Di una fine.

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  • Sean
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    • In piedi tra le rovine
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    Di una fine.

    "La Verità germoglierà dalla terra, la Giustizia si affaccerà dal cielo"

    L'uomo ha bisogno di essere rieducato;
    Nel corso del secolo passato, e ancora in questo, ha provato tutte le ricette, tutte le ideologie, tutti gli ismi, col trionfo, alla fine, del capitalismo all'occidentale, quello che sembrava promettere la felicità a portata di avere, la brama di aquisto e consumo, il godimento dell'effimero necessario.
    Ora anche quest'ultima ideologia, che sembrava la soluzione definitiva a tutto, bisogni dell'anima compresi, mostra la sua debolezza, svelata da una crisi che ha mandato in pezzi le sue certezze, e che costringerà chi l'ha incensata a rivedere i suoi piani, e a chi vive in basso a stringere la cinghia.

    L'ottimismo da pelliccia della politica non basta più, si avverte l'aria di fine corsa, solo gli eletti dal popolo (quelli da ventimila euro al mese) fanno ancora finta di niente, da sempre preoccupati solo di preservare se stessi:
    Ma questa volta, se la spada dovrà cadere su questo mondo che ha corso troppo, e troppo in fretta, che si cominci dall'alto - ecco una prima speranza, e un augurio.

    L'altro è che noi, noi uomini occidentali, si possa riscoprire una verità che abbiamo sempre conosciuto, e che abbiamo fatto del tutto per dimenticare:
    L'imperio delle cose, che tanto ci siamo affannati in questi ultimi anni a collezionare, non ha e non potrà mai sostituire quello dei valori:
    Dobbiamo tornare a comprendere che non è l'uomo-azienda, quello che produce e consuma, che vive e muore, senza dare respiro ai pensieri, spinto in questo circolo dall'interesse di chi quell'azienda conduce, non è quest'idea di uomo a poter riempire gli spazi lasciati vuoti;
    Ci può salvare, ora che una fine sembra rivelarsi, la consapevolezza, il pieno accoglimento, il desiderio che la distruzione di tutte queste sovrastrutture ci riconduca a noi stessi.

    Non c'è da fare un'altra riforma perchè il sistema tiri ancora a campare, perchè continui bellamente a tosarci, ma c'è da augurarsi che tutto frani per sempre, che l'uomo nuovo, proiettato nel futuro, muoia con esso.
    Non ne abbiamo bisogno, di lui nè dei suoi manuali per il domani;
    La strada infatti è già tracciata, da prima di noi, non quella di un umanesimo cieco e che non si regge più in piedi, diseducante, affamante, sanguinario, volgare nel suo stesso eccesso, ma quella di un'umanità cui riaffidarsi.

    Ci sono luoghi sulla terra che secoli di frequentazione hanno impregnato di una sapienza antica...
    Camminiamo tra le rovine.

    Bisogna ritrovare il coraggio di tornare a frequentarle, di tornare a guardarle e ad ascoltarle, i luoghi che hanno cresciuto l'uomo, la culla abbandonata, dove l'unico bisogno è la sacralità del silenzio, la nobiltà della bellezza fuori moda e senza prezzo.
    E' poi un così gran male, il rinascere?
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


  • gorgone
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    • nel cuore di chi è nel mio cuore
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    #2
    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio

    Ci sono luoghi sulla terra che secoli di frequentazione hanno impregnato di una sapienza antica...
    Camminiamo tra le rovine.

    Bisogna ritrovare il coraggio di tornare a frequentarle, di tornare a guardarle e ad ascoltarle, i luoghi che hanno cresciuto l'uomo, la culla abbandonata, dove l'unico bisogno è la sacralità del silenzio, la nobiltà della bellezza fuori moda e senza prezzo.
    E' poi un così gran male, il rinascere?
    torniamo all'antico e sarà un progesso

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    • ma_75
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      #3
      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      "La Verità germoglierà dalla terra, la Giustizia si affaccerà dal cielo"

      L'uomo ha bisogno di essere rieducato;
      Nel corso del secolo passato, e ancora in questo, ha provato tutte le ricette, tutte le ideologie, tutti gli ismi, col trionfo, alla fine, del capitalismo all'occidentale, quello che sembrava promettere la felicità a portata di avere, la brama di aquisto e consumo, il godimento dell'effimero necessario.
      Ora anche quest'ultima ideologia, che sembrava la soluzione definitiva a tutto, bisogni dell'anima compresi, mostra la sua debolezza, svelata da una crisi che ha mandato in pezzi le sue certezze, e che costringerà chi l'ha incensata a rivedere i suoi piani, e a chi vive in basso a stringere la cinghia.

