L'insediamento di Obama

[Barone Bizzio]

A meno che non voglia ritenere imbonitori tutti i politici, di qualunque latitudine, a prescindere, dovresti motivare perchè lo debba essere, necessariamente, anche lui.

Senza entrare in un discorso sulle pecche strutturali del sistema democratico rappresentativo, il motivo è molto semplice. A chi deve rendere conto Obama? Quali sono i suoi "stakeholders"? Sono quei gruppi di potere che portano avanti gli interessi degli Stati Uniti soprattutto in politica estera. Penso che l'obiettivo di questi gruppi di potere sia sempre lo stesso ( conservare la loro quota di potere a discapito di altri gruppi di altri stati) solamente con una strategia diversa da quella, forse non fallimentare ma di certo molto migliorabile, adottata da Bush junior.
Se utilizzi questo ragionamento il ruolo degli elettori-governati è secondario...ovviamente deve essere creato un determinato tipo di linguaggio attraverso cui orientare le possibili scelte degli elettori e creare consenso intorno agli obiettivi strategicamente perseguibili ( esempio... se bisogna ottenere il controllo dei territori Afghani, usare il termine "guerra al terrore", etc). Obama in questo contesto è l'uomo ideale: è simbolicamente forte, è preparato, ha il sostegno di tutti i poteri forti Americani, è il soft power di cui hanno bisogno. E nelle occasioni pubbliche - come il suo insediamento alla casa bianca - riesce a "vendere" l'America come pochi altri sono riusciti a fare.
Per questo ti dico che in queste occasioni è un imbonitore. Sarà molto più divertente ed interessante seguire passo dopo passo le sue politiche legislative e vedere come si comporterà esattamente in politica estera.

[KURTANGLE]

Perdonatemi ma probabilmente poiche' non sono ne' nero e ne' abbronzato, non riesco ancora a commuovermi.
Non potendo vivere il tutto in prima persona, se non nella visione che me ne danno i media, vedo e vivo questa salita alla casa Bianca con gli occhi dello scettico, di colui che per ora ha ascoltato tante belle parole e tanti buoni propositi e aspetta fiducioso il segnale di svolta.
Direi di aspettare il giorno in cui l'America subira' un radicale "yes we have change", non solo negli slogan, nelle idee, nel colore e nel ceto sociale del suo nuovo Presidente, ma nei fatti concreti.
La storia americana non mi appartiene, e sinceramente da quel poco che conosco, ha un patriotismo del tutto particolare, e a mio parere, notevolmente criticabile.
Certo e' che tutto cio' deve farci riflettere su cio' che e' l'Italia oggi, ecco, questo si' che mi fa' commuovere...digrignando i denti!

io sono con te Mizzy....
mi auguro che questa sia una grande presidenza....
e sarei pronto a giurare che comunque vadano le cose sara' meglio di quella che sarebbe stata quella di Maccain....
ma è troppo presto per emozionarsi

[ikuape86]

Perdonatemi ma probabilmente poiche' non sono ne' nero e ne' abbronzato, non riesco ancora a commuovermi.
Non potendo vivere il tutto in prima persona, se non nella visione che me ne danno i media, vedo e vivo questa salita alla casa Bianca con gli occhi dello scettico, di colui che per ora ha ascoltato tante belle parole e tanti buoni propositi e aspetta fiducioso il segnale di svolta.
Direi di aspettare il giorno in cui l'America subira' un radicale "yes we have change", non solo negli slogan, nelle idee, nel colore e nel ceto sociale del suo nuovo Presidente, ma nei fatti concreti.
La storia americana non mi appartiene, e sinceramente da quel poco che conosco, ha un patriotismo del tutto particolare, e a mio parere, notevolmente criticabile.
Certo e' che tutto cio' deve farci riflettere su cio' che e' l'Italia oggi, ecco, questo si' che mi fa' commuovere...digrignando i denti!

condivido..anche a me non piace che si sentano i predestinati"..assieme ad israele

[thetongue]

