«PERICOLOSITÀ SOCIALE - Sono i carabinieri di Ladispoli i primi ad occuparsi di lui, proprio per una storia di merce rubata. Lo arrestano, ma il 23 gennaio 2008 Gravila ottiene la scarcerazione con obbligo di firma. Una settimana dopo il comando dell'Arma comunica alla Procura che l'uomo non si è mai presentato e il 14 febbraio il pubblico ministero chiede al giudice una nuova misura di arresto. L'istanza viene accolta il giorno dopo. Il provvedimento dà conto di quale sia la personalità del romeno: «Considerato che l'osservanza delle suddette misure costituiva garanzia della permanenza del predetto sul territorio dello Stato al fine di consentire il prosieguo delle indagini ancora in corso e che tali misure erano state applicate per contenere la pericolosità sociale già evidenziata dal medesimo in occasione della sua partecipazione al reato di ricettazione di un'autovettura rubata. Ritenuto che le gravi trasgressioni degli obblighi hanno evidenziato nell'indagato una pervicace e più rilevante pericolosità sociale, si ordina la misura della custodia cautelare in carcere ». Gravila è già irreperibile. Ricompare il 22 gennaio alla Fiera di Roma, fornisce nome e cognome, ottiene ospitalità assieme ai familiari. Nessuna segnalazione scatta sul suo conto, lui gira indisturbato per la città. E — questo dicono le indagini — compie una serie di rapine contro minorenni. La moglie giura che la sera torna a dormire nel padiglione, il racconto è confermato da altri nomadi. Lo dice anche Ionut. Il 18 marzo, quando i poliziotti della squadra mobile lo vanno ad arrestare per l'aggressione avvenuta il 15 febbraio a parco Lemonia, il giovane non nega. Poi fa dichiarazioni spontanee. E accusa Gravila: «È un mio amico, noi lo chiamiamo "Gabriele". È stato lui a propormi di guadagnare soldi facili e abbiamo rapinato quei due ragazzi». Non gli contestano lo stupro della Caffarella, lui si mostra collaborativo: «Gabriele è partito».
Oltre all'evidente imperizia nella ricerca incrociata fra banche dati della polizia e degli enti pubblici, sottolineo come in Italia sia praticamente impossibile rimanere in carcere più di qualche giorno per furto o lesioni.
Oltre all'evidente imperizia nella ricerca incrociata fra banche dati della polizia e degli enti pubblici, sottolineo come in Italia sia praticamente impossibile rimanere in carcere più di qualche giorno per furto o lesioni.
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