      L'ottimismo da pelliccia della politica non basta più, si avverte l'aria di fine corsa, solo gli eletti dal popolo (quelli da ventimila euro al mese) fanno ancora finta di niente, da sempre preoccupati solo di preservare se stessi:
      Ma questa volta, se la spada dovrà cadere su questo mondo che ha corso troppo, e troppo in fretta, che si cominci dall'alto - ecco una prima speranza, e un augurio.

      L'altro è che noi, noi uomini occidentali, si possa riscoprire una verità che abbiamo sempre conosciuto, e che abbiamo fatto del tutto per dimenticare:
      L'imperio delle cose, che tanto ci siamo affannati in questi ultimi anni a collezionare, non ha e non potrà mai sostituire quello dei valori:
      Dobbiamo tornare a comprendere che non è l'uomo-azienda, quello che produce e consuma, che vive e muore, senza dare respiro ai pensieri, spinto in questo circolo dall'interesse di chi quell'azienda conduce, non è quest'idea di uomo a poter riempire gli spazi lasciati vuoti;
      Ci può salvare, ora che una fine sembra rivelarsi, la consapevolezza, il pieno accoglimento, il desiderio che la distruzione di tutte queste sovrastrutture ci riconduca a noi stessi.

      Non c'è da fare un'altra riforma perchè il sistema tiri ancora a campare, perchè continui bellamente a tosarci, ma c'è da augurarsi che tutto frani per sempre, che l'uomo nuovo, proiettato nel futuro, muoia con esso.
      Non ne abbiamo bisogno, di lui nè dei suoi manuali per il domani;
      La strada infatti è già tracciata, da prima di noi, non quella di un umanesimo cieco e che non si regge più in piedi, diseducante, affamante, sanguinario, volgare nel suo stesso eccesso, ma quella di un'umanità cui riaffidarsi.

      Ci sono luoghi sulla terra che secoli di frequentazione hanno impregnato di una sapienza antica...
      Camminiamo tra le rovine.

      Bisogna ritrovare il coraggio di tornare a frequentarle, di tornare a guardarle e ad ascoltarle, i luoghi che hanno cresciuto l'uomo, la culla abbandonata, dove l'unico bisogno è la sacralità del silenzio, la nobiltà della bellezza fuori moda e senza prezzo.
      E' poi un così gran male, il rinascere?
      Nella coda delle tua splendide parole sta la verità del nostro mondo. La storia, a saperla leggere, pur non vivendo di cicli perfetti ha leggi immutabili e queste leggi insegnano che prima di una rinascita ci deve essere una morte. Il tanfo di questa morte già pervade la nostra società: lo spirito è sepolto da tempo, rimane solo la materia, ma questa materia perde sempre più valore, fino a divenire, chissà, quella carta straccia che circolava a Weimar. Allora, solo allora, neanche un attimo prima, ci si renderà conto che questa arancia lucida non nasconde al proprio interno della polpa succosa, ma della cenere.
      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
      ma_75@bodyweb.com

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      • tod
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        #4
        Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
        torniamo all'antico e sarà un progesso
        questo è proprio il Re dei luoghi comuni.

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        • master wallace
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          #5
          Originariamente Scritto da tod Visualizza Messaggio
          questo è proprio il Re dei luoghi comuni.

          temo. .
          contatto face book
          roberto moroni

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          • gorgone
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            #6
            Originariamente Scritto da tod Visualizza Messaggio
            questo è proprio il Re dei luoghi comuni.
            l'uomo che l'ha detta poi ha composto l'aida (che unisce stilemi musicali classici pur raccogliendo le istanze musicali del tempo). ma sono certa che tu abbia fatto di meglio in vita.
            verdi è così sopravvalutato.

