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Io non vedo l'ora che ognuno inizi ad assumersi le proprie responsabilita'...
Lasci libero un pazzo !? Bene. Torna a fare il pazzo !? Ne paghi le conseguenze anche tu. E non significa che "per non rischiare" si ingabbia tutti dentro a prescindere.
Fare il proprio lavoro seriamente e' utopia per il paese dei balocchi...
Bye
Originariamente Scritto da TheSandman
Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.
.Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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Io non vedo l'ora che ognuno inizi ad assumersi le proprie responsabilita'...
Lasci libero un pazzo !? Bene. Torna a fare il pazzo !? Ne paghi le conseguenze anche tu. E non significa che "per non rischiare" si ingabbia tutti dentro a prescindere.
Fare il proprio lavoro seriamente e' utopia per il paese dei balocchi...
GLi stupri commessi da Bianchini potrebbero essere molti di più
Sergio Marcello Gregorat, il liutaio conosciuto come Joe Codino che, dopo aver scontato cinque anni di pena per tredici violenze confessate, a distanza di molto tempo se n’è viste appioppare altre sei dagli inquirenti. Le vittime non lo riconoscevano, il dna non corrispondeva, ma lui è finito ugualmente in carcere, processato e poi, fortunatamente, assolto. Tutto questo mentre due degli stupri, commessi il 12 maggio e il 3 luglio del ’97, portavano quasi certamente la firma di Luca Bianchini. A quell’epoca venne fatto anche un identikit che, a guardarlo oggi, impressiona per la somiglianza con il ragioniere del Torrino.
Un piccolo inciso. Joe Codino, autore di 13 violenze, fu condannato da magistrati completamente inetti a soli 5 anni di carcere.
GLi stupri commessi da Bianchini potrebbero essere molti di più
Sergio Marcello Gregorat, il liutaio conosciuto come Joe Codino che, dopo aver scontato cinque anni di pena per tredici violenze confessate, a distanza di molto tempo se n’è viste appioppare altre sei dagli inquirenti. Le vittime non lo riconoscevano, il dna non corrispondeva, ma lui è finito ugualmente in carcere, processato e poi, fortunatamente, assolto. Tutto questo mentre due degli stupri, commessi il 12 maggio e il 3 luglio del ’97, portavano quasi certamente la firma di Luca Bianchini. A quell’epoca venne fatto anche un identikit che, a guardarlo oggi, impressiona per la somiglianza con il ragioniere del Torrino.
Un piccolo inciso. Joe Codino, autore di 13 violenze, fu condannato da magistrati completamente inetti a soli 5 anni di carcere.
Cioè uno che commette 13 violenze accertate si fa solo 5 anni di carcere
E' come dire, quanto vale uno stupro in termini di pena? E sentirsi rispondere circa 4 mesi e mezzo di reclusione! Che merda di giustizia caxxo!
Nel 1996 tentò di stuprare una donna. Il gip lo scagionò: incapace di intendere e di volere
ROMA (10 luglio) - Nel 1996 Bianchini, l'uomo fermato per i tre stupri, aveva tentato di stuprare la vicina. Ma il Gip lo scagionò: «Al momento del fatto era incapace di intendere e di volere».
Il tentato stupro. Era il pomeriggio del 28 maggio quando l'uomo, allora ventenne, armato di un coltello da cucina, tentò di violentare una donna di 49 anni, sua vicina di casa a Centocelle che era nell'abitazione con il figlio, un bambino di dieci anni. Era entrato con un pretesto: aveva chiesto alla donna se per caso sul suo terrazzo fosse finita una sua maglietta. Poi il tentativo di stupro, una violenta colluttazione nella quale Bianchini si ferì alla gamba.
Decisivo per mettere in fuga il maniaco fu il figlio di dieci anni della donna: alle grida della madre accorse, si buttò addosso all'uomo e cominciò a tirargli i capelli, distraendolo e consentendo alla madre di divincolarsi e di correre a chiedere aiuto ai vicini. Il giovane si rifugiò nel suo appartamento ma poco dopo fu arrestato dagli agenti del commissariato di polizia Centocelle.
«Incapace di intendere e di volere». Durante l'udienza preliminare, sulla base di una perizia medico legale, il gip Antonio Trivellini lo ritenne incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Quasi una premonizione quella dell'avvocato della donna Francesco Caroleo Grimaldi che disse: «In sostanza si è stabilito che un ragazzo assolutamente normale può aggredire una donna oggetto delle sue fantasie erotiche e rimanere impunito in quanto la scienza ufficiale giustifica tutto con la teoria del raptus».
