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é uno scandalo. Domiciliari perche' incensurati! Mah! Meno male che i 6 di guidonia sono stati beccati mentre preparavano una fuga. E invece, la rumena in Calabria? a giorni dovra' stare attenta di non ritrovarsi con qualche coltello puntato alla gola (se le andra' bene) visto che ha chiesto , stranamente poi, che i colpevoli venissero puniti! Mah, l'Italia fa sempre piu' schifo!
fabio purtroppo ci si ragiona troppo..
chi sbaglia deve pagare e chi commette reati così gravi deve avere la vita rovinata almeno tanto quanto la vittima
invece il sistema giuridico è assolutamente iniquo
"Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "
fabio purtroppo ci si ragiona troppo..
chi sbaglia deve pagare e chi commette reati così gravi deve avere la vita rovinata almeno tanto quanto la vittima
invece il sistema giuridico è assolutamente iniquo
Solo l’avvocato Guido Calvi, mi pare, ha denunciato sul Corriere l’«esposizione indecorosa come trofei alla gogna» dei giovinastri rumeni arrestati per lo stupro di Guidonia. Parole sante: se, se al posto di quei giovinastri, ci fosse stato un consigliere di circoscrizione, avremmo il Parlamento in stato d’assedio che discute l’abolizione degli arresti e i tromboni dei giornalini che strillano contro le «manette facili», la «gogna mediatica», l’«accanimento giudiziario». Invece niente, zitti e mosca. Purtroppo anche quell’immonda sceneggiata è figlia dello sfascio programmato della giustizia. Quando si riesce ancora ad acchiappare qualche presunto colpevole, si enfatizza il risultato, come a dire: vedete che, nonostante i tagli alle forze di polizia e alla giustizia, c’è ancora chi fa bene il proprio dovere? La brillante operazione del Ros è stata possibile grazie all’incrocio di intercettazioni e tabulati telefonici: quel che fa da 20 anni Gioacchino Genchi, il servitore dello Stato costretto da giorni a difendersi da ignobili attacchi politici. Ma ora, con la legge sulle intercettazioni, chi intercetterà un branco di presunti stupratori dovrà sperare che si tradiscano subito: scaduti i primi 45 giorni, bisognerà interrompere gli ascolti. La geniale trovata Pdl-Pd prevede intercettazioni di un mese e mezzo, non di più. Se uno viene sorpreso a dire «La violentiamo», o fa il nome della vittima designata entro 45 giorni, o non si saprà mai chi è. E lo stupratore porterà serenamente a termine il suo delitto. Dopo le stragi di Stato, avremo gli stupri di Stato.
da voglioscendere.it
"
Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
Solo l’avvocato Guido Calvi, mi pare, ha denunciato sul Corriere l’«esposizione indecorosa come trofei alla gogna» dei giovinastri rumeni arrestati per lo stupro di Guidonia. Parole sante: se, se al posto di quei giovinastri, ci fosse stato un consigliere di circoscrizione, avremmo il Parlamento in stato d’assedio che discute l’abolizione degli arresti e i tromboni dei giornalini che strillano contro le «manette facili», la «gogna mediatica», l’«accanimento giudiziario». Invece niente, zitti e mosca. Purtroppo anche quell’immonda sceneggiata è figlia dello sfascio programmato della giustizia. Quando si riesce ancora ad acchiappare qualche presunto colpevole, si enfatizza il risultato, come a dire: vedete che, nonostante i tagli alle forze di polizia e alla giustizia, c’è ancora chi fa bene il proprio dovere? La brillante operazione del Ros è stata possibile grazie all’incrocio di intercettazioni e tabulati telefonici: quel che fa da 20 anni Gioacchino Genchi, il servitore dello Stato costretto da giorni a difendersi da ignobili attacchi politici. Ma ora, con la legge sulle intercettazioni, chi intercetterà un branco di presunti stupratori dovrà sperare che si tradiscano subito: scaduti i primi 45 giorni, bisognerà interrompere gli ascolti. La geniale trovata Pdl-Pd prevede intercettazioni di un mese e mezzo, non di più. Se uno viene sorpreso a dire «La violentiamo», o fa il nome della vittima designata entro 45 giorni, o non si saprà mai chi è. E lo stupratore porterà serenamente a termine il suo delitto. Dopo le stragi di Stato, avremo gli stupri di Stato.