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            • ma_75
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              #7
              Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
              l'uomo che l'ha detta poi ha composto l'aida (che unisce stilemi musicali classici pur raccogliendo le istanze musicali del tempo). ma sono certa che tu abbia fatto di meglio in vita.
              verdi è così sopravvalutato.
              Meglio forse "le magnifiche sorti e progressive"
              Anche questo tizio andava per luoghi comuni
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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              • gorgone
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                • nel cuore di chi è nel mio cuore
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                #8
                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                Anche questo tizio andava per luoghi comuni
                ancora una volta sono OT, ma non posso esimermi dal raccogliere lo spunto: in un certo senso, è la maledizione dei grandi, quello di finire sulle t-shirt o essere citati senza essere letti, in pratica diventare luogo comune a tutti gli effetti.

                questo avviene perché le parole, usandole spesso, si sfibrano e vengono depauperate del proprio potere.

                paradossalmente parlavo esattamente di questo ieri sera in ubriachezza molesta. si passa la fase in cui si snobbano i grandi e vai a ricercare la fons vitae nei meno conosciuti (è così che ti appassioni che so a francesco colonna) poi si fa di nuovo la pace con i leopardi.

                un po' feat sean, se me lo concede, dopo che leopardi è stato stampato su una maglietta bisogna fargli superare l'ordalia del silenzio, come percorso personale ovviamente.
                (non vorrei che qualcuno capisse che vorrei togliere i grandi dai programmi scolastici)

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                • ma_75
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                  #9
                  Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                  ancora una volta sono OT, ma non posso esimermi dal raccogliere lo spunto: in un certo senso, è la maledizione dei grandi, quello di finire sulle t-shirt o essere citati senza essere letti, in pratica diventare luogo comune a tutti gli effetti.

                  questo avviene perché le parole, usandole spesso, si sfibrano e vengono depauperate del proprio potere.

                  paradossalmente parlavo esattamente di questo ieri sera in ubriachezza molesta. si passa la fase in cui si snobbano i grandi e vai a ricercare la fons vitae nei meno conosciuti (è così che ti appassioni che so a francesco colonna) poi si fa di nuovo la pace con i leopardi.

                  un po' feat sean, se me lo concede, dopo che leopardi è stato stampato su una maglietta bisogna fargli superare l'ordalia del silenzio, come percorso personale ovviamente.
                  (non vorrei che qualcuno capisse che vorrei togliere i grandi dai programmi scolastici)
                  Le parole, a furia di essere lette, dette, pappagallate, si sfribrano, diventano banali...è lo stesso principio per cui la poesia si nutre di speme, aere, erti e non dei sinonimi di uso comune. Quando poi, ad un livello diverso, ti nutri dell'Idea che sta dietro la parola, al lessico non pensi neanche più
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

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                  • Sean
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                    #10
                    Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio

                    questo avviene perché le parole, usandole spesso, si sfibrano e vengono depauperate del proprio potere.

                    paradossalmente parlavo esattamente di questo ieri sera in ubriachezza molesta. si passa la fase in cui si snobbano i grandi e vai a ricercare la fons vitae nei meno conosciuti (è così che ti appassioni che so a francesco colonna) poi si fa di nuovo la pace con i leopardi.
                    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                    Le parole, a furia di essere lette, dette, pappagallate, si sfribrano, diventano banali...è lo stesso principio per cui la poesia si nutre di speme, aere, erti e non dei sinonimi di uso comune. Quando poi, ad un livello diverso, ti nutri dell'Idea che sta dietro la parola, al lessico non pensi neanche più
                    Assolutamente condivisibili questi due post, nei quali mi ritrovo.
                    Dovremmo tutti tornare a fare la pace coi grandi, non prima di essere passati, come specie, in questa auspicabile ordalia del silenzio.

                    A Ma_ devo dire che il paragone con Weimar è quanto mai azzeccato:
                    Mi sembra chiaro che si sia ad un ballo di fine epoca, e che il maquillage che ci hanno servito, la profetica novità Obama, forse stavolta non basterà ad evitare la caduta di tutto il baraccone.
                    Non è dall'alto che possiamo sperare in qualcosa, ma, come sempre, da noi che siamo il "basso".
                    La necessaria purificazione, totale e rigenerante, cui questa crisi ci sottoporrà, lungi dal farci mancare i punti di riferimento, non potrà altro che farci bene.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      "La Verità germoglierà dalla terra, la Giustizia si affaccerà dal cielo"

                      L'uomo ha bisogno di essere rieducato;
                      Nel corso del secolo passato, e ancora in questo, ha provato tutte le ricette, tutte le ideologie, tutti gli ismi, col trionfo, alla fine, del capitalismo all'occidentale, quello che sembrava promettere la felicità a portata di avere, la brama di aquisto e consumo, il godimento dell'effimero necessario.
                      Ora anche quest'ultima ideologia, che sembrava la soluzione definitiva a tutto, bisogni dell'anima compresi, mostra la sua debolezza, svelata da una crisi che ha mandato in pezzi le sue certezze, e che costringerà chi l'ha incensata a rivedere i suoi piani, e a chi vive in basso a stringere la cinghia.