Il paragone fatto da Obama, tra gli US di sol pochi decenni orsono dove un nero non poteva esser servito e l'America di oggi dove il neopresidente è un uomo di colore, stride col nostro vetusto immobilismo di casta, dove chi ardisce "toccare gli intoccabili" ne subisce le estreme conseguenze, come l'italico ministro della giustizia e l'apparato di casta tutto ci mostrano. del resto, "perchè non" mantenere un sistema di casta clientelare che dura da millenni: "why not"?....e forse anche "poseidon"

[rocky 80]

in effetti io non me ne ero neanche ricordato...si parlava solo di kakà

[Barone Bizzio]

Intanto nessuno, dico nessuno ha riflettuto sul fatto che Obama è stato eletto con il 52% dei voti del 63% degli aventi diritto...non so voi ma a me sembrano cifre bassissime

[samoajoe83]

come sai per gli USA è un grande risultato....

[thetongue]

che tristezza alcuni commenti

[ikuape86]

che tristezza alcuni commenti

quali?

[Lucone]

Sinceramente vedo un bel spostamento di truppe dall'Iraq in Iran
Magari mi sbaglio e sorrido.
Il mondo è capovolto gli ex-rossi(ora sono rosa) sono diventati "filoamericani", al motto di "yes we can".
Il capo dell'opposizione cavalca l'onda, quando sà benissimo che la SUA storia è completamente diversa.....
A walter me che ti credi che se prendeva il potere il pci in Italia Kennedy sarebbe stato fermo........

[Tristan]

non c'è che dire. gli americani in quanto a patriottismo stanno avanti..

soprattutto rispetto a noi

[Hombrillo]

che tristezza alcuni commenti

quali?

[Theycallmechobo]

Bisogna fare 2 considerazioni:

1)Il fatto che sia il primo presidente AfroAmericano ha reso l'evento "unico" e ancor piu' carico di emotivita'.

2)Tutte le speranze riposte in Obama derivano"anche " dal punto sub1 ,in realta' le parole contano poco,hanno (abbiamo) bisogno di fatti.

Andrei cauto con i facili entusiasmi.

[Lucone]

Bisogna fare 2 considerazioni:

1)Il fatto che sia il primo presidente AfroAmericano ha reso l'evento "unico" e ancor piu' carico di emotivita'.

2)Tutte le speranze riposte in Obama derivano"anche " dal punto sub1 ,in realta' le parole contano poco,hanno (abbiamo) bisogno di fatti.

Andrei cauto con i facili entusiasmi.

Amen

[ma_75]

Il paragone fatto da Obama, tra gli US di sol pochi decenni orsono dove un nero non poteva esser servito e l'America di oggi dove il neopresidente è un uomo di colore, stride col nostro vetusto immobilismo di casta, dove chi ardisce "toccare gli intoccabili" ne subisce le estreme conseguenze, come l'italico ministro della giustizia e l'apparato di casta tutto ci mostrano. del resto, "perchè non" mantenere un sistema di casta clientelare che dura da millenni: "why not"?....e forse anche "poseidon"

E' proprio questo che dà la dimensione della svolta storica. Poi noi possiamo anche girare la faccia dall'altra parte e crogiolarci nelle nostre bassezze, però, di là dell'oceano, c'è un paese in cui un uomo che 60 anni fa non sarebbe potuto entrare al ristorante diviene presidente, mentre da noi l'immobilità sociale è la regola.
Inutile il discorso sulle decisioni di Obama in politica estera, inutile perchè non era quello il focus del problema. Ovvio che un paese che ha la leadership mondiale farà di tutto per tenerla, ovvio che la grandeur americana sarà comunque ancora quella. D'altra parte fu Kennedy a rischiare il conflitto atomico con l'URSS non Reagan.
Quello su cui volevo porre l'attenzione io è lo spirito di popolo, è la coscienza di essere una nazione con un passato, di essere i diretti discendenti di Washington che combatte tra le nevi gli inglesi, che fa degli USA quello che sono. E noi, cosa ci unisce? Che patriottismo è quello che si manifesta solo durante i mondiali di calcio?