Originariamente Scritto da Lukinosnake
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Eh si saranno gusti
Totò mentre distribuisce pacchi-dono Qui mentre regala dei soldi a dei suonatori ambulanti Totò, di spirito caritatevole,[104][N 19] per tutta la sua vita compì molteplici gesti d'altruismo, che includevano sostegno e offerte di viveri ai più bisognosi.[22][74][145]Secondo le numerose testimonianze dei familiari e dei colleghi, Totò elargiva costantemente doni e banconote,[N 20] dava corpose mance ai lavoratori e si prendeva carico di tutte le richieste d'aiuto che arrivavano al suo indirizzo; si parla anche che alle volte tornasse di notte nel suo quartiere natale (il Rione Sanità) e infilasse sotto le porte dei "bassi" biglietti da diecimila lire.[44] Di sua iniziativa, fece perfino operare a proprie spese una bambina con problemi di deambulazione, i cui genitori non potevano permettersi le cure dovute.[146] Inoltre, non sopportando la vista d'un'anziana senzatetto chiedere l'elemosina, stipulò un contratto con l'oste di una trattoria, convenendo che la donna avrebbe mangiato lì ogni giorno e che lui sarebbe tornato ogni fine mese per pagare i conti accumulati.[145] Per Mario Castellani, tuttavia, quella del generoso era una delle tante parti che Totò riservava alla sua immagine.[53][N 21] Con Franca Faldini all'Ospizio dei trovatelli, il canile che Totò acquistò per ospitare cani randagi. «I cani sono meglio di certi uomini», affermò in un'intervista Con l’avanzare dell’età Totò si dedicò sempre più spesso a numerose opere di beneficenza: la vita privata dell’attore, soprattutto negli ultimi anni, si limitava a sporadiche apparizioni in pubblico ma anche (seppur non avendo guadagni eccelsi per il fatto che pretendeva sempre poco dai produttori[31]) a un’intensa attività di benefattore,[13] aiutando ospizi e brefotrofi, donando grandi somme alle associazioni che si occupavano degli ex carcerati e delle famiglie degli stessi. Avendo poi una particolare predilezione per i bambini,[147] dopo la morte del figlio Massenzio Totò andava spesso a trovare, insieme a Franca Faldini, gli orfanelli dell'asilo Nido Federico Traverso, di Volta Mantovana, portando con sé regali e giocattoli.[145] Un altro episodio dell'altruismo di Totò riguarda l'imitatore Alighiero Noschese, che ne riprodusse la voce per una pubblicità senza previa autorizzazione e la cosa finì in tribunale. Totò pretese ed ottenne un risarcimento di un milione di lire, e quando Noschese gli firmò il relativo assegno il principe prese il proprio libretto e ne compilò uno per dieci milioni, e mettendogli in mano entrambi i titoli gli disse di mandarli agli orfani dell'Istituto dei Piccoli Amici di Sant'Antonio di Napoli.[148] Oltre a ciò, in merito al suo amore per gli animali (in casa aveva dei cani e un pappagallo), per accogliere cani randagi acquistò e modernizzò un vecchio canile, L'ospizio dei trovatelli,[149] che lui stesso visitava regolarmente per accertarsi che i numerosi ospiti a quattro zampe (si parla di più di 200 cani[31]) avessero le cure necessarie.[150][151] Le spese totali per l'assistenza e il mantenimento del canile arrivarono a costargli circa cinquanta milioni.[151] |
Totò mentre distribuisce pacchi-dono Qui mentre regala dei soldi a dei suonatori ambulanti Totò, di spirito caritatevole,[104][N 19] per tutta la sua vita compì molteplici gesti d'altruismo, che includevano sostegno e offerte di viveri ai più bisognosi.[22][74][145]Secondo le numerose testimonianze dei familiari e dei colleghi, Totò elargiva costantemente doni e banconote,[N 20] dava corpose mance ai lavoratori e si prendeva carico di tutte le richieste d'aiuto che arrivavano al suo indirizzo; si parla anche che alle volte tornasse di notte nel suo quartiere natale (il Rione Sanità) e infilasse sotto le porte dei "bassi" biglietti da diecimila lire.[44] Di sua iniziativa, fece perfino operare a proprie spese una bambina con problemi di deambulazione, i cui genitori non potevano permettersi le cure dovute.[146] Inoltre, non sopportando la vista d'un'anziana senzatetto chiedere l'elemosina, stipulò un contratto con l'oste di una trattoria, convenendo che la donna avrebbe mangiato lì ogni giorno e che lui sarebbe tornato ogni fine mese per pagare i conti accumulati.[145] Per Mario Castellani, tuttavia, quella del generoso era una delle tante parti che Totò riservava alla sua immagine.[53][N 21] Con Franca Faldini all'Ospizio dei trovatelli, il canile che Totò acquistò per ospitare cani randagi. «I cani sono meglio di certi uomini», affermò in un'intervista Con l’avanzare dell’età Totò si dedicò sempre più spesso a numerose opere di beneficenza: la vita privata dell’attore, soprattutto negli ultimi anni, si limitava a sporadiche apparizioni in pubblico ma anche (seppur non avendo guadagni eccelsi per il fatto che pretendeva sempre poco dai produttori[31]) a un’intensa attività di benefattore,[13] aiutando ospizi e brefotrofi, donando grandi somme alle associazioni che si occupavano degli ex carcerati e delle famiglie degli stessi. Avendo poi una particolare predilezione per i bambini,[147] dopo la morte del figlio Massenzio Totò andava spesso a trovare, insieme a Franca Faldini, gli orfanelli dell'asilo Nido Federico Traverso, di Volta Mantovana, portando con sé regali e giocattoli.[145] Un altro episodio dell'altruismo di Totò riguarda l'imitatore Alighiero Noschese, che ne riprodusse la voce per una pubblicità senza previa autorizzazione e la cosa finì in tribunale. Totò pretese ed ottenne un risarcimento di un milione di lire, e quando Noschese gli firmò il relativo assegno il principe prese il proprio libretto e ne compilò uno per dieci milioni, e mettendogli in mano entrambi i titoli gli disse di mandarli agli orfani dell'Istituto dei Piccoli Amici di Sant'Antonio di Napoli.[148] Oltre a ciò, in merito al suo amore per gli animali (in casa aveva dei cani e un pappagallo), per accogliere cani randagi acquistò e modernizzò un vecchio canile, L'ospizio dei trovatelli,[149] che lui stesso visitava regolarmente per accertarsi che i numerosi ospiti a quattro zampe (si parla di più di 200 cani[31]) avessero le cure necessarie.[150][151] Le spese totali per l'assistenza e il mantenimento del canile arrivarono a costargli circa cinquanta milioni.[151] |
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