c'entra, che questo finto buonismo che alcune persone si ostinano ad ostentare come stai facendo tu è indice di scarsa cognizione del mondo in cui viviamo
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Originariamente Scritto da Dorian00 Visualizza Messaggio
senti, ma perchè nn vai a prenderti qualcuno di questi poverini e te lo porti a casa, magari lo fai dormire nella stessa stanza di tua figlia o tua sorella.
nn si può sentire quello che dici....dopo questi giorni sembrano prese per il culo.
Però, non so per quale motivo, tu hai capito che per me i clandestini devono arrivare in Italia e poter fare quello che vogliono. Ma ti assicuro che per me non è così
Però, siccome non sto facendo assistenza sociale, questa è l'ultima volta che te lo spiego
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Originariamente Scritto da Emi_italy Visualizza Messaggioc'entra, che questo finto buonismo che alcune persone si ostinano ad ostentare come stai facendo tu è indice di scarsa cognizione del mondo in cui viviamo
Citami le frasi in cui sono finto buonista. No perchè non vorrei ( e mi è già capitato in qualche altro 3d) che mi venissero messe in bocca parole che non dico
L'unica cosa che dico é: certezza della pena ed evitiamo sparate tipo giustizia sommaria ed indiscriminata contro gruppi etnici
E per questo mi state dando del finto buonista. Secondo me state perdendo, e di molto, il senso della misura
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioRipeto ragioniamo coi dati. Qua ci sono 1000, 2000 stupri. La soluzione per voi è " andiamo a bruciare i campi rom e lasciamoli morire in mare". Per me la soluzione deve essere semplicemente dare loro una pena esemplare.
Però, non so per quale motivo, tu hai capito che per me i clandestini devono arrivare in Italia e poter fare quello che vogliono. Ma ti assicuro che per me non è così
Però, siccome non sto facendo assistenza sociale, questa è l'ultima volta che te lo spiegoOriginariamente Scritto da modgallaghergandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
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No, la soluzione è prendere quelli che delinquono e metterli in carcere, easy. Perchè devono pagare anche quelli che non centrano niente?
E fare in modo che quelli che non delinquono ( rom e immigrati ) possano integrarsi al meglio
Credo che il problema principale è che appena arrivati in Italia si ghettizzano e diventano dei disadattati
Poi se si deve parlare di giustizia-fai-da-te perchè la politica non si muove...allora sarebbe ora di assaltare i palazzi del potere, non di andare a bruciare i campi rom
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioNo, la soluzione è prendere quelli che delinquono e metterli in carcere, easy. Perchè devono pagare anche quelli che non centrano niente?
E fare in modo che quelli che non delinquono ( rom e immigrati ) possano integrarsi al meglio
Credo che il problema principale è che appena arrivati in Italia si ghettizzano e diventano dei disadattati
Poi se si deve parlare di giustizia-fai-da-te perchè la politica non si muove...allora sarebbe ora di assaltare i palazzi del potere, non di andare a bruciare i campi rom
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voglio solo dire una cosa x chi viene a dire di non generalizzare sui rumeni: da conoscitore degli uomini rumeni e da tante cose che mi sono state raccontate da ragazze rumene nel periodo passato in romania, vi posso assicurare che loro (gli uomini) hanno questa concezione di vita, non a caso a parte nelle città + conosciute e trafficate, nel resto della nazione le donne sono tutte sdentate, visto che i mariti stanno a casa a bere, e quando le donne tornano a casa da lavoro (lavoro che in realtà è quasi ed esclusivamente la prostituzione) vengono anche massacrate di botte
oltre ovviamente al fatto che se sei una donna che va in giro da sola, o anche col fidanzato, e ti trovi a entrare nel mirino del gruppettino mentre stai girando a piedi, lei viene stuprata e lui massacrato, laggiù è proprio uno stile che hanno
ora mi spiace che ci siano i buonisti che vorrebbero far passare per santi queste persone con solamente qualche piccolo problemino mentale, ma la verità che i dati statistici parlano chiaramente di particolari gruppi come responsabili maggiori di stupri e affini
Poi come in tutte le cose c'è il buono e il cattivo, ma se la tendenza è di essere teste di ca*** allora mi spiace ma la generalizzazione e la tendenza verso il razzismo se la tirano dietro loro, non mi pare che gli italiani abbiano un razzismo sfrenato verso gli ungheresi che eppure ci confinano con la romania, sarà un caso?
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioNo, la soluzione è prendere quelli che delinquono e metterli in carcere, easy. Perchè devono pagare anche quelli che non centrano niente?
