cosa non dovrei aspettarmi?
L'angolo del Cinema - Oggi ho visto
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggiocosa non dovrei aspettarmi?
E' un film serio e introspettivo
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visto Somewhere.. Bè parto subito col dire che a me è piaciuto.. ma devi essere dell'umore adatto per vederlo.. Dal sapore vagamente lynchiano, mulholland driviano soprattutto, è un film lento, soporifero, fatto di vuoti, assenze. Capisco le critiche, soprattutto se lo si vede senza cognizione di causa e si pensa che il Leone D'oro sia l'equivalente del Telegatto. In realtà un piccolo gioiellino.
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Originariamente Scritto da jonny@NY Visualizza Messaggiovisto Somewhere.. Bè parto subito col dire che a me è piaciuto.. ma devi essere dell'umore adatto per vederlo.. Dal sapore vagamente lynchiano, mulholland driviano soprattutto, è un film lento, soporifero, fatto di vuoti, assenze. Capisco le critiche, soprattutto se lo si vede senza cognizione di causa e si pensa che il Leone D'oro sia l'equivalente del Telegatto. In realtà un piccolo gioiellino.
Arduo trovare un regista più lontano dalla filmografia di Sofia Coppola,che per sua stessa ammissione prende largamente spunto da Antonioni e Kar Wai.
Come ho già scritto sono un amante del cinema di Antonioni ed ho apprezzato sia Il giardino delle vergini suicide che Lost in traslation,quindi mi aspettavo molto dal nuovo lavoro della Coppola.
Somewhere è IMHO un film poco riuscito,dove alcuni buoni spunti (mi vengono in mente la scena in piscina,le lap dancers "pret a porter",l'idea del "metafilm" del telegatto,le reiterazioni di un'esistenza "entrata in loop" a partire dalla scena d'apertura) fluttuano una assenza di sceneggiatura.Non che la sceneggiatura sia elemento imprescindibile per girare un film,ma questa non-storia a mio avviso necessitava di "spalle più larghe" rispetto alla sola recitazione della Fanning,i virtuosismi con la cinepresa della Coppola e poco altro.
Post Scriptum spoileroso ma non troppo data l'assenza di storia:
arrivati a circa 2 ore di film (che imho si sarebbe dovuto concludere in piscina 20 minuti prima) vedo il protagonista (questo Matt Dillon o Luke Perry dei povri) che riprende la Ferrari,dico tra me e me:schiantati contro un muro,lanciati da un ponte,vendi la Ferrari,tutto quello che vuoi,ma non lasciare la Ferrari nel deserto incamminandoti all'orizzonte mentre scorrono i titoli di coda,ti prego non farlo,sarebbe imbarazzante...vi lascio immaginare come và a finire
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Originariamente Scritto da Je ssò Foorttt'' Visualizza MessaggioLynch?
Arduo trovare un regista più lontano dalla filmografia di Sofia Coppola,che per sua stessa ammissione prende largamente spunto da Antonioni e Kar Wai.
Come ho già scritto sono un amante del cinema di Antonioni ed ho apprezzato sia Il giardino delle vergini suicide che Lost in traslation,quindi mi aspettavo molto dal nuovo lavoro della Coppola.
Somewhere è IMHO un film poco riuscito,dove alcuni buoni spunti (mi vengono in mente la scena in piscina,le lap dancers "pret a porter",l'idea del "metafilm" del telegatto,le reiterazioni di un'esistenza "entrata in loop" a partire dalla scena d'apertura) fluttuano una assenza di sceneggiatura.Non che la sceneggiatura sia elemento imprescindibile per girare un film,ma questa non-storia a mio avviso necessitava di "spalle più larghe" rispetto alla sola recitazione della Fanning,i virtuosismi con la cinepresa della Coppola e poco altro.
Post Scriptum spoileroso ma non troppo data l'assenza di storia:
arrivati a circa 2 ore di film (che imho si sarebbe dovuto concludere in piscina 20 minuti prima) vedo il protagonista (questo Matt Dillon o Luke Perry dei povri) che riprende la Ferrari,dico tra me e me:schiantati contro un muro,lanciati da un ponte,vendi la Ferrari,tutto quello che vuoi,ma non lasciare la Ferrari nel deserto incamminandoti all'orizzonte mentre scorrono i titoli di coda,ti prego non farlo,sarebbe imbarazzante...vi lascio immaginare come và a finire
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggiosi, sapevo fosse un film serio
guardalo.
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cmq tornando a me riporto i film visti settimana scorsa:
- rivisto shining dopo innumerevoli e imprecisati anni...la prima volta non mi piacque, ma probabilmente perchè ero troppo piccolo e stupido, e probabilmente valutavo il top un film di jean claude vandamme.
devo dire che rivedendolo son rimasto incantato... l'avessi rivisto qualche mese fa, al mondiale film di certo non avrei votato rocky contro shining..sono proprio un mimmolino.
voto:10
poi ho visto shrek 4 con la mia sorellina...carino, ma secondo me proprio come il 3 è un seguito sbiadito dei primi 2.
l'inferiorità è talmente elevata che sembra quasi uno speciale festivo (tipo quelli natalizi) che un film della saga.
però si lascia guardare, c'è qualche momento bello, e scorre via veloce...e per il genere più di tanto non si può pretendere.