Magistratura per l'ennesima volta incompetente, come accaduto anche nel recente caso Almodrandi (dove si è stabilito che 3 anni, di cui 0 scontati, sono la giusta pena per massacrare un ragazzo ammanettato a manganellate e calci). Mi viene in mente la frase detta da un penalista romano "se la difesa se mette male, ce se pò sempre buttà sulla scena der matto".
assurdo...in questo paese non è solo la "politica" il problema
Non resisto al pensiero di dover uscire dal carcere. Voglio chiarire questa situazione, sono stato dipinto come un criminale, un mostro. Ma non c’entro niente e ho paura per me: se torno a casa, temo per la mia sicurezza ». Luca Bianchini è spaventato, l’umore oscilla in continuazione tra il desiderio di combattere per dimostrare la sua innocenza, la paura di fare una brutta fine perché gli amici di almeno una vittima hanno già fatto sapere di volersi vendicare e momenti in cui, a chi lo osserva, dà la sensazione di essere sull’orlo del baratro psicologico. Di essere a un passo dal volersi togliere la vita.
Ieri, per l’ennesima volta, il dirigente della sezione del Pd arrestato con l’accusa di essere lo stupratore seriale che aveva gettato nel panico Roma negli ultimi mesi si è sfogato con i medici in servizio a Regina Coeli e con il difensore- amico Giorgio Olmi. «L’ho trovato piuttosto prostrato. È battagliero, perché insiste sulla sua innocenza e vuole provarla. Ma è anche consapevole del fatto che esiste una situazione tale da rendere pericoloso il ritorno a casa», ha sottolineato Olmi. Che ha sposato appieno la linea del ragioniere modello impegnato in politica (di giorno) che si trasformava in un terribile persecutore delle donne (la notte) dopo aver effettuato l’ultima telefonata alla fidanzata: «Posso escludere che consapevolmente e lucidamente abbia fatto quello di cui è sospettato », ha incalzato il difensore. Che è pronto, però, a ripercorrere la strada che aveva portato Bianchini a essere prosciolto per una tentata violenza carnale nel ’97: «Se capissi che le prove sono schiaccianti, chiederò una perizia per dimostrare la sua totale incapacità di intendere e di volere», ha tagliato corto Olmi, annunciando la strategia.
Ha un avvocato ritardato, che in sostanza dichiara davanti alle telecamere: "il mio assistito potrebbe essere matto, dipende dalle prove contro di lui".
Vescovio, le pulisce il vetro al semaforo e tenta di violentarla: arrestato
ROMA (13 luglio) - Le ha pulito il vetro dell'auto, e dopo aver ricevuto il compenso ha cercato di violentarla. È accaduto nel pomeriggio nei pressi di piazza Gondar, nel quartiere Vescovio, dove una donna alla guida della sua auto, dopo essersi fermata al semaforo, è stata avvicinata da un uomo che si è offerto di pulirle il vetro.
La donna ha accettato e al termine dell'operazione di pulizia ha offerto all'uomo dei soldi, che dopo aver preso il denaro, approfittando del finestrino abbassato, ha cercato di introdursi nell'abitacolo. Non riuscendoci ha cominciato a palpeggiare la dona, afferrandole i seni e cercando di raggiungere l'inguine. L'aggressore ha cercato ripetutamente di aprire la portiera dell'automobile, ma la donna è riuscita a divincolarsi ingranando la marcia e cercando di allontanarsi.
La scena è stata notata da una pattuglia di poliziotti di quartiere della questura di Roma, che alle urla della donna sono intervenuti bloccando l'aggressore, che è stato portato al commissariato Vescovio, M.I.D., un cittadino romeno di 35 anni, è stato arrestato per tentata violenza sessuale.
Bianchini: mi rovinate vita e carriera. «Mi stanno rovinando la vita e la carriera politica. Sono innocente, dimostrerò la mia estraneità a tutti i fatti dei quali sono accusato. Se non mi crederanno mi ucciderò» ha detto Bianchini prima dell'udienza di convalida. Bianchini inoltre non vuole uscire dal carcere perché teme per la sua incolumità fisica.
