta a sbagliare, e in quel caso mi serve tempo e forza e coraggio per modificarlo, o non ho "capito" bene l'errore oppure quando la "posta in gioco" è alta..
io detecto gli ammericanismi nei discorsi perchè sono "sensibile" alla questione . ci sono anche cose più subdole..... tra il mio quotidiano:
- se tu fossi nelle mie scarpe!
- hai visto quel carattere?
- dai non cheatare!
- si, vabbè stai gamblando!
Hahaha, bhe fino a che non guardi un italiano negli occhi e poi sorridendo, per auguragli buona fortuna gli dici :"Spaccati una gamba!" , direi che siamo sul normale, sinapsi che si incrociano, neurotrasmettitori che "liccano"
E' stato citato l'Alzheimer, e lo relazionavo al quanto sopra detto su identita' e dignita': persa la mente, quella persona conserva ancora la sua identita'? e la dignita' ad essa correlata?
Ho riflettuto sulla questione diverse volte, sia per una generale questione esistenziale, sia spinto a farlo dall'accidente per cui mia nonna e' affetta dal morbo
E' stato citato l'Alzheimer, e lo relazionavo al quanto sopra detto su identita' e dignita': persa la mente, quella persona conserva ancora la sua identita'? e la dignita' ad essa correlata?
Ho riflettuto sulla questione diverse volte, sia per una generale questione esistenziale, sia spinto a farlo dall'accidente per cui mia nonna e' affetta dal morbo
Non credo. Così come tutti i disturbi legati alla psiche che causano l'alterazione dell'associazione del significato alla forma e creano confusione mentale, limitando le capacità intellettive. Credo che anche alcuni casi gravi di afasia che affliggono la capacità di comprensione e interpretazione della realtà, siano da collocare sullo stesso livello.Hai detto bene... La mente umana è tutto ed è quella che ci differenzia dagli altri esseri viventi..trascende l'età,la fisicità e molto altro. Se viene a mancare quella, l'uomo perde la propria essenza.
PS tongue, ma hai sbagliato 3d con quell'altro per caso?
Il Lete è il fiume dell'oblio, nel quale le anime si tuffavano per perdere i ricordi di una vita.
Vorreste farvi un tuffo, riguardo un episodio o capitolo spiacevole della vostra esistenza?
no, ogni episodio, bello o brutto forgiano l'essenza del carattere. Sergio a parte che avendo l'alzaimer non si ricorda nemmeno quello che ha mangiato per colazione
"Qualsiasi cosa che non sia la morte è un leggero infortunio"
no, ogni episodio, bello o brutto forgiano l'essenza del carattere. Sergio a parte che avendo l'alzaimer non si ricorda nemmeno quello che ha mangiato per colazione
Ascolta, mi sono stancato, te lo dico una volta per tutte.... il carattere, cioè, la colazione.... cioè no, intendo....
Se pensassimo agli eventi della nostra esistenza come ad una sequenza di fotogrammi montati da Cronos, la concezione finalistica del "montaggio" renderebbe ogni evento parte integrante di un puzzle concepito solo per noi, per la nostra evoluzione verso un fine: tagliare e ricucire la pellicola, volgendo lo sguardo retrospettivamente, sarebbe, per parafrasare Amunsen, "try to look back and mess up with the very idea the Master had about us".
Se, al contrario, contemplassimo gli accaduti della nostra vita come un mix stocastico dominato da Chaos, beh allora sarebbe perfettamente legittimo e pacifico agognare (a volte ottenerlo anche?) all'operazione di "taglio e rammendo" di quella pellicola.
Nella dimensione di Cronos quegli eventi non sono affatto "accidenti", come invece lo sono nel regno di Chaos
l'unica spegazione che do agli eventi della mia vita è che doveva essere così. Le scelte che ho fatto anche a dispetto della mia indole (?) le posso spiegare solo nel quadro di un disegno, di un progetto per me.
Per questo a volte mi sento impotente e anche frustrata perchè incapace di prendere altra via da quella che poi si rivela a mio dispetto la migliore.
In quest'ottica non mi tufferei nel Lete, non ne vedrei il motivo.. i fatti che andrebbero dimenticati sono comunque avvenuti e appartengono al passato, tutto comunque tende ad affievolirsi col tempo e come dice Sean, troppo spesso ci è più difficile ricordare che dimenticare.
Non credo. Così come tutti i disturbi legati alla psiche che causano l'alterazione dell'associazione del significato alla forma e creano confusione mentale, limitando le capacità intellettive. Credo che anche alcuni casi gravi di afasia che affliggono la capacità di comprensione e interpretazione della realtà, siano da collocare sullo stesso livello.Hai detto bene... La mente umana è tutto ed è quella che ci differenzia dagli altri esseri viventi..trascende l'età,la fisicità e molto altro. Se viene a mancare quella, l'uomo perde la propria essenza.