voto : 6,5-7
infine ho visto franklyn (non la tartaruga).
dopo i primi 30 minuti ero tentatissimo di spegnare il film, e dissiparne ogni traccia affinchè mai più mi venisse in mente di rivederlo...inizio confusionario al massimo...tantissime storie che si alternano, 2 luoghi diversi, e nessun filo logico.
per fortuna invece l'ho guardato tutto, e ripeto per fortuna.
arrivati a un certo punto tutto ciò che non si capiva inizia a quadrare.
ma non grazie a voci narranti, flashback o spiegazioni di vario genere...chi lo guarda intuisce da sè tutto, dal confronto di varie scene. (la rivelazione che si ha ricorda un pò quello che si ha vedendo fight club).
alla fine risulteranno esserci due storie principali molto interessanti, che collimeranno sul finale.
la tematica della storia principale (quella di franklyn) sicuramente è già stata trattata innumerevoli volte, ma credo mai così (con il protagonista che subisce una vera e propria caduta come ruolo agli occhi di guarda il film), mentre l'altra è qualcosa di davvero originale e mai visto, molto bella e pure superiore a mio avviso alla storia principale.
di più non scrivo, poichè anche se il film è vecchio, magari qualcuno non l'ha ancora visto e non voglio spoilerare.
voto: 8Last edited by Dorian00; 15-02-2011, 15:06:03.
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concordo con tutti e 3 i film dorian00,franklyn molto molto particolare,ottimo anche the wrestlerLa sottile differenza che c'e' tra... fare sport e VIVERE di sport...(auto cit.)Originariamente Scritto da SIRIHAdopo ti mangio gnam gnam
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ho finalmente visto into paradiso. Finalmente una commedia valida. Ovviamente l'ho messo su seppia e secondo me son stati i migliori sei euro spesi da qualche tempo a questa parte per un film italiano.
http://seppiamovies.wordpress.com/ qui il link.
Qui il post:
Into paradiso, l’Italia ride. Con stile.
Lascia un commento Pubblicato da Seppia su febbraio 15, 2011 Edit
La commedia Italiana più recente, mi fa ribrezzo. Lo dico senza peli sulla lingua. Del resto parliamo di schifezze viste e riviste che utilizzano ogni anno la stessa comicità a grana grossa che stanca e, purtroppo, piace. Checcho Zalone fa ridere anche me, ma è decisamente meglio in teatro che al cinema. Quando poi la commedia altro non è che un tentativo maldestro e grossolano di far riflettere la gente sui problemi che affliggono il bel paese, come in Qualunquemente (Che ci rappresenterà alla Berlinale, questo la dice lunga sullo spessore della Berlinale, non di Qualunquemente), il mio ribrezzo si trasforma in allergia.
Into paradiso, invece, rappresenta una più che lodevole eccezione. Siamo lontani anni luce dal cinema Italiano “medio” che invade le sale come un virus. Into Paradiso è una perla. Il film di Paola Randi ci guiderà attraverso le stradine di una Napoli multietnica in cui Alfonso, un ricercatore che ha perso il lavoro, si troverà a convivere con Gayan, un ex campione di cricket Singalese, nel tentativo di sfuggire alla camorra. A infilarlo nel pasticcio è un amico d’infanzia, un politico colluso, a cui Alfonso chiede un aiuto per tornare a lavorare. Se i temi trattati possono sembrare caldi, è proprio la maniera ironica ed affettuosa di raccontarli a rendere questa commedia diversa e a tratti esilarante. La complessità delle parti in gioco viene decifrata dagli occhi ingenui di Alfonso che a piccoli passi costruisce il suo rapporto con Gayan, che invece si troverà, con il suo nuovo lavoro da badante, alle prese con una anziana borghese fissata con le telenovelas. E’ proprio questo incontro di prospettive che riuscirà a rendere la minaccia della camorra (e della politica) goffa, buffa e maldestra. L’immaginario onirico di Alfonso, soprattutto, riesce per qualche attimo a far fuggire lo spettatore dalla realtà, dal “cancro” Italiano, con delicatezza e intelligenza. Lo stile della Randi, originale e poetico quanto sperimentale, è capace di alleggerire questo fardello senza mai dimenticarne il pericolo. Con into paradiso è l’Italia a prendersi in giro da sola e a far riflettere lo spettatore, senza mai calcare troppo sui problemi o ridicolizzarli sparando a zero su tutto, come succede spesso nei sottoprodotti della commedia nostrana (come qualunquemerde, posso dirlo?).
Nonostante qualche difetto, Into Paradiso mi ha piacevolmente stupito, sia per lo stile con cui è stato girato, sia per la sua delicatezza ed originalità pur fedele alla comicità di stampo classico napoletano. E’ davvero una rarità. A quanto pare, però, è una rarità anche poterlo trovare al cinema, perchè qui da noi si investe sul prodotto sicuro ed idiota, non su quello nuovo. Tre seppie se le merita tutte.Last edited by Black87; 15-02-2011, 22:31:23.
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Originariamente Scritto da Je ssò Foorttt'' Visualizza Messaggio"Checcho Zalone fa ridere anche me, ma è decisamente meglio in teatro che al cinema"
Sai cosa ti attende,vero?
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