                      L'ottimismo da pelliccia della politica non basta più, si avverte l'aria di fine corsa, solo gli eletti dal popolo (quelli da ventimila euro al mese) fanno ancora finta di niente, da sempre preoccupati solo di preservare se stessi:
                      Ma questa volta, se la spada dovrà cadere su questo mondo che ha corso troppo, e troppo in fretta, che si cominci dall'alto - ecco una prima speranza, e un augurio.

                      L'altro è che noi, noi uomini occidentali, si possa riscoprire una verità che abbiamo sempre conosciuto, e che abbiamo fatto del tutto per dimenticare:
                      L'imperio delle cose, che tanto ci siamo affannati in questi ultimi anni a collezionare, non ha e non potrà mai sostituire quello dei valori:
                      Dobbiamo tornare a comprendere che non è l'uomo-azienda, quello che produce e consuma, che vive e muore, senza dare respiro ai pensieri, spinto in questo circolo dall'interesse di chi quell'azienda conduce, non è quest'idea di uomo a poter riempire gli spazi lasciati vuoti;
                      Ci può salvare, ora che una fine sembra rivelarsi, la consapevolezza, il pieno accoglimento, il desiderio che la distruzione di tutte queste sovrastrutture ci riconduca a noi stessi.

                      Non c'è da fare un'altra riforma perchè il sistema tiri ancora a campare, perchè continui bellamente a tosarci, ma c'è da augurarsi che tutto frani per sempre, che l'uomo nuovo, proiettato nel futuro, muoia con esso.
                      Non ne abbiamo bisogno, di lui nè dei suoi manuali per il domani;
                      La strada infatti è già tracciata, da prima di noi, non quella di un umanesimo cieco e che non si regge più in piedi, diseducante, affamante, sanguinario, volgare nel suo stesso eccesso, ma quella di un'umanità cui riaffidarsi.

                      Ci sono luoghi sulla terra che secoli di frequentazione hanno impregnato di una sapienza antica...
                      Camminiamo tra le rovine.

                      Bisogna ritrovare il coraggio di tornare a frequentarle, di tornare a guardarle e ad ascoltarle, i luoghi che hanno cresciuto l'uomo, la culla abbandonata, dove l'unico bisogno è la sacralità del silenzio, la nobiltà della bellezza fuori moda e senza prezzo.
                      E' poi un così gran male, il rinascere?
                      Eppure io continuo a ritrovare dall'inizio dell'umanita' gli stessi tratti comuni, saranno volgari se uno vuol fare lo snob, ma la soddisfazione del proprio ego, anche materialmente, e' quella che ci ha portato dove siamo..
                      Non sta' crollando nessuna civilta', ne potra' di certo farlo, forse andra' rivista una certa idea di finanza, ma non la finanza in sè che e' mille anni che governa il mondo..
                      Weimar, l'Argentina, il Venerdi' nero del Giappone, cosa sono?

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                        Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                        torniamo all'antico e sarà un progesso
                        Beh e' abbastanza facile, prendi un volo per Kabul, poi una corriera verso qualche villaggio dell'interno del paese, al prezzo di una infibulazione potrai godere delle cose vere e belle della vita, davvero non capisco perche' vi ostiniate a voler far pace coi Leopardi e non con la vostra civilta'

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                        • gorgone
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                          #13
                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          ti nutri dell'Idea che sta dietro la parola, al lessico non pensi neanche più
                          e tu dici questo ad una linguista? uomo coraggioso, ho ucciso per molto meno.

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                          • gorgone
                            for a while
                            • May 2008
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                            • nel cuore di chi è nel mio cuore
                            • Send PM

                            #14
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                            • Leonida
                              Filosofo del *****
                              • Nov 2006
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                              #15
                              gorgo sei riuscita a postare senza colpo ferire Nanni Noretti in un topic di Sean, te ne va dato il merito.
                              Originariamente Scritto da gorgone
                              è plotino la chiave universale per le vagine
                              Originariamente Scritto da gorgone
                              secondo me sono pazzi.

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