E fare in modo che quelli che non delinquono ( rom e immigrati ) possano integrarsi al meglio
Credo che il problema principale è che appena arrivati in Italia si ghettizzano e diventano dei disadattati
Poi se si deve parlare di giustizia-fai-da-te perchè la politica non si muove...allora sarebbe ora di assaltare i palazzi del potere, non di andare a bruciare i campi romOriginariamente Scritto da modgallaghergandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
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[...]Il merito della riscoperta di numerosi episodi antichi e recenti riguardanti la vita dei nostri emigranti (provenienti non solo dalle regioni del sud, ma anche dal Veneto, dal Friuli, dal Piemonte, persino dalla ricca Lombardia, e diretti negli Stati Uniti, in Argentina, in Australia, in Francia, in Germania, in Belgio, in Svizzera), però, è tutto di Gian Antonio Stella, autore de L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi.
L’opera di Stella è tanto più meritoria in quanto è dichiarato in lui l’intento di sfatare i più odiosi luoghi comuni di cui sono vittima interi gruppi di immigrati presenti oggi in Italia; gruppi ai quali la superficialità della gente tende ad attribuire, senza fare alcuna distinzione, come elemento connaturato alla loro origine etnica e alla loro cultura, comportamenti deviati o criminosi, che in realtà trovano semplicemente più larga diffusione là dove più diffusa è la povertà.
Veniamo così a sapere che anche noi italiani siamo stati disprezzati e considerati appartenenti a una razza inferiore; anche noi siamo stati accusati di essere sporchi, rissosi, naturalmente inclini all’omicidio e fanaticamente legati a barbare credenze religiose (tali ci facevano apparire agli occhi dei protestanti le processioni, i gesti della retorica devozionale e tutte le espressioni della religiosità popolare di matrice cattolica). Siamo stati guardati con sospetto perché si diceva che esportassimo criminalità nei paesi che ci ospitavano, o perché disposti a lavorare per salari più bassi rispetto a quelli dei lavoratori autoctoni.
In alcune occasioni, l’odio che questi comportamenti suscitavano, sfociò in terribili esplosioni di cieca violenza. Nel 1893, ad esempio, ad Aigues-Mortes, nel nord della Francia, i lavoratori locali si sollevarono contro gli operai “stagionali” venuti dall’Italia per trovare un impiego nelle saline: il bilancio fu di 9 morti accertati e di decine di dispersi. Nel 1910 a Tampa, in Florida, due italiani furono linciati dalla folla inferocita perché avevano rotto lo sciopero in una fabbrica di sigari accettando di lavorare come crumiri. E nel 1934 a Kalgoorlie, in Australia Occidentale, si scatenò un vero e proprio pogrom antitaliano: tre dei nostri connazionali furono uccisi, decine feriti , le loro case e i loro negozi dati alle fiamme.
Oggi in Italia accade che la presenza sulle strade di prostitute ucraine, moldave, rumene, albanesi o nigeriane faccia pesare sugli appartenenti ad alcuni gruppi etnici l’ignominosa nomea di essere vili sfruttatori e di non avere alcun rispetto per la dignità umana e per il pudore. Se questo fosse vero per loro, lo sarebbe anche per noi: tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento numerosissime furono le fanciulle italiane adescate e vendute da loro connazionali affinché lavorassero nei bordelli di mezzo mondo. Le italiane erano particolarmente apprezzate in Egitto dove approdavano ragazze provenienti dalla Calabria, da Napoli, da Firenze, da Padova, da Milano, da Venezia; le quali, oltre che al Cairo, erano richiestissime ad Algeri, a Porto Said, a Tripoli, a Bengasi, a Malta.
E neppure i bambini erano risparmiati dallo sfruttamento. Fin troppo nota è la tradizione delle famiglie indigenti di alcune zone del Piemonte di vendere i figli affinché intraprendessero la durissima professione di spazzacamino al servizio di un padrone in giro per l’Europa. Ma in realtà abbiamo venduto bambini a tutti: ai vetrai francesi e a quelli di Pittsburgh, ai costruttori svizzeri, alle fornaci della Baviera, dell’Austria, dell’Ungheria, della Croazia, alle miniere del Gard.
Nei nostri tempi, specialmente dopo l’attacco alle Torri gemelle, una delle paure più comuni che accompagna l’ingresso in Italia di immigrati provenienti dal mondo islamico è quella del terrorismo. Ma fra i primi veri terroristi internazionali ci furono degli italiani. Gli anarchici provenienti dal nostro paese, generosi e folli (tanto da meritare l’onore di essere celebrati ancora in anni recenti nelle canzoni di due dei nostri maggiori cantautori, Francesco Guccini, con La locomotiva, e Fabrizio De Andrè, con Il bombarolo), per anni seminarono il terrore in giro per il mondo. Nel 1894 l’anarchico Sante Casero uccise il presidente francese Sadi Carnot; nel 1897 l’anarchico pugliese Michele Angiolillo assassinò il primo ministro spagnolo Antonio Cánovas del Castillo. Nel 1898 a cadere a Ginevra per mano di Luigi Luccheni, residente in Francia ma figlio di un italiano, fu l’imperatrice Elisabetta d’Austria, la famosa Sissi. Gaetano Bresci, l’assassino di re Umberto I, era un italiano emigrato negli Stati Uniti: viveva a Paterson dove, su una colonia che contava 10mila italiani (compresi le donne e i bambini), gli anarchici erano 2500.