Solo l’avvocato Guido Calvi, mi pare, ha denunciato sul Corriere l’«esposizione indecorosa come trofei alla gogna» dei giovinastri rumeni arrestati per lo stupro di Guidonia. Parole sante: se, se al posto di quei giovinastri, ci fosse stato un consigliere di circoscrizione, avremmo il Parlamento in stato d’assedio che discute l’abolizione degli arresti e i tromboni dei giornalini che strillano contro le «manette facili», la «gogna mediatica», l’«accanimento giudiziario». Invece niente, zitti e mosca. Purtroppo anche quell’immonda sceneggiata è figlia dello sfascio programmato della giustizia. Quando si riesce ancora ad acchiappare qualche presunto colpevole, si enfatizza il risultato, come a dire: vedete che, nonostante i tagli alle forze di polizia e alla giustizia, c’è ancora chi fa bene il proprio dovere? La brillante operazione del Ros è stata possibile grazie all’incrocio di intercettazioni e tabulati telefonici: quel che fa da 20 anni Gioacchino Genchi, il servitore dello Stato costretto da giorni a difendersi da ignobili attacchi politici. Ma ora, con la legge sulle intercettazioni, chi intercetterà un branco di presunti stupratori dovrà sperare che si tradiscano subito: scaduti i primi 45 giorni, bisognerà interrompere gli ascolti. La geniale trovata Pdl-Pd prevede intercettazioni di un mese e mezzo, non di più. Se uno viene sorpreso a dire «La violentiamo», o fa il nome della vittima designata entro 45 giorni, o non si saprà mai chi è. E lo stupratore porterà serenamente a termine il suo delitto. Dopo le stragi di Stato, avremo gli stupri di Stato.
da voglioscendere.it
quoto anche io..
poca putt...qua va tutto a rotoli....
sigpic
Originariamente Scritto da piccola bestia
io quelli che stuprano li manderei in galera con dei negroni
Un ragazzo e una ragazza, 14 e 16 anni, bloccati mentre passeggiavano a Roma
vicino al parco della Caffarella. La polizia cerca due stranieri, forse dell'est Europa
Coppia di fidanzatini aggredita
picchiano lui e stuprano lei
Alemanno ai giudici: "Niente clemenza per i responsabili"
La madre della quattordicenne: "Voglia giustizia subito"
ROMA - Una coppia di fidanzatini, 14 anni lei e 16 lui, è stata aggredita mentre passeggiava vicino al parco della Caffarella, a Roma. Lui è stato picchiato, lei violentata e ora la polizia sta cercando i responsabili: due stranieri che, secondo quanto raccontato dalle vittime, avevano un forte accento dell'est Europa oppure arabo.
Il sindaco Gianni Alemanno chiede ai giudici che per loro "non ci siano clemenza e indulgenza". La madre della ragazza, che ora è ricoverata all'ospedale San Giovanni di Roma, vuole "giustizia subito". "Altrimenti - dice la donna, straziata dal dolore - me la faccio da sola e che venga a dirmi qualcosa il ministro".
Nel pomeriggio di San Valentino, attorno alle sei, i fidanzatini stavano passeggiando in via Latina, una strada che costeggia l'oasi naturale della Caffarella, quando sono stati avvicinati dai due uomini che li hanno trascinati nel parco. Hanno picchiato il ragazzo, gettandolo più volte a terra. Hanno stuprato la ragazza e l'hanno costretta a un rapporto orale, anche se lei ha cercato di sottrarsi alla brutalità e ha tentato di difendersi con tutte le sue forze. Gli aggressori, dopo aver portato via soldi e cellulari, sono fuggiti.
Poco dopo i due ragazzi, ancora sconvolti e sotto choc, sono riusciti a chiedere aiuto in un bar della zona. Il titolare ha chiamato la polizia, le vittime sono state soccorse dal 118 e portate all'ospedale San Giovanni. "Erano spaventatissimi", riferiscono i soccorritori. "Lei è veramente uno scricciolo, era avvolta in una coperta di quelle del pronto soccorso, e si vedevano le calze strappate", racconta una donna che si trovava sul posto.