PS tongue, ma hai sbagliato 3d con quell'altro per caso?
Non mi fare completamente rintronato , l'intervento era correlato al fatto che qualcuno ha citato l'Alzheimer ed io avevo parlato della perdita' di identita', e la dignita' correlata, come la cosa peggiore che immaginassi.
La tua posizione e' vera, a patto che non si creda vi sia un'altra componente al nostro essere, oltre a corpo e mente. O meglio, la "mente" e' la funzione esplicata dall'organo cervello; come un nostro braccio e' una parte del nostro corpo che ci permette di entrare in relazione con il mondo fisico circostante, cosi' il cervello (e la sua funzione esplicata mente) e' un altro strumento (come quel braccio) per poter interagire con la realta' fisica, permettendoci di decifrarne le regole secondo cui "funziona". Ovvio che vi e' una scaletta di importanza tra le differenti parti del nostro essere fisico (braccio, gamba, cervello), ma son cmq tutti strumenti, attraverso i quali il nostro essere interagisce con la dimensione definibile attraverso le coordinate fisiche dello spazio-tempo (il mondo circostante). La domanda fondamentale dunque, in questo caso, e': posto che la mente e' la funzione esplicata dell'organo cervello, il nostro essere si identifica/limita con l'essere fisico? Se la risposta fosse si, allora con la perdita della funzione mentale si dileguerebbe anche gran parte della nostra identita' e quel corpo non rappresenterebbe altro che un triste involucro di carne ed ossa. Se invece credessimo che vi sia un altro fattore, un' altra variabile (alcuni potrebbero identificarla nell'anima?) in gioco che attenga al nostro essere, allora il discorso cambia e l'identita'/dignita' individuale ancora fiaccolerebbe pur in quel demente
il nostro essere si identifica/limita con l'essere fisico?
Terribile riflessione che spesso faccio, posso immaginare un medico quante volte al giorno si chieda una cosa del genere.
Lo stesso parallelismo che stai facendo notare, fisiologia vs spiritualità io lo rifletto sul mondo animale, sarò strano ?
Se siamo fisiologicamente fatti in un certo modo e ci comportiamo da esseri pensanti, indipendentemente dal fatto che un anima esista o meno, gli animali come sono rispetto a noi ? Dal punto di visto biologico sono molto simili. Hanno un anima anche loro ? Indubbiamente molti animali provano amore, compassione, odio, sentimenti a modo loro.
Non mi fare completamente rintronato , l'intervento era correlato al fatto che qualcuno ha citato l'Alzheimer ed io avevo parlato della perdita' di identita', e la dignita' correlata, come la cosa peggiore che immaginassi.
La tua posizione e' vera, a patto che non si creda vi sia un'altra componente al nostro essere, oltre a corpo e mente. O meglio, la "mente" e' la funzione esplicata dall'organo cervello; come un nostro braccio e' una parte del nostro corpo che ci permette di entrare in relazione con il mondo fisico circostante, cosi' il cervello (e la sua funzione esplicata mente) e' un altro strumento (come quel braccio) per poter interagire con la realta' fisica, permettendoci di decifrarne le regole secondo cui "funziona". Ovvio che vi e' una scaletta di importanza tra le differenti parti del nostro essere fisico (braccio, gamba, cervello), ma son cmq tutti strumenti, attraverso i quali il nostro essere interagisce con la dimensione definibile attraverso le coordinate fisiche dello spazio-tempo (il mondo circostante). La domanda fondamentale dunque, in questo caso, e': posto che la mente e' la funzione esplicata dell'organo cervello, il nostro essere si identifica/limita con l'essere fisico? Se la risposta fosse si, allora con la perdita della funzione mentale si dileguerebbe anche gran parte della nostra identita' e quel corpo non rappresenterebbe altro che un triste involucro di carne ed ossa. Se invece credessimo che vi sia un altro fattore, un' altra variabile (alcuni potrebbero identificarla nell'anima?) in gioco che attenga al nostro essere, allora il discorso cambia e l'identita'/dignita' individuale ancora fiaccolerebbe pur in quel demente
Come ho detto sopra, non credo in nessuna anima,nessun innatismo, nessuna cosa immateriale che non si identifichi o si relazioni alla mente e,cioè, al pensiero che è insieme strumento e prodotto del nostro linguaggio. Il linguaggio, invece, è il sistema fondamentale per la comunicazione con la realtà,con la società circostante..il difetto del pensiero porta alla deformazione della competenza comunicativa, isola il soggetto dal mondo esterno, lo rinchiude in se stesso...se poi la persona non può neanche comunicare con se stesso perché manca della capacità associativa e intellettiva, è la fine. Il cervello è tutto.
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