Del resto anche gli Stati Uniti ebbero la possibilità di fare conoscenza diretta degli anarchici italiani: il 16 settembre 1920 Mario Buda, nativo di Savignano presso Forlì, fece saltare in aria la banca Morgan e devastò Wall Street con un carretto carico di dinamite. I morti furono 33 e i feriti più di 200, in quello che rimase il più sanguinoso attentato terroristico in territorio statunitense prima degli anni novanta del Novecento. Pochi anni dopo, nel 1933, Emilio Zangara tentò di uccidere il presidente Roosevelt, appena insediatosi alla Casa Bianca.
Tra gli anni venti e trenta le gesta dei nostri anarchici raggiunsero persino l’Argentina dove l’abruzzese Severino De Giovanni causò in diversi attentati la morte di una ventina di persone e, prima di essere catturato e fucilato, tentò addirittura di far saltare in aria la cattedrale di Buenos Aires.
Nonostante tutto questo, nonostante i nomignoli spregiativi che ancora negli anni sessanta e settanta ci affibbiavano in Svizzera e in Germania, nonostante le ombre che le attività criminali della mafia gettavano sui nostri connazionali emigrati, nonostante anni di stenti, gli italiani, a poco a poco, sono riusciti a integrarsi perfettamente nei paesi che li hanno accolti: è accaduto negli Stati Uniti come in Argentina, in Germania come in Australia. Per di più molti lo hanno fatto conservando parecchi dei tratti caratteristici della propria identità originaria, che sono diventati il loro portato originale alla nuova identità nazionale che hanno assunto.
MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioCitami le frasi in cui sono finto buonista. No perchè non vorrei ( e mi è già capitato in qualche altro 3d) che mi venissero messe in bocca parole che non dico
L'unica cosa che dico é: certezza della pena ed evitiamo sparate tipo giustizia sommaria ed indiscriminata contro gruppi etnici
E per questo mi state dando del finto buonista. Secondo me state perdendo, e di molto, il senso della misura"Solo gli imbecilli non cambiano mai idea"
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioNo, la soluzione è prendere quelli che delinquono e metterli in carcere, easy. Perchè devono pagare anche quelli che non centrano niente?
E fare in modo che quelli che non delinquono ( rom e immigrati ) possano integrarsi al meglio
Credo che il problema principale è che appena arrivati in Italia si ghettizzano e diventano dei disadattati
Gli immigrati provenienti da bangladesh,pakistan,filippine,ecuador ecc.. hanno un tasso di criminalità dieci volte inferiore a quello degli italiani. Nella maggior parte dei casi riescono ad aprire un piccolo negozio,lavorare come badanti, comperare un fioraio. Ora, se fosse la nostra capacità di accogliere ed integrare la causa di tutti i mali, ci troveremmo di fronte a situazioni simili fra i vari gruppi etnici. Cosa che invece, puntualmente, non accade.
Che poi ci sia bisogno di una maggiore severità da parte dei magistrati, in attesa di qualche ritocco legislativo, siamo tutti d'accordo.
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Originariamente Scritto da Gary Visualizza Messaggiosi li piazzi tutt in carcere. che bello a fare i mantenuti in carcere. Mandarli tutti in carcere significa due cose. una spesa abnorme per mantenerli visto che sono una marea, e in secondo costruire nuove carceri per rinchiuderli, il che è un altra spesa abnorme. Questi qui non ci devono entrare è diverso. Perchè gli altri paesi non hanno questi problemi ?! perchè sono più controllate le entrate, perchè le leggi sono dure come nei loro paesi, perchè sono loro ad aver paura non il cittadino
Delinquono, stanno in Italia, e fanno qualcosa di socialmente utile per l'Italia anzichè marcire in carcere, dove hai ragione tu, sarebbero dei mantenuti oltretutto non socialmente recuperabili
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a casa loro.........io stato non posso pagare le spese di detenzione di questa feccia, diverso se vengono usati per asfaltare la salerno-reggio calabria.........ma dopo sai quanti piantini da parte dei buonistiTutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioMai sentito parlare di misure di sicurezza? Articoli 216 e 218 codice penale: colonia agricola e casa di lavoro
Delinquono, stanno in Italia, e fanno qualcosa di socialmente utile per l'Italia anzichè marcire in carcere, dove hai ragione tu, sarebbero dei mantenuti oltretutto non socialmente recuperabiliOriginariamente Scritto da modgallaghergandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
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