Il giovane ha riportato un trauma ad una spalla. La quattordicenne, invece, ha il corpo ricoperto di lividi e graffi. In ospedale con lei ci sono i genitori, i parenti e le amiche. La ragazzina ha subito chiesto notizie del padre perché "ha paura che si possa sentire male". E lui, pallidissimo, si chiede: "E adesso che cosa dovrei fare? Non so che fare, che devo fare?". In serata, la quattordicenne è stata dimessa ed è tornata a casa dove trascorrerà la notte. La palazzina dove abita non è distante dal parco. Ora è presidiata dalla polizia.
"Il questore mi ha riferito che i due violentatori avrebbero un accento dell'est e una carnagione scura. Potrebbero essere rom", dice al telefono dalla Slovenia il sindaco Gianni Alemanno. "Uscendo prima di salire in ambulanza il ragazzo ha detto che era stato aggredito da due persone che parlavano arabo", ha raccontato un uomo che si trovava di fronte al bar dove le vittime sono state soccorse. La polizia sta setacciando il parco della Caffarella e le zone limitrofe, dove abitualmente immigrati e nomadi vivono in baracche di fortuna. I poliziotti avrebbero trovato il luogo esatto della violenza: è una delle zone più nascoste del parco. La Scientifica ha trovato tracce
specifiche e raccolto elementi che sono stati definiti utili dagli investigatori.
Il sindaco. "Mi auguro che una volta assicurati i responsabili alla giustizia non ci siano clemenza e indulgenza - attacca Alemanno - quando strillavo contro l'eccessiva clemenza della magistratura contro reati di violenza sessuale, purtroppo non avevo torto. Perché l'emergenza continua ad essere molto forte, si concentra in periferia. Dobbiamo mantenere alta la guardia e dare segnali positivi".
Il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo, si dice "fortemente preoccupato per la spirale di violenza nella capitale" e afferma: "Bisogna mettere in campo tutti gli sforzi per prevenire questi crimini, senza continuare a soffermarsi in questo momento sulla presunta nazionalità degli aggressori". Il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, è "sgomento" e riflette sulla "spirale di aggressioni e episodi di violenza che rischiano di far precipitare pericolosamente la pacifica convivenza ed il senso di sicurezza dei nostri cittadini".
In serata Alemanno torna a parlare dei campi rom: promette che "già la prossima settimana" partirà una nuova "bonifica negli accampamenti nomadi abusivi nella periferia di Roma" e che si muoverà per la realizzazione di nuovi campi nomadi "entro l'anno, fortemente controllati".
Questo è il secondo caso di violenza nei confronti di minorenni in poche ore: a Bologna una quindicenne è stata violentata per strada mentre aspettava gli amici, il suo aggressore è stato arrestato.
La giovanissima era in strada ad aspettare alcuni amici quando è stata aggredita
Un testimone ha chiamato la polizia. Prima ha chiesto aiuto ai passanti, invano
Violentata ragazza di 15 anni
tunisino arrestato a Bologna
Il luogo dove è avvenuto lo stupro
BOLOGNA - Violentata per strada, mentre aspettava gli amici. E' successo ieri sera alla periferia di Bologna, la vittima è una ragazzina di 15 anni. Il suo aggressore - Mohamid Jamel, 33 anni, tunisino clandestino con precedenti - è stato arrestato dalla polizia, avvisata da un uomo che passava di lì in auto e ha assistito all'aggressione.
Erano circa le 22 quando la giovane, che era di fronte al condominio in cui abita, è stata avvicinata dal tunisino, che l'ha bloccata e ha cominciato a picchiarla. Pugni e schiaffi, per poi trascinarla tra i cespugli del parco lì vicino. E' allora che è avvenuta la violenza.
Un uomo stava passando con la macchina, ha fatto inversione e, mentre chiamava la polizia, si è avvicinato. Non potendo muoversi bene (ha problemi a un ginocchio), ha tentato di fermare qualche passante, ma inutilmente: "Incredibile il fatto che di fronte a un'aggressione a una donna, indipendentemente da chi sia, prevalga l'indifferenza", ha raccontato all'Ansa l'uomo, che ha capito solo in seguito di conoscere la ragazza (è sua vicina di casa e amica di suo figlio).
