Uno dei miei registi preferiti, forse il preferito. Tante sue opere mi sono rimaste dentro anche dopo la visione, continuando a pensarci e a interrogarmi su di esse. In realtà anche le più criptiche bisogna godersele al di là dei significati, come il finale della terza stagione di Twin Peaks, il suo ultimo lascito. Non faccio spoiler, ma spesso la mia memoria torna a quella indecifrabile ultima scena lasciandomi sensazioni che non so definire
L'angolo del Cinema - Oggi ho visto
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Regista che ho adorato da giovane
poi col tempo ho riconosciuto la consistenza di molti dei suoi lavori, ma anche qualche forzatura di lavori meno "main"
Basta guardare la sua filmografia per rendersi conto di quello che lascia
giustamente verrá ricordato in un certo immaginario
Rip, mi dispiace moltoLast edited by Irrlicht; 17-01-2025, 05:08:34.Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
"Un acceso silenzio brucerà la campagna
come i falò la sera."
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A questo punto guarda anche FlightOriginariamente Scritto da centosmangio e bevo e faccio schifo
Per ricorsi amministrativi e legali
http://www.supremecourt.mn/home
sigpic
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Gene Hackman è morto: trovato in casa con il corpo della moglie
L'attore e la moglie Betsy Arakawa sono stati trovati morti mercoledì, insieme al loro cane: «Non ci sono al momento elementi che facciano pensare a un omicidio». La conferma della morte dell'attore, anticipata dal Santa Fe New Mexican, è arrivata dalla polizia locale
Gene Hackman è morto. Secondo quanto riportato dalla polizia locale, l'attore e la moglie Betsy Arakawa sono stati trovati mercoledì pomeriggio nella loro casa di Santa Fe.
Hackman, attore leggendario e due volte premio Oscar, aveva 95 anni; la moglie, una pianista classica, 63. Gli agenti che si sono recati nella loro casa nel pomeriggio di ieri hanno trovato morto anche il loro cane.
Secondo quanto riferito da Adan Mendoza, lo sceriffo che ha perprimo confermato la notizia al Santa Fe New Mexican, «non ci sono al momento particolari che facciano pensare a un omicidio». Le autorità locali non hanno comunque ancora fornito dettagli sulla causa del decesso né sul momento della morte della coppia. Sul caso è stata aperta un'inchiesta.
Hackman e la moglie, che si erano sposati nel 1991, vivevano in un complesso chiamato Old Sunsed Trail, a nord-est di Santa Fe, in New Mexico.
Gli agenti sono arrivati a casa loro «per indagare sulla morte di due anziani e di un cane», e hanno scoperto i corpi di un uomo «di circa 90 anni e di una donna di 60». Poche ore dopo la conferma sulla loro identità. Non è chiaro chi abbia per primo dato l'allarme.
Hackman, nato il 30 gennaio 1930 a San Bernardino, in California, si era ritirato da qualche anno, ponendo fine a una lunghissima carriera, costellata di ruoli di successo: oltre ai due Oscar, ricevette due Bafta, quattro Golden Globe e uno Screen Actors Guild Award.
Vinse il primo Oscar interpretando il ruolo di Jimmy «Popeye» Doyle in Il braccio violento della legge del 1971, e il secondo nei panni dello sceriffo «Little Bill» Daggett nel film Gli spietati di Clint Eastwood, nel 1992. Hackman interpretò poi il fratello di Clyde, Buck Barrow, in Bonnie e Clyde del 1967; un agente dell'Fbi in Mississippi Burning (per cui ottenne l'Orso d'argento a Berlino nel 1989); Lex Luthor in diversi film di Superman.
Si sposò nel 1956 con Faye Maltese, da cui ebbe tre figli: Christopher, Elizabeth e Leslie. Separatosi nel 1986, Hackman si sposò poi in seconde nozze con Arakawa nel 1991.
Negli ultimi anni usciva raramente in pubblico e si era dedicato alla scrittura, pubblicando anche due romanzi.
CorSera...ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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I mille volti di Gene Hackman e quell'inconfondibile lampo negli occhi: i ruoli che l'hanno reso celebre
Difficile trovare, tramontata l’epoca della Hollywood classica, un attore versatile e duttile come lui, capace di adattarsi alle mille maschere che gli hanno proposto
Qual è la vera faccia di Gene Hackman? Quella del risoluto federale antirazzista di Mississippi Burning o il rabbioso agente dell’antinarcotici del Braccio violento della legge? Il vagabondo irascibile dello Spaventapasseri o l’ambiguo sceriffo degli Spietati? Il detective senza più bussola di Bersaglio di notte o il cinico presidente di Potere assoluto? Il malinconico cowboy di Stringi i denti e vai o il tormentato tecnico del suono della Conversazione? E l’elenco potrebbe proseguire per quasi tutti i 102 ruoli che ha interpretato nella sua carriera, ferma sullo schermo al 2004, con la gigionesca prova di un ex presidente repubblicano che si trova a dover competere suo malgrado per la carica di sindaco (in Due candidati per una poltrona) e chiusa per sempre.
