E' interessante anche il libro di Carr, ma credo che un certo tipo di propaganda sia fuorviante. Una conoscente lo ha ricevuto in regalo a Natale e si è fatta le più matte risate leggendolo; perchè si rendeva conto della sciocchezza di regalare un libro simile a una persona che non ha nessuna intenzione di smettere il suo amato vizio.
Nell'immaginario popolare, ripeto, è ben radicata l'idea che ogni fumatore vogla assolutamente smettere di fumare ma non ci riesca, con un consegunte senso di colpa e di frustrazione. Si potrebbe allargare il discorso a tutte le dipendenze. Abbiamo perso completamente di vista il fatto che moltissime persone hanno una dipendenza blanda e conservano la propria capacità di scelta. Tutto fa gridare "droga!!", le sostanze, la TV, lo shopping. Tutto può essere stigmatizzato affibbiandogli l'etichetta di dipendenza e insinuando quindi che sia un problema da cui bisogna esser salvati con una disintossicazione. Trovo intollerabile che lo stato si arroghi il diritto di decidere che sono una persona malata di mente e incapace di decidere autonomamante - perchè solo questo giustifica una coercizione a smettere il mio vizio - usando un modello della dipendenza grossolano e arbitrario. E quindi decida per me.
Non mi riferisco solo al mio vizio: non uso l'eroina, ma credo in un diritto naturale che mi dia la libertà di farlo qualora io lo voglia. In questo caso, lo stato decide che non posso. Lo stato, dando per assunto che la nostra democrazia agisca veramente per volontà popolare, rappresenta in questo caso la maggioranza dei cittadini di una nazione. Non vedo perchè questa maggioranza debba decidere su questioni esclusivamente personali: se la maggioranza decide che è meglio usare la tazza rispetto al cesso alla turca, che il sesso anale è brutto e porta rischio di sgommate post-peto, che è inutile usare due sci invece di uno snowboard o che la moto è pericolosa, bene, che usino a tazza sesso vaginale snowboard e apecar, ma io continuo a far quello che mi pare. E' una strada che alla lunga giustifica qualsiasi abuso.
Tornando al libro di Carr le molte testimonianze del web di chi ha smesso di fumare "grazie a questo libro" non rappresentano nulla se non aneddotica. Nel momento in cui voglio smettere di fumare, sono pronto a smettere e mi manca solo una spinta ad attivare il processo, il libro sarà molto utile. In caso contrario sarà inutile. Mi piacerebbe vedere una statistica tra i lettori del libro, su quanti lo abbiano trovato efficace nella pratica. 0,1%, 3%, 90%? E' ben diverso.
Nell'immaginario popolare, ripeto, è ben radicata l'idea che ogni fumatore vogla assolutamente smettere di fumare ma non ci riesca, con un consegunte senso di colpa e di frustrazione. Si potrebbe allargare il discorso a tutte le dipendenze. Abbiamo perso completamente di vista il fatto che moltissime persone hanno una dipendenza blanda e conservano la propria capacità di scelta. Tutto fa gridare "droga!!", le sostanze, la TV, lo shopping. Tutto può essere stigmatizzato affibbiandogli l'etichetta di dipendenza e insinuando quindi che sia un problema da cui bisogna esser salvati con una disintossicazione. Trovo intollerabile che lo stato si arroghi il diritto di decidere che sono una persona malata di mente e incapace di decidere autonomamante - perchè solo questo giustifica una coercizione a smettere il mio vizio - usando un modello della dipendenza grossolano e arbitrario. E quindi decida per me.
Non mi riferisco solo al mio vizio: non uso l'eroina, ma credo in un diritto naturale che mi dia la libertà di farlo qualora io lo voglia. In questo caso, lo stato decide che non posso. Lo stato, dando per assunto che la nostra democrazia agisca veramente per volontà popolare, rappresenta in questo caso la maggioranza dei cittadini di una nazione. Non vedo perchè questa maggioranza debba decidere su questioni esclusivamente personali: se la maggioranza decide che è meglio usare la tazza rispetto al cesso alla turca, che il sesso anale è brutto e porta rischio di sgommate post-peto, che è inutile usare due sci invece di uno snowboard o che la moto è pericolosa, bene, che usino a tazza sesso vaginale snowboard e apecar, ma io continuo a far quello che mi pare. E' una strada che alla lunga giustifica qualsiasi abuso.
Tornando al libro di Carr le molte testimonianze del web di chi ha smesso di fumare "grazie a questo libro" non rappresentano nulla se non aneddotica. Nel momento in cui voglio smettere di fumare, sono pronto a smettere e mi manca solo una spinta ad attivare il processo, il libro sarà molto utile. In caso contrario sarà inutile. Mi piacerebbe vedere una statistica tra i lettori del libro, su quanti lo abbiano trovato efficace nella pratica. 0,1%, 3%, 90%? E' ben diverso.
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