Quando i poliziotti sono arrivati sul posto, hanno sorpreso l'aggressore ancora addosso alla giovane. Lui, seminudo, è scappato, ma gli agenti sono riusciti a bloccarlo dopo qualche centinaio di metri e ad arrestarlo malgrado la sua reazione violenta.
Ora è nel carcere di Bologna. E' accusato di violenza sessuale, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. In più, come ha riferito il pm Francesco Caleca, titolare dell'inchiesta, gli è stata contestata l'aggravante di clandestinità. L'uomo è in Italia da aprile. Da allora è finito in manette già due volte: a luglio per non aver ottemperato all'espulsione dall'Italia e ad agosto per spaccio di eroina. Era uscito dal carcere il 15 gennaio scorso.
La vittima è stata subito portata in ospedale, dove l'hanno medicata anche al volto: ha riportato un trauma alle ossa nasali e ha una prognosi di otto giorni.
Altri due casi, vittime sempre più giovani. Mi chiedo perchè nessuno dei quattro stupratori di guidonia sia stato suicidato in carcere, sarebbe stato l'esempio perfetto.
Il tunisino di Bologna aveva ricevuto una condanna a tre mesi per spaccio di eroina. Altro che riforma del codice e pene più aspre, qui sono i giudici che la devono smettere di dormire.
i politici dicono tante parole. . .e fanno decreti legge urgenti sulle materie piu' disparate. ..ma la certezza della pena. . . .resta un miraggio.. .cosi' come l 'nvasione aumenta senza che si possa fare nulla. . .altro che espusioni di massa. .tutte frottole e specchi per le allodole da campagna elettorale. .
fini.. berlusconi. .bossi. .il trio piu' inutile della storia..
Bisogna capire che questa è gente, o meglio bestie, che non ha nulla da perdere. Quello che può spaventare noi, la galera, un processo, è nulla per chi vive come un animale ed ha comportamenti subumani. Allora è evidente che lo spauracchio non può essere la galera. L'eliminazione fisica dalla società, invece, quella sì.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Bisogna capire che questa è gente, o meglio bestie, che non ha nulla da perdere. Quello che può spaventare noi, la galera, un processo, è nulla per chi vive come un animale ed ha comportamenti subumani. Allora è evidente che lo spauracchio non può essere la galera. L'eliminazione fisica dalla società, invece, quella sì.
Boh....l'effetto deterrente per la pena di morte non è dimostrato...anzi mi sa che non esiste.
A sto punto meglio la minaccia di farli vivere una vita senza più le palle...castrazione chimica is the way. Ma anche meno clemenza is the way
Boh....l'effetto deterrente per la pena di morte non è dimostrato...anzi mi sa che non esiste.
A sto punto meglio la minaccia di farli vivere una vita senza più le palle...castrazione chimica is the way. Ma anche meno clemenza is the way
Ma che castrazione chimica questi dovrebbero essere giudicati in pubblica piazza e poi impiccati iran style.
La pena di morte non è un deterrente. E' statisticamente dimostrato una dimunizione dei reati del 5% quando la si elimina dall'ordinamento. Quello che spaventa è l'ergastolo (magari con l'isolamento diurno ormai dimenticato) senza possibilità di accedere a misure alternative. Oltre a questo, c'è la possibilità di agire al di fuori del sistema per dare qualche sporadico esempio.
Penso che il farsi giustizia da soli possa funzionare ma se applicato agli appartenenti di qualche gruppo etnico ( rumeni ) possa dare adito a ritorsioni di gruppo...il che sarebbe abbastanza problematico
Io parlo solo del suicidio in carcere. Non aggiungo altro.
Gabriele in questo paese viviamo una situazione ridicola.
Ti ricordi lo stupro di Guidonia e l'onorevole dei Radicali che andò in carcere a visitare i colpevoli e denunciò le percorse che questi subirono in carcere ???
Siamo all'assurdo.
Gabriele in questo paese viviamo una situazione ridicola.
Ti ricordi lo stupro di Guidonia e l'onorevole dei Radicali che andò in carcere a visitare i colpevoli e denunciò le percorse che questi subirono in carcere ???
Siamo all'assurdo.
Ricordo anche io questo episodio assurdo... e se non erro si trattava pure di una donna!!
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