Gene Hackman se ne è andato a 95 anni (era nato il 30 gennaio 1930, a San Bernardino, in California), dopo due Oscar (protagonista nel 1972 per Il braccio violento della legge e non protagonista nel 1993 per Gli spietati), quattro Golden Globe, un Orso d’argento e moltissimi riconoscimenti da parte delle associazioni dei critici: difficile trovare, tramontata l’epoca della Hollywood classica, un attore altrettanto versatile e duttile, capace di adattarsi alle mille maschere che gli hanno proposto e sempre con quel lampo negli occhi capace di far intuire quello che si nascondeva dietro ognuno dei suoi ruoli, inquietante dietro l’apparente calma, capace di conquistarti quando lo vorresti temere.
Nato in una tipica famiglia piccolo borghese che per lavoro cambia spesso domicilio e città, Gene Hackman entra a 16 anni nei Marines dove lavora come addetto radio per quattro anni, poi si trasferisce a New York e segue corsi universitari di giornalismo e produzione prima di decidere, a 26 anni, di iscriversi alla californiana Pasadina Playhouse per tentare la carriera d’attore. E si fa notare molto presto, conquistano la sua prima nomination nel 1967 con Gangster Story.
La sua duttilità non lo lega a un solo genere e sul finire degli anni Sessanta passa dal film in costume (Hawaii) a quello carcerario (La Rivolta), dal dramma sportivo (Gli spericolati) alla fantascienza (Abbandonati nello spazio), sempre in ruoli da coprotagonista. Il successo e la popolarità arrivano nel 1971 con Papà Doyle, il poliziotto sbruffone e razzista che se ne infischia delle regole in Il braccio violento della legge di Friedkin. Adesso è stato promosso al rango dell’attore protagonista: sarà così’ per L’avventura del Poseidon e soprattutto La conversazione dove il suo Harry Caul saprà incarnare perfettamente quel clima di paranoia e disillusione che stavano impadronendosi dell’America, mentre con Lo spaventapasseri dividerà la scena con Al Pacino in una delle interpretazioni più convincenti della carriera.
I ruoli drammatici non gli impediscono di misurarsi anche con il comico (irresistibile il suo eremita cieco in Frankenstein junior) e il fumetto (è Lex Luthor, l’arcinemico di Superman nei quatto film dedicati al supereroe), ma è nei ruoli con cui la new Hollywood degli anni Settanta si confronta con la complessità della Storia e della Società che Hackman dà il meglio: è indimenticabile nei panni del disilluso cowboy che aveva combattuto per il presidente Teddy Roosevelt in Stringi i denti e vai così come in quelli dell’investigatore Harry Moseby che in Bersaglio di notte scopre sulla sua pelle il caos del mondo.
Negli anni Ottanta riconquista il successo popolare con il ruolo del giornalista progressista in Sotto tiro, con quello dell’anziano allenatore di pallacanestro in Colpo vincente o del violento segretario della Difesa di Senza via di scampo o ancora dell’agente federale dai modi bruschi di Mississippi Burning, mentre Woody Allen lo chiama per il ruolo di Larry in Un'altra donna.
Gli anni Novanta iniziano con un intervento al cuore che rallenta la sua carriera ma sono anche gli anni del suo secondo Oscar con Gli spietati di Clint Eastwood che poi lo richiamerà anche per Potere assoluto (e la scena in cui Hackman balla con Judy Davis mette i brividi). È l’avvocato che distrugge l’innocenza di Tom Cruise in Il socio e il politico (comicamente) ultrareazionario di Piume di struzzo, l’attore che lotta col cancro in Twilight e il ricco possidente che nasconde qualcosa alla giustizia (e a Morgan Freeman) in Under Suspicion. Poi è il turno del fumatore incallito che cade nella rete di una madre e una figlia truffatrici in Heartbreakers – Vizio di famiglia e del cinico manovratore della giustizia in La giuria ma tra i suoi ultimi ruoli, quello che non si dimentica è l’egoistico patriarca di I Tenembaum di Wes Anderson, ritratto ironico e appassionato di un’America nevrotica e imbrogliona.
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E' stato il caneOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Rip
La sua interpretazione ne "La conversazione" per me rimane un punto fisso
Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.
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Originariamente Scritto da Irrlicht Visualizza MessaggioRip
La sua interpretazione ne "La conversazione" per me rimane un punto fisso
Il risvolto di cronaca nera su questa morte lo vedrà chi di dovere, di Hackman interessa lo straordinario attore, capace di interpretare tanti ruoli diversi e tutti con pezzi di bravura che lo rendevano inconfondibile. Una marea di titoli di grandi film, di successi, frequentando il cinema sia come attore protagonista ma anche come insuperabile non protagonista, spesso e volentieri rubando la scena alla star del cartellone.
Per decenni ha mantenuto intatte le sue doti da cavallo attoriale di razza. Un film con Hackman per me era una garanzia e non passavo oltre....ma di noi
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