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Geniocrazia

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    Questa discussione mi ha fatto venire in mente una review ad un libro che ho letto qualche tempo fa. Il titolo del libro è: IQ and the Wealth of Nations di Richard Lynn e Tatu Vanhanen (Praeger Publishers, Westport, CT; 2002. 298 pp. $67.95, hardback. ISBN 0-275-97510-X).
    La review è pubblicata da Heredity, una prestigiosa rivista del gruppo nature.com.

    A questo link trovate la review che riporta un sunto del libro e il commento dell'autore
    K Richardson:

    Heredity - IQ and the Wealth of Nations

    Volevo soffermarmi solo su alcuni passi (già messi qui in evidenza, in realtà) che riporto:

    It is a widespread error to treat IQs as values on a simple biometric trait, as these authors do. There is no scientific basis for it. The Parisian Alfred Binet originally devised the IQ test to screen children for educational difficulties, and made clear its conceptual foundations: 'Psychologists do not measure...we classify', he said (quoted by Zenderland, 1998, p 96). This is because IQ tests are not constructed on the basis of any scientific model of intelligence: they are simply created (by statistical manipulation of item content) to identify individuals who have already been deemed to be 'intelligent' by other, more subjective, criteria.
    [...]
    Good IQ scores thus simply reflect the educational aspirations and the cognitive, linguistic, and affective dispositions that go with middle class background. They have been shown to be quite unrelated to the truly complex cognition demanded in everyday social and practical tasks.



    Si parlava di abilità "logico-matematiche", ma, in effetti, conosco diversi membri del Mensa italiano senza particolare intelligenza "logico-matematica": quel test a poco/nulla a che fare, a mio avviso, anche con questo tipo di sensibilità. D'altra parte quei test non discriminano ambiti professionali; come appare sul sito del Mensa, all'associazione appartengono "aderenti di ogni età e professione: uomini d'affare, impiegati, medici, editori, operai, agricoltori, casalinghe, avvocati, politici, militari, scienziati, studenti, insegnanti."

    Affidare il diritto di voto in base ai risultati di un IQ test appare un atto fondato sull'arbitrarietà e non sarebbe una soluzione, bensì consegnerebbe le sorti di una nazione "al caso", né più né meno di quanto accada tuttora in molti paesi (apparentemente) "democratici", d'altronde.

    Allego il pdf della review per chi fosse interessato e non riuscisse ad accedere al link (gli interessati lo salvino perché, al solito, lo rimuoverò).



    Last edited by richard; 04-02-2009, 15:03:01.

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      Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
      Questa discussione mi ha fatto venire in mente una review ad un libro che ho letto qualche tempo fa. Il titolo del libro è: IQ and the Wealth of Nations di Richard Lynn e Tatu Vanhanen (Praeger Publishers, Westport, CT; 2002. 298 pp. $67.95, hardback. ISBN 0-275-97510-X).
      La review è pubblicata da Heredity, una prestigiosa rivista del gruppo nature.com.

      A questo link trovate la review che riporta un sunto del libro e il commento dell'autore
      K Richardson:

      Heredity - IQ and the Wealth of Nations

      Volevo soffermarmi solo su alcuni passi (già messi qui in evidenza, in realtà) che riporto:




      Si parlava di abilità "logico-matematiche", ma, in effetti, conosco diversi membri del Mensa italiano senza particolare intelligenza "logico-matematica": quel test a poco/nulla a che fare, a mio avviso, anche con questo tipo di sensibilità. D'altra parte quei test non discriminano ambiti professionali; come appare sul sito del Mensa, all'associazione appartengono "aderenti di ogni età e professione: uomini d'affare, impiegati, medici, editori, operai, agricoltori, casalinghe, avvocati, politici, militari, scienziati, studenti, insegnanti."

      Affidare il diritto di voto in base ai risultati di un IQ test appare un atto fondato sull'arbitrarietà e non sarebbe una soluzione, bensì consegnerebbe le sorti di una nazione "al caso", né più né meno di quanto accada tuttora in molti paesi (apparentemente) "democratici", d'altronde.

      Allego il pdf della review per chi fosse interessato e non riuscisse ad accedere al link (gli interessati lo salvino perché, al solito, lo rimuoverò).



      Concordo. E' che spesso chi è intelligente ha una buona base per comprendere le dinamiche della vita e della società. Logicamente non potrebbe essere l'unico discriminante per il diritto di voto.

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        Originariamente Scritto da john89 Visualizza Messaggio
        Concordo. E' che spesso chi è intelligente ha una buona base per comprendere le dinamiche della vita e della società. Logicamente non potrebbe essere l'unico discriminante per il diritto di voto.
        Non esiste criterio scientifico per stabilire "chi è intelligente". In tutti i casi si tratta di classificazioni, spesso e volentieri arbitrarie, non fondate su criterio di misurabilità (e quindi neanche di confronto).

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          Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
          Non esiste criterio scientifico per stabilire "chi è intelligente". In tutti i casi si tratta di classificazioni, spesso e volentieri arbitrarie, non fondate su criterio di misurabilità (e quindi neanche di confronto).
          Concordo con te. Comunque specifico che i sostenitori della Genocrazia fanno riferimento all'intelligenza logico-matematica, non al concetto di intelligenza che comunemente abbiamo. Comunque molto interessante quello che hai postato, il libro me lo consigli?

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            Originariamente Scritto da john89 Visualizza Messaggio
            Concordo con te. Comunque specifico che i sostenitori della Genocrazia fanno riferimento all'intelligenza logico-matematica, non al concetto di intelligenza che comunemente abbiamo. Comunque molto interessante quello che hai postato, il libro me lo consigli?
            Quanto detto vale per tutti i test d'intelligenza, in particolare quindi anche per quelli che evidenzierebbero abilità logico-matematiche. Anche qui si tratta di classificazioni arbitrarie. La "sensibilità logico-matematica" si sperimenta e si riconosce da un particolare tipo di organicità di pensiero e di linguaggio che va ben oltre qualche successione numerica, letterale o grafica. Anche in questo caso comunque si percepisce, ma non si misura.

            Edit: Il libro te lo sconsiglio. Leggi la relativa review che è, a mio avviso, piuttosto azzeccata.

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