La scena è stata notata da una pattuglia di poliziotti di quartiere della questura di Roma, che alle urla della donna sono intervenuti bloccando l'aggressore, che è stato portato al commissariato Vescovio, M.I.D., un cittadino romeno di 35 anni, è stato arrestato per tentata violenza sessuale.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
...prima i comunisti mangiavano i bambini ora stuprano le donne...
a parte gli scherzi ci vorrebbe qualche anno di regime per ripulire tutto il marcio che c'è in questo paese...non siamo piu liberi di andare a fare una passeggiata al parco con la nostra ragazza che abbiam addosso 1000 occhi di allupati,immigrati che scopano pure le sedie,malati di mente che da un momento all altro nn sai quel che ti possono fare...a volte mi chiedo se sono io che nn sono normale o altro..
E' passata alla Camera una buona legge che modifica il codice penale in materia di violenza sessuale. Poteva farsi di meglio, ma la velocità e la sostanziale semplicità delle modifiche rende apprezzabile (in questo caso) l'operato del legislatore. Speriamo in una ferrea appplicazione.
Cosa cambia: PENE PIÙ SEVERE Chi commette il delitto di violenza sessuale è punito con la reclusione da sei a dodici anni (nell’attuale codice penale il massimo della pena è dieci anni), nei casi di minore gravità la pena è ridotta da due a sei anni. CIRCOSTANZE AGGRAVANTI L’aggravante scatta nei casi in cui la violenza sessuale è commessa sui minori di sedici anni (nel codice attuale la soglia d’età è quattordici anni); nel caso venga commessa con l’uso di armi, di sostanze alcoliche, narcotiche o stupefacenti o di altri strumenti; o da persona travisata o che simula la qualità di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio; su una persona sottoposta a limitazioni di libertà personale; su una donna incinta; su persona in condizioni di inferiorità fisica o psichica; su un disabile. L’aggravante, cioè la reclusione dai sette ai quindici anni, scatta anche nel caso in cui la violenza sessuale venga commessa da un ascendente, da un genitore anche se adottivo o da un tutore o nel caso in cui il delitto avvenga sul luogo di lavoro con abuso di relazioni di ufficio o di prestazione d’opera. Aumentano gli anni di reclusione fino a sedici anni se il fatto è commesso su un minore di dieci anni. ERGASTOLO Scatta se dal delitto di violenza sessuale deriva la morte della vittima(??? e ci voleva una legge ad hoc????). LESIONI GRAVI La pena non può essere inferiore a otto anni se dalla violenza deriva una lesione personale grave e se la lesione è gravissima la reclusione non può essere inferiore ai dieci anni. MOLESTIE SESSUALI Chiunque arreca molestia a qualcuno mediante un atto o un comportamento dai contenuti esplicitamente sessuali è punito con la reclusione dai sei mesi ai due anni e con la multa da mille a 3mila euro. VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPOÈ punita con la reclusione da sette a sedici anni (la pena massima attuale è di 12 anni). Se ricorrono le circostanze aggravanti la pena può arrivare a 20 anni e non può essere comunque inferiore a dodici anni se la vittima ha meno di dieci anni o se dalla violenza deriva una lesione personale grave, se la lesione personale è gravissima la pena non può essere inferiore a quindici anni. La pena è aumentata fino alla metà nel caso di recidiva mentre diminuisce per il partecipante che abbia avuto una minima importanza nella preparazione o nell’esecuzione del reato. PRESCRIZIONEI termini di prescrizione del reato sono raddoppiati nei casi di reato di violenza sessuale. MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI La reclusione è dai due ai sei anni. La pena è aumentata se la vittima ha meno di quattordici anni. Se dal reato deriva la morte della vittima la pena è dai dodici ai venti anni di reclusione. INTERVENTO IN GIUDIZIO L’ente locale impegnato direttamente o tramite i servizi per l’assistenza della vittima e il centro antiviolenza possono intervenire in giudizio. Può farlo pure la presidenza del Consiglio, anche attraverso l’osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile. INIZIATIVE SCOLASTICHE CONTRO LA VIOLENZA Il ministro dell’Istruzione, nei limiti degli ordinari stanziamento di bilancio, può promuovere, nell’ambito di programmi scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione contro la violenza e discriminazione sessuale. STATISTICHE SULLA VIOLENZA Il ministro delle Pari Opportunità e quello della Giustizia assicurano ogni due anni almeno lo svolgimento di una rilevazione dei fenomeni di stalking e di violenza sessuale che ne evidenzi le caratteristiche fondamentali e individui le categorie di vittime più a rischio.
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